domenica 28 ottobre 2018
Imprevedibili e impreviste difficoltà di una povera blogger di salute precaria e per giunta in balia del crudele Google
Una decina di anni fa, quando avviai questo blog, volevo parlare soprattutto di scuola dal punto di vista con cui la vedevo io: un mondo strano, un po' alieno, per certi versi immutabile e per altri in continuo cambiamento, soprattutto grazie alla parte più importante che la compone: gli alunni. Nelle intenzioni, l'autrice avrebbe dovuto restare trasparente, ben nascosta appunto dietro al paravento.
Mi resi conto quasi subito però che se mi concentravo sulla scuola come la vedevo io, tanto trasparente non potevo esserlo; così il blog si impinguò con svariate sezioni dedicate alle esperienze che avevano fatto di me l'insegnante che ero, nel bene e nel male: gli insegnanti che a mia volta avevo avuto e avevano contribuito a formarmi, i libri che avevo letto, la musica che ascoltavo eccetera. Nelle intenzioni però la mia vita quotidiana doveva restarne il più possibile fuori.
Ci furono quindi una serie di avvenimenti di cui non parlai: la morte di mia madre e quella di Artemis, l'acquisto della casa (con relativo trasloco), l'arrivo di Astrifiammante e altri, che mi sembravano legati soprattutto alla mia sfera più strettamente personale. Raccontai invece (tempo dopo, quando ormai avevo digerito il tutto) della mia disastrata ammissione in ruolo - ma dopotutto era un avvenimento legato alla scuola e aveva senz'altro influito sulle mie insegnantesche vicende.
E' una scelta, come se ne fanno tante: altri e altre stimabilissimi/e blogger si regolano diversamente e non ci trovo nulla da ridire, anzi ammetto di immergermi nelle loro vicende più private con grande interesse e piacere.
Arrivata però alle vicende collegate all'operazione di due anni fa e alle sue imprevedibili conseguenze qualcosa mi toccò comunque raccontare per forza di cose, se non altro per spiegare le mie ripetute e lunghe sparizioni dalla rete.
L'operazione andò bene e per un certo periodo migliorai felicemente. Verso Novembre però risultò chiaro che qualcosa non andava.
Sorvolando sui dettagli, che a questo punto annoiano a morte anche me e figuriamoci gli incauti lettori che mi onorano della loro attenzione, diciamo che dopo un lungo ricovero primaverile cui è seguito un periodo di moderata crisi e un ulteriore lungo periodo di degenza estiva e poi autunnale (tuttora in corso, ahimé) e dopo lunghi tentativi di capirci qualcosa e una collezione di diagnosi col punto interrogativo, è risultato che avevo un problema di assorbimento del cibo: mangiavo ma non assimilavo, e di conseguenza una serie di valori legati soprattutto alle proteine e ad alcuni minerali che i medici chiamano elettroliti continuavano a precipitare a livelli patetici non appena smettevano di iniettarmeli direttamente nel sangue via flebo. Nel frattempo comunque continuavo a dimagrire, fino a ridurmi a un miserabile mucchietto di ossa e a perdere quasi completamente la massa muscolare e la bella forza fisica su cui ero abituata da una vita a fare conto.
Attualmente sono a casa, non ho ancora avviato l'anno scolastico (con mia infinita rabbia e risentimento, cui alla fine si è sostituito una sorta di rassegnato fatalismo) e sembra che a scuola prima di Dicembre non mi rivedranno. In compenso ogni giorno vengono a domicilio uno o due infermieri che mi avviano una interminabile flebo ad alto potere nutritivo, seguo un regime alimentare che i nutrizionisti cambiano ogni due per tre e che non comprende, ahimé, né carne cruda né pesce crudo (ma per quest'ultimo prevedo qualche insubordinazione da parte mia già nelle prossime settimane) e dire che passo una vita casalinga non rende nemmeno lontanamente l'idea. Inoltre, avendo delle difese immunitarie praticamente inesistenti, i più strani malanni accessori hanno bussato alla porta - gli ultimi sono stati un cocco e un batterio particolarmente perfidi e una doppia trombosi alle braccia dove avevano innestato un attacco per le flebo, e proprio il batterio è responsabile del mio mancato ritorno a scuola - o così mi piace credere, magari non sarei riuscita lo stesso a tornare per metà Settembre, chissà.
Ad ogni modo ho passato una estate inesistente e molto ospedaliera, tra consulti di vario tipo, esami assai variegati e soprattutto una connessione wi-fi che a volte c'era e a volte no (di solito no, come si può facilmente intuire dalle pause forzate cui il povero blog è stato costretto).
