Libri scolastici d'oro? Il peso è quello, il prezzo corrisponde, il contenuto non sempre è all'altezza.
Dopo infinite discussioni e riflessioni ed esami di coscienza, e dopo aver spostato, rispostato e infrattato immani pile di libri, alfine gli insegnanti di St. Mary Mead hanno scelto e compilato le liste di libri adottati; e - sorpresa! - tutte le seconde e due terze su tre hanno sforato il famigerato tetto di spesa, ovvero la cifra complessiva che il Ministero dell'Istruzione ci ha dato come limite massimo che non pole assolutissimamente venir superato.
Quello del tetto di spesa è un tormentone che ormai da molti anni accompagna l'adozione dei libri nel Collegio Docenti, e non tanto perché gli insegnanti, in preda a deplorevoli manie di grandezza, amino circondarsi di libri preziosi, stampati su pergamena porpora, scritti in inchiostro d'oro e rilegati in pelle di raro unicorno verde, quanto perché
1) molti libri vanno comprati ogni anno essendo divisi in vari volumi a seconda delle classi
2)tali libri costano cari già di partenza
e soprattutto, perché
3) le case editrici, cui del tetto di spesa davvero non potrebbe fregar di meno, ogni anno ritoccano i prezzi, e non verso il basso.
Se da una parte ha certo un senso, da parte del Ministero, controllare che i poveri genitori non vengano soverchiamente gravati da spese librarie eccessive, specie in un momento così delicato sul piano economico e soprattutto lavorativo*, d'altra parte tale rispettabile finalità sarebbe certo assai più facilmente conseguita se venissero imposti dei limiti che obbligassero in qualche modo gli editori a darsi una calmata - o se comunque il Ministero facesse qualcosa per rendere possibile il rispetto del tetto di spesa, al di là del sedersi in trono sul suo stellato soglio dicendo sdegnoso "Comando, posso e voglio".
A suo tempo parecchi Collegi avevano adottato una soluzione decisamente "all'italiana" mettendo nella salvifica casella "consigliato" prima il libro di religione, poi l'antologia di italiano. "Consigliato" in questo caso voleva dire (e alcune scuole tra cui la nostra avevano pure cura di scriverlo apertamente sul sito dell'Istituto) "obbligatorio". Con questo astuto espediente si ottenevano molti scopi in contemporanea: si andava platealmente in culo alla legge cui in apparenza si ottemperava, si prendevano in giro nel più aperto e scorretto dei modi i genitori e infine ci si esponeva a tutte le conseguenze legali di una aperta infrazione, perché qualsiasi genitore avesse chiesto che il libro consigliato non venisse adoperato per le lezioni avrebbe dovuto essere accontentato onde evitare grane di ogni tipo e, sempre per evitare grane, sarebbe stato assai opportuno procedere con mano assai leggera in caso di sanzioni disciplinari o insufficienze indirizzate alla loro prole. Come ognuno può vedere, insomma, si trattava di una soluzione davvero vantaggiosa per la scuola.
Questo astuto espediente aveva inoltre fatto sì che il problema del tetto di speso, che ogni anno riemergeva in Aprile, venisse poi accantonato il giorno dopo il Collegio di Maggio per riaffiorare nuovamente, l'Aprile successivo, senza che nel frattempo alcun essere vivente avesse provato a sottoporre il problema a chi di dovere, ovvero editori e Ministero.
Forse perché qualche centinaio o migliaio di genitori aveva effettivamente protestato, oppure perché scaricare il problema sugli insegnanti era molto più comodo che provare a ragionare con gli editori, l'anno scorso, nella legge 128 del 28 Novembre su varie questioni scolastiche venne fatto scivolare un passo che diceva i testi consigliati possono essere indicati dal collegio dei docenti solo se hanno carattere di apprendimento o monografico, e tale passo è stato garbatamente ripreso dalla Circolare del MIUR del 9 Aprile dove in più è stato ribadito, a scanso di equivoci, che i libri di testo non rientrano tra i testi consigliati. L'usato giochetto non era dunque più replicabile, con mio grande divertimento.
Come l'anno scorso, ho risolto il problema per la mia classe mettendo in pratica un vecchio sogno e cioè non adottando il volume principale dell'antologia di italiano**. Visti i prezzi assurdi che hanno le antologie, questa semplice mossa aveva riportato come per incanto il tetto di spesa sotto i limiti dovuti***. Fatto questo, e compilate di mio pugno le relazioni dei libri adottati invece di inserire quelle stampate dall'editore, in base al principio "Se adotto un libro, saprò pur scrivere una decina di righe sui motivi per cui lo adotto, giusto?", mi sono comprata un grosso pacco di pop corn virtuale e mi sono virtualmente accomodata in prima fila per vedere cosa si sarebbe inventata la Nostra Preside per rimediare alla situazione.
