L'autrice è tedesca e i libri sono usciti tra il 2010 e il 2011 arrivando in Italia poco tempo dopo. Rientrano nel filone della letteratura per Giovani Adulti. Si tratta di letteratura fantastica, ma non mi attento a cercare di capire se fantasy, fantascienza, fantastoria o cos'altro. E' stato già recensito come minimo due volte per i Venerdì del Libro ma ho trovato un solo link, e ciò mi ha molto frustrata. Se qualcuno che passa da qui si ricorda di averlo recensito, mi avvisi e provvederò.
La Trilogia delle gemme è una cosiddetta trilogia editoriale, nel senso che i tre volumi sono in realtà un unico romanzo, ambientato nella Londra contemporanea, con l'azione concentrata in una ventina di giorni e di una lunghezza complessiva equivalente all'incirca all'Ordine della Fenice ma che l'editore ha preferito pubblicare in tre volumi, stampati con un bel font largo e con ampio sfoggio di pagine bianche (l'editore tedesco, intendo. Gli editori degli altri paesi si sono adattati). Per questo motivo il mio personale consiglio è procurarsi tutti e tre i libri prima di avviare la lettura, perché la storia scorre via molto velocemente e si finisce senza problemi in un fine settimana o in un raffreddore, oppure con tre-quattro serate lunghe.
La protagonista della storia è Gwendolyn, una ragazza all'apparenza normale in tutto e per tutto salvo il piccolo particolare che vede (e conversa con) fantasmi che nessun altro intorno a lei percepisce. Conduce una normale e dignitosa vita scolastica e sociale e fa parte del settore "normale" di una famiglia con ascendenze aristocratiche dove ogni tanto nasce qualche viaggiatore nel tempo. Da secoli ormai i viaggi nel tempo sono gestiti da una Potente Associazione Segreta che custodisce un Grande Segreto Molto Importante Per l'Umanità. Molto segreto, naturalmente.
L'Associazione, che tutti in famiglia prendono terribilmente sul serio, ha sempre costituito un elemento accessorio nella vita della ragazza fino al giorno in cui scopre con estremo stupore che la viaggiatrice nel tempo della sua generazione è lei e non la sua cugina, a questo scopo allevata e addestrata sin dalla più tenera infanzia, e che l'Associazione ha un'infinità di progetti a lei strettamente collegati ma di cui nessuno è disposto a spiegarle alcunché.
In effetti il tema conduttore della trilogia è la deplorevole tendenza degli adulti di cercare di fregare le nuove generazioni raccontandogli un sacco di balle accompagnate dal vecchio adagio "fidati di noi che sappiamo quel che va saputo e conosciamo quel che è meglio per te".
L'indottrinamento ha funzionato molto bene con i due Prescelti, Gideon e Charlotte, allevati come Prescelti, cresciuti come Prescelti e condizionati come solo un Bravo Prescelto può essere. L'arrivo di Gwendolyn, cresciuta nel mondo normale e che non ha subito quel progressivo lavaggio del cervello, spezza improvvisamente il cerchio incantato: le risposte che fino a quel momento sono sempre bastate, improvvisamente mostrano dei vuoti logici, le nuove risposte che gli adulti, messi alle strette, sono costretti a tentare, funzionano peggio che mai. Quando poi le risposte vengono del tutto a mancare, Gwen comincia a cercare di riempire i vuoti, con l'aiuto dell'amica del cuore Leslie, che pur non disponendo di una sola briciola di poteri paranormali ha un cervello aperto, flessibile e ben funzionante, oltre a una discreta capacità nel destreggiarsi con i motori di ricerca. Gideon, che inizialmente è immerso fino al collo nel suo ruolo di primo della classe, dopo qualche incidente comincia a sentir serpeggiare una punta di diffidenza nel suo fiducioso cuoricino e, dopo ben più di un'iniziale resistenza imbevuta di pregiudizi finisce per abbracciare il punto di vista di Gwendolyn (nonché la stessa Gwendolyn, che apprezza molto). Nonostante la situazione si presenti decisamente confusa, i due innamorati verranno a capo dell'Importantissimo Segreto e dei vari enigmi legati all'Associazione, e agiranno nel modo più opportuno.
Il romanzo travestito da trilogia ha dei pregi e dei difetti. Tra i pregi possiamo senz'altro annoverare un gruppo di personaggi simpatici (di solito più sono giovani e più sono simpatici, ma ci sono anche alcune eccezioni da una parte come dall'altra, ad esempio un impertinente fantasma di demone plurisecolare) tra i quali spicca Leslie, l'amica del cuore, che gioca un ruolo non indifferente nella trama e si mostra molto più capace della protagonista di tirare i vari fili della storia. Il rapporto tra le due, e in particolare i dialoghi decisamente brillanti, risulta molto più autentico di quanto accada di solito e con un bello spessore: le due ragazze parlano in modo frivolo ma non superficiale e, come direbbe Jane Austen, giudicano rettamente in merito alle questioni essenziali.
Leslie è molto importante proprio perché costituisce un osservatore "esterno" rispetto alla vicenda, senza essere deviata da altri sentimenti oltre all'affetto per Gwendolyn. Sotto questo aspetto Gideon è molto meno affidabile perché combattuto tra lealtà, amore, senso del dovere, condizionamenti vari, pregiudizi e un'infinità di altri fattori che per molto tempo gli rendono praticamente impossibile capire da che parte deve o può stare.