Ho quindi deciso di dedicare qualche post alle mie complesse vicende mediche - che a questo punto stanno vivamente pesando non solo sull'andamento del blog, ma anche sulla mia vita insegnantesca, e alla metamorfosi interiore che due anni sotto controllo medico hanno inevitabilmente prodotto, non fosse che perché queste lunghe, interminabili pause senza lavorare mi hanno lasciato una quantità di tempo libero per la lettura che perfino io, lettrice assai affamata e molto amante della vita sedentaria, ho finito per trovare eccessivo. Volendo cercare un lato positivo in tutta la vicenda posso dire però che questo anno sabbatico forzato mi ha permesso di dedicarmi ad aggiornamenti storici e soprattutto geografici piuttosto consistenti e adesso sono senz'altro una insegnante molto più aggiornata sul piano economico internazionale e sulla realtà di paesi che conoscevo solo per sentito dire. Di tutto ciò i miei futuri alunni si avvantaggeranno, soprattutto se mai per avventura riuscirò a entrare nuovamente in una classe.
Nel frattempo ho ricevuto grandi complimenti per la mirabile forza d'animo e la pazienza con cui ho affrontato le mie intricate vicende mediche; non negherò che mi abbiano fatto piacere, e tuttavia rimpiango molto gli anni in cui quando facevo molte assenze arrivavo a ben sette giorni - per tacere di quelli in cui assenze non ne facevo proprio; e ancor più rimpiango i bei tempi andati in cui un quarto d'ora in moto bastava per permettermi di risolvere qualsiasi problema di scartoffie, mentre adesso mi chiedo se mai più riuscirò a togliere e rimettere il cavalletto al mio glorioso scooter 150 con felice nonchalance e rispondendo con indifferenza "Ma no, basta abituarsi a fare i movimenti giusti" a chi mi chiedeva "Ma non è un po' pesante?" (in realtà non mi sono affatto abituata a fare i movimenti giusti, li facevo e basta, e non mi sembrava certo di compiere chissà quale impresa).
In mezzo a tutto ciò Google, il perfidissimo Google, ha deciso di dare il suo contributo: e così, tornando a casa dopo due mesi di assenza il computer si è rifiutato di riconoscermi come legittima tenutaria del presente blog perché non è il mezzo abituale con cui accedo. E grazie al cazzo, ci capisce che negli ultimi mesi non è stato il mezzo abituale, quando e se avevo la connessione all'ospedale mi arrangiavo col tablet.
Non solo, ma a sua volta il tablet è andato in sciopero non appena sono tornata a casa rifiutandosi di riconoscere la wi-fi domestica e come se non bastasse, per diversi giorni accendere il fisso è stato impossibile per colpa di un problema di spine.
Per mia buona sorte però non mi ero ancora disfatta del vecchio computer, quello dove ho scritto i primi nove anni di post del mio amato blog. Nemmeno il perfido Google ha potuto esimersi dall'ammettere che il suddetto vecchio computer era in realtà un mezzo frequentemente usato per accedere al blog. D'accordo, il browser è vecchiotto, ma insomma funziona quanto basta, e nelle prossime settimane spero di riuscire a capire cosa accidente pretende Google da me per consentirmi di usare il computer nuovo.
Chissà, magari ci riesco...
Finalmente Murasaki. Ti aspettavamo, perché ci si affeziona agli scrittori online. Ma 'sti elettroliti perché di botto non permettono ecc. ecc.? Qual è l'origine di tutto il casino?
RispondiEliminaGoogle ha la mentalità di un ammeregano isolazionista demente. Sarà pure tanto politically correct dove gli conviene, ma per lui le persone non viaggiano e non lavorano altro che dalla stessa macchina e scrivania. Non ti dico io che vivo tra due paesi e ho un salario NAWRU che non mi permette tablet a gogo. Mi ha messo in difficoltà più volte, per poi di sicuro dare (e usare lui stesso) alla NSA o equivalenti tutto quello che vogliono senza far motto.
Ti invio un abbraccio solidale. Da prof a prof, immagino cosa significhi perdere il filo, interrompere un flusso.
RispondiEliminaTi auguro di poterne uscire alla grande e meglio di prima.
Riguardo al computer, il mio mi ha lasciato ieri CON TUTTE LE PROGRAMMAZIONI FINITE DENTRO. Ti lascio immaginare dove sto nuotando da ieri sera.
RispondiEliminaPer la tua salute,cosa ben più importante, tieni duro. Noi facciamo il tifo con te e per te. E dacci notizie... che altrimenti ci preoccupiamo
@Pellegrina:
RispondiEliminagrazie della solidarietà, vedo che puoi perfettamente capirmi.
