Ci sono libertà modeste, banali, per le quali non si scende in piazza perché sono date talmente per scontate che nemmeno i politici più oltranzisti pensano a metterle in dubbio.
Nei paesi occidentali le donne hanno sempre guidato. Magari non votavano, ma il diritto a guidare un'automobile non è stato mai messo in dubbio come questione di principio - purché le aspiranti guidatrici disponessero dei soldi per comprare l'auto, certo, o di qualcuno disposto a pagarla per loro. Si guida, o si può guidare, e a nessuna, credo, è mai venuto in mente di considerarlo una gran prova di emancipazione.
In Arabia Saudita invece qualcuno ha stabilito che, in base ai sacri precetti del profeta Maometto, le donne non potevano guidare; e siam d'accordo che Maometto era un profeta (o meglio IL profeta per eccellenza, secondo i musulmani) ma è sbalorditivo pensare che profetizzasse così lontano da legiferare su qualcosa che doveva fare le sue prime, timide apparizioni più di mille anni dopo la sua morte.
Le donne saudite stanno combattendo la loro battaglia per il volante, con pazienza e una più che comprensibile irritazione. Alcuni uomini hanno deciso di contribuire alla loro battaglia con una perfida e divertentissima cover di No Woman No Cry di Bob Marley, molto valida anche sul piano musicale.
Un contributo semplice ma di classe.
Quando il padre di una mia alunna, uomo d'affari che aveva interessi finanziari nei paesi del Golfo Persico, raccontò di questo assurdo divieto e del fatto che donne di un ceto sociale elevato si recavano in zone isolate per guidare, mi parve incredibile. Ed eravamo nel 1992...
RispondiEliminaVent'anni dopo, la situazione è sempre la stessa. Ci vuole un forte movimento femminile di protesta, per riuscire a cambiare qualcosa di quelle mentalità arretrate...
Molto, molto carino!
RispondiElimina@ Cautelosa
RispondiEliminaahimé, sono passati vent'anni, e per molti paesi (compreso il nostro) non sono stati molto produttivi sul piano della parità dei diritti... e anche per molti altri aspetti, purtroppo.