giovedì 17 giugno 2010

I compiti per le vacanze

Ah, io sono di quelle che non dà i compiti delle vacanze, né a Natale né a Pasqua e tantomeno durante l'estate.
Ma scherziamo? Intanto non sono mai sicura che l'anno prossimo a correggerli ci sarò io; poi sono buona e cara e se c'è da correggere non mi tiro certo indietro, ma così, subito dopo l'estate (in cui IO mi riposo, IO; e allora perché non devono riposarsi anche i ragazzi, eh?) no, proprio no, mi viene lo sconforto.
E pazienza se i ragazzi ci stanno qualche giorno per rodarsi. Anch'io i primi giorni sono in fase di rodaggio, no? Un po' di comprensione per queste povere creature legate ai compiti come cani alla catena per tutto l'anno. IO, a miei tempi, non ho mai fatto i compiti delle vacanze; no, non perché ero scioperata. Cioè lo ero, ma in questo caso non c'entra. Non me li davano e quindi non li facevo. Guardate che non è che venivamo su tanto peggio di 'sti figlioli, a riposarci durante l'estate.
E poi, io faccio italiano. Vedrai che un pochino si esercitano comunque, con l'italiano. Anche se non leggono, parleranno. E poi non è vero che non leggono, molti leggono eccome. Gliel'ho detto, ai genitori: portateli in libreria, e se gli piace qualcosa compratela. Fatela scegliere a loro. Non importa se a voi sembra un libro scemo. Il mondo non è fatto certo solo di letture intelligenti! Ma come volete che leggano, se li rimpinziamo sempre di compiti?
Magari per matematica è diverso, e per le lingue straniere capisco che debbano esercitarsi, e comunque per le altre materie vedranno un po' gli altri insegnanti, io bado alle mie materie, loro baderanno alle proprie. Non pretendo di insegnare il mestiere a nessuno ma io no, non do compiti. Le vacanze sono vacanze e i ragazzi hanno da vacanzare. Hanno studiato tutto l'anno, adesso riposeranno. Punto.
E poi si sa come va a finire: quelli che hanno lavorato tutto l'anno faranno tutti i compiti, che nemmeno gli servono, mentre quelli che hanno lavorato poco non li faranno nemmeno d'estate oppure li faranno con i piedi.
No, niente compiti. Su questo sono incrollabile, manichea, oltranzista, integralista.
Niente compiti.

Poi è arrivata la seconda di Hogsmeade.
Che era così sicura che avrebbe avuto i compiti di Natale che mi ha chiesto di fare il diario durante le vacanze di Natale, invece che nella prima metà di Dicembre.
Così gli ho fatto fare il diario.
E poi, a Pasqua, eravamo piuttosto indietro a storia. E gli ho dato i compiti di storia.
E, ai primi di Giugno, ho corretto le verifiche finali di analisi logica.
Cioè, corrette... le ho guardate. Non era mica possibile dare il voto a quella roba.
I due bravi l'hanno fatto bene, ma quelli sono macchine da guerra, studierebbero anche se li appendessero a testa in giù dentro un formicaio. Ma gli altri...
Beh, è chiaro che gli altri l'analisi logica non l'hanno studiata. E anche i compiti, mi sa che non li hanno fatti con grande attenzione. Anzi, a ricordarsi bene le cose, era chiaro che parecchi non li hanno fatti proprio, né male né bene. Anzi mi par di capire, dai risultati, che non seguissero granché nemmeno in classe; tranne quando gli davo le frasi a doppio senso da analizzare, ma insomma non posso mica rifargli tutto l'eserciziario con le frasi a doppio senso. Devono imparare ad analizzare anche quelle frasi banali dove compri un vaso di cristallo e il gattino bianco dorme sul divano.

Insomma stavolta i compiti li ho dati: studiarsi tutto il programma di analisi logica e fare un bel pacchetto di esercizi. Gli ho consegnato il foglio ma ne ho stampata una seconda copia che ho consegnato ai genitori quando sono venuti a ritirare le schede.

No, ai due bravi no. Anzi, gli ho alzato il voto sulla scheda.
Credo che, anche senza i miei compiti, un modo per passare il tempo lo troveranno.

4 commenti:

  1. tendenzialmente neanche io do i compiti delle vacanze (sicuramente comunque mai a pasqua). d'estate però do un libro da leggere, e quello lo scelgo io perché normalmente lo scelgo tra quelli di autori che posso far venire l'anno successivo a incontrarli, e quindi mi piace che pensino in anticipo (visto che lo sanno, che leggono qualcuno che incontreranno di persona) alle domande da fare. a natale e pasqua, certo, affido loro la consegna che avrei dato comunque, per la lezione successiva. ma, tendenzialmente, no...
    poi ci sono le eccezioni: e quelli sono i casi in cui la 'povna fa esattamente come te: compiti differenziati, per tutti, da nulla a molto, a seconda dell'impegno durante l'anno e della necessità.
    normalmente funziona...

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  2. Anch'io non do compiti. Ma siccome i genitori vengono lì con la bava alla bocca a chiedere i compiti, preparo un librino fotocopiato con l'elenco di tutti gli esercizi che non abbiamo fatto, le pagine con le tavole dei verbi da studiare, le cartine di storia e geografia, un elenco di titoli di libri da leggere eccetera eccetera.
    Poi, all'inizio, scrivo la frase: io non do compiti delle vacanze perché chi ha sempre studiato si può riposare e chi non ha mai studiato non si metterà a farlo quest'estate. Ma se voi genitori siete più bravi della scuola, provate pure a farli studiare, i vostri figlioli. Poi mi dite.

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  3. anch'io sono quella di "leggete, leggete!", pochi esercizi di grammatica e scrittura per i bravi, roba più seria per i pigroni.

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  4. Sono tutte belle e onorevoli soluzioni. Io però ho proprio DATO I COMPITI. Una barcata. E li ho consegnati ai genitori (che si erano ben guardati dal chiedermeli).
    Non è stato accanimento didattico, andavano dati. Però che nervi...

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