venerdì 1 marzo 2013

Il voto non è soltanto un numero


La collega della Prima Pacioccosa, dove faccio l'Approfondimento delle Materie Letterarie, mi aveva chiesto di avviare un po' di Educazione Civica, approfittando del fatto che ci sarebbero state le elezioni politiche, quelle del Presidente della Repubblica e perfino il conclave. In base al principio di cieca sottomissione che da sempre regola le mie ore di Approfondimento non avevo battuto ciglio, ma in cuor mio avevo pensato che, bah, una prima, parlargli di elezioni... insomma, non era un po' prestino? Di solito sono argomenti che si toccano in seconda o in terza.
Tuttavia, dopo che dalle urne è uscito quel che è uscito, mi sono detta che, stante che l'argomento era destinato a perseguitarci tutti per qualche mese, tanto valeva addentare il topo per la coda.

Tornata da scuola dopo il ponte elettorale, inizio la mattinata con un'ora nella Prima d'Ogni Grazia Adorna; che, effettivamente, in più di una occasione ha mostrato una certa sensibilità su questioni sociali, ma insomma non ho fatto letteralmente in tempo a firmare il registro che è partito il fuoco di fila delle domande sulle elezioni prossime venture "così facciamo un altro ponte elettorale".

Mi trovo costretta a disilluderli: vista la situazione, le prossime elezioni non potrebbero svolgersi prima di Giugno, quando il ponte elettorale non risulterebbe per loro di alcuna utilità. Gli conviene invece fare il tifo perché parta un governo, anche provvisorio, ma che probabilmente andrebbe in crisi in autunno, permettendo loro un bel ponte elettorale verso la fine di Ottobre.
Chiedono spiegazioni e mi addentro nelle varie procedure, elezione dei presidenti delle camere, la questione del semestre bianco, come funziona il Porcellum, perché viene chiamato così...
Dopo che mi hanno spolpata ben bene per non meno di tre quarti d'ora, ottengo alla fine di fare due piccole interrogazioni di geografia. In compenso mi promettono che studieranno le tre pagine sull'erosione dell'acqua anche senza un ulteriore ripasso in classe.
Lascio la classe considerando in cuor mio che, forse, l'idea della mia collega non è poi così sballata e che magari quel corsettino di procedure costituzionali dovrei avviarlo anche nella Prima d'Ogni Grazia Adorna, in quanto non sembra del tutto impossibile che i ragazzi siano disponibili ad interessarsi dell'argomento.

L'ora successiva la passo con la Seconda Effervescente, dove vengo letteralmente presa d'assalto per sapere se e come ho votato. Da lì si innesta un'interessante discussione sul fatto che votare conviene sempre, perché comunque non ci sarà mai il caso in cui nessuno voterà: "almeno i candidati comunque andranno a votare, giusto?" osserva Bradamante. Vengono poi trattate le questioni del "votare chi meno ti dispiace", della segretezza del voto, della formazione del futuro governo e infine dei poteri e delle competenze del Presidente della Repubblica. L'idea del Presidente della Repubblica che scade come i latticini li colpisce assai.

"Non a caso infatti si parla di semestre bianco" spiego benevola. Giusto, convengono, anche il latte e molti formaggi sono bianchi.
E finalmente riesco a fare un po' di lezione - guarda caso sulla questione dei tre poteri (siamo ormai all'illuminismo). Misteriosamente, questa classe adora educazione civica: dopo un successo travolgente quanto inatteso, riscosso grazie ad un paio di lezioni sullo stalking* che la classe si è letteralmente mandata a memoria accalcandosi per essere interrogata, davo per scontato che le tre lezioni con relativi appunti dedicate alla progressiva costruzione della Costituzione Inglese raffreddassero alquanto gli entusiasmi; così non è stato, con mia grande sorpresa. 
E dunque anche loro godranno di un ricco approfondimento su elezioni, insediamento delle camere eccetera, come tutte le seconde che mi passano tra le mani. Contrariamente alla maggior parte delle seconde che ha subito questo trattamento, però, si stanno accostando con entusiasmo davvero imprevisto a tale allettante (???) prospettiva.

E infine tocca alla Prima Pacioccosa per la sua ora di Approfondimento settimanale. Entrando in classe mi riconfermo nelle mie perplessità: sono ancora così bambini, forse perfino più della Prima d'Ogni Grazia Adorna...

