Chusita Fashion Fever è una giovane vlogger (così si chiamano coloro che gestiscono un blog fatto di video) spagnola che tiene un canale su YouTube con oltre 270.000 iscritti - il che le vale, credo, anche il titolo di influencer, cioè di persona che detiene un certo potere nel formare le opinioni degli altri. Forte di queste qualifiche ha scritto una specie di prontuario di educazione sessuale indirizzato ai giovinetti, aiutandosi con le eccellenti illustrazioni di Maria Llovet. Il libro, pubblicato in Spagna nel 2016, è stato poi tradotto per l'editore Giunti all'inizio del 2018.
Siccome a scuola c'era stato di recente un gran lamentarsi che questi ragazzi, per quanto riguarda il sesso, sono di una ignoranza veramente mostruosa (lamentela perfettamente giustificata, stando a quel che ho potuto giudicare di persona) al momento di allestire la Mostra chiesi alla libraia di riferimento se aveva qualche buon libro sul sesso, di quelli indirizzati ai ragazzi e non del genere teso a rassicurare gli adulti, tutto pieno di farfalline e e fiori e sentimenti: qualcosa di concreto, che non girasse troppo intorno agli argomenti e da cui i diretti interessati potessero tirare fuori informazioni comprensibili e valide. Così la libreria mi fornì tre o quattro testi diversi, tra cui appunto quello di Chusita.
Quando arrivarono i libri e la mostra venne allestita non stetti a guardare né a controllare: per me si trattava di uno dei tanti temi su cui c'erano libri a disposizione. Notai però, col passare dei giorni, che i ragazzi che arrivavano durante gli intervalli si radunavano di preferenza intorno a un dato punto, esibendo un palese imbarazzo, risate forzate e un certo disagio, come di chi cerca di fare di soppiatto qualcosa ma non ci riesce perché è sulla pubblica piazza. Uno dei ragazzi venne per farmi notare che Thunderball stava sempre lì a guardare i libri con le cosacce, e questo mi rallietò perché voleva dire che lo scopo che mi prefiggevo era stato raggiunto. Risposi con mirabile calma non disgiunta da una ben studiata indifferenza che avevo chiesto quei libri appunto perché venissero esaminati e, in caso, comprati - che era poi la pura verità. In cuor mio disapprovavo sia le risatine che le prese di giro rivolte a quelli che, come Thunderball, mostravano interesse per la materia: non sono mai riuscita a capire perché nella cultura attuale si dia per scontato che i ragazzi, soprattutto maschi, si interessino al sesso ma si dà ancor più per scontato che debbano vergognarsi almeno un po' per cotale loro interesse (che alla mia antiquata mentalità sembra invece più che legittimo), e ancor più disapprovo che i ragazzi appoggino tale balordissimo atteggiamento mostrando effettivamente di vergognarsi almeno un po' - ma mi rendo conto di avere ormai una certa età e che probabilmente questo mi impedisce di comprendere appieno la mentalità giovanile contemporanea, senza contare che, pur avendo sempre osservato un rigoroso riserbo riguardo alla mia vita più intima, non l'ho mai vissuta come qualcosa di cui vergognarsi, essendosi completamente dimenticati i miei genitori di instillarmi sensi di colpa a tal proposito.
Ed eravamo ormai arrivati al terzo giorno quando, raggiungendo la Mostra dopo la fine dell'orario delle lezioni, le custodi mi consegnarono il libro di Chusita e un foglietto con su scritto "Libro ritirato dalla vendita perché inadatto" spiegandomi che il biglietto era della prof. Casini, responsabile di plesso.
Decisamente irritata feci coriandoli del biglietto e rimisi il libro dove era stato fino a quel momento: la prof. Casini poteva anche essere la responsabile del plesso, ma io e soltanto io ero responsabile della Mostra e della Biblioteca, perciò rompesse poco e se quel libro non le stava bene, andasse alla stazione di St. Mary Mead e si attaccasse pure al treno.
