A St. Mary Mead, come in tutti i plessi della Grande Scuola, c'è la macchinetta dove passare la tessera magnetizzata, azione più comunemente definita "strisciare". Il bravo insegnante di St. Mary Mead dovrebbe dunque strisciare la tessera al suo arrivo e alla sua dipartita dalle lezioni, ma non quando viene a scuola per riunioni varie. Scrivo "dovrebbe" perché di fatto non siamo molto regolari nel farlo.
Nessuno ha mai saputo dirmi con precisione perché sono state installate le macchinette: a St. Mary Mead siamo tutti piuttosto puntuali. E' possibile che, nell'ambito delle consuetudini scolastiche di "ammonirne cento nella vana speranza di punirne uno" (che poi inevitabilmente continua a fare il cazzo che gli pare, del tutto ignaro o noncurante di aver complicato la vita agli altri) l'installazione della macchinetta abbia avuto come scopo quello di controllare una specifica persona che arrivava spesso in ritardo, ed è ancor più possibile che non abbia conseguito il suo scopo.
In effetti si tratta di un oggetto piuttosto inutile. Molte volte, ben prima che approdassi a St. Mary Mead, i sindacati mi hanno spiegato che si tratta di una pratica illegale e che l'insegnante non è tenuto a strisciare. A St. Mary Mead comunque abbiamo sempre tutti strisciato, con grande umiltà e senza fare storie, pur convinti, tutti quanti, che si tratta di una pratica inutile: infatti quando l'insegnante è in ritardo la cosa è visibilissima. Tutti siamo utili, nessuno è indispensabile ma l'insegnante in ritardo lascia una bella traccia visibile, in una scuola secondaria di primo grado comunemente nota al volgo come media.
Viceversa, avere o non avere strisciato una tesserina nell'atrio della scuola non implica in alcun modo che all'ora stabilita tu sia in classe; come sappiamo tutti, ci sono insegnanti di una puntualità esemplare che stanno in sala insegnanti a chiacchierare allegramente fin quando il collega a cui avrebbero dovuto dare il cambio ha perso il treno e sappiamo tutti di classi che cazzeggiano a quarti d'ora interi, con l'insegnante sulla porta in attesa che l'altro insegnante sulla porta dell'altra classe che aspetta il suo cambio possa muoversi senza scoprire la classe (guarda un po' le stranezze della vita, di solito l'insegnante che chiacchiera in Sala Professori quando avrebbe dovuto essere da dieci minuti in classe è sempre di ruolo e con molti anni di servizio alle spalle, mentre il baccalà in attesa sulla porta di un aula, che vorrebbe raggiungerne un altra o desidererebbe prendere il suo treno per tornarsene a casa in tempo decente, è di solito temporaneo, annuale o freschissimo di ruolo).
Da brava nuova arrivata il primo anno cercai di essere impeccabile e, dopo qualche svarione iniziale, puntualmente comunicato alla segreteria centrale, mi studiai una routine che mi impediva di dimenticarmi di strisciare adeguatamente.
Il secondo anno traslocai, a metà anno scolastico - evento assai traumatico, come ogni insegnante che ci è passato sa bene. Per qualche settimana le mie strisciate furono davvero irregolari, non perché arrivassi in ritardo ma perché tutti gli aggiustamenti che il trasloco comportava avevano quasi rimosso dalla mia mente la strisciante attività.
Quando tornai sulla terra e ricominciai a strisciare, mi accorsi che dalla segreteria centrale non era arrivata alcuna rimostranza sul mio scarso strisciare, e nemmeno una garbata richiesta di informazioni su cosa fosse successo. Niente di niente.
Nel mio fiducioso cuoricino finì con l'insinuarsi il dubbio che tutta quella faccenda dello strisciare si aprisse e chiudesse a St. Mary Mead e che dalla segreteria centrale non se la filassero né tanto né poco.
I colleghi che consultai in merito si dissero assai d'accordo con cotale mia impressione. Tutti comunque strisciavano, e io ripresi a strisciare con loro.
Il terzo anno la macchinetta che registrava le nostre strisciate si ruppe e venne mandata a riparare. Nel frattempo... ci venne mandato un registro su carta dove dovevamo scrivere le nostre entrate e uscite.
Mi rifiutai: la strisciatura, fosse o meno legale richiedermela, era comunque una lettura oggettiva. Striscio, dunque sono, e la macchinetta sa a che ora ho strisciato. Su un registro di carta potevo scrivere quel che volevo, e davvero lì non c'era nulla che, in caso, potesse tutelarmi dimostrando che a quell'ora e in quel momento ero lì a scuola a strisciare come un serpente (o come un lombrico, a seconda del grado di autostima posseduto dal docente).