Ma sono rimasta piuttosto delusa perché, il giorno prima del Collegio, è arrivata la VicePreside con le disposizioni dall'alto: se mettevamo il libro di Religione e quello di Geometria nei consigliati, tutto sarebbe andato a posto.
Sono rimasta interdetta. "E la circolare del Ministero?".
Mi è stato spiegato che in realtà il secondo volume di Geometria è un approfondimento**** perché si compra in seconda ma si usa soprattutto in terza, e che Religione non è una materia come le altre perché è facoltativa.
Il primo punto mi è sembrato una cazzata pura e semplice, dato che poi viene il momento in cui il secondo volume di geometria viene adoperato, e non certo solo per approfondimenti; quanto a Religione, posso anche essere d'accordo a titolo personale, ma al momento non c'è nessuna garanzia che il Ministero condivida codesto mio personale parere.
Arriva il Gran Giorno del Collegio Unitario, inizio alle cinque del pomeriggio perché fino alle quattro e mezza le maestre erano ancora in classe sul pezzo.
La Nostra Preside ci spiega che è stanca e vuole finire alle sei e mezzo.
Per carità, se uno è stanco è stanco, ma, a parte che non siamo stati noi a chiederle di prendersi la reggenza del Grande Liceo di Città, saremmo tutti più inclini alla comprensione umana se allo scorso collegio unitario la suddetta Preside non avesse fatto un abominevole piazzata a chi ha osato andare via prima delle sette per prendere il treno (onde arrivare a casa sua, a Monculi di Sotto, prima delle dieci di sera) lamentando la scarsa professionalità di cotali docenti. In effetti non è del tutto chiaro, ai nostri polemici occhi, perché essere stanchi alle sei e trenta del pomeriggio quando casa tua è a cinquanta metri sia professionale, mentre essere stanchi alle sette e col treno ancora da prendere non lo sia; ma questi son dettagli - e del resto è cosa nota che quando la Nostra Preside ha i nervi (il che succede soprattutto quando qualcuno nell'arco della giornata la ha contraddetta o le ha sottoposto una grana imprevista) la piazzata la deve fare, e anche bella lunga, a costo di demolire l'immagine sorridente e zuccherosa da lei costruita con gran cura e alla quale tiene moltissimo.
Le liste dei libri delle elementari vengono illustrate nei dettagli e le nuove adozioni sono motivate in lungo e in largo dalle maestre. Nel frattempo, con rapido brusio e scambio di gesti, noi delle medie ci spartiamo le motivazioni delle numerose nuove adozioni: tu dici geografia per tutti, io parlo di scienze, eccetera.
Quando arriva il nostro turno però si sta facendo tardi (cioè: sono le sei, niente di che per un collegio iniziato alle cinque). La Nostra Preside ci spiega che, sopra una certa cifra, il sistema informatico si rifiuta semplicemente di accettare la lista dei libri e quindi una soluzione va trovata. La sento anche lamentarsi perché da Crifosso (dove sono tanto ganzi, come non cessano di ricordarci) non hanno mandato le liste dei libri se non all'ultimo minuto e quindi non c'è stato tempo per accordarsi (su quale libro di disciplina mettere tra i Consigliati).
La VicePreside esprime la sua curiosa teoria sul fatto che Geometria 2 sia un approfondimento e il libro di Religione in realtà non serva. L'insegnante fondamentalista di Religione di St. Mary Mead protesta con una certa vivacità, lamentando fra l'altro il fatto di non essere stato minimamente consultato. Nessuno se lo fila, con suo grande (e non del tutto ingiustificato) sdegno misto ad irritazione. Gli insegnanti di matematica invece appoggiano la teoria che considera come approfondimento il secondo volume di Geometria.
Stavolta c'è una votazione (negli anni precedenti non avevo avuto il bene di vederne traccia). Mi astengo da quella legata al libro di Geometria (...se ai docenti va bene così...) e voto contro l'inserimento dei libri di Religione tra i consigliati, ma siccome la stragrande maggioranza approva entrambi gli inserimenti, la cosa non viene notata né tanto né poco.
Delle nostre nuove adozioni non si parla affatto (ormai è tardi) e nemmeno delle "adozioni in corsa", cioè quel paio di libri che abbiamo cambiato tra prima e seconda e tra seconda e terza.
