martedì 6 aprile 2010

La perfida Albione



L'insegnante di inglese della mia sezione è a incarico annuale. ed è ad Hogsmeade per la prima volta; par di capire però che sarà anche l'ultima.
Ha un carattere piuttosto urticante, di quelli che quando passano l'acido solforico si scansa per paura di essere corroso. In effetti, quando posso, evito di farci il viaggio in treno: soprattutto quando si parla di politica emergono contrasti non tanto sul merito quanto nel tono - il mio universo ideale comprende una serie di blande sanzioni da applicarsi con estrema moderazione, il suo scivola spesso in una storia di catene, bastonate e chirurgia sperimentale. Al contrario di me inoltre possiede in alto grado la Cultura del Sospetto - beh, se anche non la possedeva ha imparata a svilupparla quest'anno, comunque. E a dire il vero anch'io sono molto peggiorata, sotto questo aspetto.

E' possibile che averla come insegnante non sia il massimo dell'intrattenimento. Detto questo, i problemi con la classe vertevano però su altre questioni che quella della simpatia reciproca.
Albione infatti ha tutta una serie di idee personalissime sul suo lavoro, cui i ragazzi (almeno quelli della mia classe) faticano assai ad adattarsi. Ad esempio pretende che vengano svolti regolarmente i compiti assegnati, sia per la parte scritta che per quella orale. Pretende uno studio regolare e continuativo, in base alla balzana teoria che senza lo studio le lingue straniere non si imparano. Pretende poi non solo che i ragazzi si studino le varie liste di vocaboli, verbi irregolari etc. ma che addirittura se li ricordino anche in seguito. E già qui ci si rende conto di essere in presenza di una vera e propria negriera, deprivata della frusta e dei cani feroci solo per colpa del lassismo che impera attualmente nell'italica scuola.
Il peggio però deve ancora arrivare: perché la perfida Albione ha altre e ben più gravi pretese: infatti, addirittura, vuole che i ragazzi facciano i compiti non sul libro (dove magari è già intervenuto a suo tempo qualche fratello maggiore o cugino) ma sul quaderno - il tutto con l'inconsistente scusa che così i ragazzi fanno un po' di esercizio di ortografia, di cui sostiene che abbiano grande necessità; e (inaudito) per meglio accertarsi che ciò effettivamente avvenisse, addirittura passava tra i banchi per controllare i quaderni.
Quest'ultima atroce vessazione, sembra, è stata la goccia che ha fatto traboccare la giara (che certo un semplice vaso, per quanto grande, non poteva bastare a contenere la genitoriale indignazione nata da sì gran sopruso): che non solo un insegnante assegnasse dei compiti che non si facevano in tre minuti con il piede sinistro, ma ardisse pure controllare di persona se tali compiti erano stati svolti e avvisasse a casa se così non era!
Insomma, alla fine una delegazione di genitori (composta non si sa da quanti esemplari, perché sulla questione la Preside è sempre stata di una vaghezza disarmante) è andata in presidenza a protestare contro tali soprusi - e davvero, se un genitore non si muove davanti all'inqualificabile spettacolo di un insegnante che cerca di fare il suo lavoro, davanti a cosa mai deve muoversi?
La Preside non è rimasta insensibile a tanto dolore, e ha rampognato la Perfida Albione per la sua eccessiva fiscalità. La Perfida Albione si è naturalmente difesa, ma con qualche esitazione - comprensibilmente, perché sentirsi rimproverare dalla Dirigenza di cercare di guadagnarsi onorevolmente lo stipendio è cosa che può far perdere la parola e mancare gli argomenti anche ai più loquaci tra gli insegnanti.

Ho manifestato apertamente la mia indignazione per il dirigenziale intervento con un paio di piazzate fatte a voce ben alta in Sala Professori, contando che qualche anima buona che andasse a far la spia al DS: che non si capisce come mai, prima di rimproverare Albione per la sua mancanza di elasticità, la Preside non abbia pensato di parlare col coordinatore (ovvero me) o con qualche altro insegnante della classe onde informarsi se davvero inglese era l'unica nota stonata prodotta da quei gentili fanciulli - perché tutti le avremmo confermato che la classe magari non studiava inglese, ma di sicuro non studiava nemmeno storia, geografia, scienze, tecnica, musica e quant'altro.
Ma, ahimé, il buon vecchio e sano istituto della delazione a Hogsmeade sembra mancare: tutti mi han dato ragione a voce, tutti hanno convenuto che la Preside si era allargata davvero troppo ma nessuno ha riferito a chi di dovere, per quanto risulta (pensare che quando ti farebbe comodo avere intorno un gruppo di persone discrete c'è sempre qualcuno che va in giro a spiattellare qualsiasi cosa tu dica).