La macchinetta rimase in riparazione per molti mesi e tornò solo a fine anno (con mia grande sorpresa: ero convinta che non l'avremo rivista mai più, visto che tanto registrava qualcosa a cui nessuno faceva caso). Dalla segreteria centrale, dove il registro su carta delle entrate e uscite era stato inviato, di nuovo non arrivò l'ombra di una rimostranza o di una richiesta di spiegazione nei miei confronti. Per altro, in quelle settimane, dalla segreteria facevamo assai fatica ad avere qualsivoglia tipo di informazioni, quindi la cosa non era così strana (la segreteria centrale della scuola cui fa capo St. Mary Mead non è mai stata il suo punto di forza, va pur detto).
Nel mio cuoricino il dubbio che tutto quell'esercizio di umiltà non servisse a un accidente andò rafforzandosi. Tuttavia tutti ripresero a strisciare... beh, quasi tutti: quest'anno, al mio ritorno, ho trovato un paio di dissidenti che non strisciano più per partito preso "tanto è inutile". Sto seriamente considerando la possibilità di unirmi a questi eretici, visto che dopo due anni a Hogsmeade, dove non si strisciava, lo strisciamento mi è uscito dalla testa e non vuole tornarci, cosicché continuo a entrare e non uscire o uscire senza essere mai entrata almeno un giorno alla settimana.
In effetti in quella scuola siamo più di cento insegnanti, ognuno col suo orario, per giunta soggetto a modifiche in caso di cambi o uscite. Controllare tutti uno per uno è impresa che richiederebbe una persona fissa solo per quello. So che esistono programmi in grado di eseguire controlli anche sul nostro tipo di orari... ma mi hanno spiegato che tali programmi vanno comprati e soprattutto adoperati, e che non funzionano per moto spontaneo soltanto pensandoli; conoscendo l'accuratezza e la competenza informatica del personale di segreteria tutto (oltretutto in perenne scarsità numerica, come tutte le segreterie scolastiche del regno) è assai dubbio che qualcuno segua la questione delle strisciate del personale docente.
Dimenticavo: per ragioni del tutto incomprensibili alla mia debole mente, i custodi non strisciano, bensì segnano le loro presenze su un registro di carta - anche se, avendo orari assai meno cervellotici dei docenti, le loro strisciate potrebbero essere controllate abbastanza agevolmente anche a occhio, mi sembra.
Forse sono ritenuti, in quanto Custodi e non Docenti, troppo più in alto di noi per dover strisciare, o troppo più in basso di noi per poter accedere al livello esterno di strisciatura?
Noi non strisciamo, timbriamo. E quando timbriamo si sente proprio il cara-clik che rimanda ad anni fa. Timbrano tutti. Custodi, segreteria e insegnanti. La differenza ovviamente è che per noi - e solo per noi - non è legalmente esigibile, come tu ricordi. Però vale in caso di assicurazione, specie all'uscita, perché tu sei coperto per mezz'ora o un'ora a seconda della polizza da quando strisci (o timbri) per gli infortuni.
RispondiEliminaIo dunque timbro, sempre. E grazie alle timbrate l'anno scorso ho fatto passare dei brutti quarti d'ora Medusa. E poi - visto che lei aveva preso come prassi di rimediare facendo timbrare ai custodi - ho fatto passare delle piacevoli mezz'ore anche ai custodi stessi. Certo, il fatto che che io sia anche in Consiglio di Istituto, e non abbia nessuna propensione ad agire per categoria aiuta. Ma certo è che, a causa delle (non) strisciate, Medusa se ne è andata.
Però ti capisco, e il senso dell'infinita vanità del tutto, chiaro, viene spesso anche a me. (Però, tornando in treno, spesso parecchio, ma parecchio, tipo anche 8 ore, dopo il mio orario, la strisciata in uscita, tutto sommato...!)
p.s.: posso spezzare una lancia a favore di qualche insegnante di ruolo da parecchio che - a parte quando la bloccano per le scale tutti - è sempre più che in orario?! ;-)
Da noi strisciano, anzi timbrano i bidelli e il personale di segreteria. Invece gli insegnanti no.
RispondiEliminada noi, nello Scuolone Superiorone, strisciamo tutti, ma solo in entrata (quello della garanzia assicurativa, a cui non avevo pensato, è un ottimo motivo per timbrare anche all'uscita). poi, come la solito, c'è chi tergiversa in corridoio o in sala prof.
