Nelle ultime settimane con la Seconda Sfigata abbiamo passato molto tempo nell'Aula Magna, non solo per vedere film: infatti, ora che è arrivata la primavera, anche se nelle prime ore della mattinata la nebbia di St. Mary Mead continua a fare il suo onesto lavoro con grandissima dedizione, già dopo le dieci un bel sole rallegra le nostre aule.
Questo porta al consueto lamento "Prof, fa caldo, non potremmo spengere i termosifoni?".
Ma ebbene no, non possiamo. Dopo una lunga lotta col Comune infatti abbiamo finalmente ottenuto di avere dei rubinetti per i nostri radiatori, che però non in tutte le aule funzionano. In teoria spengere i radiatori è semplicissimo: basta ruotare la manopola e fermarla allo zero, oppure meglio ancora al fiocco di neve - e qualche radiatore in effetti si spenge. Ma non quelli delle aule di Lettere, al secondo piano.
Lo ammetto: non avrei creduto possibile che, proprio in questo inverno in cui il Comune ha furiosamente curato il risparmio energetico, mandandoci in classe a tastoni in corridoi senza luce, esortandoci ad accendere dette luci nelle aule il meno possibile e promettendo aule fresche, ci sarebbe stato il problema di spengere i radiatori in primavera, quando i ragazzi bollono e il sole splende sui nostri doppi vetri isolanti, che in base all'effetto-serra fan passare comunque un bel calduccio.
E tuttavia i radiatori nelle aule di Lettere non si spengono. E tutto ciò non c'entra assolutamente nulla con l'argomento del post ma ho voluto raccontarlo lo stesso perché mi sembra piuttosto perverso e degno di nota.
Ad ogni modo il sole splendente ha un altro effetto nelle classi: le LIM sbiadiscono e proiettano ectoplasmi. In effetti sono ormai vecchiotte, e comunque con le LIM ci vogliono delle tende scure che, vai a capire perché, sono state montate in una sola aula.
Il problema sembra destinato a risolversi in tempi brevi, perché da qualche anno per le scuole hanno cominciato a montare degli splendidi schermi che permettono di vedere benissimo anche col sole - come normali schermi di computer, insomma - ma misteriosamente questi schermi, che pure han cominciato ad arrivare, per il momento sono stati dati alle aule del piano terra, dove fanno lingue straniere e materie scientifiche, e al piano superiore ne abbiamo solo uno, in Aula Magna.
In Aula Magna abbiamo altresì anche famigerati banchi a rotelle (che si spera emigrino al più presto, ma fino all'anno prossimo temo che non se ne parli). Così, quando andiamo a vedere non soltanto film (e in questo mese ci è capitato di vederne parecchi) ma anche, più semplicemente, immagini e video di vario genere, tutti i ragazzi si precipitano festosi sui banchi per giocare all'autoscontro.
Ora, io non ho nulla contro un po' di autoscontro mentre l'insegnante pasticcia sul computer per avviare il film o il documentario o accedere alla piattaforma dove ha posizionato le varie slide, se non fosse che quei banchi sono una vera iattura e tra i loro numerosi difetti hanno anche quello di essere molto instabili - e non è colpa solo dei ragazzi che si muovono in modo troppo irruento, perché anche noi insegnanti ci ritroviamo a terra all'improvviso anche compiendo movimenti assai moderati - e insomma ho finito per vietare l'autoscontro se non per quei brevissimi istanti in cui non riesco a fermarli.
Ma la Seconda Sfigata è dotata di una notevole inventiva e, un giorno in cui ero particolarmente impegnata a cercare di caricare un film e metterlo a schermo intero - operazione banalissima ma che, probabilmente per effetto della celebre Maledizione di St. Mary Mead quel giorno si rivelava molto complicata - ha escogitato un nuovo e finalmente valido uso per quei banchi, ovvero il trenino.
Comporlo è molto semplice: i ragazzi formano il trenino attaccandosi con le mani al primo che passa, mentre alla guida c'è qualcuno in piedi che tira e dà la direzione. Il trenino si snoda allegramente per l'Aula Magna, nel gran divertimento generale, tutti ridono e gridano come pazzi e il capotreno si lancia in curve e serpentoni. La cosa notevole è che, condotti in sì strano modo, che mai e poi mai credo che il disegnatore di quegli aggeggi aveva previsto o immaginato, i banchi diventano perfettamente stabili e si muovono in scioltezza - probabilmete per una qualche questione collegata alla distribuzione dei pesi.
Dunque la classe socializza, tutti si divertono (tranne l'insegnante che non riesce a caricare il film), si crea una piacevolissima atmosfera conviviale e nessuno rischia di farsi male. Unico inconveniente: se entrasse un qualsiasi adulto, di sicuro disapproverebbe; ma speriamo che non succeda e se succede pazienza.
Così ogni seduta in Aula Magna è accolta con entusiasmo nonché preceduta e conclusa da uno splendido trenino.
Tutto ciò dimostra una volta di più che non esiste oggetto, per quanto all'apparenza di scarso valore o mal costruito, che non possa trovare un suo utilizzo e una ragion d'essere, e peccato davvero averla scoperta soltanto ora.
Gli adulti barbogi leviamoli di mezzo. P.
RispondiEliminaAggancio perfetto per una lezione di fisica! Oppure no... lasciamoli divertire in pace 😅
RispondiEliminaUn trenino non ha mai fatto male a nessuno!
RispondiEliminaBentornata! Cominciavo a preoccuparmi della tua assenza
@ Filippo:
RispondiEliminaIn realtà la Seconda Sfigata deve il suo soprannome al fatto di essersi ritrovata a fare la didattica a distanza al terzo giorno di scuola - che come approccio alla scuola media, ne converrai, non è molto bello. Alle altre prime le cose andarono molto meglio: sperimentarono anche loro la didattica a distanza, ma eravamo ormai sotto Natale - per il resto, è una classe piuttosto rispettabile.
Quanto alla maledizione di St. Mary Mead ebbene sì, sembra ancora piuttosto rigogliosa.
@ Pellegrina:
O meglio ancora non lasciamoli nemmeno entrare!
@ Elena:
Concordo, e in tutti i casi una lezione di fisica non saprei proprio fargliela!
@ Dolcezze:
Immagino che non dovrei dirlo a te ma è un periodo piuttosto pieno e la sera, semplicemente, crollo :(