domenica 22 dicembre 2013
Il Custode Tibetano (e l'insegnante fondamentalista)
Il Custode Tibetano di St. Mary Mead in realtà non è tibetano, e purtroppo non è nemmeno un custode, bensì uno di quegli individui che prestano lavori socialmente utili e forniti dal Comune per ovviare alla pesante mancanza di custodi che in questi anni affligge le scuole di St. Mary Mead nonché di tutta Italia.
La prof. Casini ci ha raccontato una di lui biografia abbastanza completa (ma non sappiamo quanto attendibile, venendo dalla prof. Casini, abilissima nel drammatizzare qualsiasi voce le arrrivi, e ad inventare quelle voci che per avventura non le arrivano) che comprende tra l'altro una madre indiana e un soggiorno in India durato parecchi anni.
Quel che è certo, comunque, è che il nostro custode simil-tibetano si tiene occupato nelle ore di inattività con testi sapienziali indiani ed è di una cortesia e di una pazienza davvero degna di un illuminato. Saluta tutti a mani giunte e chinando la testa (che, al momento dell'uscita, non è affare di poco conto) e a tutti noi, senza distinzione di grado e di età, ha fornito la lettura del nome, seguendo principi musical-sillabici che niente hanno a che spartire con le consuete etimologie. Ad esempio io sono "Colei che porta le cose a fioritura e compimento", mentre la Casini è "Colei che apre e avvia i percorsi". Tutto questo lo ha fatto anche per i ragazzi, quando sono andati a chiedergli il significato del loro nome - e, ovviamente, ci sono andati tutti.
Si tratta insomma di una persona davvero fuor dal comune, con una prospettiva originale e fresca su tutto, e nel giro di pochi giorni ci ha conquistati. Quasi mi trema la mano sulla tastiera a scriverlo ma... ebbene, perfino la prof. Casini non soltanto non ha ancora detto nulla contro di lui, ma addirittura è stata sorpresa più volte a dirne bene in pubblico (e la prof. Casini che dice bene di qualcuno, garantisco, non è cosa che si veda tutti i giorni; anzi io non l'ho vista mai, anche se va considerato che sono stata a St. Mary Mead solo per sei anni).
L'ultimo giorno di Natale l'ha passato con un pacco di mandala da colorare su fogli in A4 da una parte e fronde varie dall'altra. Ha arrotolato i mandala, ci ha messo dentro ramerino e foglie di bambù, poi ha infiocchettato il tutto. Alla quarta ora è passato per le classi, un mandala per ogni alunno (e non siamo una scuola-formicaio, ma abbiamo comunque le nostre nove classi con una media di venti alunni l'una). E per le insegnanti? Niente mandala, ma altre foglie e un bastoncino d'incenso.
Ci ha spiegato la funzione delle varie erbe per la meditazione e ci ha fatto gli auguri per il Solstizio d'Inverno, che sarebbe stato quella notte. Naturalmente applausi e ringraziamenti si sono sprecati.
Personalmente sono molto contenta che la scuola abbia acquistato un tocco di spiritualità. Anzi, sembra che siamo contenti un po' tutti.
Tranne il nuovo insegnante di Religione.
Costui, detto per inciso, deve aver ingoiato un serpente a sonagli senza essere mai riuscito a digerirlo a dovere. Sta di fatto che non gli va bene niente di niente, compreso il custode tibetano che, secondo lui, non dovrebbe parlare con i ragazzi. No, non durante le lezioni: durante l'intervallo, quando i ragazzi gli si affollano intorno come api all'alveare. E' perfino andato dalla vicepreside a sporgere doverosa lamentela; la cattolicissima vicepreside però lo ha mandato con molto garbo a spagliare, e adesso il Serpente si è un po' calmato.
I ragazzi hanno invece avviato la consueta processione in Segreteria per cancellarsi dall'ora di religione, ma pare che ad anno scolastico iniziato non si possa più.
Il Custode Tibetano non sembra molto preoccupato da tutto ciò. Continua a inchinarsi a mani unite quando passiamo, ma non disdegna di occuparsi anche di incombenze terrene quali pulire i pavimenti.
Che meraviglia un custode tibetano che spiritualeggia e poi pulisce anche! Io sono stata mobbizzata dal bidello MiStanco, che ha deciso di negare il suo nome dedicando tempo ed energie a rubare la chiave del mio armadietto. E ho detto tutto.
RispondiEliminaUn uomo così è una benedizione per tutti, anche per l'ingoia-serpenti (a sonagli), che lo voglia o no. :)
RispondiEliminaLo voglio anch'io!!!!!
RispondiEliminaLa nostra spic&span sta diventando intollerabile e sempre più invadente :-(
@ 'povna:
RispondiEliminaossignore... certo che nelle scuole c'è proprio di tutto...
@ Linda
Assolutamente d'accordo ^__^
@ Alice:
Solidarietà! Tanto più che il nostro parco custodi, per quanto esiguo, anche prima dell'arrivo tibetano era composto da persone molto brave e rispettabili..
Per quanto nella mia scuola la situazione sia tutto sommato normale - le aule vengono pulite, i personaggi stravaganti per qualche strano motivo vengono a turno confinati in portineria e quindi si vedono assai poco - be', un custode tibetano&gentile fa la differenza.
RispondiEliminaEbbene sì, fa la sua bella differenza ^__^
RispondiEliminaCiao Murasaki. Mi sono imbattuta per caso nel tuo blog, ed ho letto con attenzione la storia e la descrizione del custode tibetano. Sarei felice di sapere come sono andate le cose, la storia è bella e mi piacerebbe leggere il proseguio se sei d'accordo. Grazie per la tua attenzione.
RispondiEliminaCara ShangriLa, ben trovata ^__^
RispondiEliminaPurtroppo la storia del Custode Tibetano è stata molto veloce: era precario e ci lasciò dopo pochi mesi, come racconto in
http://ildiariodimurasaki.blogspot.it/2014/02/addio-al-custode-tibetano-era-troppo.html
A tutti noi dispiacque molto doverlo salutare.
Al suo posto è arrivata una bravissima figliola, simpatica, operosa e disponibile ma del tutto priva di agganci orientali.
Ogni cosa che inizia ha una fine. Spero vi abbia lasciato un buon ricordo. Grazie per avermi risposto. Serenità a te
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