venerdì 22 agosto 2008

Quadernetti estivi - Estate, tempo di articoli di fondo sulla scuola...



Logge e loggiati possono essere molto belli e utili.
Quanto a Della Loggia...

Quando arriva l'estate, il Corriere della Sera scopre di essere pieno zeppo di Grandi Esperti di Questioni Scolastiche, e li mette a scrivere sull'argomento; ricordo ad esempio un paio di articoli decisamente superficiali di Angelo Panebianco su precariato e SSIS nelle scorse estati, e un'analisi decisamente balorda ad opera di Giavazzi all'inizio di quest'estate sempre in tema di precariato (sperando che questi due signori siano un po' piu' attendibili quando si occupano di economia).

Due giorni fa è sceso in campo Ernesto Galli Della Loggia con un "grido di dolore" che depreca come la scuola "non riesce più a conferire alcuna autorevolezza a nessun fatto, pensiero, personaggio o luogo di cui si parli nelle sue aule. Non riesce più a creare o ad alimentare in chi la frequenta alcun amore o alcun rispetto, alcuna gerarchia culturale. ... Si possono tranquillamente frequentare le sue aule e non essere mai sfiorati dal sospetto che l'azione del conte di Cavour, o il Dialogo sopra i massimi sistemi, o una terzina del Paradiso rappresentano vertici d'intelligenza, di verità e di vita, posti davanti a noi come termini di confronto ideali, ma anche concretissimi, destinati ad accompagnarci in qualche modo per tutta l'esistenza."
E infatti la scuola italiana "non sa perché esiste né a cosa serva".
Tutto ciò è testimoniato, sembra, da "il grande spazio preso in essa dal burocratismo, dalle riunioni, dalle questioni di metodo, dalle futilità docimologiche, a scapito dei contenuti" - che, se proprio vogliamo dirla tutta, è una descrizione mediamente fedele delle SSIS più che della scuola, dove da sempre gli insegnanti hanno elaborato tutta una serie di tecniche per aggirare i burocratismi e le questioni docimologiche e una parte delle riunioni (non tutte, perché alcune sono utilissime, qualsiasi cosa possa pensarne messer Loggia).
Come rimedio si suggerisce di sfoltire le materie: via tutte quelle cazzatine di inglese, francese e musica, rinsaldando "due capisaldi": letteratura italiana e matematica; stranamente manca il latino che, come ognuno ben sa, apre la mente. Comunque sarebbe carino che qualcuno facesse presente a messer Loggia che, a parte un tentativo non ancora completamente riuscito di madonna Moratti per le scuole medie che ha dato una cauta sforbiciata alle ore di Lettere, nessuno in questi anni si è sognato di tagliare né italiano né matematica. Caso mai han tagliato i fondi alle scuole, che non è proprio la stessa cosa.
Giunti alla fine del "grido di dolore" risuonano alla mente le sagge parole di Caparezza:

I politici no no non sono più quelli di una volta
Le donne no no non sono più quelle di una volta
Io no no non sono più quello di una volta
Solo la retorica è rimasta la stessa
Il secondo, secondo me

Poi arriva la risposta del ministro Gelmini (sempre sul solito Corriere della Sera) che definisce l'articolo di messer Loggia "giusto e ingeneroso", e ricorda che lei si sta dando da fare, ad esempio con il provvedimento sulla divisa scolastica (= grembiule); perche' loro, il governo, vogliono una scuola che "insegni a leggere, scrivere e far di conto. Una scuola in cui si torni a leggere i Promessi Sposi", e che si liberi dal triste retaggio del 1968, una "costruzione ideologica fatta di vuoto pedagogismo che ha infettato come un virus la scuola italiana"
Ora, che messer Loggia non abbia la minima idea di cos'è oggi la scuola italiana, nel bene e nel male, passi; che non ce l'abbia nemmeno il Ministro dell'Istruzione in carica mi sembra un po' piu' grave, anche se si inserisce nel solco di un'illustre tradizione dove madonna Moratti brilla ai primi posti.
Perché la scuola italiana avrà i suoi problemi (soprattutto economici e organizzativi), non c'è dubbio, ma tra questi nessuno può onestamente annoverare una carenza di insegnamento dei Promessi Sposi, che spesso imperversano financo alle elementari.
Quanto al mitico 68, è evidente che il governo in carica ha deciso di promuoverlo al rango di Leggenda Metropolitana nonché di Responsabile dei Mali della Patria, ma nessuno di loro sembra avere la benchè minima idea di cosa sia stato.

E' il caso di preoccuparsi?
Onestamente non lo so. Chi fa grandi proclami di solito si limita a fare quelli e dopo torna a occuparsi dei fatti suoi - anche se dobbiamo ammettere che le promesse sui tagli alla scuola i governi le han sempre mantenute.
Per come la vedo io da dietro il paravento (ma io e il mio paravento, al contrario di Galli Della Loggia e di Gelmini, frequentiamo regolarmente le scuole italiane da sette anni a questa parte) la scuola al momento è un organismo spaventato e frastornato, ogni anno di più, e sempre più popolato di personale precario costretto a passare molto più tempo del dovuto a controllare la posizione in graduatoria. La qualità dell'insegnamento ne risente, non c'è dubbio, perché lo stress è uno dei peggiori nemici degli insegnanti e lo stress da Circolare Assurda o da Legge Farneticante è molto peggiore dello stress che talvolta danno le classi; e quanto a leggi farneticanti, l'attuale governo per la scuola ne ha annunciate un bel pacchetto.

Comunque, par di capire, nei prossimi anni la retorica non ci mancherà.
Quanto ai Promessi Sposi (che a dire il vero mi piacciono pure) quelli non ci mancavano nemmeno prima.

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