La scuola di St. Mary Mead l'ultimo giorno di lezione (nelle intenzioni degli alunni)
Per l'Ultimo Giorno di Scuola quest'anno, almeno nelle prime, i nostri amati allievi sembravano più orientati su legittime festicciole in classe che verso i consueti gavettoni; e naturalmente tutti noi insegnanti abbiamo prontamente autorizzato ogni festeggiamento possibile, ma in cuor nostro sapevamo tutti che gli stomaci umani hanno ahimé dei limiti, e che perfino per dei giovinetti dagli undici ai quattordici anni mangiare cinque ore di fila è arduo. Una volta spolverate le torte e dato fondo a biscotti e patatine viene voglia di fare qualcos'altro - per esempio dei gavettoni.
Comunque per la prima ora mi ritenevo al sicuro e anzi avevo saltato la colazione onde dare un piccolo aiuto nel momento (arriva sempre) in cui le pur valide mascelle dei ragazzi avessero avuto un attimo di stanca.
Ma nella Seconda dell'Approfondimento non c'era niente da mangiare, né una patatina né una caramella. Così, consegnati gli ultimi quaderni, mi accingevo ad accogliere l'onesta proposta di andare fuori a frescheggiare quando è entrata la prof. Palmina con i compiti per le vacanze.
E che compiti! Due paginate fitte di istruzioni con una serie di esercizi e testi uno più soporifero dell'altro, almeno ai miei occhi. E una raccomandazione "Pensate che c'è perfino chi i compiti delle vacanze non li considera obbligatori e non li fa!" col tono di "Non ci crederete, ma c'è perfino chi pensa che due più due fa cinque".
Ma come diamine avremo fatto noi, ai miei tempi, senza compiti per le vacanze, mi domando non per la prima volta. E sì che ci spiegano sempre che a quei tempi la Scuola era Seria. Ma, per seria che fosse, le vacanze duravano quasi quattro mesi e di compiti non ce ne davano - e ci tengo a chiarire che chi è convinto in cuor suo che i compiti per l'estate non sono obbligatori ha tutta la mia comprensione.
La nostra uscita fuori si riduce insomma a una ventina di minuti scarsa. No, niente palloni, proclamo. Ci sono solo venti minuti e per la campanella devono essere già in classe, che c'è Matematica che rende le ultime verifiche.
Cinque minuti dopo ci raggiunge la Prima d'Ogni Grazia Adorna, munita di abbondanti palloni (loro staranno fuori più di un'ora). E allora vada per i palloni, e amen.
Ad ogni modo, al suono della campanella la Seconda è disciplinatamente ai banchi, in attesa degli ultimi compiti di Matematica. Saluto e raggiungo l'aula della Seconda Effervescente, dove c'è un caldo torrido e pure il catafalco in posizione: infatti stavano vedendo Timeline sulla LIM.
Mi rassegno alla sauna, restituisco le verifiche sull'Inno d'Italia, mi congratulo con loro per l'ottimo risultato, poi li lascio a vedere il film e mi rimpiatto buona buona in fondo all'aula, in un banco vuoto, lavorando ai registri mentre loro guardano il film, che non sembra nemmeno male - tanto che mi riprometto di prenderlo in biblioteca, durante l'estate.
Anche lì, né una caramella né un singolo pop corn.
Anche lì, né una caramella né un singolo pop corn.
Finalmente arriva l'ora di buco, in cui mi precipito a stampare e fotocopiare la mia bella bibliografia - mi è costata molte ore di lavoro ma ne vado assolutamente fiera: un cocktail con dentro classici, sempreverdi, capolavori, romanzi storici e perfino un po' di attualità. Faranno come credono, ma spero con tutto il cuore che leggano Gaiman*.
Un'altra mezz'ora passata a combattere con i registri, poi è il momento di raggiungere la Prima d'Ogni Grazia Adorna, con cui chiuderò la lunga mattinata. Lì, finalmente, un'accoglienza rispettabile: torte, biscotti, pacchi di patatine e pop corn per ogni dove e ragazzi visibilmente stremati a forza di mangiare e del tutto elettrici che per prima cosa mi chiedono "Prof, possiamo fare i gavettoni?".
