martedì 25 gennaio 2022

Manuale del Perfetto Insegnante - Tecniche di sopravvivenza per Educazione Civica, ovvero Quando Ci Piace Vincere Facile

Non c'entra niente col post, ma è molto meglio della foto di un disastro ambientale! 
Cari colleghi,
siete stanchi&stressati, il carico di lavoro vi schiaccia, non riuscite a preparare in modo adeguato le vostre lezioni?
Ecco per voi una soluzione facile e molto pratica, che vi aiuterà per Geografia, Scienze, Tecnologia e in più vi fornirà qualche utilissimo voto per Educazione Civica, ché magari avete fatto un sacco di lezioni, magari sono pure state apprezzate, ma alla fine non avete in mano un voto che sia uno, perché siete stati tutto il tempo a discutere e approfondire ma niente interrogazioni vere.

Tutto iniziò in un grigio pomeriggio autunnale, mentre riflettevo sull'opportunità di preparare un approfondimento per la Terza sul disastro di Fukushima - e anche qualcosa sulle isole di plastica, visto che stavo per affrontare il tema degli Oceani.
Mentre vagavo pigramente per la rete mi accorsi che tutto quel che sapevo sulle isole di plastica negli oceani me lo avevano raccontato i miei alunni anno dopo anno - ed erano sempre assai documentati sulla questione, che ai loro occhi è di estremo interesse.
Io, lo confesso, delle isole di plastica nell'oceano un po' me ne frego. Certo, mi rendo conto che non è una bella cosa il fatto che ci siano, però non ci perdo il sonno. Loro invece...
Improvvisamente venni assalita da una Grande Illuminazione: visto che i ragazzi van matti per le questioni ambientali, perché non farle raccontare a loro?
In questo modo univo molti vantaggi:
1) Il mio lavoro si sarebbe limitato a scegliere da un vasto assortimento i disastri ambientali più appetibili e palatabili al giovane pubblico.
2) Il suono della mia voce, tanto bella quanto armoniosa* avrebbe riecheggiato un po' meno nell'aula. Un po' di varietà sonora, finalmente!
3) In Terza c'è l'esame, quindi lavorare su qualche piccola presentazione gli fa solo bene (e infatti gliene ho fatte fare diverse). Anche fare un po' di esercizio di esposizione in pubblico. Ancor più, un po' di esercizio di ricerca di materiale. Tra l'altro sulla ricerca autonoma del materiale in rete ci lavoriamo sin dall'inizio della pandemia, con risultati molto più lusinghieri di quelli conseguiti dalla Seconda Capricciosa, e assai maggior partecipazione emotiva da parte loro, che sono una classe normale con reazioni normali.
4) Non c'era da fare nessun controllo sulla reperibilità di materiale attendibile in italiano: ce n'era senz'altro da dare e da serbare e tutti i siti delle associazioni internazionali ecologiche ne fornivano a bizzeffe
5) Venti disastri diventava un po' stressante, forse; meglio dieci, da fare a coppie, col vantaggio supplementare di abituarli un po' a lavorare insieme - perché, siamo sinceri, in questi due anni lavoro di gruppo se n'è fatto pochino.

Dieci disastri dotati di un certo appeal si trovavano con uno schiocco di dita.
In un paio d'ore scarse di lavoro ho selezionato dieci Grandi Disastri causati dall'Intervento Umano sapientemente distribuiti su tutti i continenti extraeuropei: sbiancamento della barriera corallina in Australia, scioglimento dei poli, deforestazione nell'Amazzonia, Bhopal in India, isole di plastica nell'oceano, desertificazione del Sahel eccetera. E visto che il dibattito sull'utilizzo del nucleare sta riaffiorando ho messo anche Chernobyl (la Russia la faccio sempre in Terza, appunto per consentire a chi vuole di portarla all'esame e quest'anno, visto che eravamo rimasti indietro, si è aggiunto un rapidissimo sorvolo anche su Ucraina e Bielorussia)... 
Disastri ambientali, disastri ambientali ovunque.
Un altro quarto d'ora per preparare le coppie e assegnare gli argomenti.
"Siccome ci vorrà qualche lezione per esporre tutta questa roba, in questo modo nelle due settimane prima di Natale, quando tutti vi fanno fare mucchi e pacchi di verifiche scritte non dovrete lavorare per Geografia" ho spiegato con l'aria di chi porta in tavola un vino particolarmente pregiato.
Non ci sono state critiche né lamentele, e tutti han lavorato come castori. 

I risultati sono stati ottimi: per cinque lezioni mi sono limitata a piazzarmi lontano dalla LIM ed ascoltare e guardare pregevoli ricerche, regolarmente corredate, oltre che da foto impressionanti, anche da altrettanto impressionanti grafici e previsioni per il futuro, proiezioni economiche inquietanti eccetera, e ho imparato un sacco di cose - non necessariamente piacevoli da ascoltare, ma comunque interessanti. Dopo tutto, la vita non è solo un letto di rose.
Qualche volta sono anche intervenuta, con alcuni disastri che conoscevo meglio o che hanno origini più antiche e di cui ho narrato come sono stati vissuti dall'attenzione pubblica negli scorsi decenni. Ho anche fatto un accorato discorso sull'energia nucleare** con un ricco amarcord dei tempi di Chernobyl e successivi referendum.
Alla fine dell'ultima lezione, quella sulla foresta amazzonica, ho osservato blandamente "Direi che ho fatto un affare: ho imparato un sacco di cose, mi sono riposata e voi alla fine non vi siete annoiati più del solito a preparare queste cose".
Hanno ammesso senza remore che non si erano affatto annoiati.
E niente, a volte non c'è motivo di complicarsi la vita.

* è un complimento che mi è stato fatto più volte, anche da persone che non dovevano chiedermi favori né prestiti o altro.
** né pro né contro. Mi sono limitata a spiegare che sul nucleare tutti abbiamo la verità in tasca ma si tratta di un argomento decisamente complesso e quindi li ho esortati, prima di intascare la loro verità personale, di provare a informarsi con cura e da fonti attendibili, partendo dal concetto che non era un argomento facile da spiegare né da comprendere, anche per gli addetti ai lavori.

3 commenti:

  1. Devo dire che quella che descrivi è una modalità di lavoro piuttosto diffusa da noi. Grazie agli iPad i ragazzi non hanno mai smesso di lavorare in gruppo. In questo momento i miei alunni stanno simulando agenzie di viaggio del tempo a scopoturistico che proporranno una giornata a Versailles. Purtroppo non sempre l’esito è così piacevole come lo descrivi. A volte sì, a volte… Ecco diciamo che almeno un paio di clienti delle agenzie di viaggio temporale rischieranno la pelle perché non avranno un equipaggiamento adeguato. La selezione delle fonti è la cosa più difficile da imparare a fare e, visti i tempi, la più necessaria…

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  2. E insomma, hai fatto lavorare gli altri e li hai fatti anche contenti. Che vuoi di più dalla vita?

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  3. @ Tenar:
    Infatti, dipende molto dalla classe e dal grado di allenamento. La Magnifica Terza dell'anno scorso faceva cose davvero eccellenti, dopo due anni di allenamento, l'attuale Terza sta ingranando bene, dalla mia futura Terza, al momento Seconda Capricciosa, dispero di cavare fuori qualcosa di valido, anzi ammetto di non averci ancora provato. Ci sono classi che ci prendono gusto e classi che... boh.

    @ Romolo:
    Infatti!

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