Quel che segue è un coraggioso quanto modesto tentativo di riepilogare la situazione invero un po' confusa in cui si trova al momento la scuola di ogni ordine e grado. Dubito di venire a capo di qualcosa, ma visto che il tempo è mio posso sprecarne quanto ne voglio, e al momento il Minotauro è a letto con un'aspirina per il mal di testa, proprio nella stanza al centro del labirinto, mentre Escher lavora a una revisione complessiva della struttura.
E dunque:
In principio erano i torsoli di cavolo. La classe insegnante non godeva di gran reputazione ormai da tempo, ma con l'arrivo dell'ultimo governo già ad inizio estate si aprì la caccia alle streghe. I soliti editorialisti del Corriere della Sera (Panebianco, Giavazzi e via dicendo), persone che della scuola sapevano solo qualcosa per sentito dire e che, appunto, dicevano quel che gli veniva richiesto di dire, cominciarono a spiegare che la scuola di ogni ordine e grado in Italia faceva schifo, pena, ribrezzo e pietà, soprattutto per colpa dell'inadeguatezza del corpo docente.
Avevamo già avuto una serie di categorie responsabili di tutti i mali d'Italia (le ultime erano state politici, preti pedofili, romeni e rom), e gli insegnanti ai aggiunsero alla lista conoscendo così il loro momento di gloria e oscurando temporaneamente le altre, e meno male, perché di preti pedofili e di rom pervertiti non se ne poteva veramente più; ma del resto era noto a tutti che gli insegnanti erano una vil razza dannata che faceva senso financo al cassonetto della raccolta indifferenziata.
Si passa quindi a parlare di reclutamento docenti: i vecchi metodi chiaramente non andavano bene (bastava vedere che stuolo di pantegane erano serviti a reclutare), qualcuno ritira fuori la chiamata diretta del dirigente scolastico, la Aprea presenta un disegno di legge a riguardo, si parla di un farraginoso progetto di conferma biennale degli incarichi... e improvvisamente la SISS viene abolita, dopo otto anni che "questo è l'ultimo ciclo". Sì, proprio la SISS, il glorioso vivaio di una nuova Razza Eletta di Insegnanti. Si scopre che non va bene. Capirete che a quel punto uno smette anche di preoccuparsi del disegno di legge Aprea perché gli entra il sospetto che Aprea, da sempre angelo tutelare delle SISS, nei nuovi equilibri non conti più molto.
Arriva Agosto e, dopo un po' di chiacchiere senza costrutto su grembiulini e divise scolastiche, Bossi prima e Tremonti poi cominciano a invocare il Maestro Unico, che nel giro di due settimane viene istituito con un decreto legge che avrebbe dovuto in teoria occuparsi di grembiulini e di chiamate dirette del Dirigente ma che a sorpresa rimette invece in vigore i voti a elementari e medie.
Cominciano a circolare voci e tabelle fantasma (mai confermate, mai smentite) su un cambiamento dei quadri orari delle superiori e sull'accorpamento delle classi di concorso; quest'ultimo in particolare si porta dietro una ridda di voci incontrollabili e incontrollate: aboliranno Tecnologia, no, la farà Matematica, al contrario, sarà Tecnologia a fare Matematica, mentre Geografia farà anche Diritto Amministrativo e Giardinaggio, Inglese diminuisce, sparisce la seconda lingua, la seconda lingua avrà più ore di Inglese, toglieranno Latino allo scientifico, toglieranno Artistica e Musica dalle medie, toglieranno Matematica allo scientifico, toglieranno Inglese dal linguistico, Italiano dal liceo classico e Informatica dai tecnici...
