Per festeggiare doverosamente la Giornata Nazionale del Gatto, che è una festa tutta italiana, ho pensato di soffermarmi sul ricco rapporto che lega ormai da tempo gatti e libri. Sospetto di averne già parlato almeno una volta, ma l'argomento è così vasto che qualcosa di nuovo da dire si trova sempre, e ancor più facilmente si trovano nuove immagini sul tema.
Quella che apre il post in realtà è la copertina di un libro. Non lo conosco e non saprei nemmeno come procurarmelo, ma ho lasciato i dati perché chi vuole possa cercarlo.
E già che ci sono potrei osservare che da qualche tempo, nella vastissima letteratura dedicata ai gatti, i titoli di gatti che salvano i libri, amano i libri e quant'altro ormai sono piuttosto abbondanti e anche in Italia ormai è facile trovarne, anche di produzione indigena.
Il tema affrontato da questo libro è, presumibilmente, quello del gatto che adorna di sua bella presenza una libreria. Non è difficile trovarne anche in Real Life e chiunque gestisca una libreria e abbia la buona sorte di ritrovarsi un gatto amichevole e di carattere ospitale è ben lieto di lasciarlo vagare per il negozio, perché i clienti apprezzano. Di solito il micio, che probabilmente ha a disposizione nel suo alloggio poltrone, divani e tappeti in quantità, ama sdraiarsi su qualche pila di libri, con gran sollucchero dell'aspirante cliente che, anche se ha a disposizione un folto gruppo di gatti a casa e in giardino, è ben lieto di trovarne uno anche quando va a comprarsi qualcosa da leggere o da regalare ad amici e parenti - magari di argomento gattoso.
Per esempio:
Ricordo con particolare piacere una fumetteria che ospitava due amabili gatti soriani che si lasciavano liberamente coccolare da chiunque passasse da lì e che in tal modo finivano spesso per fidelizzare i clienti, aumentando con ciò gli introiti della libreria in questione e dunque anche il suo benessere.
Ad un certo punto uno dei due gattoni scomparve e molti clienti si informavano regolarmente dal libraio affranto se era stato ritrovato o si avevano sue notizie. Quando il gatto venne infine ritrovato (il poverino era rimasto chiuso in una cantina per svariati giorni ed era stato ritrovato assai smagrito) i clienti si unirono al tripudio degli umani e si congratularono col micio coccolandolo vieppiù.
Molti altri negozi sono adornati da questi amabili felini - nei negozi specializzati in articoli per animali sono quasi un must e svolgono una piacevole azione di marketing; ma ce ne sono anche nei negozi di mobili, dove collaudano divani e materassi, nei negozi di ferramenta e via dicendo. Ricordo un adorabile persiano che amava dormire nella vetrina di un antiquario e veniva regolarmente omaggiato da chi passava per strada.
Ma torniamo ai gatti e al loro rapporto con i libri.
E' noto che i gatti lasciano impronte nel nostro cuore, ma non è raro che lascino segni della loro presenza anche sui nostri libri, e molti gattari si ritrovano ogni tanto libri malconci, perché anche i gatti sono lettori e a volte i libri li divorano, o almeno mordono con gran gusto:
I gatti sarebbero assai a loro agio anche in biblioteca. Purtroppo, per varie ragioni (piuttosto insulse, secondo me) è molto raro trovarne liberi di girare tra gli scaffali, se si tratta di biblioteche pubbliche.
Fa eccezione Bruno il Bibliotecario, un gatto che che ci diletta su Facebook con le sue avventure nella gestione della biblioteca pubblica di Rocca Vibrissa. Qui c'è il santino che ha dedicato a San Valentino, data in cui si festeggia anche san Bruno della Pazienza, patrono di tutti gli infaticabili e pazientissimi bibliotecari cui tanto siamo debitori noi lettori:
Ben diversa è la situazione nelle biblioteche di casa: lì infatti i mici possono stare in assoluta libertà.
Non tutti possiedono una biblioteca così affascinante, ma i gatti sono disposti a collaborare anche con collezioni più modeste, che adornano sempre con la loro adorabile pucciosità (io comunque tengo anche qualche cuscino negli scaffali più bassi).
Ultimamente ho letto ai miei figli qualche storia del libro "storie di gatti" di J. Herriot, che raccoglie le vicende di alcuni gatti che ha curato (essendo stato un veterinario). Se qualcuno non le conosce, le consiglio sempre perché so No piacevoli, ben scritte e ricche di humor ma anche di umanità.
RispondiEliminaQuanto ai gatti nei pubblici esercizi, questo post mi ha fatto ricordare il gatto di un bar della mia città, che ora non c'è più.. Il bar era un bar di quartiere, lievemente triste, ma in vetrina c'era sempre un gatto enorme, grosso e grasso ma anche lungo, che ho sempre visto disteso e allungato contro la vetrina tanto che si era guadagnato il nome di "gatto paraspifferi". Nella stessa via c'era anche un signore che aveva un gatto nero e ogni giorno scendeva in strada con il gatto in braccio e restava lì una decina di minuti. A fare cosa? Non so, non l'ho mai saputo. Ad interrompere la monotona routine di un gatto d'apparamento? A fargli prendere aria (cosa bizzarra in una via trafficata)? A incontrare qualcuno? È rimasto un mistero ma questo post me l'ha fatto ricordare.
Buona giornata dei gatti!!!
Sull'argomento ho letto solo Io e Dewey, sul gatto di una biblioteca del midwest se ben ricordo, con in copertina una bella foto del protagonista, un notevole micione rosso
RispondiEliminaNon c'entra con le biblioteche ma: io sono un gatto di natsume soseki
RispondiElimina@ Elena:
RispondiEliminaMa certo che c'entra con le biblioteche: se vuoi leggerlo puoi benissimo prenderlo lì in prestito ^__^
(tra l'altro mi vie ne in mente che io ancora non l'ho letto anche se ce l'ho in casa da diverso tempo)
@ Paola:
Harriot è sempre una bella lettura, per piccoli e grandi, e offre storie su molti animali diversi.
Bellissimo il gatto paraspifferi, rende perfettamente l'idea ^__^
@ Lurkerella:
"Io e Dewey" è una lettura molto struggente, ma davvero gattosa ^__^