venerdì 13 marzo 2020

Le avventure di Murasaki nel multiforme paese delle videolezioni (di cui non ho niente da dire, e allora si parla d'altro)


Ci sono scuole e ci sono insegnanti che hanno semplicemente acceso skype o qualche grandiosa piattaforma e sono andati avanti come se niente fosse. Costoro riempiono blog e social descrivendo la loro frustrazione per non avere più con i ragazzi la stessa empatia che avevano nelle lezioni in presenza, e qualcuno lamenta che i suoi alunni,  fino al giorno prima autentici lupi di rete, si siano improvvisamente trasformati in una schiera di analfabeti digitali lamentando computer inadeguati, problemi col collegamento in rete, cellulari antiquati e contratti in scadenza.
Li leggo con profonda irritazione e grandissima invidia. Non scenderò nei dettagli, mi limiterò a dire che al momento siamo ben lungi dalla fase in cui potremo lamentarci della riottosità dei nostri alunni, e che anzi ci farebbe gran piacere poterlo fare.
Oggi sono entrata nello scheletro della nostra piattaforma, dove una parte della Terza si è iscritta, e dopo avere un po' combattuto sono riuscita a caricarci un piccolo file di istruzioni per dei compiti e due carte geografiche della Cina.

Per me non è cambiato molto rispetto all'anno scorso in questo periodo, se non che vedo meno gente. Passo le mie giornate a leggere e a navigare col tablet. Rispetto all'anno scorso sono più autonoma - per esempio posso andare a fare la spesa da sola e salgo senza problemi sulla scaletta per pulire la parte alta delle librerie. Posso stirare, se voglio (per ora non voglio). In compenso nessuno mi viene a trovare mentre l'anno scorso venivano tutti a controllare come stavo e a portarmi fiori e dolcetti (senza pasta di mandorle perché non potevo ancora mangiarla). E nessun medico mi chiama per chiedere notizie della mia salute: hanno tutti ben altro a cui pensare.
Come l'anno scorso passo del tempo a riflettere su tutte le cose che vorrei fare quando sarà passato questo periodo: andare al cinema, a teatro, a trovare gli amici, al ristorante cinese e indiano, a guardare vetrine e fare acquisti.
Ascolto rispettabili trasmissioni sull'economia e i conflitti internazionali - insomma, mi sto dedicando all'autoformazione e all'aggiornamento.
Il fatto di essere già passata per un periodo del genere in tempi ancora piuttosto vicini mi dà un curioso senso di déjà vu ma mi permette anche di riadattarmi con molta maggior facilità.
Come l'anno scorso a tratti medito e rifletto sull'insegnamento ed elaboro nuove strategie e tecniche - che tutte, inevitabilmente, prevedono una classe ciarliera con cui confrontarmi.
Ho anche elaborato una serie di compiti altamente creativi con delle istruzioni piuttosto complicate.
Insomma, li ho messi a fare l'autoapprendimento.
Io mi autoformo e loro autoapprendono.
Al momento mi sembra l'unica cosa sensata da fare. E anche loro, povere stelle, dovranno pur passare il tempo in qualche modo, giusto?

Oggi è il giorno in cui avrebbe dovuto finire la Mostra del Libro della scuola. 
Avevo scelto la data con molta cura, in una settimana in cui tutte le classi sarebbero state presenti tutte le mattine - praticamente l'ultima dell'anno senza gite, tornei sportivi ed escursioni varie. E mi ero già portata molto avanti con l'organizzazione già ai primi di Febbraio, appena prima che la tempesta si annunciasse: avevo preso accordi con la libreria e la Segreteria, discusso con le custodi dove mettere i tavoli e fatto stampare i manifesti, che come sempre erano venuti molto bene.
Adesso l'idea di una Mostra del Libro sembra assolutamente lunare. Tutta quella gente ammassata intorno ai tavoli, e toccherebbero persino i libri!
Impensabile.

2 commenti:

  1. Io, come sai, ho parlato nel blog delle lezioni virtuali. La mia posizione è di equilibrio: né mi straccio ipocritamente le vesti per il fatto di essere lontano dagli studenti, né sono tra gli esaltati che inneggiano ai mirabilia delle lezioni on line e delle diavolerie tecnologiche. So che è una fase particolarmente delicata, ma passerà. Stasera mi ha urtato alquanto leggere una circolare del ds che su ordine del ministero chiede ai coordinatori di rispondere ad un questionario utile a monitorare il mondo delle lezioni virtuali. Ma dopo 15 giorni che c... possiamo dire?

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  2. Oooo, le circolari... che derivano da altrettante produzioni del Ministero, ci sono pure le linee guida, da ieri. E raramente in vent'anni di onorata carriera ho visto disposizioni più annacquate e vaghe.
    Comunque nel frattempo mi sono aperta a nuovi orizzonti e forse oggi vado a riferire. In tanti si annoiano, chiusi in casa, ma per noi insegnanti questo rischio non c'è davvero.

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