martedì 22 marzo 2022

Il pensiero dominante

Questa splendida gatta a forma di punto interrogativo si chiama Amy ed è  di un amico di rete 

Ormai da un mese ai confini dell'Europa è in corso una "Operazione militare speciale" che nelle intenzioni avrebbe dovuto risolversi in pochi giorni e che ha mandato nel pallone più completo l'Europa in questione.
Come tanti, anch'io sono cascata dall'albero con un fragoroso stump! 
E finché ci casco io, che vivo in un paesello di provincia e passo le mie giornate immersa in questioni complesse del tipo "E se gli facessi tutto il sesto libro dell'Odissea, quello su Nausica, invece di fargli leggere solo un pezzettino come fanno nell'antologia?" oppure "Col congiuntivo ancora non ci siamo, domani provo con un nuovo tipo di esercizi" mal di poco, in fondo non sono io che devo prendere decisioni. Ma dall'albero è cascata anche un sacco di gente che adesso nelle varie tavole rotonde e dibattiti televisivi esordisce dicendo "Anch'io, come tanti, non pensavo che Putin facesse sul serio" per poi spiegare nel dettaglio che in realtà c'erano segnali inquietanti da un bel po' e insomma qualsiasi idiota avrebbe dovuto capire che; tutta gente che di mestiere appunto dovrebbe arrivare ben preparata a queste cose.
Gli autori dell'Operazione Militare Speciale parlano poco, e quando lo fanno dicono cose molto strane: che non hanno invaso l'Ucraina, che non vogliono occupare l'Ucraina (ma solo bombardarla, sembrerebbe) e che comunque è colpa dell'Ucraina se è stata attaccata, per poi aggiungere che davvero non si rendono conto perché tutti stan tanto a strepitare se loro fanno la loro Operazione Militare Speciale e tanto meno perché tutti i giorni studiano qualche nuova sanzione contro di loro, nemmeno avessero fatto chissacché, e che quindi si sentono molto offesi per questo. Ogni tanto, anche, ricordano che hanno degli armamenti atomici e potrebbero anche usarli per farci dispetto - che, considerato che loro sono lì a un passo da dove lancerebbero eventualmente gli armamenti atomici di cui sopra, sembra una pensata quantomeno un pochino autolesionista.
Il fronte dei combattimenti non è poi molto lontano da noi (il che non contribuisce certo a garantirci sonni tranquilli, e se non siamo molto tranquilli noi in Italia mi figuro in Polonia dove per pochi chilometri non si son visti cascare in testa bombe di vario tipo) ma informarsi su quel che succede è davvero difficile; a dirla tutta, certamente da una parte e dall'altra ci mandano parecchia propaganda, ma in cuor mio alberga il forte dubbio che nemmeno loro non sappiano molto bene cosa sta succedendo. Naturalmente chi spara sa benissimo che sta sparando e chi si ritrova le bombe sulla testa ha piena cognizione del fatto che lo stanno bombardando, ma da lì ad avere un quadro completo della situazione c'è una bella differenza, e infatti non è raro vedersi annunciata nel giro di poche ore prima una cosa e poi il suo contrario, e gran parte di queste cose non viene spiegata nel dettaglio. Insomma, andiamo tutti a tastoni.
Quel che mi sembra di aver capito sono due cose:
1) Laggiù in Russia Qualcuno ha stabilito che era giunto il momento di rendere alla Russia i suoi confini naturali.
Questa possibilità suona decisamente inquietante alle orecchie di tutti, ma in particolare alle orecchie che appartengono a chi ha studiato un pochino di storia - perché i confini "naturali" della Russia sono piuttosto elastici e volendo includono una quantità spaventosa di stati attualmente indipendenti: Georgia, Armenia, Estonia, Polonia, Lituania, Ucraina, Bielorussia, Moldovia, Finlandia, Polonia...
E tutti, assolutamente tutti, ricordiamo benissimo che qualche anno fa ci fu un tedesco che parlò di riportare la Germania al suo giusto spazio vitale, e la cosa portò a conseguenze alquanto spiacevoli anche in luoghi che non avevano mai fatto parte dello spazio vitale della Germania.
2) Questo Qualcuno sembra aver dimenticato che, quando gli abitanti dello spazio vitale in questione non collaborano con entusiasmo, la cosa non sempre va a finire benissimo, e per giunta sembra aver organizzato il tutto in modo abbastanza approssimativo. Voci di corridoio sostengono che fosse convinto che gli ucraini li avrebbero accolto festosamente; e se queste voci di corridoio fossero almeno in piccola parte verosimili sarei davvero curiosa di sapere che marca di vodka bevono, in quei palazzi - per non comprarla, perché mi sembra roba dannosa. Se invadi l'Ucraina con la scusa che è russa, allora dovrai ben calcolare il fatto che i russi, da sempre, appena gli entri in casa senza essere invitato reagiscono malissimo e si sono fatti una reputazione formidabile in tal senso sterminando due dei più grandi eserciti della storia d'Europa. 
Ma le voci di corridoio dicono un sacco di cose e non sono mai molto attendibili. Ma quand'anche stavolta lo fossero, resta il fatto che non puoi mandare un esercito a giro per il mondo per poi rimettertelo in un taschino e andare via fischiettando con fare indifferente. Non te lo lasciano fare.

