Interpellata sul gran dilemma se al Gran Torneo Letterario i ragazzi dovessero scrivere a casa o a scuola, la DS stabilì senza indugi che avrebbero scritto a casa e consegnato a scuola. Ciò placò immediatamente le turbinose acque in cui il Dipartimento di Lettere aveva arrancato rischiando più volte il naufragio nel corso della Gran Sessione di Dibattimento da me già narrata.
In seguito, un silenzio assoluto calò sul Gran Torneo Letterario fin quando, giusto nel bel mezzo della settimana degli scrutini di fine quadrimestre, venne indetta con grande urgenza una nuova riunione, nel corso della quale risultò che gran parte di quel che era stato detto a suo tempo riguardo all'organizzazione del Gran Torneo in questione non andava più bene.
Riporto in sintesi la discussione, evitando per pudore di citare gli autori dei vari interventi; garantisco comunque che in tutte le sciocchezze che sono state dette non mi sono affatto distinta per il buon senso degli interventi né ho usato quella bella virtù che è la discrezione per evitare di dire scempiaggini al di là dell'umano, proprio come tutti. Sono anch'io una insegnante di Lettere.
Il testo doveva avere non solo una lunghezza massima, ma anche una lunghezza minima. Qualcuno osservò che, qualora per avventura qualcuno dei nostri ragazzi fosse stato benedetto dal rarissimo dono della sintesi, non per questo avrebbe dovuto essere penalizzato; e qualcun altro fece notare che dare un limite minimo ad una poesia era una roba che gridava vendetta al cospetto di Dio nel XXI secolo e i fantasma di Ungaretti e Quasimodo sarebbero certamente venuti a tirarci i piedi di notte, magari insieme a quello di Callimaco, autore dell'immortale detto "grosso libro, grosso malanno".
Il problema però si risolse da solo, vuoi perché il limite minimo venne relegato subito in soffitta, vuoi perché venne accantonata pure la poesia.
Parimenti venne accantonata la possibilità del rap quando qualcuno osservò che insieme al testo sarebbe stato necessario valutare anche la musica, magari attraverso una registrazione allegata (il che tra l'altro avrebbe decisamente mandato a farsi benedire ogni pretesa di anonimato). Scartati senza pietà anche i fumetti, le possibilità si limitavano dunque ad un breve testo testo in prosa redatto in carattere Arial e di lunghezza massima di 11.000 battute, che sono poi cinque cartelle.
E nessuno accennò nemmeno di striscio alla questione dell'editing.
Il tutto è stato deciso in circa sette minuti e io ero ricolma di ammirazione per la nostra splendida efficienza.
MA POI sono arrivate le Grandi Difficoltà.
Prima di tutto, la consegna dei testi.
Ripensandoci sarebbe stato molto semplice aprire una casella mail dedicata al Gran Torneo dove chi voleva mandava il suo lavoro. Il tutto poteva essere gestito senza problemi da un qualunque insegnante che non fosse di Lettere.
Invece sin dall'inizio si è convenuto di aprire non una casella, e nemmeno una Classroom, bensì diciotto classroom diciotto, una per ogni singola classe delle medie di St. Mary Mead e di Crifosso, gestita ognuna dall'insegnante di Italiano della classe.
E siccome siamo, tutti, assolutamente abituati a complicarci la vota, non un* sol* tra noi insegnanti di Lettere ha trovato niente di strano all'idea di aprire 18 Classroom 18 al solo scopo di dedicarle alla consegna di qualcosa che sarebbe stata poi dirottata in una ulteriore Classroom occupata soltanto da docenti.
Dopo avere così complicato l'innocuo lavoro di consegna di alcuni brevi testi, eccoci infine arrivati al momento clou, ovvero quello dei codici.
Usa infatti, nei concorsi, consegnare alla commissione dei giudici elaborati anonimi, ma corredati di un codice di identificazione che permetterà infine di associare i testi vincitori ai loro legittimi autori.
D'accordo: assegnare un codice ad ogni elaborato. Ma come fare per garantirne nel contempo l'anonimato all'autore dell'elaborato?
La prima proposta (usare la lettera della sezione e il numero che l'autore del testo si ritrova nel registro di classe, è stata scartata quasi subito perché, onestamente, di anonimato ne garantiva davvero pochino.
