martedì 3 gennaio 2012

Meno strepito fan di due femmine quando sono rivali in amor


"Come? Come? A me, pettegola?!"
"Cospetto, cospetto, a me, civetta?!"
"Sei tu sola, la pettegola!" "Sei tu sola, la civetta!"
"Frasca!" "Sciocca!" "Impertinente!"

Il primo atto del Turco in Italia di Rossini si chiude con un'accesa zuffa tra le due protagoniste (Zaida e Fiorilla) che si pigliano a schiaffi e unghiate appunto per avere l'esclusiva sui favori del turco Selim. Il Coro, dopo aver invano tentato di intervenire, le lascia azzuffare cantando in tono epico:

Quando il vento improvviso sbuffando
Scuote i boschi, e gli spoglia di fronde,
Quando il mare in tempesta mugghiando
Spuma, bolle, flagella le sponde,
Meno strepito fan di due femmine
Quando sono rivali in amor.

a riprova del fatto che il fenomeno è vecchio di almeno due secoli e non recentissimo come pretendono taluni. E tuttavia...

La storia che mi accingo a narrare risale a circa un anno fa.
Incrocio Tecnica a fine mattinata. "Cos'è quel rapporto che hai segnato sul registro della Terza dei Tordi?". "E' andata proprio come ho scritto: a metà lezione Gentilina, Distratta, Marinaretta e la Straniera si sono messe a litigare a gran voce e manca poco si picchiavano".
Il motivo della rissa non è stato spiegato, naturalmente: in questi casi gli scolari si trasformano in ostriche perfette salvo il buon vecchio adagio "Non sono stato io a cominciare".

Così il giorno dopo. in qualità di Coordinatore, chiamo le quattro fuori dalla classe per la predica di rigore e le rampogno aspramente: non so perché han fatto quel che hanno fatto, esordisco, non è mia intenzione chiedere il motivo, ma non c'è ragione al mondo che giustifichi un simile disturbo della lezione: la vita personale si gestisce al di fuori della scuola, e quando c'è lezione si segue la lezione o almeno non si impedisce al resto della classe di seguirla.
Con queste premesse, è ovvio che a spiegarmi il motivo ci provano e dopo qualche apparente resistenza le lascio anche fare, perché sono sempre a caccia di informazioni. All'inizio il racconto è un po' confuso. Viene fuori che la Straniera è stata definita "albanese di merda" e ha risposto definendo Gentilina "italiana di merda", ma naturalmente il litigio non è cominciato così (la Straniera e Gentilina vengono dalla stessa classe e non risultava che avessero mai avuto da ridire una sull'altra, pur essendo anche l'anno precedente l'una albanese e l'altra italiana).
Mi spiegano poi che c'è "Qualcuna che non si fa mai gli affari suoi" e Qualcuna che "è stata giustamente lasciata dal ragazzo", ma nessuna di queste due Qualcuna fa parte del gruppo litigante, né della Classe dei Tordi.
Alla fine riesco a sdipanare un po' la matassa (sedando nel contempo un nuovo inizio di rissa e un ulteriore scambio di apprezzamenti sulle rispettive terre di provenienza delle contendenti): Qualcuna, dunque, è stata lasciata dal ragazzo; sempre questa Qualcuna, a suo tempo, aveva cercato di rubare il ragazzo a Qualcunaltra, e questa Qualcunaltra si era mostrata lieta che la Qualcuna fosse stata lasciata. Naturalmente Qualcuna, trovandosi nel ruolo di becca e bastonata, non aveva gradito tali commenti e aveva reagito con un certo vigore.
Cose che succedono, si sa, e capita in queste circostanze di perdere il lume degli occhi - non dovrebbe capitare, ma insomma sappiamo tutti che a volte capita.
C'è però un piccolo dettaglio: nessuna delle quattro protagoniste dell'azzuffatina è Qualcuna o Qualcunaltra. Costoro sono in altre classi; le mie quattro Torde però fanno parte della cordata di Qualcuna (due di loro) e di Qualcunaltra (le altre due). In pratica, stavano litigando per interposta persona. L'unico Tordo coinvolto direttamente in questa vicenda è Arslan, che ha lasciato Qualcuna, ma che non è stato minimamente chiamato in causa nell'azzuffatina in classe. Quanto a Marinaretta, ha semplicemente cercato di calmare le altre, prendendosi come unico compenso un tot di insulti: la poveretta infatti è legata a entrambe le cordate e le dispiaceva vederle litigare.
Le rampogno vieppiù, insistendo sul fatto che, se fuori dalla scuola hanno diritto di gestirsi la loro vita personale come meglio credono, varcato il portone devono mantenere un comportamento decoroso e, soprattutto, non disturbare le lezioni. Le ragazze mi ascoltano disciplinate, e provano pure a scusarsi.
Le rimando in classe piuttosto perplessa. La mia personale politica è sempre stata quella di non ingerire nella vita personale degli alunni, a patto che la loro vita personale non ingerisca nella gestione della classe - del resto, si sa che a intervnire in questi casi di solito non si cava un ragno dal buco, e anzi come politica personale quando posso cerco di vedere il meno possibile; ma se oltre allo strepito delle due femmine rivali in amore dobbiamo sorbirci anche quelli delle cordate di appartenenza delle due femmine in questione, allora non solo l'insegnante può ma deve intervenire, perché infine non possiamo farci carico, tra una verifica e l'altra, anche dei problemi gerarchici e di schieramento dell'intera scolaresca.

