domenica 21 ottobre 2012

Of Median School, and proud of it


Da qualche mese siamo non più una Scuola Media, bensì un Istituto Comprensivo. La Preside, tuttavia, si ostina a non comprendere che, all'interno di cotale Istituto Comprensivo, sono comprese ben due scuole medie. Così come io ho una visione mediacentrica dell'istruzione, in cui tutti gli ordini e gradi di scuola che precedono e seguono le medie sono casuali accidenti di scarsa rilevanza per lo sviluppo dei miei amati alunni, mentre l'unica tappa veramente importante per la loro istruzione è il triennio delle medie, allo stesso modo Costei si rifiuta di riconoscere l'esistenza di qualcosa che non siano le materne e le elementari (al contrario di lei, però, io non dirigo alcuna di queste scuole insignificanti, né mi rifiuto a priori di riconoscerne l'esistenza).

Alla prima tappa del Corso di Verticalizzazione venne un tale che, con tre ore di  (noiosissima) lezione frontale - in cui ci chiese di non intervenire troppo perché se no il tempo non gli sarebbe bastato per completare la sua lezione frontale - ci spiegò che le elementari erano più ganze delle medie perché si facevano più lezioni interattive e laboratoriali che frontali; disse poi che, chissà perché, gli insegnanti delle medie si preoccupano sempre, quando arrivava la verticalizzazione, del rischio che la loro scuola si "elementarizzasse", ma non c'era motivo di temerlo; ciò nonostante, al momento di compilare il questionario, tra i motivi di diffidenza verso la verticalizzazione molti colleghi, pur assai meno mediocentrici di me, scrissero appunto che temevano che la scuola si elementarizzasse troppo (vedi tu che razza di creature diffidenti che siamo, noi insegnanti?).

Quest'anno però non abbiamo più timore in merito, ci limitiamo a prendere atto  della situazione.
A tutt'oggi la Preside non si è mai vista, né qui né nella media di Crifosso, nemmeno per il consueto saluto di inizio anno alle prime. In compenso si sono visti una serie di strani moduli e soprattutto di strane funzioni di cui non avevamo mai sentito parlare ma che sono tipici delle scuole elementari e materne;  e siccome sono state mantenute anche le consuete e banali funzioni delle medie, attualmente ci abbiamo un organigramma da fare invidia al Ministero degli Interni pur essendo una piccola media di paese, con tre sezioni nemmeno troppo numerose.

Insomma, la Dirigenza non sta nemmeno cercando di trasformarci in scuole elementari, bensì è convinta che già lo siamo. E la prova provata l'ho avuta ieri, mentre compilavo una dichiarazione di infortunio, regolarmente intestata all'Istituto Comprensivo di St. Mary Mead-Crifosso, e dunque nuovo di pacca, che per prima cosa chiedeva di specificare l'ordine di scuola ove era avvenuto l'infortunio, dandomi la scelta... tra materne ed elementari.

Al momento, e nonostante tutto, il mio livello di autostima professionale è piuttosto buono, nel senso che non mi sento né un rifiuto tossico né una parassita della società. Da un paio di mesi però mi sento... come dire... un po' invisibile.
Così sto raccogliendo adesioni lì a scuola per un Media Pride. Mica per chiedere chissà quali concessioni, eh, ma giusto per ricordare che esistiamo anche noi delle scuole medie.

8 commenti:

  1. Anche se non è molto consolatorio lo stesso accade alla moglie del mio capo, insegnante di lingua straniera in un comprensorio nuovo di pacca come il tuo, in una ridente cittadina etrusca sulla costa laziale.

    RispondiElimina
  2. ah, cara Murasaki, i Comprensivi sono più o meno tutti così, soprattutto quelli in cui i DS sono ex Direttori Didattici (quindi maestri): le lementari sono più fighe, non si capisce perché alle elementari siano tutti bravissimi e alle medie degli asini (io lo capisco benissimo, ma fa niente).
    Le soluzioni sono due:
    rivolta armata o fuga a gambe levate.

    RispondiElimina
  3. Ne so pochissimo nello specifico, ma quello che so mi basta a esserti a fianco nel sottoscrivere la petizione all'esistenza. E subito! Conta su di me!

    RispondiElimina
  4. ps. @Noise: anche quest'anno sto seguendo un corso di aggiornamento fichissimo offerto dal Comune della Città della Scuola con i formatori dell'Appennino. Poiché è un corso che si basa su life-skills e seminaristica situazionista spinta, ci hanno diviso nei tre ordini di scuole: superiori, medie, elementari. Beh, dovresti vedere che cosa dicono le due amiche formatrici, nel dietro le quinte, delle maestre. Mani nei capelli. Invece (come sostengo da tempo), lunga vita alle scuole medie!

    RispondiElimina
  5. C'era un tempo felice nel quale la nostra scuola elementare era all'avanguardia, dove la preparazione e la progettazione dei tre maestri partorì seri e meravigliosi laboratori di pedagogia e didattica. Si arrivava alle medie e si viveva di rendita sino al ginnasio. Così andò a me, così andò agli alunni di mia madre che da giovane trentenne sperimentava e insegnava davvero. Poi arrivò la scuola di progetto e la scuola elementare italiana si traformò in lungo parco giochi che produceva semianalfabeti e il compito di insegnare che cosa fosse scuola passò - con feroce ritardo per la crescita dei pargoli - alla scuola media, progettizzata anch'essa, come anche noi delle superiori, ma non in toto. Per dire, leggendo tutti i blog di voi prof di scuola media, mi accorgo che svolgete programmi che io - e voi miei coetanee - svolgevo tra la terza e la quinta elementare. Chiediamoci perchè, ma tanto sappiamo rispondere tutti benissimo.

    RispondiElimina
  6. Dopo un anno di "comprensività", e incomprensività con il dirigente, ex-maestro, ho deciso che, per il bene delle mie coronarie, era meglio la pensione. :-)

    RispondiElimina
  7. @viv e laNoisette:
    sì, il problema sono i DS che vengono dalle elementari. E noi spocchiosi professori abbiamo pure un sacco di teorie su quei professori che furon già maestri...
    D'altra parte anche loro hanno un sacco di teorie su noi professori, però non tutti cercano di negare a priori la nostra esistenza!
    (la fuga purtroppo è quasi impossibile: ci siamo verticalizzati per colpa di una sciagurata legge regionale, quindi la fuga andrebbe organizzata a lungo raggio, che per me sarebbe difficile)

    @'povna
    Grazie di cuore: è un grande conforto per me sapere che qualcuno crede alla mia esistenza ^__^

    @ profSil
    Credo che dovremmo essere comprensivi verso i colleghi delle elementari, cui è negata la più grande delle gratificazioni professionali, ovvero dire con aria schifata "Ma che cosa vi hanno fatto al - segue l'ordine precedente di scuola-" ^__^
    (senza contare che ci sono un saccodi insegnanti delle elementari che lavorano in modo egregio: ad esempio quelle che han preparato l'ultima mandata per le prime di St. Mary Mead)

    @Grigio
    io invece, se non cambio lavoro, posso solo aspettarmi molti anni di lavoro comprensivo (si spera che riesca anche ad essere comprensibile!)

    @La Prof

    Cambiate DS?

    RispondiElimina