In mezzo a quest'immane casino l'anno scolastico inizia. Salgono le proteste. I newsgroup e i forum sulla scuola sono invasi da una serie di Postatori, diciamo così, Professionisti e fortemente simpatizzanti con il governo in carica, che invitano a salutare il Nuovo che Avanza e diffondono una serie di voci su:
- l'inutilità delle compresenze alle elementari, che servono solo a far fumare insieme tre maestre per volta
- l'inutilità delle compresenze in generale
- l'inutilità delle mense, messe lì solo perché i genitori vedono la scuola come un parcheggio
- l'inutilità dei precari, che sono lì solo per ostinazione personale e non perché la scuola li recluta anno dopo anno
- l'incompetenza e la totale ignoranza degli insegnanti tutti
- l'inutilità di tecnologia, latino, informatica, storia, matematica, inglese e via dicendo
- l'inutilità dei tempo pieno
- l'inutilità del fare sciopero
- l'inutilità di un referendum sulla legge Gelmini per abolire il maestro unico
- l'inutilità del PD (che con le proteste contro la Gelmini c'entra ben poco)
- l'inutilità dei moduli, nati al solo scopo di collocare personale in eccedenza
- le Gravi Colpe del 68 (di cui ormai ricorre il quarantennio)
e via farneticando.
Questi Professionisti continuano poi a parlare dei nuovi quadri orari di elementari, medie e superiori e dell'accorpamento delle classi di concorso assicurando che i regolamenti attuativi sono pronti, prontissimi, ormai fatti e limati - ma nessuno ne riesce a vedere nemmeno l'ombra, ci sono solo le tabelle non confermate e non smentite.
Contemporaneamente si vocifera di un blocco dei trasferimenti, subito smentito dai Postatori Professionisti (ma non dal Ministero) e mai confermato da alcuno. I latinisti insorgono, gli insegnanti di matematica insorgono, i maestri insorgono... e dopo un po' insorgono anche genitori e studenti.
Il governo spiega (e i Postatori Professionisti spiegano) che la protesta non esiste, che la protesta è figlia del Comunismo e del Sessantotto, che la protesta contro la Riforma Gelmini è responsabile financo dell'effetto serra, che la protesta è montata ad arte dalla sinistra; quanto alla sinistra, completamente spiazzata, borbotta qualche mezza frase cercano di capire quel che succede (senza peraltro riuscirci).
Nondimeno, tutti continuano a protestare.
Nel frattempo i fantomatici regolamenti attuativi sono sempre più pronti a comparire da un giorno all'altro e le Regioni vengono minacciate di commissariamento se non improvvisano in fretta e furia un bel piano di tagli (col risultato che cominciano a protestare pure loro).
Nelle scuole si avvia il complesso rituale dell'Orientamento, dove gli istituti superiori presentano ai ragazzi delle medie la loro Offerta Formativa spiegando che, per quanto ne sanno loro, non è ancora cambiato nulla, e dove le scuole medie e le scuole elementari presentano a loro volta ai genitori la loro Offerta Formativa spiegando a loro volta che, a quanto ne sanno, non è ancora cambiato nulla. I genitori sono di malumore, gli insegnanti pure. Gli studenti invece colgono l'attimo e si danno con grande impegno ad occupare le scuole. Alcuni si lamentano perché così facendo gli studenti si mostrano scioperati e nullafacenti, mentre ai loro tempi sì che ai giovani piaceva studiare e farsi il culo sui libri, invece di perdere il tempo con certe stupidaggini.
La Commissione Cultura dichiara che il piano Gelmini va bene, purché se ne rifaccia una buona parte.
Altri vari organi e commissioni dichiarano che il piano Gelmini fa schifo a meno che non ne venga rifatta gran parte.
I sindacati protestano, per lo più a frasi fatte.
La Litizzetto percula il ministro Gelmini con notevole abilità. Ruini, inspiegabilmente, tace (che è sicuramente una cosa insolita).
Svariate associazioni cattoliche si mostrano molto di malumore, e non solo perché i contributi alle scuole paritarie sembrano scomparsi (ad un certo punto i contributi riappaiono, ma le associazioni cattoliche continuano a dare segni di malumore).
Confindustria è favorevole alla Riforma Gelmini ma ha idee ben precise su come vanno strutturati i piani di studio delle superiori - non è dato sapere quali siano, ma pare che non vadano bene, forse perché non si conciliano con i tagli.