Un'altra mezz'ora passata a combattere con i registri, poi è il momento di raggiungere la Prima d'Ogni Grazia Adorna, con cui chiuderò la lunga mattinata. Lì, finalmente, un'accoglienza rispettabile: torte, biscotti, pacchi di patatine e pop corn per ogni dove e ragazzi visibilmente stremati a forza di mangiare e del tutto elettrici che per prima cosa mi chiedono "Prof, possiamo fare i gavettoni?".
La richiesta mi sconcerta: non ho difficoltà a comprendere chi fa i gavettoni nonostante il divieto degli insegnanti, comprendo anche i rari esemplari che non ne fanno, ma quelli che pretendono di farli con la benedizione esplicita del docente sfuggono alla mia capacità di comprensione.
E ancor di più sfugge a tale mia (evidentemente inadeguata) capacità Musica, che gli ha appunto permesso di farli nel cortile alla seconda ora. Comunque...
Prima una bella fetta di cheesecake, poi una buona dose di dolce al mascarpone e cioccolato (assicurano di avermeli lasciati apposta); un paio di biscottini svedesi, di quelli che forse c'è qualcos'altro oltre al burro ma è in dose minima (in realtà Ingrid giura che sono fatti con l'olio. Comunque sono ottimi), patatine, aranciata, i miei adorati pop corn... e gran spiegamento di lacrime e fazzoletti perché han salutato probabilmente per l'ultima volta Matematica.
Mentre mi strafogo li lascio piangere e cantare lodi di Matematica, che lodo a mia volta. Dopo che i fazzoletti han fatto il loro dovere (e che io sono passata ai salatini) gli passo la bibliografia con tutte le istruzioni del caso, prima fra tutte di non farne di niente se non gli va, e avvisando che Harry Potter manca solo perché è dato per sottinteso e che si suppone che sappiano che esiste Harry Potter anche senza che venga l'insegnante di lettere a dirglielo,** ma si tratta comunque di lettura caldamente consigliata a tutti.
Finite le istruzioni e le richieste di chiarimenti sono tornati quasi normali.
L'aula invece è piuttosto vissuta. "Adesso qualcuno va a farsi dare una granata..." esordisco.
Mi guardano sbalorditi. "Una... granata?"
Un folle dubbio mi attraversa la mente.
"Certo, per pulire".
"Prof, ma cosa intende per granata?"
Il folle dubbio si fa più consistente "Una scopa. Una di quelle robe con un manico e una spazzola in basso per spazzare".
Racconfortati dal fatto che la loro insegnante non li stata esortando a distruggere la scuola a colpi di bombe a mano tutti si mettono a far ordine: chi spazza, chi toglie con lo spray le tracce di crema dai banchi, chi imballa amorevolmente avanzi, piatti e bicchieri puliti avanzati e mi chiede che farne (mando tutti dai custodi: i biscottini svedesi e l'avanzo di dolce al mascarpone ci saranno di gran conforto Lunedì, quando noi insegnanti saremo di nuovo a scuola per gli scrutini), chi decide che sono la destinataria ideale di un mezzo pacco di caramelle avanzate nonostante il mio suggerimento di lasciarle nell'armadio per l'anno prossimo...
Lindi e ordinati, con le loro bottigliette vuote, scendono fiduciosi verso il cortile (siamo addivenuti ad un compromesso: possono fare i gavettoni ma solo fra loro e riempiendo una sola volta le bottiglie). Lì scoprono che i rubinetti dei bagni della palestra sono chiusi, come in cuor mio sospettavo.
Li autorizzo ad andare su a riempire le bottiglie. Il problema è che in cortile ci sono altre due classi, cui è stato rigorosamente vietato di fare i gavettoni. Cerco di placare i colleghi assicurandoli che è solo per qualche minuto, ma l'esempio è contagioso, e parecchi delle altre classi salgono con fare noncurante ai bagni dei piani alti per riempire le bottiglie; addirittura, il perfido Wasp le ha già riempite almeno tre volte!
In cuor mio non lo trovo così grave, comunque faccio coscienziosamente il mio dovere e alla quarta volta che scende con le bottiglie piene Wasp mi trova sulla porta; con un sorriso dolcissimo gliele sequestro, le vuoto e le accartoccio. Wasp protesta un po' con scarsa convinzione, poi va a giocare a pallone con gli altri. Lo spogliatoio dei maschi è praticamente allagato, ma questo è un must di ogni fine anno.
La Terza della prof. Quadrella comunque non tira gavettoni né cerca di farlo e neppure gioca a palla: le ragazze piangono disperatamente, i ragazzi le prendono in giro ma sembrano assai provati a loro volta.