Il problema degli elettroliti e di tutto il resto è legato a un non meglio definito "problema di assorbimento intestinale": in pratica mangio ma non assimilo. Quando, a metà Agosto, sono approdata al centro di eccellenza fiorentino per questo tipo di problemi mi hanno trovato una occlusione che infiammava assai tutto l'insieme. Una piccola operazione dove l'intestino è stato liberato dall'esterno mediante apposite manipolazioni ha sfiammato molto la situazione, oltre ad avermi salvato la pelle, e adesso stanno cercando di capire quanto il problema sia ancora presente una volta tolta l'occlusione. Nel frattempo mi stanno dando delle splendide flebo ipernutrienti e mi incoraggiano a mangiare (cosa che faccio molto volentieri, passati i postumi della seconda operazione). Le analisi prossime venture ci diranno come procedono le cose.
E sì, anch'io in questi anni ho imparato quanto ci si può legare alle amicizie telematiche, che in questo periodo sono state molto preziose per me... quando riuscivo a collegarmi, naturalmente. Quando mi sono ritrovata senza connessione ululavo assai. Ululo ancora, devo dire, perché al momento ci ho il tablet in crisi di identità e i computer non me li posso portare a letto.
@Luz:
Per fortuna quest'anno avrei solo prime, per cui almeno non interrompo flussi. Però sto scalpitando e sì, soffro molto la mancanza della scuola. Almeno però ho le gatte!
@Dolcezze:
Solidarietà! Purtroppo la Grande Rete ha la perfida caratteristica di abbandonarci senza l'ombra di un preavviso, e sempre in momenti molto delicati. Auguri per il recupero delle relazioni!
solidarietà estrema! Mi spiace proprio che tu ti troviin questa situazione, spero che riesca ad avere ragione dei guai in cui ti stai dibattendo. Mia mamma prima, io e mio papà a ruota, abbiamo passato un periodo terrificante, che per fortuna è finito bene, ed è stato ragionevolmente breve, per fortuna, non oso pensare a cosa sarebbe successo se invece le cose fossero state lunghe quanto le stai vivendo tu... Coraggio, noi facciamo il tifo.
RispondiEliminaCarissima intanto un grande abbraccio e anche tante scuse per aver ascoltato le tue disavventure senza esprimermi in merito, sono un po' schiva e spesso ho paura di essere invadente. Ti sono però vicinissima. Io per una banale storia di piedi sono arrivata alla 5 operazione e quasi al punto di non poter più lavorare quindi capisco benissimo la tua resistenza e gli inevitabili momenti di sconforto e di dubbio. Il problema di Google lo abbiamo avuto anche noi e talvolta sento che anche Patty e Anna lo sperimentano. Tempo fa Silvia scrisse che non poteva commentare su blog altrui. Noi ci riusciamo solo con artifici escogitati da Bobby ma non nella maniera più lineare.
RispondiEliminaPer il momento un abbraccione da me e Dante e tutti i pensieri più forti e positivi per smuovere qualche energia che ti aiuti.
Holly
Fa piacere avere tue notizie e ti auguro di risolvere tutti i problemi di salute. Io ho cominciato a scrivere di tutto un po' nel mio blog, con una particolare attenzione alle vicende scolastiche, anche perché ispirata dalle altre blogger insegnanti, tra le quali anche te ;-)
RispondiEliminapurtroppo negli ultimi (direi) tre anni le mie vicende personali hanno preso il sopravvento ed ora non riesco più a scrivere...mi si è rivoltata la vita personale e professionale...infatti da quest'anno insegno in un istituto di secondaria superiore. Ho sempre la speranza di riuscire a trovare di nuovo l'ispirazione, perché di materiale ce ne sarebbe eccome!!!
Nel frattempo mi fa piacere continuare a leggerti, tieni duro, un forte abbraccio!!!
Murasaki, mi sei mancata e mi ero sinceramente preoccupata. Spero che tutte queste disavventure finiscano presto nel migliore dei modi.
RispondiEliminaElisa
@Bridigala:
RispondiEliminasì, ho visto che anche tu hai avuto i tuoi problemi. E' una bella cosa che si siano risolti in tempi ragionevoli ^_^
@Holly, per Fatevi i Gatti Vostri:
So che i piedi ti hanno procurato un bel po' di grane in questi mesi, e mi è dispiaciuto molto. Comunque i tuoi interventi, indiscreti o no, sono sempre graditissimi!
@Aliceland:
Ebbene sì, se tu ti decidessi a riprendere a scrivere sul tuo blog sarebbe una gran bella cosa, almeno per me, e non importa se per parlare di scuola o dei fatti tuoi o di un po' di tutto.
