sabato 21 settembre 2013

Seghe in montagna e seghe in collina

Le seghe sono importanti, per tutti noi: senza seghe disporremmo al massimo di mobili rozzamente squadrati con l'accetta, invece che di eleganti consolle e armadi ben costruiti.

I ragazzi della Seconda d'Ogni Grazia Adorna sono più alti e più belli di quando ci siamo lasciati. C'è in loro una nuova grazia, una luce di consapevolezza diversa nei loro occhi e un fondo di irrequietezza che a Giugno si intravedeva appena. Mi hanno accolto con bei sorrisi e lieti conversari, e sembrava di essersi lasciati solo mezz'ora prima. E tuttavia sentivo che qualcosa era cambiato.
Qualcosa di impercettibile? Mmmhh, mica tanto.

Presi in mano i libri, ci siamo addentrati nelle varie novità della classe seconda - tra le quali l'interrogazione sugli stati. E già il secondo giorno, libro di geografia aperto sulla Spagna, ho cominciato a dettare lo Schema con cui devono organizzarsi l'interrogazione. Confini in senso orario o antiorario, ma mai in ordine sparso, forma istituzionale, capitale, fa parte dell'Unione Europea (sì/no) da che anno, che moneta usa, data di nascita dello stato, eventuali territori esterni...
Poi la parte di geografia fisica: climi e coste, orografia.
Sguardo sperso.
"Sì, insomma, i monti".
Sguardo sollevato. Occhi alla cartina cominciano a elencare: Pirenei, Monti Iberici, Monti Cantabrici...
"In basso vedete le catene della Sierra Morena e della Sierra Nevada. Sierra in spagnolo vuol dire sega, e questo nome sta ad indicare che si tratta di monti col profilo aguzzo, di formazione piuttosto recente...".
Ogni volta che faccio la Spagna non dimentico mai di riferire che "sierra" in spagnolo sta per "sega". Naturalmente la cosa non passa mai inosservata (né  passava inosservata nemmeno quando le medie le facevo io, ormai parecchi anni fa) ma di solito una Seconda agli inizi si limita a qualche scambio di sguardi e una o due risatine subito soffocate - con qualche cauta gomitata, magari. Invece la Seconda d'Ogni Grazia Adorna si sganascia letteralmente dalle risate, maschi e femmine in mirabile sintonia. Hanno diviso la classe in Settore Maschile e Settore Femminile, manca solo il muro di Berlino in mezzo, ma su certe cose sembrano intendersi perfettamente.

Possiamo ordunque cominciare con una buona notizia: la Seconda d'Ogni Grazia Adorna ha ormai compiuto un buon tratto del passaggio tra infanzia e adolescenza; inolte il gruppo-classe è assai compatto e tutti loro, in pieno accordo e consonanza, sguazzano ormai nelle turbinose acque dello Sviluppo. Il che vuol dire che per un buon periodo l'intera classe avrà seri problemi di concentrazione ma forse riusciremo a recuperarli e riportarli a regime già a Marzo (se abbiamo molta fortuna).
Ma forse quest'anno potrei lasciar perdere la novella di Agilulf e sostituirla, poniamo, con quella di Mitridanes e Natan sulla cortesia?

"Ehm, adesso passiamo ai fiumi. Come potete vedere, in alto c'è il Duero, che per un bel tratto segna il confine con il Portogallo...".

11 commenti:

  1. C'è stato un periodo, durato poco per fortuna, nel quale non potevo pronunciare il verbo "fare" e tantomeno "farsi" senza provocare un fortissimo turbamento-risolini-strizzatine d'occhi.
    Poi dicono che non è duro il nostro mestiere ;-)

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  2. Benvenuti nella quindici-annite, giovani della Seconda di ogni grazia adorna.
    (Conosco il problema. Provate a voi vivere per due anni su Neverland senza mai pronunciare la parola "ditale").

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  3. Hai presente quando recito a memoria i versi di Foreghet (Roberto Piumini) che dicono: "rideva risate d'agnello, pensava pensieri d'uccello"?

    (io odio la geografia di seconda, stato per stato, confini mari fiumi...) Sto facendo fare un lapbook personale, vediamo come va...

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  4. Ah, la seconda media...
    L'annus horribilis in cui i maschi passano da: "bleargh! Femmine!" a: "mhmmm...femmine!!!!".
    In terza si ripigliano. Ma a "seghe" continueranno a fare sorrisini.
    Buon anno scolastico.
    Monica

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  5. Il fatto è che poi non smettono più. Li trovi che ridono ancora e sono in quinto liceo!

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  6. Sia chiaro che nessuno qui gli contesta il diritto al sorrisino (e anche qualcosa di più) davanti alla menzione delle seghe, utili strumenti di carpenteria. E' l'improvviso (per chi non li ha visti nei tre mesi estivi) e collettivo passaggio alla risata omerica che mi ha colto di sorpresa: ancora a fine Maggio in quella classe si potevano perfino citare gli uccelli senza conseguenze! Non che io lo facessi, certo: come spiegò La Prof a suo tempo, alle medie è meglio parlare al massimo di "volatili" e sperare in dio, se proprio ti ci trovi, ma ricordo che LORO li nominavano senza conseguenze.
    E se è vero che rinunciare alla parola "ditale" puà essere complicato, che ancor più lo è togliere gli uccelli dal vocabolario, che "farsi" è un verbo di cui si finisce per sentire acutamente la mancanza, dovere perfino rinunciare al verbo "fare" diventa davvero complesso e sì, ha ragione LGO, il nostro è invero un mestiere assai duro!
    (Sul quinto anno di liceo mi permetto di sorvolare: la mia integerrima classe quell'anno toccò punte di autentico virtuosismo, roba da far arrossire una seconda media in pieno culmine. E il mio ruolo non fu certo secondario)

    @La Prof: ho come l'impressione che QUEL passo di Foreghet, al momento, per me sia meglio lasciarlo proprio stare...

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  7. Io il disastro lo raggiungo col pascoli della mora e della bionda. Ma è quella risata apocalittica lì.

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  8. ...il Pascoli della mora e della bionda?
    (suona interessante)
    E che roba è?

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  9. Una sega e una gazzosa si va 'n culo ad onnicosa all' amaro che s'ha in bocca e alla topa che un ci tocca

    Dante Livorno incisione su banco tecnica mista coltellino e grafite età presumibile 14/15 anni

    Ciao carissima, dopo tante seghe... mentali Il blogghe riapre
    un abbraccio
    DDD

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  10. Bentornato, Dante, e grazie per il prezioso commento che in poche parole centra perfettamente la questione ^__^
    (meraviglioso il "Tecnica mista coltellino e grafite")

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