lunedì 23 dicembre 2013

Finalmente l'occasione per farlo!


Strano ma vero, l'ultimo giorno di scuola funzionavano sia la LIM che il collegamento in rete (ADSL, nientemeno). Così ho deciso di rallietare gli alunni della Terza Effervescente con il Laboratorio di Storia*, sospeso ormai da diverse settimane per cause tecniche (e perché volevo fare un giro di interrogazioni).
Inizio con i primi venti minuti di Tempi moderni, perfetti per spiegare come funziona(va?) la catena di montaggio.
Poi l'inno dell'URSS, cantato dall'Armata Rossa e corredato di varie foto della seconda guerra mondiale. No, non abbiamo fatto la seconda guerra mondiale, e nemmeno la prima, però ogni scusa è buona per me per sentire l'inno russo, che è un bel pezzo trascinante. E poi Rosvita da due settimane mi chiedeva un inno, uno qualsiasi, anche nei momenti meno opportuni (e sapendo benissimo che erano i momenti meno opportuni, aggiungo). E abbiamo parlato parecchio di comunismo.

Infine Rossini. 
Cosa c'entra Rossini?
C'entra, c'entra.
"Alla fine del primo atto delle opere buffe l'azione finiva sempre con un coro in cui tutti i personaggi erano in scena e si dichiaravano sorpresi e storditi da quanto stava succedendo. Poi calava il sipario. Questo è il finale del primo atto del Barbiere di Siviglia. Eccovi il testo" (segue distribuzione di fotocopie).

Mi par d'essere con la testa
in un'orrida fucina,
dove cresce e mai non resta
delle incudini sonore
l'importuno strepitar.
Alternando questo e quello
pesantissimo martello
fa con barbara armonia
muri e volte rimbombar.
E il cervello, poverello,
già stordito, sbalordito,
non ragiona, si confonde,
si riduce ad impazzar.


Spiego qualche parola poi aggiungo "Ho scelto questo coro perché descrive perfettamente lo stato d'animo in cui ogni insegnante si ritrova alla fine di una lezione con voi".

Finito il coro suona la campana. Li lascio allegramente carichi e in piena effervescenza, più che pronti a far impazzare il cervello (poverello) del prossimo sventurato insegnante che si accinge a darmi il cambio; naturalmente non senza avergli fatto i miei migliori auguri di buone feste.
Ricambiano gli auguri.

*ovvero una selezione di video, di solito pescati da YouTube, più o meno attinenti al periodo storico affrontato al momento.

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