venerdì 14 ottobre 2022

Insegnando s'impara, ovvero l'Evoluzione di Murasaki

...una volta, qui, erano tutte Maldive

Dopo una piccola introduzione dedicata al pianeta Terra il primo argomento per la Geografia di Prima sono le montagne. La volta scorsa ho fatto vedere uno dei miei video preferiti, che mostra come è nata l'Himalaya, quando i continenti giocavano all'autoscontro.
Per la verità avevo trovato anche un piccolo video sulla nascita delle Dolomiti, ma non c'era stato tempo di vederlo, così l'ho tenuto in caldo e ho aperto con quello la lezione successiva.
Contrariamente al solito non l'avevo visto prima, a casa - tanto, sapevo già cosa diceva, giusto? Quattro minuti, un po' di rappresentazione al computer del poderoso scontro che aveva prodotto sì nobili montagne e qualche lamentela per i ghiacciai che vanno scomparendo. Funziona così, di solito.
A modo suo è stato un bene che non l'avessi visto, perché probabilmente l'avrei giudicato troppo tecnico e avrei lasciato perdere: sono prime ancora molto piccole, figlie della pandemia, non gli volevo buttare addosso troppe cose tutte insieme...
Il video infatti si è rivelato molto diverso da quel che avevo previsto. Si comincia, certo, raccontando della Pangea che si sfalda, ma poi si passa a raccontare una storia davvero particolare:
e così abbiamo scoperto che le Dolomiti, come probabilmente molte altre catene montuose, hanno una storia molto variegata: sono state un arcipelago tipo Maldive, poi per un po' sono state saline, han vissuto sott'acqua, sono riemerse in forma di palude per poi diventare un terreno molto umido dove i dinosauri pascolavano allegramente e si sono evolute in modo assai complesso fino a diventare montagne, con una fase dove anche i coralli (coralli sulle Dolomiti???) hanno avuto il loro bel daffare. E non si parlava affatto di ghiacciai che si scioglievano.
Insomma, quattro minuti molto intensi. I ragazzi guardavano straniti (piacevolmente assorti, però), ma anch'io sono rimasta assai sorpresa. Sono solo una povera insegnante di Lettere, so tante cose sulla letteratura medievale ma la geologia davvero mi manca, forse troppo.
Sì, certo, anch'io da bambina come tutti i miei coetanei sono andata in montagna a caccia di fossili perché lassù un tempo c'era il mare - che poi, se c'era il mare, parlare di "lassù" è abbastanza improprio; ma a nessuno di noi veniva in mente che non si trattava semplicemente del fatto che prima c'era il mare che poi si era ritirato, ma che ogni componente di quel paesaggio aveva influito sugli altri venendone influenzato a sua volta in un grandioso processo evolutivo.
Così, finito il video, ho spiegato:
"Vedete, il nostro pianeta è vivo e ha una storia molto complessa. Quando guardiamo le Dolomiti non ci viene così spontaneo pensare che un tempo sono state un arcipelago e poi una palude; invece quello che chiamiamo Terra ha una esistenza che conosciamo ancora solo in piccola parte, e che è ricca di svolte improvvise, come quella di qualsiasi essere vivente.  Quando avevo la vostra età eravamo abituati a considerare le montagne e un po' tutto il paesaggio come qualcosa di molto statico e non ci rendevamo veramente conto che si tratta invece di qualcosa in continuo divenire, come succede a tutti noi, solo con tempi molto più lunghi di quelli che riusciamo a concepire".
I ragazzi mi ascoltano. In realtà per loro il concetto non è così nuovo: anche se non avevano mai visto la ricostruzione della storia di una montagna da quando di mestiere faceva ancora la palude o l'arcipelago, sono comunque cresciuti in un mondo che con queste cose ormai è venuto a patti. Là dentro quella che ha avuto la vera illuminazione sono stata io; e, incrostata nei miei decennali pregiudizi e prevenzioni accumulati nel secolo scorso non l'avrei probabilmente mai avuta se 1) non avessi deciso di caricare sulla piattaforma un simpatico video di tramezzo per alleggerire un po' la lezione e soprattutto 2) se per una curiosa serie di circostanze non mi fossi trovata in cattedra e con una piattaforma informatica a disposizione.
D'altra parte, se si evolvono le montagne e gli arcipelaghi, immagino che ci sia speranza di evolvere anche per me.

4 commenti:

  1. Sì, coralli! La dolomia, la pietra rosata di cui sono composte molte Dolomiti, è proprio fatta di gusci di conchiglie e di coralli. Bello, eh?
    (firmato: la maestrina dalla penna rossa)

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  2. Io ho bisogno di un miracolo con la geografia. Un miracolo. Sono al ripasso più o meno di questi argomenti ma con la terza. Devi sapere che esiste l'ideologia idrica (era l'idrosfera). Ho avuto la malaugurata idea di chiedere perché il mare sia salato e mi è stato risposto in modo serio e compunto che è perché ci sono tanti pesci che ci fanno la pipì.
    Non devo evolvermi, devo miracolarmi.

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  3. @ Filippo:
    Macrocosmo e microcosmo... andava molto di moda anche nel medioevo, ricordo ^__^

    @ Pensierini:
    La maestrina dalla piuma di corallo, prego!
    Bene, che le celebri rocce rosate della Marmolada fossero dovute al corallo mi mancava, davvero. Ed è bellissimo!

    @ Tenar:
    L'ideologia idrica mi piace molto. Grandi cortei che avanzano gridando "L'acqua è la vita!" contrapposti ad altri cortei che inneggiano al fuoco, o all'aria.
    Coraggio, sono i figli del Covid, e la loro preparazione per forza di cose è stata un po'... non so, raffazzonata. Qualcuno deve anche averci messo del suo, indubbiamente. La storia dei pesci che "salano" il mare però è davvero un pezzo in là.
    Ti mando un abbraccio, ché non posso fare di più.

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  4. Ciao, Murasaki!
    Passo per un saluto veloce, mentre i "virgultoni" si arrovellano per un compito sul Medioevo.
    Viva anche l'evoluzione dei prof! Da quest'anno tutte le aule della mia scuola sono dotate di una lavagnaccia/tablet/megaschermo e per la geografia soprattutto è ora di risorgere. In verità non soltanto per la geografia.
    Saluti!

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