Quanto alle custodi, palesemente divertite, mi assicurarono che loro con quella storia non c'entravano niente e si erano limitate a fare da postine.
Durante il pomeriggio la prof. Casini mi gratificò di una lunga telefonata per assicurarmi che nemmeno lei c'entrava niente, e che si era limitata ad eseguire le istruzioni della VicePreside, che a sua volta era intervenuta a seguito di una protesta della prof. Quadrella.
Sarebbe stato interessante, a quel punto, scoprire perché la prof. Quadrella invece di andare a lamentarsi dalla VicePreside non era venuta a parlare con me, che ero piuttosto facilmente reperibile visto che quando non ero in classe a fare lezione stazionavo alla Mostra a riordinare libri, vendere libri e contare l'incasso della vendita dei libri (talvolta financo a leggere libri, cercando di valutare se era il caso di includere questo o quello nella lista degli omaggi cui avevamo diritto). Stava di fatto però che la VicePreside, al contrario della coordinatrice di plesso, aveva il diritto di darmi degli ordini e io ero tenuta ad obbedirle - perciò, arrivata all'ora di chiusura della Mostra ripresi il libro incriminato e lo feci scivolare nel mio cassetto personale.
La mattina dopo ebbi un aperto e franco confronto* con la prof. Quadrella chiedendole come mai in un libro non ci potevano stare le stesse identiche cose che venivano dette da noi insegnanti nelle nostre lezioni di Educazione all'Affettività. Mi rispose che era una questione di età, perché certe lezioni le facevamo in Terza, non in Prima, e alla Mostra venivano anche le ultime classi delle elementari (che evidentemente era bene che restassero ancora saldamente ancorate alla fase della cicogna, dei cavoli e delle rose), ma a quanto capii in mia assenza su quel libro c'era stata una discussione piuttosto animata, in cui la fazione dei Liberali era rimasta sconfitta principalmente perché il motto della VicePreside da sempre era "evitiamo ogni possibile rogna, per quanto remota possa essere".
Quanto alle eventuali lamentele di eventuali genitori, non se n'era vista l'ombra di un cenno, e sì che in molti avevano esaminato la Mostra palmo a palmo, venendo perfino da me a congratularsi per l'ampia scelta a disposizione dei ragazzi - ma è cosa risaputa che quando servirebbe un genitore polemico che ti facesse da scudo non se ne trova mai traccia
Nel frattempo avevo avuto modo di riflettere a lungo sulla questione e ne avevo tratte due conclusioni:
1) il libro si presentava ormai piuttosto gualcito, e restituirlo così ammaccato alla libreria non era molto corretto; d'altra parte era gualcito perché era stato maneggiato parecchio e da parecchie mani, segno che l'utenza era molto interessata a leggerlo e insomma andava tenuto.
2) D'altra parte la VicePreside era all'ultimo anno di servizio, a Giugno sarebbe andata in pensione e quindi per il successivo anno scolastico il libro poteva ricomparire in pubblico senza problemi**.
Così segnai il libro tra gli omaggi e raccontai tutta la storia alla libraia, che si divertì molto - e un pochino, a dire il vero, si scandalizzò.
E allora, com'è questo terribile libro scritto dalla vlogger influencer spagnola con 270.000 e passa iscritti al suo canale su YouTube?
In tutta onestà, e per quel che ho visto, l'ho trovato un lavoro molto ben fatto, con illustrazioni assai pertinenti, pieno di buon senso e consigli pratici, scritto in un linguaggio chiaro e diretto ma non pesante e capace di affrontare l'argomento nel suo complesso senza trascurare né il cuore, né il cervello né alcun altro organo direttamente coinvolto nella questione. Ottimo da regalare a un giovinetto o una giovinetta di primo pelo o alle sue prime esperienze, così come a giovinetti ancora completamente estranei all'argomento (...almeno all'apparenza).
