Quando fu che il latino cominciò a leggere la g seguita dalle vocali a, e, i col suono dolce e palatalizzato con cui noi moderni pronunciamo "angelo"?
Sembra che questo sia avvenuto in epoca piuttosto tarda. A prova di ciò il professore di filologia romanza ci raccontava di un grazioso gioco di parole di Gregorio Magno: vedendo due adorabili bambini biondi al mercato degli schiavi chiese chi fossero, e chi era con lui rispose "Angli". Ma Gregorio lo corresse con garbo "Non angli, sed angeli".
L'episodio, tutt'altro che sicuro, è comunque molto famoso fra gli inglesi, tanto che gli hanno dedicato pure una piastrella dipinta nella cattedrale di Westminster - e addirittura si racconta che la vista di quei due adorabili bambini spinse papa Gregorio ad inviare missionari in Britannia, dove la popolazione si lasciò convertire molto volentieri.
Invero, una vocale può fare una grande differenza, come stiamo scoprendo alla scuola media di St. Mary Mead; perché un conto è fare la DADA (Didattiche per Ambiente Di Apprendimento) - una metodologia che prevede orde di ragazzi che sciamano festosi per i corridoi cambiando aula in continuazione; e ben altro conto invece è fare la DaD (Didattica a Distanza) che prevede singoli ragazzi scocciati e inchiodati nella loro camera con un computer quando va bene, ma a volte con un cellulare dove devi metterti gli occhi in mano per seguire le condivisioni del docente, e quando il docente crede di aver trovato la soluzione mettendo il materiale sulla piattaforma spiegargli in tono rassegnato che non può tenere aperte due finestre per volta.
Con un certo sfavamento collettivo dunque è partita la DaD senza A finale; perché abbiamo una classe in quarantena e altre classi con uno o due alunni confinati in casa, senza contare che i tamponi, come l'anno scorso, continuano ad essere elargiti con una certa lentezza e parsimonia dalla ASL e dunque la cosa si protrae al di là dello stretto indispensabile.
Inutile lamentarsi, certo: in tante scuole del regno (e non solo) sta succedendo la stessa cosa. Non fa piacere a nessuno, nessuno è contento di ciò e pazienza.
Tuttavia spero che nessun'altra scuola del regno abbia in sovrappiù una Dirigenza che mostra segni di scollamento dalla realtà e con allarmante frequenza si dichiara convinta che quel che stiamo facendo in questi giorni decisamente critici abbia qualcosa a che spartire con la didattica DADA, ed esorta a gran voce i docenti a sentirsi e mostrarsi sempre più dadaisti e a spostare il più possibile le classi, che sennò si deprimono e si sentono troppo compresse*, ignorando platealmente il fatto che ogni spostamento è potenzialmente pericoloso e che dopo ogni spostamento ci vuole una sanificazione dell'aula e che i custodi, per quanto disponibili, sono due e non più di due per volta e spesso uno solo, mentre i laboratori da sanificare sono collocati in punti dell'edificio che rendono assolutamente impossibile per i suddetti custodi fare tutto quel che devono comunque fare - rispondere al campanello, tanto per fare un esempio, che dal sotterraneo dove sono i laboratori non si può sentire.
Davvero, l'insieme sta diventando piuttosto inquietante.
* che è pure vero, e tutti noi ne siamo amaramente consapevoli. Ma che ci possiamo fare se questo paesello si è trasformato di punto in bianco in una piccola Wuhan?
Veramente qui il Dadaunpa delle gemelle K3ssler ci starebbe benissimo!
RispondiEliminaMa poi Gregorio questi angioletti li ha lasciati al mercato? La Dirigenza vive in un bunker sotto Berlino? Avete gli armadietti come si vede nei film americani? O solo un quadro con dipinto un armadietto e la scritta "questo non è un armadietto" perché da dadaisti a surrealisti è un attimo
RispondiElimina@ Romolo
RispondiEliminaSì, sarebbe perfetto. Magari fisica potrebbe fare un po' di danza sincrona, al posto della didattica asincrona (quella cioè dove gli lasciamo i compiti invece di collegarci)....
@ Lurkerella:
"Da dadaisti a surrealisti è un attimo" è bellissimo, e me lo appunto perché potrebbe diventare un perfetto titolo per un post, se continuiamo su questa strada.
Ma veniamo agli armadietti: sì, li abbiamo, e sono armadietti veri, in vari colori, che fanno bella mostra di sé nei corridoi, e dal primo giorno i ragazzi continuano a chiederci "Ma quand'è che ci date le chiavi degli armadietti?". Ci piacerebbe molto potergli rispondere "domattina passano a portarvele" ma prima dell'anno nuovo mi sa che non se ne parla.
Sugli angioletti inglesi piacerebbe molto saperlo anche a me, ma non ho trovato niente.
Quanto alla Dirigenza, sospetto che viva non tanto in un bunker sotto Berlino quanto in un universo parallelo, che sospoetto sia in comunicazione col nostro in un qualche portale di St. Mary Mead.