Qualcuno poi ha suggerito di associare nomi o parole a nostro gusto (e già mi vedevo dibattermi incerta tra la possibilità di scegliere nomi di re e autori medievali completamente sconosciuti o nomi tolkieniani accuratamente cavati dalle Appendici del Signore degli Anelli) ma qualcun altro è intervenuto osservando che in quel modo lo scolaro sarebbe facilmente risalito almeno alla classe: io per esempio amo molto i fiori e le piante, e quindi i miei scolari riconoscerebbero facilmente i temi dei compagni, qualora uno di loro fosse nella giuria.
Qualcuno ha suggerito di usare un generatore di password, magari chiedendo alla segreteria di farlo acquistare.
Qualcun altro ha detto che non serve un generatore di password per generare password, basta aprire un qualsiasi libro a caso e prendere il numero della pagina e le prime tre lettere che si vedono sulla pagina in questione.
Qualcuno ha detto che non si sentiva di affrontare sì immane sforzo di creatività.
E molti altri han detto un sacco di altre cose ma alla fine è stato stabilito che ognuno metteva l'accidente di codice che gli pareva.
(Ancora più semplice sarebbe stato far gestire il tutto alla Segreteria, ma l'idea non è stata nemmeno lontanamente presa in considerazione perché quest'anno la nostra già scadente segreteria ha toccato cime davvero abissali di inefficienza e, minimo minimo minimo avrebbe disperso nelle viscere della rete tutti gli elaborati, in modo tale che nemmeno la buonanima di Steve Jobs sarebbe riuscito a recuperarli.
Dopo che queste belle e sennate discussioni ci avevano fatto sforare ben al di là dell'ora prevista per la riunione, siamo passati a quei piccoli dettagli insignificanti dedicati alla scansione temporale.
Dieci giorni per la lettura degli elaborati. E mettiamo in questi dieci giorni la settimana di Pasqua. Sono ben sette giorni di vacanza, quindi i ragazzi in giuria avranno tutto il tempo di...
E' seguita una grossa alzata di scudi perché, pensa un po' le stranezze della vita, gli insegnanti durante le vacanze di Pasqua volevano riposare, ed era forse possibile che anche i ragazzi coltivassero siffatta prospettiva.
E quali mai sarebbero stati gli insegnanti nondiLettere dedicati alla lettura?
Sono stati scelti quattro insegnanti, due di Crifosso e due di St. Mary Mead; tutti insegnanti di Lettere che quell'anno non insegnavano Italiano oppure insegnanti di sostegno che erano anche insegnanti di Lettere. Costoro erano già stati contattati e avevano accettato.
Bene, come punto di vista diverso da quello di un insegnante di Lettere non era proprio il massimo, ma ormai era fatta e amen.
Il prof. De Magistris si è coraggiosamente offerto di scrivere il bando.
La proposta è stata accettata all'unanimità.
Il bando sarebbe uscito di lì a pochi giorni, i ragazzi avrebbero avuto una quarantina di giorni per confezionare gli elaborati, i giudici un mese per stilare la classifica e così a fine Aprile ci sarebbe stata la premiazione.
A quel punto la riunione era finita e dunque dopo due ore di accanita discussione su questioni sulle quali eravamo nel complesso tutti d'accordo abbiamo chiuso il collegamento, stanchi ma fiduciosi.
Due giorni dopo il prof. De Magistris ci mandò il bando, il quale si distingueva per sintesi, chiarezza e buon senso.
Mancava solo una cosa: la firma della DS, che l'aveva promessa per il giorno seguente.
e poi?... la cosa si fa appassionante
RispondiEliminaTremo
RispondiEliminaNon credo di ricordare bene, questa è la prima edizione del gran torneo? Se non lo è che partecipazione avete avuto nelle edizioni precedenti? E quali premi in palio?
RispondiEliminaHai presente lo sketch di Proietti sul 18?
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=_IXfPxe7j6o
@ Roberta:
RispondiEliminaE poi c'è il seguito, naturalmente ^_^
@ Lurkerella:
Via, non è poi così grave (cioè, intendiamoci...)
@ Elena:
Ebbene sì, è la prima edizione: nemmeno noi saremmo stati capaci di fare tanti pasticci inserendoci in una routine ammorbidita dalla tradizione (...almeno spero...)
La prima parte dell'appassionante vicenda è narrata qui:
https://ildiariodimurasaki.blogspot.com/2022/03/il-gran-torneo-letterario-della-scuola.html
@ Romolo:
Perfetto, assolutamente PERFETTO!