Ahimé, la nostra classe, la nostra bella classe. Ahimé, le nostre medie, le nostre amate medie. I nostri amati compagni. I nostri adorati professori, oh, come faremo senza di loro?
La prof. Quadrella, oltre a un'infinità di baci e di abbracci, ha ricevuto anche una di quelle lettere d'addio traboccanti di affetto e complimenti che allungano di vent'anni buoni la vita degli insegnanti. Ostenta un atteggiamento sportivo ed esorta la ragazze a non pendersela tanto, ma in cuor suo gongola assai. Io e la Ghirlandai osserviamo con finto distacco che sì, anche noi abbiamo avuto delle terze, e ci andavamo pure abbastanza d'accordo, ma tante smancerie a noi non le hanno mai fatte. In realtà tutti troviamo la scena piuttosto divertente (compresi i salici piangenti, credo).
Infine la campanella suona. Dagli zaini spuntano miracolosamente nuove bottiglie piene, e schizzi degni delle fontane di Versailles allietano gli alunni appena varcato il cancello.
Con un sospiro di sollievo i docenti risalgono verso la fresca, rilassante e quasi silenziosa Sala Professori.
L'anno scolastico è morto, evviva l'anno scolastico!
*e ora che ho letto Coraline lo spero ancora di più
**e infatti in classe c'è anche una potteriana, che mi ha fatto un tema assai interessante sui vari tipi di incantesimi
Io me la sono cavata con le ultime due ore in terza a mangiare e fargli vedere i video su utube con la LIM. Sono riuscita addirittura a fargli fare un karaoke :-)
RispondiEliminaIo spiego molto banalmente che la loro legittima felicità per la fine anno non può e non deve tradursi il lavoro straordinario della custode Linda. E che se io ho il solo sospetto, suffragato anche da nulla, che abbiano fatto un gavettone, li rimando. Di solito funziona.
RispondiEliminaO. T. Ma... prima o poi la riveli anche a noi questa lista, vero?!
Diciamo la verità (e lo dico da formatore): il sistema scolastico italiano ha tante potenzialità ma ha docenti (non tutti, per carità) non preparati, alunni che prendono l'impegno scolastico sottogamba, una burocrazia che fa pena, programmi obsoleti e un calendario da far paura (ormai 3 mesi di vacanza non servono a nessuno).
RispondiEliminaPer me se la scuola non viene rasa a zero e cambiata completamente in tutto non si andrà molto lontano e produrremo classi lavorative e dirigenziali sempre più incompetenti.
Quindi... no, non sono felice per questa ennesima fine d'anno scolastico!
Un abbraccio
@Alice
RispondiEliminaTrooooppo meglio quando hai la LIM e Internet!
@la povna
Bene, a te l'ho rivelata: apri la posta ^__^
(non è che fosse un segreto di stato, è solo una listuccia senza pretese)
@Melinda
Mettiamola così: se la scuola italiana è questo strazio totale, con docenti impreparati e programmi obsoleti, dovremmo tutti rallegrarci che i ragazzi la prendano sottogamba, dimostrando se non altro di avere del buon senso, e che il calendario sia ridotto a 9 mesi, così facciamo meno danni ^__^
(Io però ricordo con nostalgia quando la scuola italiana durava un mese di meno...)
Movimentato e tenero questo scorcio di fine anno, che racconti.
RispondiEliminaDa me per la prima volta li hanno fatti i gavettoni. Complici i colleghi, che hanno lasciato i ragazzi da soli all'ultima ora.
Sui compiti per le vacanze ho fatto tre passi indietro: soltanto due libri da leggere. Anche perché a settembre non ci sarà il tempo di approfondire quanto letto. Meglio poco, ma fatto bene.
Bellissimo post, così vivace e con quel giusto pizzico di ironia che non guasta mai.
RispondiEliminaHo rivissuto, leggendolo, una lunga serie di felici momenti di fine anno scolastico, quando si univa, alla gioia per la vacanza imminente, un pochino di nostalgia per quegli alunni di terza che stavano per spiccare il volo verso altri lidi. Li vedevo tutti più belli, più grandi, più maturi (con qualche eccezione, ovviamente...)
E per i compiti delle vacanze, ero sulle tue posizioni. Poco, pochissimo, quasi niente. E tante (si sperava) libere letture...