Comunque le fanciulle non solo mi hanno ascoltato, ma si sono attenute rigorosamente a quanto ho detto loro: e infatti il giorno dopo alcuni colleghi mi hanno riferito di un'epica rissa avvenuta poco fuori dai cancelli della scuola, dopo l'uscita, che comprendeva anche alcune alunne di classe mia.
Ho avuto cura di non indagare, ma a quel che ho visto, la frattura tra le mie alunne non si è più ricomposta e, ahimé, alla fine Marinaretta ha dovuto prendere posizione per una delle due cordate, abbandonando l'altra.
A Hogsmeade erano piuttosto manichei, ho notato: chi pretendeva di essere amico un po' di tutti aveva le sue brave difficoltà.

6 commenti:

  1. Che io sappa, le fratture delle medie non si ricompongono mai. Il fatto è che poi a distanza di anni cercare di ricordarsi se eri nella cordata di Qualcuna o di Qualcunaltra (soprattutto se eri una come Marinaretta, e ti ci tiravano per i capelli) è impresa disperata.

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  2. Gran casino. Anche io cerco di starne fuori, ma non sempre è possibile. E di solito la matassa scopri che è maledettamente semplice e (proprio per questo) complicata!

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  3. Una delle giornate più belle di due anni fa è stata quella in cui tutto ciò che tu racconti è avvenuto davanti al Preside che cercava di sdipanare la matassa. Tenendo conto del fatto che l'azzuffata era pure avvenuta via facebook e le alunne presenti davanti al Preside manco si conoscevano di vista, perciò nessuna sapeva all'inizio chi aveva dato della merda a chi.

    p.s: l'unico maschio presente, oggetto del contendere, continuava a dire: io gliel'ho chiesta è basta (intendeva: quella cosa là) e il Preside che gridava: gliel'hai chiesta, cooosaaaa??
    Spettacolo.
    (scusa il parziale OT, ma è stata una bella mattina, quella)

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  4. Anch'io ricordo alcuni epici scontri fra compagne di classe, in una gita scolastica e in un paio di settimane bianche, sempre per rivalità in amore nei confronti di giovinetti (apparentemente) ignari del bailamme provocato...
    Con pianti, urla, richieste di cambiare classe.
    E seppi poi, da una madre amica, che, in un caso, la questione si trascinò per settimane, se non mesi, con insulti degni della più classica lavandaia, coinvolgenti la parentela fino alla quarta generazione (ascendente e discendente....).

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  5. ahahah mi hai fatto mori'!!! :-D
    E chissa' per quanto la faida continuera' adesso! ;-)
    Gia' comunque avevo sorriso pienamente vedendo... la rissa in foto :-D Ma... sei certa che fossero due femmine? :-| :-)

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  6. @Wolf:
    No, non sono affatto sicura che siano tutti femmine ma... rendeva bene l'idea ^__^

    @LaProf:
    come vedi, questi ignobili pasticci succedono anche quando Facebook c'entra il giusto. E ammetto di sentirmi più comprensiva verso chi si azzuffa in proprio che verso chi lo fa per conto terzi.

    @LaProf e Cauty:
    In questi i casi i maschi oggetto del contendere sono sempre apparentemente molto distratti, e secondo me fanno benissimo, se vogliono salvarsi la pelle.

    @LGO:
    Hai detto una grande verità: l fratture delle medie non si ricompongono mai, ognuno di noi può confermarlo - tranne quelli che, apparentemente, hanno dimenticato. O CREDONO di aver dimenticato.
    Ma se in città questo ha un peso relativo, temo che nei paesi sia peggio.

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