RispondiEliminasecondo me, la distinzione ruolo/non ruolo dipende dal fatto che i veterani conoscono bene l'andazzo e se/come/quando possono "sfolcettare".
infatti, la scuola in cui tutti i soldatini, come tanti soldatini, erano in classe alle 7.50 in attesa della prima campanella era quella in cui la ferocissima Preside vegliava all'ingresso tutte le mattine.
Da noi gli ATA strisciano, i docenti no. Per qualcuno, i ritardatari cronici, ci vorrebbe. Abbiamo, intanto risolto in altro modo: un custode-cecchino segna i ritardi anche in minuti che, accumulati, fanno un'ora da recuperare. Quindi nella mia scuola i ritardatari non hanno vita facile.
RispondiEliminaAnche noi strisciamo. Io striscio quando entro e quando esco, se esco prima delle tre. Dopo le tre non riesco mai a ricordarmi. A onor del vero, a me sembra che i ritardatari siano in ugual percentuale di ruolo e non, ma va detto che la mia preside è capace di smutandare davanti a tutto il collegio quelli che arrivano tardi, o chiacchierano, o lasciano il cellulare acceso...
RispondiEliminaMah... probabilmente le intenzioni iniziali erano quelle che dici te: controllarne 100 per punirne uno. Anche se potrebbero pure esserci altre ragioni... molto meno buone, credimi ;-)
RispondiEliminaPoi cos'e' successo... che semplicemente si sono accorti che in effetti non serviva a nulla ma, quando si e' rotta la "sbadgiatrice", la direzione non ha voluto dimostrare di aver preso un abbaglio non sostituendola con un metodo diverso (il dozzinale registro cartaceo).
Chissa'... :-)
www.wolfghost.com
Wolf, credo che la tua versione sia la più probabile (considera che da quando sono arrivata la Dirigenza è cambiata quattro volte, e Colui che Fece Riparare non era già più quello che installò).
RispondiEliminaGrazie anche per aver ricordato l'abominevole verbo "badgiare", usato dalla nostra segreteria ma che avevo rimosso.
Una curiosità: quali sarebbero le "ragioni molto mdno buone"che potrebbero aver spinto la Dirigenza a installare lo strano oggetto?
@ 'povna: spezzo volentieri non una ma molte lance a favore di chi arriva puntuale ed è di ruolo (sono in tanti) - e le spezzo con gran forza in testa a chi sta a chiacchierare del più e del meno in Sala Docenti strfracatafottendosene del bischero di turno che aspetta il cambio.
Quanto a Medusa, i suoi ritardi sarebbero stati facilmente dimostrabili anche senza timbratrice: si sa SEMPRE (anche se a volte non si vuol sapere) quando un insegnante arriva in ritardo. Quel che contava, con Medusa, non erano tanto le strisciate, quanto la volontà di intervenire. Tu l'hai avuta, gli altri fino ad ora no.
Insomma, è la Dirigenza o qualche collega con le zanne affilate (o qualche genitore, a volte) che fa la differenza, ma la Dirigenza prima di tutto, come dimostrano i racconti di Mel, LaNoisette e LGO.
A St.Mary Mead, visto che la Dirigenza latita e viviamo nel bene e nel male in una quasi-anarchia ormai da quattro anni, rappresentiamo un caso di autoregolamentazione: arrivare in ritardo non usa, salvo casi di incidenti (treni in ritardo, auto che si bloccano, nevicate improvvise e consimili).
L'amante delle chiacchierate in Sala Docenti quest'anno, vivaddio, se n'è andata alla Dino Compagni di Firenze - dove, per quel che ricordo, erano tutti piuttosto scrupolosi per le entrate in classe. D'altra parte la Sala Professori era moooolto meno pettegola di quella di St.Mary Mead, e dunque, forse, non avrà nemmeno l'incentivo a restarci più del dovuto
Io non ho mai dovuto strisciare né timbrare (e non mi pare sia richiesto neppur oggi) e credo di essere arrivata in ritardo (sempre preavvisato telefonicamente) forse tre volte nei ventiquattro anni trascorsi nella scuola di città.
RispondiEliminaCerto, c'era qualche collega affetto da 'puntuale ritardo', per di più unito ad una faccia di tolla come non si era mai visto....
Se sei un insegnante in puntuale ritardo, la faccia di tolla DEVE essere inclusa nel tuo set di base, sennò i sensi di colpa ti divorano (e giustamente, va da sé)
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