Qualcuno prende il microfono e fa un discorsetto sul costo e l'enormità (in senso fisico) di taluni libri. Perché la nostra scuola non prende posizione, da sola o in compagnia, riguardo al fatto che i libri sono costosi e inutilmente pesanti e che quasi nessun editore ha cercato di proporre libri più snelli e modulabili?
La Nostra Preside risponde che no, questo è compito degli insegnanti che devono parlare con i rappresentanti - come se la singola conversazione tra il singolo rappresentante (che fa il suo lavoro, cioè presentare i libri che gli editori gli danno da presentare) e il singolo insegnante potesse portare a qualcosa.
Il Collegio si chiude.
E l'anno prossimo saremo di nuovo e da capo.
*Ovvero quando molti dei genitori in questione ci han le pezze al culo avendo, uno o entrambi, perso il lavoro o ritrovandosi costretti a contentarsi in mancanza di meglio di lavori scarsamente remunerativi (= "da fame")
**Perché non l'ho mai fatto prima? Perché solo da un paio di anni posso ragionevolmente contare su una certa continuità didattica. Non adottare l'antologia per una prima dove con grande probabilità non avrei insegnato sarebbe stato assai scortese da parte mia, visto che la maggior parte degli insegnanti di Lettere con l'antologia ci lavora assai, e a quel che sembra anche con buoni risultati. Di solito confermavo l'antologia già adottata, se proprio non faceva schifo, oppure mi consultavo con i colleghi per farmene indicare qualcuna particolarmente apprezzata in quella scuola.
***Con i genitori l'anno scorso concordai a parte l'acquisto della raccolta dei racconti di fantasmi curata di Dahl (restando comunque sotto il tetto previsto) e con l'aiuto di un po' di fotoopie l'anno è stato poi sbarcato assai onorevolmente.
****ah sì?
Quello del tetto di spesa è un tormentone che ormai da molti anni accompagna l'adozione dei libri nel Collegio Docenti, e non tanto perché gli insegnanti, in preda a deplorevoli manie di grandezza, amino circondarsi di libri preziosi, stampati su pergamena porpora, scritti in inchiostro d'oro e rilegati in pelle di raro unicorno verde, quanto perché
1) molti libri vanno comprati ogni anno essendo divisi in vari volumi a seconda delle classi
2)tali libri costano cari già di partenza
e soprattutto, perché
3) le case editrici, cui del tetto di spesa davvero non potrebbe fregar di meno, ogni anno ritoccano i prezzi, e non verso il basso.
Se da una parte ha certo un senso, da parte del Ministero, controllare che i poveri genitori non vengano soverchiamente gravati da spese librarie eccessive, specie in un momento così delicato sul piano economico e soprattutto lavorativo*, d'altra parte tale rispettabile finalità sarebbe certo assai più facilmente conseguita se venissero imposti dei limiti che obbligassero in qualche modo gli editori a darsi una calmata - o se comunque il Ministero facesse qualcosa per rendere possibile il rispetto del tetto di spesa, al di là del sedersi in trono sul suo stellato soglio dicendo sdegnoso "Comando, posso e voglio".
A suo tempo parecchi Collegi avevano adottato una soluzione decisamente "all'italiana" mettendo nella salvifica casella "consigliato" prima il libro di religione, poi l'antologia di italiano. "Consigliato" in questo caso voleva dire (e alcune scuole tra cui la nostra avevano pure cura di scriverlo apertamente sul sito dell'Istituto) "obbligatorio". Con questo astuto espediente si ottenevano molti scopi in contemporanea: si andava platealmente in culo alla legge cui in apparenza si ottemperava, si prendevano in giro nel più aperto e scorretto dei modi i genitori e infine ci si esponeva a tutte le conseguenze legali di una aperta infrazione, perché qualsiasi genitore avesse chiesto che il libro consigliato non venisse adoperato per le lezioni avrebbe dovuto essere accontentato onde evitare grane di ogni tipo e, sempre per evitare grane, sarebbe stato assai opportuno procedere con mano assai leggera in caso di sanzioni disciplinari o insufficienze indirizzate alla loro prole. Come ognuno può vedere, insomma, si trattava di una soluzione davvero vantaggiosa per la scuola.
Questo astuto espediente aveva inoltre fatto sì che il problema del tetto di speso, che ogni anno riemergeva in Aprile, venisse poi accantonato il giorno dopo il Collegio di Maggio per riaffiorare nuovamente, l'Aprile successivo, senza che nel frattempo alcun essere vivente avesse provato a sottoporre il problema a chi di dovere, ovvero editori e Ministero.