Così anch'io, come tanti, al momento mi sento in guerra - una condizione spiacevole, anche se molto meno che esserci davvero, in guerra - e passo le giornate incollata a notiziari e dibattiti vari, imparando infinite cose sui passi che negli ultimi trent'anni ci han portato a questa deplorevole situazione, sui commerci internazionali, sulle fonti energetiche e sull'importanza strategica del Mar Nero ma senza cavare alcunché di utile, al momento, da tutte queste nuove cognizioni che fanno di me certo una cittadina molto più informata, ma anche molto più ansiosa di com'ero un mese fa.
Anche i ragazzi sono molto ansiosi, e cercano da noi adulti conforto e rassicurazioni, o almeno qualche certezza su cosa sta succedendo. Purtroppo, ho scoperto, è molto difficile dare qualcosa che non si ha, anche quando la si darebbe volentierissimo e anzi si pagherebbe di buon grado per poterla dare.
Arte ha risolto la questione facendo fare alle classi dei bellissimi teli sui simboli della pace. Io non ho la forza morale né la tecnica per fare niente del genere, ma cerco di rispondere alle domande e gli ho dato un testo sulla paura. 
Chissà se qualcuno indovina di quale paura hanno parlato?

4 commenti:

  1. Quando i dittatori cominciano a credere alle loro stesse bugie non va mai a finire bene. Evito con grandissima cura i dibattiti televisivi dove c'è sempre una nutrita quota di benaltristi e in generale di gente che ne sa meno di me, che già ne so pochissimo per non dire niente. Dopo due anni di pandemia e la catastrofe climatica incombente vedere questo imbecille che tutto gioioso ha mandato ha iniziato una guerra mi rende così furiosa che devo concentrarmi per avere anche paura. Finora prevale la rabbia. Leggo il Post, ascolto Francesco Costa, che stranamente ha sempre la capacità di calmarmi, ma poco altro perché è un attimo arrivare a saturazione. Trovo particolarmente sconcertante che i russi neghiamo di aver invaso l'Ucraina e contestualmente ne chiedano la resa. Avranno bevuto vodka fatta con la segale cornuta.

    RispondiElimina
  2. Come sempre mi ritrovo molto nelle tue parole. Aggiungiamo che la mia provincia è in assoluto quella che ha accolto più profughi, quindi è tutto un "servono giacche taglia 10 anni qui" "Servono pannolini là" "Tizia ospita tre persone, mancano scarpe, Sempronio ha scarpe, ma gli sono arrivati profughi con tre cani al seguito". Da un lato questo dà a tutti l'impressione di fare qualcosa, dall'altro è un correre dietro alle necessità senza raggiungerle (da tre settimane ho delle giacche da uomo in macchina, perché quando sono andata per donarla mi hanno detto che non servivivano, servono dei pannolini, quando ho preso i pannolini il pacco era già partito...). Una cosa però è chiara. Sento un sacco di anime belle dire che se gli ucraini si arrendessero le uccisioni cesserebbero, ma tutti gli ucraini con cui parlo NON vogliono arrendersi. E avranno ben il diritto di non volere i russi a casa loro, o no?

    RispondiElimina
  3. L’ho scritto quasi silenziosamente a margine di un commento: la Russia non può tollerare che un pezzo di ricchezza a portata di mano, e di carri armati, finisca nell’area Nato e UE.
    Che poi detestiamo la guerra questo è scontato.
    Mel

    RispondiElimina
  4. @ Lurkerella:
    La vodka fatta con segale cornuta spiegherebbe in effetti parecchie cose!
    Neanch'io seguo i dibattiti televisivi (del resto non ho televisione)ma Radio Radicale trasmette gran copia di tavole rotonde e dibattiti vari, fatti da gente abbastanza seria, oltre ad avere un paio di giornalisti che riferiscono da Bruxelles e dalla Turchia e ogni tanto incrocio anche lo stimabile Francesco Costa. Poi ci sono le trasmissioni di Limes su YouTube e insomma anche senza televisione non mi faccio mancare niente tranne quelli che sostengono che il governo russo è stato provocato e simili. Con tutto ciò, siccome è tutta tendenzialmente gente seria, ammette di non sapere molto di quel che sta succedendo effettivamente.
    Capisco perfettamente la tua rabbia, ma non credo che sia un caso che tutto questo sia successo proprio dopo due anni di pandemia, che hanno in effetti mandato in tilt diverse economie non troppo solide nemmeno prima - in effetti darei per certo che la pandemia è una delle cause indirette di questa incresciosa vicenda.

    @Tenar:
    Certo che hanno diritto a non volere i russi a casa loro, ci mancherebbe!
    Ma chi si lamenta che è colpa del fatto che si ostinino a resistere se la guerra continua secondo me non tiene conto che resistendo ci stan facendo un favore ENORME. Personalmente gli sono molto riconoscente. E poi, se anche si arrendessero domattina il problema sarebbe soltanto rimandato.
    E' molto bello quello che mi racconti sui soccorsi (un po' di disorganizzazione ci può stare, vista la situazione). Anche da noi stanno arrivando i primi rifugiati. Il problema sarà quando ci arriveranno i ragazzi in classe: tanta solidarietà, d'accordo, ma in che lingua ci parlo? Chiaramente, i vari mediatori culturali sono stati spazzati via dai vari enti già da tempo, e ormai sono introvabili. In effetti in questa zona abbiamo albanesi e rumeni a sfare, ma gli ucraini scarseggiano.

    @ Filippo:
    Se è la croce che porta in paradiso, penso che gli ucraini stiano accumulando crediti in quantità per andarci: la medicina può addolcire molti trapassi, ma la guerra non conosce anestesie né conforto, in particolare quella moderna.
    E ti ringrazio del consiglio ^__^

    @ Mel:
    Epperò tutto questo non sarebbe successo se laggiù, in Russia, avessero seguito delle politiche economiche decenti negli ultimi trant'anni invece di limitarsi a vivacchiare vendendo materie prime. Anch'io, come Lurkerella, quando penso a quanto è stupido tutto l'insieme provo prima di tutto una gran rabbia.
    Che poi detestiamo la guerra, come dici tu, è scontato.

    RispondiElimina