(credo che ci siano spoiler, anche piuttosto espliciti)
Questo che vado a ripresentare (ne ho già parlato qui) è probabilmente il mio romanzo preferito di Agatha Christie, il primo che ho letto e quello con una soluzione... sì, complicata, ma tutto sommato secondo me anche molto credibile. E' anche quello dove secondo me Miss Marple è usata in modo più naturale e dove compare più in scena.
Siamo nel solito villaggetto dove tutti spettegolano volentieri, ma nel frattempo la guerra è passata, e ha lasciato delle notevoli tracce.
Prima di tutto c'è un certo sradicamento: il villaggetto non è più popolato di gente che si conosce da ottantasette generazioni, anzi ci sono un sacco di nuovi innesti che nessuno conosce se non vagamente per quel che dicono di sé. Tutti quindi potrebbero mentire, e infatti molti dei protagonisti hanno ritoccato qualcosa della loro identità.
Inoltre c'è il problema della servitù, ormai sempre più difficile da trovare - e questo spiega perché una delle protagoniste, la signora Blacklock, passa buona parte del suo tempo a combattere con una cuoca profuga (forse ungherese) dal pessimo carattere e con una forte tendenza all'isteria, anche se capace di cucinare eccellenti dolci... purché le diano gli ingredienti giusti per farli, si capisce.
La signora Blacklock non è ricca, ma benestante sì. Eppure, per allestire una bella torta è costretta a darsi non poco da fare onde fornire la sua cuoca di adeguate quantità di burro, zucchero e uvetta e come tutti è costretta a fare grande economia con il carbone per accendere il riscaldamento. Siamo nel 1950 e gli inglesi, che pure la guerra l'hanno vinta, hanno ancora le tessere annonarie e devono arruffianarsi tutte le fattorie dei dintorni per avere qualche panetto di burro, e per procurarsi una scatola di cioccolatini per un compleanno ci vuole nientemeno che il mercato nero; e se chi è benestante ha di questi problemi, lasciamo stare come se la cava chi è povero e i soldi li ha persi per strada da un pezzo, come la povera Dora Bunner, cresciuta in una famiglia ricca ma finita a arrangiarsi a pane e pasta di carne da spalmarci sopra - con l'unico conforto di un po' di margarina perché il burro è diventato merce pregiata.
Così in tanti allevano qualche gallina per procurarsi le uova, e la sera vanno a chiudere il pollaio dopo aver dato gli avanzi di casa ai polli in questione; e naturalmente si gira molto più in bicicletta che in automobile, anche quando la casa contiene dei discreti servizi di argenteria e le signore hanno i loro bravi gioielli di famiglia. Tuttavia nessuno si lamenta troppo, e i contrattempi della vita quotidiana vengono affrontati senza troppo malumore anche se i ricevimenti spesso sono piuttosto spartani.
In questo romanzo compare per la prima volta l'ispettore Craddock, figlioccio di sir Henry Clithering (alto funzionario di Scotland Yard in pensione che facilita i contatti tra Miss Marple e la polizia) che in seguito sarà valente spalla di Miss Marple anche in altre storie.
Ma Miss Marple però avrà a disposizione anche uno dei miei personaggi preferiti del canone Christiano, ovvero la moglie del curato (Pallina, o Cicci, e chissà com'era chiamata nella versione originale), deliziosa creatura giocosa, molto portata a vedere il lato positivo della vita apprezzando i vantaggi di una casa grande e spoglia perché può essere facilmente tenuta in ordine e decorata con grandi vasi di foglie autunnali, ma che con Miss Marple ha una perfetta intesa che le permette di cogliere le sue più vaghe allusioni e rispondere a tono - in pratica, una spalla perfetta che mi spiace molto non compaia più nei romanzi.
Un ultimo dettaglio: come scoprii per puro caso leggendo un saggio di critica, in questo romanzo viene descritta una coppia lesbica, ovvero due amiche che convivono (e condividono un pollaio). Il legame tra le due non è esplicitato, solo dato per sottinteso - insomma, se rileggi il libro ti accorgi che effettivamente quelle due sono una coppia, ma il lettore non è obbligato a prenderne atto.