La versione su carta costa 13 euro, quella liquida soltanto 7 e in più offre il vantaggio di consentire una certa privacy al lettore che può sfogliarselo in santa pace sull'e-reader o sul cellulare senza essere obbligato ad ascoltare commenti importuni o lazzi fuor di luogo.
Con questo post partecipo al Venerdì del Libro di Homemademamma. Buone letture e buon inizio di primavera a chiunque passi per di qua!
*pare che, nel linguaggio dei comunicati del Quirinale, sia l'espressione usata per indicare quando il Presidente della Repubblica si è preso a pesci in faccia con qualcuno.
**peraltro il libro è ancora al calduccio nell'armadio della Biblioteca in attesa di essere catalogato, visto che in quest'anno scolastico non ho ancora messo piede a scuola.
Il sesso continua ad essere il grande tabù della nostra vita, nonostante tutto quello che leggiamo, vediamo, viviamo.
RispondiEliminaGiorni fa ho letto la notizia della messa al bando di un fumetto di Jiro Taniguchi "La montagna magica", inserito nella biblioteca di una scuola in Francia. È un libro che parla del passaggio dalla fanciullezza all'età adulta, dell' attaccamento ai propri luoghi d'origine, dei rapporti con la natura che ci circonda, temi assai cari a Taniguchi. L'accusa è di pedopornografia.
Un dialogo ha spaventato la madre di un bambino: alcuni bambini devono entrare nella grotta della strega Succhiona come prova di coraggio e un pescatore li prende in giro e cerca di spaventare : "se entrate la strega aspirerà il vostro pisellino". I bambini sono spaventati ma anche consci della sua invenzione.
Poteva essere l'occasione per un momento di educazione sessuale, di condivisione di esperienze tra genitore e bambino. La madre si è ritirata, preferendo arroccarsi dietro minacce di cause al Ministero dell'educazione. Ti mando l'articolo, se ti interessa.
Ovviamente niente viene detto sul contesto della vicenda, su una storia di coraggio per le proprie scelte e sul legame fra l'uomo e l'ambiente.
Con tutto quello che i bambini leggono e vedono in tv e internet, mi chiedo come possono spaventarsi per un dialogo dove non è nascosta la finzione,l'assurdità delka situazione.
La curiosità dei ragazzi per il libro da te scelto mostra ancora una volta quanto bisogno hanno i ragazzi di una corretta educazione sessuale. Da parte di famiglia e scuola.
Brava a non tirarti indietro, pensando che ci sarà sempre un altro a farlo.
Non ho avuto la fortuna di avere familiari come i tuoi e di sensi di colpa ne ho sul groppone da venderne, anzi da regalarne. Con una punta d'invidia, perciò, ti dico il mio 'brava'.
RispondiEliminaEh, come sempre per informare i ragazzi bisogna prima riuscire a curare gli adulti.
RispondiEliminaMurasaki tutto bene???
RispondiEliminaEhi Murasaki! Tutto okay? Non farci stare in pensiero!
RispondiEliminaOra entro in campo io..Educazione sessuale?Dunque mia mamna ci ha provato ma era timida..mi ha solo fatto vivere con naturalezza il periodo del ciclo quindi ero conscia di cosa mi sarebbe accaduto dai 16 anni in poi..All'inizio lo temevo per il fattore-elfi&fate, per via dell'antico detto: "si possono vedere le fate fino a poco prima della pubertà poi saranno invisibili a noi per sempre"..Poi ho accettato tutto con calma ed anche il resto è arrivato ed accaduto con il mio ragazzo in maniera naturale, perché mia mamma me ne ha parlato con serenità e non troppo presto..Ecco qua.
RispondiEliminaA scuola volevano fare il corso di "affettività"ma si limitava sempre alle ragazze,a brevi "cenni" di biologia ed al corretto uso della pillola..nulla di più..
Ora tocca a te Dama.Dacci news.❤
Mi dispiace avervi fatto preoccupare una volta di più ma, per il momento e con i debiti scongiuri, qua va tutto bene: ho perfino ricominciato un po' di vita sociale, ed è soprattutto questo a tenermi lontano dal blog, perché sono ancora debole ed esaurisco in fretta l'energia. Ma miglioro ^_^
RispondiEliminaCome sono contenta! Goditi la vita sociale e i micioli! Un abbraccione!