L'ambiente scolastico è descritto con una certa accuratezza e le meccaniche (perverse) di famiglia sono piuttosto ben delineate. Anche i molti vestiti necessari per i viaggi nel tempo programmati fanno bene la loro parte e riempiono a dovere le pagine, con tanto di commenti assai condivisibili sui loro pregi e difetti.
I difetti sono principalmente due, e partirò dal più leggero. Sarebbe vano negare che la vicenda risulta un po' confusa: molti personaggi passano il loro tempo a spiegare a Gwendolyn che lei non ha diritto a sapere questo e quest'altro, e questo fa parte della trama, però una sforbiciatina a questi dialoghi, soprattutto nei punti dove avvengono effettivamente delle rivelazioni, aiuterebbe parecchio il lettore a capire di cosa si sta parlando. Alla fine il quadro risulta un po' approssimativo, e ci sono anche diverse domande rimaste senza risposta, e alcune fanno parte della categoria "Perché i Veghiani si ostinano ad attaccare con un mostro per volta invece di mandarne una quindicina e sconfiggere Goldrake"? Sappiamo tutti che i Veghiani, come l'autrice, si comportano così perché altrimenti la storia finirebbe troppo presto o non andrebbe avanti, ma... il meccanismo non dovrebbe essere così scoperto.
Il secondo punto è più serio, e riguarda la questione dei viaggi nel tempo. L'argomento viene trattato in modo troppo approssimativo e superficiale. Ormai da molti anni nei romanzi la gente viaggia nel tempo, e sono andati stabilendosi alcuni principi cardine da cui è importante che i ragazzi non si lascino deviare (ad esempio la regola che impone a chi viaggia nel tempo di non alterare il passato, pena conseguenze disastrose sul presente che il viaggiatore sta vivendo, quando non sul presente dell'intera umanità). Il passato non è un campo di cocomeri dove le nuove generazioni possano scorazzare a loro piacimento, salvando innocenti e punendo malvagi; del passato occorre avere rispetto e ad esso ci si deve accostare con giusto timore. Libri di questo tipo, pur essendo certamente concepiti come pura narrativa di evasone, rischiano di dare alle nuove generazioni delle idee del tutto sbagliate su cosa sia giusto e cosa sia sbagliato fare mentre si viaggia nel tempo, e questo può portare a gravi conseguenze quando questi giovani lettori si troveranno alle prese con i loro primi sbalzi temporali. A questo proposito sarebbe forse opportuno istituire un'apposita cabina di regia da cui la letteratura sui salti nel tempo possa essere accuratamente controllata prima di andare in stampa, onde evitare incresciosi inconvenienti che intervengono sempre, laddove la licenza non è temperata dalla giusta fermezza.
Con questo post partecipo qui e adesso ai Venerdì del Libro di Homemademamma, e auguro a tutti vacanze adeguatamente allungate da opportune distorsioni temporali, che lascino il tempo anche per lunghe e piacevoli letture.
Non parlarmene, avevo programmato una serie di letture per l'estate, ma se riesco a leggere la metà di quello che volevo sarà un successo. E poi le recensioni per il VdL di settembre...
RispondiEliminaQuesta trilogia non la conoscevo, non sempre mi piacciono i prodotti per quella fascia d'età, vedremo!
Stanco di portarmi appresso il volume ho appena acquistato "Il Signore degli Anelli" versione elettronica. Buona scusa per iniziare l'ennesima rilettura ... Buona continuazione di vacanze.
RispondiElimina@Alice:
RispondiEliminaOnestamente questa trilogia è carina, ma credo che risulti molto, molto più coinvolgente se letta, appunto, da uno young adult :)
(e si sa che i programmi di lettura, come tutti i programmi, sono fatti per essere clamorosamente disattesi...)
@il Grigio
IOn effetti ISDA sarebbe il tipico libro che NON ti puoi portare dietro in borsetta o in tasca per riempire i buchi in sala d'attesa o alla coda delle poste. Fammi sapere com'è su piccolo schermo.
A Ottobre (forse addirittura a Settembre se sono molto, molto brava) dovrei ripartire anch'io, ma rigorosamente con versione in carta rilegata in pelle umana ^__^
La gestione dei paradossi temporali è uno di quegli elementi che caratterizza, all'interno della science fiction più o meno occhieggiata, la costruzione di una buona ucronia (da Wells in avanti, verrebbe da dire).
RispondiEliminaProprio per questo, tutto sommato, sono contenta che non sia un elemento che viene corretto redazionalmente. Se la grandezza di uno scrittore di ucronie (Bradbury, per esempio) si vede da questo, a me non farebbe piacere che la bravura fosse ridotta alla forza della divisione ucronie di una grande corporation editoriale (vi è però materiale per un bel racconto, c'è da dire!).
No, povna, non parlavo di un cntrollo editoriale, ma di un autentico CONTROLLO GLOBALE DALL'ALTO, con tanto di censura, Inquisizione e gravi punizioni corporali!
RispondiElimina(vabbe', considera che qua fa caldo... ^__^)