Prima che il saggio e lungimiramte Tremonti ci togliesse dall'errore, noi della scuola media usavamo preparare ogni quadrimestre i giudizi* mediante una griglia di formule con più variazioni dalla quale spuntavamo le voci che ci interessavano.
Ogni scuola aveva la sua griglia. Alcune erano piuttosto buone, altre così-e-così, altre ancora decisamente bruttine, ma quelle della Grande Scuola a cui fa capo la scuoletta di St. Mary Mead era senz'altro la più brutta che mi fosse passata tra le mani. Ogni quadrimestre tutti deprecavano e si ripromettevano di rivedere, presentare progetti al Collegio etc. etc. e al quadrimestre successivo nessuno aveva mosso un dito e la griglia era brutta come prima e più di prima e il coordinatore di turno faceva un paziente lavoro di restyling per ognuno dei giudizi - e meno male che le nostre classi sono piccole (non sempre tanto piccole, a dire il vero).
Poi era arrivata la fatidica legge che rimetteva i voti e, alle medie, toglieva ogni tipo di giudizi. Tutto ciò, in un colpo solo, ci toglieva sia l'obbligo di lamentarci delle griglie che la fatica di riscrivere i giudizi, e financo il senso di colpa per non avere preparato una griglia migliore. Almeno così sembrava.
Poi una mattina, tre settimane buone prima degli scrutini, arrivo a scuola e la custode mi consegna un fascio di fogli - ovvero il tradizionale mucchietto di griglie che spetta ad ogni coordinatore.
"Non ho un caminetto a casa, non mi servono" provo a scantonare.
La custode si scusa "Ce l'ha detto il VicePreside di consegnarvele".
Chiamo il cane col collare-spia - Scusa, ma il nostro glorioso parlamento non ha votato una legge che aboliva i giudizi alle secondarie di primo grado?".
Mi spiega che la Commissione incaricata di prepararci le tabelle per il passaggio dai giudizi ai voti aveva pensato di usare questo quadrimestre per una transizione morbida che...
Dalle brume della memoria riemerge il vago ricordo della richiesta del collegio di Settembre di di fare una commissione per i criteri di valutazione nel passaggio da giudizi a voti; dato che nei quattro mesi successivi non se ne era più saputo nulla avevo dato per scontato che l'idea fosse nata e morta lì, anche perché tutte le altre commissioni nominate a tal scopo nelle varie scuole del regno avevano riferito i frutti del loro lavoro entro la prima metà di Ottobre - e del resto si suppone che qualsiasi insegnante, per quanto imbranato, dopo quattro mesi abbia imparato in qualche modo ad arrangiarsi e i criteri di valutazione ormai in qualche modo se li sia fatti.
Insorgo:
-Ma la Commissione non ci ha mandato a dire assolutamente nulla!
-Presenterà i suoi lavori al prossimo Collegio dei Docenti.
-Questa storia dei giudizi però va anche votata.
-Sì, certo, la voteremo.
Il VicePreside sembrava molto tranquillo, a riguardo.
Ora, siamo d'accordo che qualsiasi insegnante per diventare e restare tale ha dovuto accantonare ogni paura del ridicolo; ugualmente, l'idea di essere l'unica scuola d'Italia che presenta i giudizi globali ai genitori non mi ispirava più di tanto. Ancor più mi sembrava cretina l'idea di stampare le griglie con venti giorni di anticipo, dando per scontato che tutto il corpo docente fosse d'accordo con quest'idea balzana pur senza averlo minimamente consultato - senza contare che gli anni scorsi le griglie arrivavano tre, quattro giorni prima nonostante i coordinatori le richiedessero a gran voce da tempo.
Passano i giorni e scopro che tutti i colleghi di St. Mary Mead, e del paesello vicino, e dell'altro paesello e pure qualcuno della sede centrale sono nettamente contrari a mettere i giudizi globali nella scheda.
Arriviamo al Collegio lancia in resta, con le armature scintillanti e gli elmi adeguatamente ornati di ali, meglio di Brunilde e Giovanna d'Arco e Bradamante.