Io, al tuo posto, un piccolo tentativo lo farei, magari a dosi omeopatiche, cominciando da un piccolo piccolo post per settimana, poi l'ispirazione torna, secondo me...
@Elisa:
Grazie davvero, Elisa ^_^
Cara Murasaki, mi dispiaice molto per i tuoi problemi di salute, che avevo intuito essere seri. Ti sono vicino, per quanto posso. Sulle amicizie telematiche concordo, anzi possono divenire anche troppo invadenti, mi è stato fatto giustamente osservare anche 'morbose'. Sono in fase di disintossicazione, se ci riesco. Scusa se ho parlato di me e non di te, è un difetto che mi proto dietro dai tempi in cui bloggavo in prima persona. Un abbraccio delicato, perché sei esile.
RispondiElimina@Pensierini
RispondiEliminaGrazie della vicinanza e soprattutto della cautela nell'abbraccio ^_^
E va benissimo se parli di te, anche perché di me e dei miei malanni al momento mi sembra che si stia parlando anche troppo!
Sul legame morboso non saprei ma... sì, una volta mi sa che ci sono cascata anch'io. Anzi due, e forse sono addirittura tre. D'altra parte non è che in rete siamo diversissimi dalla Real Life, e chi è appiccicoso dal vivo resta tale anche dietro alla tastiera. Senza contare che i rapporti telematici possono dare dipendenza, proprio come tutti gli altri (e a volte portare a bellissimi rapporti dal vivo, anche, come mi è successo con le Brigate Takahashi)
Ad essere sincero,non riesco a commentare entrando nelle questioni di salute, ma puoi intuire benissimo quanto mi dispiaccia e soprattutto quanta tristezza io provi nel leggere questo post. In rete succede pure questo, e cioè che la scrittura possa giocare brutti scherzi sull'idea che ci facciamo dei blogger.E (Di un blog)di una blogger solare, ironica, intelligente, acuta, saggiamente critica puoi immaginare che possa stare inferma per così tanto tempo? Proprio no. Stupidamente la si identifica con la pagina di scrittura del suo blog e, perciò, la si ritiene indenne dai malanni del corpo. In questo momento, però, conta la ripresa della tua salute e il resto sono ciance. Coraggio, fortezza e via! 😋
RispondiEliminaCara Murasaki, mi associo a Melchisedec nell'augurarti una pronta ripresa. È certamente questa la missione che ti devi prefiggere in questo momento. E speriamo che scrivere sia una utile terapia, perché i tuoi post mi sono mancati. Auguri, e che la forza sia con te! Un abbraccio.
RispondiEliminaCarissima, è bello avere tue notizie, molto meno bello sapere di questa convalescenza ancora forzata e di tutte le tue traversie. Un abbraccio dalla piccola città, e se hai bisogno di qualche contributo e-book fai sapere.
RispondiEliminaUn abbraccio.
Bentornata, prof Murasaki!
RispondiEliminaMi fa immenso piacere, dopo tanto tempo, avere tue notizie. Anche perché tanto silenzio mi aveva fatto preoccupare assai.
Mi spiace invece scoprire che le tue disavventure in fatto di salute siano tutt'altro che finite (pure se lo avevo immaginato). Speravo tu fossi ormai in via di guarigione definitiva e te lo auguravo.
Non posso che farti un grande in bocca al lupo e incrociare le dita perché questa brutta situazione trovi al più presto la migliore delle soluzioni.
Da parte mia, ti invio il più grande degli abbracci virtuali possibili. Forza, forza, forza! ^^ Immagino non sia facile dover affrontare tutta questa cosa e stare anche lontana dalla scuola, ma spero che tutti i nostri pensieri positivi a te indirizzati possano aiutare in qualche modo.
Kisses! :)
Bentornata Murasaki!
RispondiEliminaIniziavo a preoccuparmi molto... Ti abbraccio forte forte!
@Mel:
RispondiEliminaoltre a coprirmi di complimenti, per i quali ti ringrazio assai confusa, hai anche descritto molto bene la situazione: a me piace (piaceva) molto sapere che i miei lettori non sapessero nulla degli eventuali casini in cui, come tutti, anch'io a tratti mi trovavo immersa a puntino. Faceva parte appunto del personaggio. Poi, certo, le cose vanno come vanno e a volte si finisce anche per cambiare idea su tante cose, specie se si è costretti dalle crudeli circostanze avverse!
@Ornella, Minty e Ilaria:
vi ringrazio con tutto il cuore: la solidarietà è sempre molto gradita in questi casi e aiuta a rafforzare la speranza e la determinazione ^_^
@la povna:
Grazie degli auguri, e ancor più grazie del sostegno elettronico che mi offri. Se vedo che mi serve qualcosa busserò alla tua porta senza esitazione.