Il film è assolutamente famoso, e con gran ragioni.
Racconta la storia di due musicisti jazz (sassofonista e bassista) che, costretti a scappare da Chicago per sfuggire a una banda di gangster, decidono di travestirsi da musicistE imbucandosi in una orchestra femminile in partenza per la Florida. In questa orchestra c'è anche una ragazza assai carina suonatrice di ukulele che, povera creatura, ha la tendenza a innamorarsi a ripetizione di sassofonisti squattrinati e di facili costumi che, dopo aver approfittato di lei la lasciano in malo modo con svariati conti da pagare (inutile dire che il sassofonista in fuga è esattamente quel tipo di sassofonista: perennemente squattrinato, di facili costumi ed uso a profittare senza scrupoli del notevole fascino che esercita sulle donne). La poverina vorrebbe dunque lasciar perdere i sassofonisti e trovare un milionario da sposare.
E la Florida in verità pullula di milionari a caccia di avventure, ma sono piuttosto avanti con gli anni. Il bassista in fuga (che non cercava affatto un marito milionario) ne rimedierà facilmente uno, simpatico e di larghe vedute.
Quanto alla bella ragazza, è possibile che stavolta le cose le andranno un po' meglio del solito anche se il sassofonista non può certo trasformarsi in milionario da un giorno all'altro.
Come si può agevolmente dedurre da questo riassunto la storia, nonostante le abbondanti sparatorie che la costellano in più punti, non è molto seria - si tratta in effetti di una commedia, e forse non delle più realistiche.
I due attori principali passano buona parte del loro tempo travestiti, e come donne riportano un notevole successo; del resto, è cosa abbastanza nota che, soprattutto da giovani, vestirsi con gli abiti dell'altro sesso porta spesso a risultati spettacolari - cosa che lascia spazio a molte e interessanti considerazioni sul fatto che le differenze tra maschi e femmine sono assai meno evidenti di quanto siamo abituati a credere dagli stereotipi culturali che ci circondano: e in effetti le due musiciste travestite, che incontrano inizialmente qualche difficoltà con i tacchi, le calze e tutto il resto delle consuete bardature che costituiscono la cosiddetta "femminilità", risultano donne perfettamente credibili soprattutto perché si presentano come femmine, e dunque tutti le vedono automaticamente femmine.
Quanto alla forma mentale tipicamente femminile, detto e non concesso che esista, il sassofonista non entra mai veramente nel suo ruolo perché son dall'inizio è assai concentrato sulla ricerca di un modo efficace per sedurre la suonatrice di ukulele; il contrabbassista, invece, sin dall'inizio si cala più facilmente nel suo ruolo, con ottimi risultati.
Il film può contare su una sceneggiatura misurata al millimetro, su una Marilyn Monroe in grandissimo spolvero e su una battuta finale che è famosissima, resta impressa e apre il cuore alla speranza di un mondo più tollerante e meno crudele. È vero, nessuno è perfetto, ma Billy Wilder ci va molto vicino.
Alle medie è un film molto gradito - e come non potrebbe?
Lo provai una volta quando tenevo un cineforum sull'incontro tra culture diverse*, e mi resi conto in quell'occasione che i ragazzi avevano sentito molto parlare della Marilina, ma non l'avevano mai vista su pellicola. Com'è giusto, riscosse un successo travolgente, e personalmente sono convinta che si tratti una attrice molto sottoutilizzata e che questo sia di gran lunga il film migliore in cui si è imbattuta.
La seconda volta invece lo feci vedere a una Terza, per dargli una qualche idea dell'America del proibizionismo - un periodo piuttosto lugubre, come tutto il programma di Terza. Non è quel che si dice un vero film storico, anche se le sparatorie recitano davvero molto bene, ma di tendenza cerco sempre di infilare in programmazione qualche film non troppo triste per non infelicitargli troppo la vita.
Ecco, non mi sarebbe mai venuto in mente di utilizzare per fini didattici questo film. Grazie per lo spunto.
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