Iniziano i lavori. Dietro i nostri alti e possenti scudi sonnecchiamo durante la lunga discussione sull'utilizzo del 5 in condotta, dove vengono letti ampi stralci del Decreto Applicativo che ovviamente non coincidono con la tabella tutt'altro che irragionevole elaborata dalla nostra lentissima Commissione. A quanto ho capito prevale l'idea di "interpretare" a modo nostro il Decreto. Tra le brume del sonno, voto a favore.
Si passa poi a discutere l'idea di mettere i giudizi globali sulla scheda.
Il VicePreside sostiene che mettendo i giudizi nelle schede facciamo un favore ai genitori, che abbiamo avuto a nostro fianco nella lotta contro gli sciagurati provvedimenti del ministro Gelmini (ed è verissimo che i genitori ci hanno sostenuto, ma un genitore addolorato perché sulla scheda non c'è il giudizio in didattichese stretto... certo, tutto può essere, ma non lo trovo un quadro dei più probabili).
Il NuovoPreside sostiene che lui preferisce mettere i giudizi, ma senza tirare fuori un motivo vero e proprio, tanto che finiamo col sospettare che l'idea sia in realtà partita dal VicePreside.**
La votazione porta nove voti favorevoli alla mozione del NuovoPreside, sette astenuti e ottanta e passa voti contrari. Per un attimo sembra che si stia preparando anche un lancio di bucce di banana e di torsoli di cavolo sugli incauti proponenti, poi la protesta rientra.
Una pettinata alle ali sull'elmo e le quasi ottanta valchirie più qualche occasionale Sigfrido si avviano verso casa con fare trionfante. Noi siamo persone serie e pragmatiche, applichiamo la legge, senza indulgere in sterili rimpianti e senza cogliere il peggio del nuovo accomunandolo col peggio del vecchio. Ecchediamine!
Poi, quattro giorni dopo, dal Ministero arriva una nuova circolare (la malefica Circolare 10) che si rimangia in parte le precedenti e ci spiega che "sia per la scuola primaria che per la scuola secondaria di I grado, i docenti possono comunque autonomamente prevedere che i voti in decimi siano accompagnati anche da giudizi sintetici o analitici. Possono altresì fare riferimento ad eventuali indicatori di apprendimento."
In conclusione, i giudizi avremmo potuto metterli.
Certo, non si capisce che senso avrebbe avuto metterli. A meno che non si tratti di conservare il preesistente il più possibile in attesa che le cose, dopo essere del tutto cambiate, tornino come prima, onde creare meno traumi all'utenza. Perché la possibilità che dopo che tutto è cambiato tutto ritorni come prima si va facendo abbastanza concreta.
Così questo pomeriggio, lucidando il mio scudo e spalmando l'apposito unguento impermeabilizzante sulle penne dell'elmo alato, ricordavo il vecchio dilemma: meglio fare e pentere, o non fare e pentere?
Chissà, forse anche al Ministero qualcuno sta cercando di venirne a capo.
*ovviamente cantando "Giudizio / giudizio / consorte mio, giudizio" secondo le immortali note di Mozart
**anche perché immaginare il Nuovo Preside che ha un'idea... mah... certo, tutto può essere, però...
Da noi la precisazione della mini-stressa si è interpretata così: "autonomamente" vuol dire nel proprio registro personale. E buonanotte a i suonatori.
RispondiEliminavolevo dire ai
RispondiEliminail nostro preside ha tentato, a inizio anno, con la pedagogia, e le aspettative e il momento di crescita delicato che aveva bisogno di giudizi (i miei giudizi erano bellissimi :-P).
RispondiEliminaNoi zitti.
Lui ha capito.
Noi voti.
Hai visto la circolare dieci che parla di voti "a discrezione del consiglio di classe"?
Son stufa.
@ palmy
RispondiEliminaSono io che sbaglio, o il vostro collegio docenti è piuttosto sensato?
Tra l'altro è verissimo che si può interpretare anche così.
@ La prof
Nel loro delicato momento di crescita, secondo me, i ragazzi avrebbero bisogno di insegnanti un po' meno esasperati (e, indirettamente, di ministri meno esasperanti); tuttavioa li ritengo capaci di sopravvivee alla mancanza dei tuoi bellissimi giudizi, e dei miei giudizi un po' andanti...