Naturalmente quando lessi il libro a tredici anni non mi accorsi di nulla, e d'altra parte all'epoca le lesbiche esistevano solo in certi strani e morbosi libri della letteratura americana o nei testi di letteratura greca, ed erano indicati da grossi freccioni luminescenti, non da accenni garbatamente impliciti. Io naturalmente sapevo benissimo che esistevano e non avevano nulla di particolarmente morboso, ma senza i freccioni luminescenti non mi veniva in mente di individuarle.
Altro personaggio assolutamente meraviglioso è Belle Goedler, la vedova del grande finanziere, che fa solo una breve comparsa in un capitolo ma, pur ammalata, è un personaggio luminoso e fascinosissimo.
Con questo post partecipo al Venerdì del Libro di Homemademamma, mentre i primi temporali estivi mi impediscono di prendere il sole sul prato del mio giardino condominiale, e auguro buone letture casalinghe a chiunque passi di qua.
Ma Miss Marple però avrà a disposizione anche uno dei miei personaggi preferiti del canone Christiano, ovvero la moglie del curato (Pallina, o Cicci, e chissà com'era chiamata nella versione originale), deliziosa creatura giocosa, molto portata a vedere il lato positivo della vita apprezzando i vantaggi di una casa grande e spoglia perché può essere facilmente tenuta in ordine e decorata con grandi vasi di foglie autunnali, ma che con Miss Marple ha una perfetta intesa che le permette di cogliere le sue più vaghe allusioni e rispondere a tono - in pratica, una spalla perfetta che mi spiace molto non compaia più nei romanzi.
Un ultimo dettaglio: come scoprii per puro caso leggendo un saggio di critica, in questo romanzo viene descritta una coppia lesbica, ovvero due amiche che convivono (e condividono un pollaio). Il legame tra le due non è esplicitato, solo dato per sottinteso - insomma, se rileggi il libro ti accorgi che effettivamente quelle due sono una coppia, ma il lettore non è obbligato a prenderne atto.
Naturalmente quando lessi il libro a tredici anni non mi accorsi di nulla, e d'altra parte all'epoca le lesbiche esistevano solo in certi strani e morbosi libri della letteratura americana o nei testi di letteratura greca, ed erano indicati da grossi freccioni luminescenti, non da accenni garbatamente impliciti. Io naturalmente sapevo benissimo che esistevano e non avevano nulla di particolarmente morboso, ma senza i freccioni luminescenti non mi veniva in mente di individuarle.
Altro personaggio assolutamente meraviglioso è Belle Goedler, la vedova del grande finanziere, che fa solo una breve comparsa in un capitolo ma, pur ammalata, è un personaggio luminoso e fascinosissimo.
Con questo post partecipo al Venerdì del Libro di Homemademamma, mentre i primi temporali estivi mi impediscono di prendere il sole sul prato del mio giardino condominiale, e auguro buone letture casalinghe a chiunque passi di qua.
Bada anche per me è uno dei meglio! E già che me l'hai messo in mente lo voglio propio rilegge.
RispondiEliminaTanti saluti da Ito gatto che non manca un appuntamento e un abbraccio da me
Dante
Che bella la copertina inglese, quella che decora l'altro post. Bel romanzo, e miracolosamente guardabile anche l'episodio dell'ultima serie tv di Miss Marple, almeno l'ultima che ho visto io, quella del 2006 o giù di lì, che nel complesso lascia un po' a desiderare. Le mogli dei vicari mi piacciono sempre, sia le superintuitive che le svampite, e mi è sempre sembrato che un prete sposato desse più affidamento, ma forse era solo il fascino dell'esotismo. Grande Miss Marple, ma forse i miei preferiti sono i romanzi senza detective fisso, Verso l''Ora Zero, soprattutto, ma anche C'era Una Volta. Che sappiate di questo hanno fatto il film? Lurkerella
RispondiElimina@Dante ( che tanto non legge):
RispondiEliminaNaturalmente ricambio i saluti di Ito con molto affetto!
@ Lurkerella:
ebbene sì, Verso l'ora zero è un gran bel libro e credo sia il mio preferito senza personaggi fissi. Ero stata perfino tentata di metterlo nella rosa degli otto. Anche C'era una volta mi piace molto, ma come giallo non mi ha mai convinto granché.