In diretta dal gioco Hidden Chronicles ecco la prima scena dell'Islanda: un delizioso chalet completamente intagliato nel ghiaccio. Non fa venir freddo soltanto a guardarla?
La settimana scorsa, mentre me ne stavo serenamente a poltrire al caldo del mio comodo letto nel mio giorno libero, la scuola media di St. Mary Mead si trovò avvolta da gran copia di fumo nero. Alquanto perplessa, la prof. Casini decise di indagare e trovò la stanza della caldaia allagata e piena di un fumo assai più consono ad un girone dantesco che ad una scuola.
Spenta la caldaia (che contava poco più di un anno di vita) venne prontamente chiamato il Comune che giurò che il tecnico sarebbe venuto subito, e la caldaia nuova sarebbe arrivata il giorno seguente.
E' noto che tre sono le bugie cui non si deve mai credere ovvero:
1) L'assegno è stato spedito ieri
2) Le mando il tecnico in giornata
3) Devi solo entrare nel trasportino e tutto andrà bene.
(Come si evince dalla n. 3, la lista è presa da un sito di cat addicted. Chiunque abbia provato a infilare in un trasportino un gatto per portarlo dal veterinario o in vacanza capirà).
Di queste tre intramontabili bugie, quella che da sempre miete più vittime è senza dubbio la n. 2, e infatti a scuola non si è vista neanche l'ombra fugace di un tecnico quel giorno, mentre nel pomeriggio noi insegnanti emigravamo verso le vicine e ben più calde scuole elementari per tenervi il Collegio Docenti.
Tuttavia, in un qualche momento, Qualcuno arrivò e sentenziò che la caldaia era da buttare (cosa che non ci sorprese moltissimo) MA che ci saremmo dovuti accontentare sul momento di un rattoppo, perché la ditta che l'aveva installata era fallita (e ci credo, visto quel che rifilava ai suoi sventurati clienti) e procurarsi una caldaia nuova non era affare dei più rapidi - del resto, anche mettere le mani sui pezzi di ricambio giusti non sarebbe stato molto facile.
Comunque i tecnici sarebbero venuti presto, prestissimo, praticamente erano già lì.
Nei giorni seguenti la bugia n. 2 si manifestò in tutto il suo luminoso splendore. La scuola si trasformò rapidamente in una ghiacciaia e perfino nelle classi più numerose faceva un gran freddo.
La prof. Casini, che nelle vene ha sangue di rana e nel blasone una lucertola freddolosa, regnava incontrastata e corteggiatissima da tutti grazie alla sua stufetta personale, che da anni ormai si porta dietro nelle classi quando secondo lei fa freddo (cioè sempre, salvo gli esami di Giugno).
Colleghi e alunni cominciano a ricordare che anche loro hanno stufette elettriche di vario cablaggio e si ripromettono di portarle. Qualcuno fa garbatamente osservare che già alla seconda stufetta è assai probabile che l'impianto elettrico vada in tilt. QualcunAltro osserva che la stufetta dovrebbe essere fornita dal Comune e anzi andrebbero richieste, QualcunAltrAncora commenta "Come no, mi par di vederli che ce le portano!".
In effetti dal Comune non arriva stufa alcuna, né elettrica né a gas. Ma quel che è peggio, non arrivano nemmeno i pezzi di ricambio.
Nelle classi si sprecano commenti sui ghiaccioli che colano dal soffitto e le aule-igloo con pista di pattinaggio incorporata, ma nel complesso i ragazzi la prendono con filosofia. Anche i genitori, purtroppo, ché forse una lunga processione di belve infuriate in Comune potrebbe accelerare i tempi della riparazione.
Arriva Sabato. Le elementari sono vuote e la prof. Casini, a suon di insistenze, ottiene di fare lezione lì per quel giorno.
La cosa ha i suoi inconvenienti, perché se i banchi delle quinte sono piuttosto fruibili da parte dei primini, i ragazzi di seconda e soprattutto terza media hanno oggettivamente qualche difficoltà a sistemarsi nelle postazioni dei primi anni. Facciamo lezione seduti sui banchi o per terra e tutto diventa molto informale. La mia classe mi chiede (e ottiene) qualche minuto per scrivere saluti alle loro ex-maestre, visto che sono finiti proprio nella loro ex-classe. Siccome siamo tutti vestiti pesanti fa pure un gran caldo. Ma nessuno se ne lamenta.
E non sappiamo quando è successo, se Sabato pomeriggio o Domenica notte ma Qualcuno è infine arrivato e stamani un piacevole tepore ci ha accolti. Oh, soave gaudio!
Per ora la caldaia è soltanto rabberciata, e si sono raccomandati di non metterla al massimo. Quella nuova dovrebbero installarla tra poco, forse nel mio giorno libero - il che, mi sembra, sarebbe davvero cortese da parte loro.
Purché per montarla gli basti un giorno, e purché la nuova caldaia sia di marca diversa dalla precedente...
Noi siamo stati per anni la scuola più calda di tutto il Circondario. Roba che nei giorni della neve a scuola stavi in magliettina.
RispondiEliminaQuest'anno hanno abbassato la temperatura media, giustamente, e il globo ringrazia. Il modo con cui l'hanno abbassata è il seguente: al massimo per 5 giorni, e il sabato si scordano di far partire la caldaia.
Così i pochi che fanno lezione il sabato, e che già hanno, tutti, tutte le ore della mattinata, sono anche accolti da un meraviglioso esercito di pinguini alle 7 e mezzo del mattino.
Se non avessi la prima ora coi Merry Men, che mi mettono di buon umore a prescindere, avrei già dato fuoco alla scuola.
Nella gloriosa scuola di città esistevano diverse zone climatiche: le aule del secondo piano, probabilmente situate a latitudini più settentrionali, erano sul frescolino, quindi si vedevano le docenti girare per l'edificio con pesanti maglioni e ampi foulard a portata di mano (comprese le signore in età da... vampate menopausiche *_^).
RispondiEliminaAl primo piano, dove ho stazionato per più di vent'anni, si stava benone... Ma quella era la zona tropicale (eheheh)
Se non fosse drammatico, sarebbe esilarante. :)
RispondiEliminaio le ho passate un po' tutte: dal caldo caraibico al freddo polare...
RispondiElimina@ la povna
RispondiElimina...e in cambio ne avresti una scuola molto più calda (anche se per breve tempo)
@ Cauty
Anche a Hogsmeade avevamno le zone climatiche, ricordo: temperature più che adeguate al piano terra, decisamente calde alla segreteria del primo piano... e la banchisa con gli orsi bianchi al secondo piano dov'erano le classi. Dice che era un problema di ramificazione dell'impianto. SO IO cosa avrei fatto, e con che rami, a chi gestiva quell'impianto!
@ Linda
Proprio drammatico no. Più o meno sono cose che capitano, e tutti abbiamo molto ridimensionato il problema... ORA CHE LA TEMPERATURA ESTERNA SI E' ALZATA DI DIECI GRADI
@ LaNoisette
Anch'io: scuola che vai, clima che trovi...