lunedì 4 novembre 2019

A cosa serve il registro elettronico? - 5 - A poco, se Argo non fa mai le pulizie

Alcuni insegnanti di St. Mary Mead si lamentano del loro rapporto (complesso e un po' perverso) con il registro Argo

Premessa: quest'anno, all'apertura del nostro amato registro elettronico, sul nostro abituale Argo Next è comparso l'avviso che durante l'anno tale registro si sarebbe spostato sull'applicazione Argo DidUp, per cui noi insegnanti eravamo caldamente esortati a lavorare fin dall'inizio su Argo DidUp, onde arrivare pronti al Gran Trasloco.
La cosa ci è stata invero facilitata dal fatto che Argo Next non funzionava più (se non per prenotare il ricevimento, con nostra enorme comodità nel saltellare da una applicazione all'altra. Ma questi son dettagli).

Come ogni anno, anche quest'anno a fine Ottobre dalla scuola ci è arrivata la calda esortazione a preparare le nostre programmazioni, ovvero quel documento in cui, secondo la teoria di una mia saggia amica, andrebbe scritto precipuamente Visto il livello di apprendimento e la preparazione degli alunni nonché il loro livello socio-affettivo oltre alle condizioni economiche, sociali e culturali delle loro famiglie, considerando inoltre le dinamiche del gruppo-classe, le circostanze esterne, previste e impreviste e financo imprevedibili, le attrezzatura di cui dispongono la classe e la scuola, le possibilità offerte dal territorio e tenendo conto inoltre del livello culturale e professionale di noi insegnanti
si farà quel che si può.
Perciò tutti noi abbiamo preparato con impegno e dedizione le nostre programmazioni, sì come il dovere ci imponeva. 
Una volta chiusi i nostri file pieni di nobili intenzioni che ci ingegneremo di condurre a buon fine, restava solo da allegarli al nostro Grandioso Registro Elettronico. E lì sono cominciati i problemi.
Il mio primo tentativo di allegare le programmazioni ad Argo DidUp si risolve in un nulla di fatto: esiste sì uno spazio per programmazioni scolastiche, dove trovo le mie classi e anche l'indicazione delle materie che insegno, ma non vi è alcuna possibilità di inserirci alcunché.
D'altra parte anche il ricevimento dei genitori è stato inserito in Scuola Next. Chissà se...
Entro su Scuola Next e comincio a cercare. Tra le altre cose trovo le mie programmazioni... dell'anno 2016/2017, che comunque non riesco ad aprire. Ma ricordo benissimo di avere fatto e inserito anche quelle dell'anno successivo, di cui non c'è più traccia.
Mentre pasticcio tra una schermata e l'ìaltra mi ricordo di un amico che sosteneva che un determinato programma di archiviazione con cui ho avuto la sventura di lavorare molti anni fa non aveva una interfaccia, ma al massimo un interculo. Direi che tale definizione si adatta benissimo anche ad Argo.
Mi arrendo e chiamo l'esperta di informatica della scuola. È la mattina di Domenica e un vaffanculo ci starebbe benissimo da parte sua, anzi mi preparo spiritualmente a riceverlo perché la Domenica mattina una povera insegnante avrebbe ben diritto a pensare ai fatti suoi e non ad Argo. La poverina però è una creatura molto gentile, si prende a cuore il mio caso e cerca di guidarmi. Dopo due o tre tentativi andati a vuoto finalmente ricorda il percorso giusto e mi assiste spiritualmente durante il periglioso inserimento. Poi mi fa fare un giro di controllo.
"Si aprono" confermo.
"Guarda un po' se si aprono anche dalla bacheca dei genitori. La Ghirlandai ha detto che come genitore riesce a vedere le sue".
La Ghirlandai infatti ha due figli nella nostra scuola.
"I genitori le vedono?" strabilio.
"Sì, dovrebbero vederle anche loro".
Tramecolo. Le programmazioni, che io sappia, sono quelle strane scartoffie che nessuno guarda mai, salvo qualche professore in qualche particolarissimo caso, per esempio quando si ritrova una classe che l'anno prima era affidata a qualcun altro. Cosa gliene può mai fregare, a un genitore, di una paginetta scritta in didattichese? Soprattutto se riguarda una classe dove suo figlio nemmeno c'è?
(ma anche: cosa se ne fa l'archivio di Argo delle mie programmazioni di tre anni fa, visto che riguardavano classi ormai felicemente licenziate? Non potrebbe stoccarle da qualche parte, visto che nemmeno si aprono? Ah, saperlo, saperlo).

Ultimo dettaglio di colore locale: per scrivere questo post ho aperto entrambe le versioni di Argo, e ne ho approfittato per controllare se le mie relazioni si aprivano anche oggi.
Non si aprono, ma in compenso posso scaricarle. Così ho scoperto che hanno una impaginazione orrenda. Immagino sia perché ad Argo non piace la mia videoscrittura.

7 commenti:

  1. Questa saga sta diventando meglio del Signore degli Anelli ^_^

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  2. Malgrado le indicazioni fornite dalla circolare esortante al compimento del nostro dovere, tuttavia procedo per tentativi ed errori e alla fine riesco. Non sapevo che i genitori potessero leggere le programmazioni. Pure questa. 🐒

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  3. L’epigrafe resterà comunque quella del tuo amico. Applicabile a una vasta serie di programmi ineludibili nella PA.

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  4. @ Romolo:
    oddio, non pretendo tanto. Ma effettivamente degli spunti epici ci sono...

    @ Mel:
    Non so se il tuo Argo lo consente (vedi commenti al post successivo). Quekl che mi domando è se mai almeno il più piantagrane e nulladafareavente dei geniutori deciderà mai di concedersi questo succoso passatempo.

    @ Pellegrina:
    In effetti anche il programma di archiviazione archivi era gestito e pagato dalla PA e faceva parte di un programma nazionale. Aveva, tra i suoi vari difetti, il piccolo inco veniente che non ci si poteva fare ricerca. Da notare che il buon vecchio DB3 esisteva già da qualche anno...

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  5. @Murasaki: ALLUCINANTE!!! (Anche se non conosco DB3, ma una cosa di ‘sto genere non l’avevo ancora mai sentita.)

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  6. A sto punto ci starebbe un bel romanzo giallo, in mezzo a queste schermate non apribili, scaricabili, da qualcuno, non da tutti...
    Comunque sappi che ho riso di cuore con l'interculo!

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  7. @Pellegrina:
    DB3 è una roba degli anni 90, quando si lavorava in DOS: un piccolo, risppettabile database a campi, con indicizzazione del contenuto. Era perfetto per gli indirizzari ma si potevano farci anche lavori più complessi.

    @ Kuku:
    E non ti diuco quanto ci ho riso io, quandop me lo disse: era una descrizione davvero perfetta!

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