La cacciata degli angeli ribelli (prima metà del XVII secolo) attribuita a Maffei o alla scuola di Marco Ricci |
Sembra che in effetti costei avesse vagamente accennato che le dispiaceva prendere una Prima che non avrebbe potuto portare in Terza - si sa, si dicono tante cose. Con tutto ciò non capisco perché rifilarle una tegola del genere, e in effetti non sembra averlo capito bene nemmeno lei. D'altra parte le classi le assegna il Dirigente Scolastico e non è cosa in cui gli insegnanti possano mettere bocca.
Sono sempre stata usa ad obbedir tacendo, ma questa volta non ho taciuto. Quando, nella quieta tranquillità del mio salotto, ho letto l'assegnazione delle classi che mi regalava due prime invece di una e non mi assegnava alcuna Terza ho sgranato gli occhi, controllato con cura e poi ho cacciato un grido di trionfo - per fortuna le gatte erano tutte in giardino e non ho rischiato di traumatizzarle.
Dopo una breve danza di festeggiamento e un metaforico brindisi a champagne ho prontamente chiamato la prof. Therral.
"Hai visto la novità?" chiedo giuliva.
La prof. Therral non condivideva minimamente il mio entusiasmo, anzi era piuttosto mogia "Non capisco perché nessuno ci abbia avvisato o chiesto un parere" ha bofonchiato "E comunque io la vivo come una sconfitta".
Che fosse una sconfitta non c'era dubbio: se la Seconda Capricciosa fosse stata una classe dall'ordinario percorso e con qualche occasionale criticità credo che nessuno si sarebbe posto il problema di provare con un cambiamento.
"Le sconfitte si ammettono, poi si tira una riga e si ricomincia" predico con fare materno "D'altra parte ci abbiamo provato per due anni con tutte le nostre forze e non abbiamo cavato un ragno dal buco. Magari la prof. Casini ottiene qualcosa di più; del resto, che ottenga meno di noi mi sembra oggettivamente impossibile. E comunque sappiamo che il vero problema non eravamo noi, perché in teoria con noi stavano buoni". A parte lanciarsi fette di salame, svitare rubinetti dei termosifoni e soprattutto non studiare un accidente di niente per partito preso.
La prof. Therral bofonchia di nuovo qualcosa sulla sconfitta e sul fatto di non essere stata consultata e non sembra disponibile a vedere il lato positivo della situazione, che è il vedersi levata una rogna di dimensioni colossali; alla fine rinuncio a strapparle un cenno di legittima gioia.
Così la Terza Capricciosa ha iniziato l'anno con una nuova - e unica - insegnante di Lettere e una nuova insegnante di Matematica che ha finalmente finito la maternità e prende il posto del supplente che in condizioni normali avrebbe fatto un lavoro decoroso (come ha fatto con la Prima Sfigata, adesso Seconda).
La prof. Casini si è fatta descrivere la classe, poi l'ha studiata, in parte ha convenuto con noi e in parte no, com'è giusto visto che i ragazzi tendono a cambiare sette volte al giorno. Poi ha cominciato a lamentarsi pure lei.
Le cose non vanno granché bene. Se il lancio delle fette di salame non si è più ripetuto la situazione nel complesso non è migliorata né poco né molto. Per riassumerla basterà la mirabile sintesi di Matematica: "Se provi ad andare sull'alternativo la buttano in caciara e non combinano niente, se fai lezione nel modo tradizionale magari stan fermi e zitti ma non ti filano né tanto né poco". Era così anche l'anno scorso, era così anche due anni fa. Con i professori non vanno d'accordo, tra loro hanno innestato una serie di faide che qualsiasi clan longobardo avrebbe trovato del tutto eccessive.
Così il Consiglio si è piegato al più classico dei rimedi, ovvero una piccola sospensione - che magari, chissà, potrebbe preludere a successive sospensioni più vaste. La Sala Insegnanti continua a raccogliere aneddoti dei più vari tipi. Io ascolto, scuoto la testa, depreco di tutto cuore e in cuor mio mi rallegro assai di esserne fuori. Non ho consigli da offrire, ché se ne avessi avuti li avrei applicati a suo tempo. Nei film a questo punto arriverebbe qualche presenza geniale e carismatica a ridare nuova vita e trasformare il branco di oche starnazzante in uno stormo di cigni, ma temo che gli sceneggiatori si siano dimenticati di noi.
Staremo a vedere.
Anche la mia classe delle medie era un classe problematica...
RispondiEliminaIn questi casi potrebbe avere senso dividere gli studenti spostando qualcuno in altre sezioni? Oppure è una cosa che non si fa mai?
Cioè chi è in una buona classe sicuramente non sarebbe d'accordo ad essere spostato, non so se potrebbe mai essere una cosa praticabile. Oltre al fatto che potrebbe allargare il problema anziché risolverlo...
Il testo scritto in rosso è molto originale. Però io che sono miope ed astigmatica non posso proprio leggere. Peccato.
RispondiEliminaLetto così il titolo pensavo volessi fare una recensione ad una pizzeria....come si sente dopo la terza capricciosa? :-) :-) :-)
RispondiElimina@ Elena:
RispondiEliminaEcco, sì, è una cosa che non si fa QUASI mai. In realtà da noi non avrebbe nemmeno senso, perché siamo tre sezioni tre, e le altre due terze vivono in un equilibrio abbastanza precario - del resto anche loro sono figlie del Covid. In una scuola con sette sezioni qualcosina in questo senso si potrebbe fare. Si cerca però di non alterare il gruppo-classe, perché non si sa mai come potrebbe andare a finire.
Nel caso di questa Terza comunque si sa come andrà a finire (cioè da schifo) e ci si limita a cercare di sopravvivere. Intervenire il primo anno sarebbe stata una buona idea, intervenire l'anno scorso avrebbe pur potuto dare qualche frutto. E qui si potrebbe aprire un lungo capitolo sui Presidi Che Non Vogliono Grane Con Le Famiglie e per evitare una grana ne lasciano crescere cento, ma evito perché auel che (non) è stato fatto ormai non si può più rimediare.
@ Filippo:
RispondiEliminaTi ringrazio per la fiducia, ma io e la prof. Therral abbiamo avuto la Prima Capricciosa poi diventata Seconda Capricciosa per due anni, e garantisco che quel che potevamo fare l'abbiamo fatto - ma con tutta evidenza non è bastato. Quanto alla prof. Casini, anche lei sta facendo quel che può ma sembra un caso in cui né il suo (notevole) polso né la sua indiscussa esperienza abbiano sortito grossi risultati. Vedremo.
@ Anonimo
Mi dispiace, e sei la prima che mi dice che il rosso sul rosa sia un problema - il che mi perplime perché è un colore che uso relativamente spesso, MOLTO spesso nel periodo delle feste di Natale (rosso alternato al verde, in effetti). E boh, chi altri ha difficoltà a leggere si faccia avanti perché alla fine a scrivere in rosso non mi obbliga nessuno.
@ Romolo:
Come ci si sente dopo la terza (pizza) Capricciosa? Pieni come uova, ovviamente! Sì, anche quando si tratta della classe: dopo mezz'ora sei già più che sazio, e se per disgrazia ti ritrovi due ore le regaleresti molto volentieri al primo che passa.