Forse perché qualche centinaio o migliaio di genitori aveva effettivamente protestato, oppure perché scaricare il problema sugli insegnanti era molto più comodo che provare a ragionare con gli editori, l'anno scorso, nella legge 128 del 28 Novembre su varie questioni scolastiche venne fatto scivolare un passo che diceva i testi consigliati possono essere indicati dal collegio dei docenti solo se hanno carattere di apprendimento o monografico, e tale passo è stato garbatamente ripreso dalla Circolare del MIUR del 9 Aprile dove in più è stato ribadito, a scanso di equivoci, che i libri di testo non rientrano tra i testi consigliati. L'usato giochetto non era dunque più replicabile, con mio grande divertimento.
Come l'anno scorso, ho risolto il problema per la mia classe mettendo in pratica un vecchio sogno e cioè non adottando il volume principale dell'antologia di italiano**. Visti i prezzi assurdi che hanno le antologie, questa semplice mossa aveva riportato come per incanto il tetto di spesa sotto i limiti dovuti***. Fatto questo, e compilate di mio pugno le relazioni dei libri adottati invece di inserire quelle stampate dall'editore, in base al principio "Se adotto un libro, saprò pur scrivere una decina di righe sui motivi per cui lo adotto, giusto?", mi sono comprata un grosso pacco di pop corn virtuale e mi sono virtualmente accomodata in prima fila per vedere cosa si sarebbe inventata la Nostra Preside per rimediare alla situazione.
Ma sono rimasta piuttosto delusa perché, il giorno prima del Collegio, è arrivata la VicePreside con le disposizioni dall'alto: se mettevamo il libro di Religione e quello di Geometria nei consigliati, tutto sarebbe andato a posto.
Sono rimasta interdetta. "E la circolare del Ministero?".
Mi è stato spiegato che in realtà il secondo volume di Geometria è un approfondimento**** perché si compra in seconda ma si usa soprattutto in terza, e che Religione non è una materia come le altre perché è facoltativa.
Il primo punto mi è sembrato una cazzata pura e semplice, dato che poi viene il momento in cui il secondo volume di geometria viene adoperato, e non certo solo per approfondimenti; quanto a Religione, posso anche essere d'accordo a titolo personale, ma al momento non c'è nessuna garanzia che il Ministero condivida codesto mio personale parere.
Arriva il Gran Giorno del Collegio Unitario, inizio alle cinque del pomeriggio perché fino alle quattro e mezza le maestre erano ancora in classe sul pezzo.
La Nostra Preside ci spiega che è stanca e vuole finire alle sei e mezzo.
Per carità, se uno è stanco è stanco, ma, a parte che non siamo stati noi a chiederle di prendersi la reggenza del Grande Liceo di Città, saremmo tutti più inclini alla comprensione umana se allo scorso collegio unitario la suddetta Preside non avesse fatto un abominevole piazzata a chi ha osato andare via prima delle sette per prendere il treno (onde arrivare a casa sua, a Monculi di Sotto, prima delle dieci di sera) lamentando la scarsa professionalità di cotali docenti. In effetti non è del tutto chiaro, ai nostri polemici occhi, perché essere stanchi alle sei e trenta del pomeriggio quando casa tua è a cinquanta metri sia professionale, mentre essere stanchi alle sette e col treno ancora da prendere non lo sia; ma questi son dettagli - e del resto è cosa nota che quando la Nostra Preside ha i nervi (il che succede soprattutto quando qualcuno nell'arco della giornata la ha contraddetta o le ha sottoposto una grana imprevista) la piazzata la deve fare, e anche bella lunga, a costo di demolire l'immagine sorridente e zuccherosa da lei costruita con gran cura e alla quale tiene moltissimo.
Le liste dei libri delle elementari vengono illustrate nei dettagli e le nuove adozioni sono motivate in lungo e in largo dalle maestre. Nel frattempo, con rapido brusio e scambio di gesti, noi delle medie ci spartiamo le motivazioni delle numerose nuove adozioni: tu dici geografia per tutti, io parlo di scienze, eccetera.
Quando arriva il nostro turno però si sta facendo tardi (cioè: sono le sei, niente di che per un collegio iniziato alle cinque). La Nostra Preside ci spiega che, sopra una certa cifra, il sistema informatico si rifiuta semplicemente di accettare la lista dei libri e quindi una soluzione va trovata. La sento anche lamentarsi perché da Crifosso (dove sono tanto ganzi, come non cessano di ricordarci) non hanno mandato le liste dei libri se non all'ultimo minuto e quindi non c'è stato tempo per accordarsi (su quale libro di disciplina mettere tra i Consigliati).