Così ho provato ad autodelazionarmi agli scrutini, insistendo più volte sul numero (invero piuttosto elevato) di insufficienze che la classe esibiva in ogni materia: nessuna materia ne esibiva tante quanto inglese, ma le differenze erano davvero minime. In effetti, più che schede, quei documenti di fine quadrimestre sembravano cimiteri.
Ho poi dato ampio risalto e assai ricamato su un curioso giro di fotocopie di compiti da me sventato casualmente (ebbene sì, le creaturine fotocopiavano gli esercizi svolti da pochi eletti, caso mai Albione fosse così orba da non distinguere una paginata di esercizi fotocopiati da una di esercizi scritti). La cosa è ovviamente finita in una girandola di note e avvisi a casa, che non hanno però suscitato particolari reazioni da parte dei genitori. E del resto i ragazzi non si sono fatti da soli, immagino.

Da allora la pressione dirigenziale sulla perfida Albione sembra si sia allentata. I ragazzi borbottano e si lamentano facendo attenzione a non farsi troppo sentire, i genitori si suppone facciano altrettanto in privato, ma almeno hanno smesso di lanciare vaghi o aperti richiami alla questione durante i colloqui con me.
Nel frattempo, i giovani virgulti della mia amata classe continuano a non studiare; e continuano a non studiare, con perfetta equità, non soltanto inglese ma anche le altre materie - comprese quelle della prof. Murasaki con cui assicurano di avere un buon rapporto e che sperano tanto che ritorni l'anno prossimo.
Il che dimostra, contrariamente a quel che ho sempre creduto, che avere una bella intesa con la classe serve fino a un certo punto sul piano didattico.

Del resto loro, forse, hanno un buon rapporto con me; ma io sono tutt'altro che convinta di avere un buon rapporto con loro...

5 commenti:

  1. la chiusa è fantastica.

    almeno tu consolati, ché io ho un paio di colleghi che dicono che la mia meravigliosa Secondabamba con loro va benissimo...

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  2. Mannaggia, per più di metà del post ho creduto che parlassi di me in incognito... (meravaigliosa la passeggiata tra i banchi a controllare chi ti ha appena detto che ha fatto il compito e, quando arrivi lì, improvvisamente salta fuori che non lo aveva capito...)

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  3. Delizioso e realistico quadretto della fucina del domani. Pare di essere lì o meglio "costì" come mi correggerebbe zio Dante ma forse hai scritto da casa e allora non è più vicino a Te ma "lì". Sto diventando matta anch'io....meno male che il mio compito si limita a dar voce a Balena. Ti ho spedito gli appunti e la lista e.book da scegliere, fammi sapere, se ti è arrivata e quale libro vuoi, anche più di uno se ti interessano.
    Mio fratello bobby ha un debole per l'inglese e ogniqualcosa albioneggi.
    un abbraccio
    Dani
    di Esserino & Balena

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  4. @ LaNoisette
    In verità nel primo quadrimestre Matematica sosteneva qualcosa del genere... ma i ragazzi hanno saputo convincerla e farle cambiare idea.
    La classe che "va benissimo" con gli altri e male con me è un'esperienza che ancora mi manca ma di cui ho sentito parlare spesso.
    Prima o poi arriverà anche per me, immagino, ma per il momento non sono gelosa e mi va benissimo lasciare questo gustoso bocconcino ad altri.

    @ LaProf
    Non saprei... non mi dava l'idea che fare una trentina di chilometri in treno con te chiacchierando del più e del meno fosse così stressante ^__^
    (niente passeggiata tra i banchi per me, di solito. Io ritiro e correggo a casa. Finora nessuno ha provato a rifilarmi una fotocopia. Finora)

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  5. @ Dani

    "Costì" va benissimo, perché casa e scuola non sono molto lontani tra loro e, soprattutto alla scuola, c'è un'impronta dialettale piuttosto forte.
    Grazie degli appunti, mi sono molto commossa quando li ho visti arrivare ^__^
    La lettera arriva tra pochi secondi.
    Saluti a tutto il clan, anglofilo in testa, ma soprattutto ai bei micioni e ancora grazie per i file!

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