Tremonti smette di intervenire perché nel frattempo una crisi di dimensioni epocali ha travolto l'economia mondiale e lui è costretto a concentrarsi sul suo dicastero - intendo dire, sul suo dicastero più importante, lasciando al ministro Gelmini il compito di occuparsi del MIUR, alias Ministero Istruzione, Università e Ricerca.
Vengono rimandate le iscrizioni, per permettere ai decreti attuativi di uscire.
Vengono rimandati i decreti attuativi (che però sono pronti, prontissimi).
Viene spiegato che il Maestro Unico ci sarà solo su richiesta.
Viene spiegato che ormai c'è solo il Maestro Unico, e le eventuali ore in più (comprese quelle del tempo pieno) sono lì per decorazione.
Non viene spiegato assolutamente nulla per le medie se non che la riduzione dell'orario fa sì che da 29 ore si passi a 30 (ma non si sa quale sarà la trentesima ora). Nondimeno gli insegnanti delle medie sono perplessi, né più né meno di tutti i loro colleghi di ogni ordine e grado.
Stamani, dopo il "ritiro della riforma Gelmini" (che non si è mai capito in cosa consistesse) e la dichiarazione che ormai alle elementari c'è solo il maestro unico, i siti dedicati alla scuola offrivano interessanti riflessioni: qualcuno sosteneva che non era affatto vero che la Riforma Gelmini era stata sconfitta, era solo andata a rifarsi il trucco; altri che i cambiamenti che tale Riforma avrebbe subito (cambiamenti rispetto a che?) erano dovuti non all'opposizione comunista e sessantottina, bensì all'opposizione che cotale riforma avrebbe incontrato anche tra i sostenitori dell'attuale governo. Altri ancora dichiaravano di ritenere il rinvio della riforma delle superiori un'abile finta: infatti, dirottando l'attenzione sulle superiori, di cui in realtà non aveva intenzione di occuparsi, la Gelmini era riuscita a fare il colpo che meditava alle elementari. Qualcuno inoltre si domandava, caso mai i tagli per quest'anno non fossero riusciti a partire (e a questo punto farli partire non sembra una cosa semplicissima) che ne sarebbe stato della Finanziaria e dell'Italico Bilancio.
Da brava italiana io amo molto la dietrologia, e sono pronta a vedere ovunque oscuri complotti; e tuttora sono convinta che la Caccia al'Insegnante Fanullone avviata all'inizio dell'estate fosse il preludio di un'abile manovra volta a sforbiciare la scuola senza pietà rendendo "la gente" del tutto incurante delle proteste dei docenti. Ma mi sembra chiaro, a questo punto, che la protesta dei genitori e delle Regioni non era stata messa in conto dal governo, così come ci si è rifiutati di considerare i tempi piuttosto lunghi che ogni legge sulla scuola richiede per entrare in vigore (dovuti principalmente al fatto che la Scuola, essendo un organismo piuttosto grosso, non può avere particolari doti di agilità quando si muove); soprattutto, si è partiti con la stravagante idea di riformare qualcosa di cui, per partito preso, ci si rifiutava di cercar di capire il funzionamento. Questo, secondo me, è stato il vero ostacolo e questa è la secca principale in cui la barca rischia di incagliarsi qualora, per avventura, riuscisse in qualche modo a partire.
Il tutto nella fiduciosa attesa dei Decreti Attuativi (che sono ormai pronti).
Che dire? Il tuo viaggio nella demenza riformaiola è intrigante ,e convincente, e condivisibile... Ma il mal di pancia mi rimane... perché vorrei vedere cambiare finalmente qualcosa, anche se so che cambieremo finalmente tutto perché non cambi nulla. Perché la scuola siamo noi che, mediamente, non siamo più un granché!
RispondiEliminaio sono di malumore, insorgo e protesto.
RispondiEliminae attendo i decreti attuativi per capire quale sede definitiva mi convenga chiedere...
avevo letto "decreti allusivi"
RispondiElimina:)))
@ Federico
RispondiEliminaBen arrivato ^__^