Introduco timidamente l'argomento: istituzioni italiane, siamo una repubblica parlamentare, bicamerale...
Ma già arrivati alle due camere scatta il fuoco di fila delle domande. Per motivi a me ignoti, la classe sembra soprattutto interessata alla questione dei voti validi e non validi: cosa invalida una scheda,  se una scheda bianca può essere invalidata eccetera. Li istruisco con tutto quel che so in materia e il suono  della campanella arriva a salvarmi giusto quando sono riuscita infine a riposizionarmi sulla data di nascita della Repubblica Italiana.

In conclusione, St. Mary Mead è popolata da una folta schiera di giovinetti il cui principale interesse del momento sembra legato a quelle procedure di democrazia diretta e indiretta con cui gli stati moderni scelgono i loro rappresentanti. 

Non mi è chiaro come ciò sia possibile, ma siccome il cliente ha sempre ragione, ebbene, sarà mia cura fornirgli il cibo che mi richiedono e nella quantità che dimostrano di voler ricevere: non sia mai detto che la loro ancora implume giovinezza veda trascurata la legittima sete di conoscenza dei loro futuri diritti e doveri di cittadini.

*perché mi era venuto in mente, in pieno studio della storia cinquecentesca, di parlare dello stalking? 
Ebbene sì, erano giunte notizie di episodi che...

7 commenti:

  1. In prima abbiamo fatto liste elettorali, discorsi di candidatura, campagna, elezioni con tanto di schede da piegare rigorosamente per tre e poi per due. Abbiamo avuto uno scrutatore e dei segretari, una sola scheda nulla (secondo me era di Lucchetta) e i ragazzi hanno chiesto che votassero anche gli insegnanti.
    E' stato bello, ma poi mi sono accorta che erano più interessati alle loro elezioni che a quelle che imperversavano al di fuori...

    RispondiElimina
  2. Anche mia figlia (degna rappresentante di una Prima Effervescente)ha seguito tutta la campagna elettorale casalinga con molto (ed inaspettato) interesse, suscitando una certa sorpresa negli adulti di casa...
    Sarà, ma son soddisfazioni! :)

    RispondiElimina
  3. Io mi sono persa ogni domanda post per colpa dell'influenza. Domani, quando rientro, vediamo se e che cosa mi chiederanno.
    Però mi piacciono molto, questi alunni così civici (educazione civica è forse la mia materia preferita, delle volte penso che, se mi chiedessero di optare tra questa e lettere, non saprei che fare).

    RispondiElimina
  4. beh, io ricordo che uno dei miei periodi di più accesa passione politica furono proprio le scuole medie. si era ai tempi del picconatore Cossiga...

    RispondiElimina
  5. Sono alunni che fanno ben sperare in un futuro di cittadini coscienti dei loro diritti-doveri.
    Bravi.

    RispondiElimina
  6. Fa davvero piacere leggere questo resoconto. E incoraggia.
    Mel

    RispondiElimina
  7. @La prof:
    comprensibile: avete spostato il loro interesse su qualcosa dove partecipavano direttamente. Come futuri cittadini penso sia stata per loro un'esperienza preziosa, ma si capisce che quando sei coinvolto in prima persona, quel che succede fuori ti interessa meno.

    @Linda
    Che ti devo dire, queste giovani leve sono letteralmente cresciute in piena campagna elettorale... Quando avevo la loro età eravamo in una situazione piuttosto stabile, e il mio disinteresse per gli avvenimenti politici era assoluto, anche se in casa mia di politica parlavano parecchio, anche in mia presenza.

    @la povna
    Al biennio è normale che seguano e si interessino. Ma una prima media - anzi DUE prime medie -che ti sommerge di domande, garantisco, per me è stata un'esperienza inaspettata. La seconda mi ha sorpreso meno, e una terza che chiedesse lumi non mi avrebbe sorpreso affatto.

    @LaNoisette
    Le vie della politica sono infinite, a quel che vedo. Cossiga riuscì ad addormentare ogni mio interesse politico per anni!

    @Cautelosa
    L'humus di St. Mary Mead sotto questo aspetto è buono, sono un paese molto "associato", a partire dalla parrocchia.

    RispondiElimina