La VicePreside esprime la sua curiosa teoria sul fatto che Geometria 2 sia un approfondimento e il libro di Religione in realtà non serva. L'insegnante fondamentalista di Religione di St. Mary Mead protesta con una certa vivacità, lamentando fra l'altro il fatto di non essere stato minimamente consultato. Nessuno se lo fila, con suo grande (e non del tutto ingiustificato) sdegno misto ad irritazione. Gli insegnanti di matematica invece appoggiano la teoria che considera come approfondimento il secondo volume di Geometria.
Stavolta c'è una votazione (negli anni precedenti non avevo avuto il bene di vederne traccia). Mi astengo da quella legata al libro di Geometria (...se ai docenti va bene così...) e voto contro l'inserimento dei libri di Religione tra i consigliati, ma siccome la stragrande maggioranza approva entrambi gli inserimenti, la cosa non viene notata né tanto né poco.
Delle nostre nuove adozioni non si parla affatto (ormai è tardi) e nemmeno delle "adozioni in corsa", cioè quel paio di libri che abbiamo cambiato tra prima e seconda e tra seconda e terza.
Qualcuno prende il microfono e fa un discorsetto sul costo e l'enormità (in senso fisico) di taluni libri. Perché la nostra scuola non prende posizione, da sola o in compagnia, riguardo al fatto che i libri sono costosi e inutilmente pesanti e che quasi nessun editore ha cercato di proporre libri più snelli e modulabili?
La Nostra Preside risponde che no, questo è compito degli insegnanti che devono parlare con i rappresentanti - come se la singola conversazione tra il singolo rappresentante (che fa il suo lavoro, cioè presentare i libri che gli editori gli danno da presentare) e il singolo insegnante potesse portare a qualcosa.
Il Collegio si chiude.
E l'anno prossimo saremo di nuovo e da capo.
*Ovvero quando molti dei genitori in questione ci han le pezze al culo avendo, uno o entrambi, perso il lavoro o ritrovandosi costretti a contentarsi in mancanza di meglio di lavori scarsamente remunerativi (= "da fame")
**Perché non l'ho mai fatto prima? Perché solo da un paio di anni posso ragionevolmente contare su una certa continuità didattica. Non adottare l'antologia per una prima dove con grande probabilità non avrei insegnato sarebbe stato assai scortese da parte mia, visto che la maggior parte degli insegnanti di Lettere con l'antologia ci lavora assai, e a quel che sembra anche con buoni risultati. Di solito confermavo l'antologia già adottata, se proprio non faceva schifo, oppure mi consultavo con i colleghi per farmene indicare qualcuna particolarmente apprezzata in quella scuola.
***Con i genitori l'anno scorso concordai a parte l'acquisto della raccolta dei racconti di fantasmi curata di Dahl (restando comunque sotto il tetto previsto) e con l'aiuto di un po' di fotoopie l'anno è stato poi sbarcato assai onorevolmente.
****ah sì?
Evviva la comunità del libro, evviva le adozioni non obbligatorie. Noi, quest'anno, in souplesse. :-)
RispondiEliminaEh,'povna, c'è chi può...
RispondiEliminaUh, che bello, mi sto consolando. Credevo di averla soltanto io, la Preside deficiente e con pareri variabili a suo uso e consumo.
RispondiEliminaComunque, da noi è andata così: visto che anch'io non adotto antologia, ero l'unica classe sotto il tetto di spesa. Allora (senza votare, senza alzare la mano, senza far niente), la preside ha detto che i libri di testo per ora erano così (classi che erano sopra di 30, 40 euro), e che poi "si sarebbe visto".
Quando sono andata in segreteria a dire che volevo vedere la delibera sui libri di testo perché non volevo ci fosse il mio voto a favore, ho scoperto che una delle applicate (!) ha tolto dei libri qui e là e adesso tutte le classi rientrano nei tetti di spesa...
@La prof:
RispondiEliminaLa vostra preside si segnala invero per una notevole faccia di bronzo (potreste forse portarla come oggetto in vendita alla prossima Mostra del'Artigianato di Firenze? Potreste tirarci su una bella sommetta, secondo me). E tutto ciò è del tutto illecito, perché la scelta dei libri non spetta certo all'applicata. Ma sappiamo tutti che se anche trovaste tempo, voglia e soldi per intentate un procedimento, la sentenza arriverebbe tra dieci anni e passa, e magari si limiterebbe a obbligarla ad annullare la lista dei libri adottati quest'anno...