RispondiEliminaGRANDE DAMAAA..È TEMPO DI CONVIVIALITÀ😊FINALMENTE
RispondiElimina@Acquaforte:
RispondiEliminaTemo di averlo letto già, l'articolo, e mi ha dolorosamente colpito perché l'idea di Taniguchi accusato di pedopornografia mi ha dolorosamente colpito. Sì, i genitori possono essere bestie davvero strane, e alcuni sono davvero bravi a trovare motivo di scandalo in cose di alto spessore artistico e culturale rimanendo poi beatamente indifferenti davanti a cose agghiaccianti.
Sì, il sesso è un problema serio - non il sesso in sé, ma il modo di viverlo e di complicarlo disperatamente agli occhi di queste povere creature ancora ignare del viver del mondo, impedendo che il virgulto in crescita si faccia opinioni sue proprie in proposito.
(sospiro)
@Pensierini:
I miei ringraziano ^_^ E sì, lo so: sono stata davvero fortunata. Quel che ho sbagliato, come si suol dire, l'ho sbagliato a modo mio!
@Pellegrina:
Ho un amico veterinario che da tempo sostiene che il suo problema principale non è tanto curare cani, gatti, furetti eccetera, quando riuscire a far ragionare i proprietari. Temo che con l'educazione sessuale funzioni nello stesso modo...
@Eva:
il problema è che per dare ai propri figli una visione positiva del sesso e aiutarli a viverlo secondo natura occorre prima di tutto avere noi stessi una visione rilassata dell'argomento. Evidentemente i tuoi genitori l'avevano, come a quel che sembra l'avevano i miei. Si tratta di un campo dove è molto difficile nascondere le proprie contraddizioni, senza poi contare che i ragazzi - soprattutto quando sono i tuoi figli, hanno un orecchio sensibilissimo alle contraddizioni.Trovai molto divertente il racconto di una collega di Matematica che un giorno mi raccontò "...e quando i miei figli mi facevano delle domande io, dentro di me, facevo il viso rosso, però cercavo di rispondere sempre". Penso che i suoi figli, almeno sotto quell'aspetto, siano stati molto fortunati, e trovai deliziosa l'immagine della madre che "dentro di sé faceva il viso rosso" ma si metteva comunque d'impegno per fare il suo dovere ^_^
@Eva e Ilaria e Pellegrina:
Mi dispiace avervi fatto preoccupare. Non posso nemmeno accampare la scusante del "Se non ne parlo vuol dire che va tutto bene, giustol?" perché per molto tempo ho cercato di sorvolare sul fatto che non andava per niente bene. Al momento continuo a pulire la casa, che sta finalmente prendendo un aspetto vivibile, coccolo molto le gatte, ho azzardato le prime passeggiate (dopo la prima ho avuto male a tutti i muscoli delle gambe per due giorni!) mi spalmo tutti i giorni con creme profumate che mi sono state regalate in quantità - e la mia pelle è molto più morbida e liscia - e giusto ieri sera ho fatto la mia prima uscita pubblica in pizzeria dove ho mangiato a quattro palmenti e chiacchierato per tre ore con un gruppo di amici dei più vari argomenti ma NON di ospedali, terapie e medici bensì di pettegolezzi, ricordi di infanzia e perfino un po' di politica locale. Sembra un sogno ma è realtà!
Esatto Dama,babbo e soprattutto mamma erano molto tranquilli..ma a volte dipende anche da noi figli,come recepiamo la serenità dei genitori.Mia sorella è stata sempre inwuieta ed ha tenuto loro nascosto "tanto"..e pure questo non è un bel comportamento da figli..Boh.
RispondiEliminaGrazie Dama che ci hai rassetenate!Liete pulizie di Pasqua..in effetti ci siamo😀
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