martedì 29 maggio 2018

Di tuttologi dell'estate e di bioarchitettura

Stamani ho ripreso servizio, a dispetto di tutto e di tutti - tanto, sarà solo per pochi giorni.
Era una mattinata leggera, solo la prima e la terza ora. Poi sono scappata ben volentieri, perché nelle classi si lessava - alla prima e alla terza ora, e quei poveri ragazzi dovevano farne sei.
Sono tornata nella mia fresca casetta e mi sono piacevolmente spalmata prima in poltrona e poi sul letto. Sì, fuori è discretamente caldo, ma in casa si sta proprio bene. Perché casa mia è stata costruita venticinque anni dopo la scuola, ed è fatta con criterio e ben arieggiata. D'accordo, non siamo in venticinque in una stanza, ma nessuno mi ha mai spiegato perché le classi devono essere così piccole e i ragazzi ci devono stare stipati come acciughe se hanno avuto la sventura di nascere in un anno in cui i genitori sono stati più fertili.

Tutti gli anni, con l'arrivo dell'estate, qualche tuttologo propone che gli insegnanti, onde guadagnarsi meglio il loro stipendio, rinuncino ad una parte delle loro lunghe vacanze (di solito valutate tra i due e i quattro mesi, anche se per le superiori si passa di poco il mese canonico a quel che ho capito) e le scuole siano aperte fino a tutto Luglio prolungando così l'anno scolastico.
A questo punto partono accorati interventi e lamentele da parte di alcuni docenti che, vuoi per soverchia ingenuità, vuoi per puro spirito polemico, insistono a prendere sul serio questa immane cazzata. Segue un accorato dibattito sul fatto che non è vero che gli insegnanti lavorano poco e qualche osservazione sul fatto che nelle classi già a Maggio spesso si schianta di caldo e i ragazzi ci seguono, nel migliore dei casi, con modestissima partecipazione, e che la cosa è possibile solo dotando le scuole di appositi (e costosi) impianti di refrigerazione.
Ora, personalmente sono contrarissima all'aria condizionata, che tra l'altro consuma un sacco di energia oltre a provocarmi spesso raffreddori e pure qualche leggera bronchite. Ma ripensandoci, trovo che il problema di base è che l'edilizia scolastica in generale fa abbastanza schifo.

Punto primo: la scuola di per sé non è nata per far lavorare tanto o poco i docenti, è nata per istruire le nuove leve della nostra società. Al centro della scuola non dovrebbe esserci l'insegnante, ma l'alunno. Il quale alunno avrebbe il sacrosanto diritto di lavorare in un posto bello, piacevole e confortevole. Si trova invece troppo spesso in un edificio brutto se non squallido, talvolta in un container (è incredibile la facilità con cui i comuni si rifugiano nei container e nei prefabbricati, torridi d'estate e gelidi d'inverno) dove i colori sono stati scelti spesso da qualche dissennato in preda a un tragico delirio da acido lisergico, le illuminazioni sono al neon e tutto è di una bruttezza sconfortante, con grande predominio di cemento armato (almeno, si spera che sia armato) al naturale. Se alle materne e alle elementari spesso si cerca almeno di decorare le classi con colori e disegni festosi, via via che si sale di grado tutto diventa sempre più grigio e deprimente. Le aule di St. Mary Mead accoppiano un orribile smalto arancione su metà pareti a un pavimento a piastrelle verde marcio, ma ho intravisto istituti superiori dove il colore predominante è il grigio sporco.
Le scuole sono brutte e scomode. Sulle finestre di tipo più moderno, le cosiddette basculanti, che impediscono perfino un adeguato ricambio d'aria ho già espresso con vigore il mio personale pensiero e non voglio insistere. Com'è possibile che i ragazzi si sentano a loro agio in quello che è il posto dove trascorrono buona parte delle ore di veglia? E che accolgano con piacere l'idea di passarci pure una parte dell'estate?
Il vero problema non sono i condizionatori. Senza arrivare alla follia pura di fare lezione in Sicilia o in Calabria a metà Luglio, le scuole andrebbero progettate in maniera da essere fresche quando fa caldo e facilmente riscaldabili quando arriva l'inverno. Tutti gli studi moderni sulla bioarchitettura, che produce casette a bollette zero e ad altissimo risparmio energetico, con cellule solari sui tetti e strutture altamente ergonomiche, andrebbero applicate prima di tutto alle scuole. Ambienti leggeri e confortevoli che non disperdano l'energia finirebbero per costituire un prezioso risparmio energetico (che tra l'altro risulterebbe assai educativo) e trasmetterebbero la piacevole sensazione che lo stato ha a cuore il loro benessere fisico, oltre che intellettuale. Un accorto uso di colori, basato sugli studi più moderni in materia, e l'uso di strutture robuste ma leggere renderebbero molto più piacevole la permanenza nell'edificio da loro più frequentato. Certo, sarebbe costoso. Certo, non si può fare in dieci giorni in tutta Italia. Ma grosse commesse accortamente distribuite contribuirebbero senz'altro ad abbassare i prezzi richiesti dai produttori senza ingrassare eccessivamente il settore degli impianti di condizionamento, che non mi risulta attraversare un momento di particolare crisi.
Tutto questo lavoro sortirebbe l'effetto di rendere le scuole del Sud frequentabili anche a Luglio?
Certamente migliorerebbe la situazione visto che, almeno alle superiori, le scuole a Luglio sono aperte e in funzione, se non altro per gli esami di maturità.
E renderebbe certamente più agevoli gli esami delle medie di Giugno e consentirebbe probabilmente di frequentare gli ambienti scolastici anche a Settembre e in quelle ultime tre drammatiche settimane di fine anno scolastico in cui sopravvivere è ogni giorno una nuova avventura per tutti noi.

11 commenti:

  1. Nell'attesa di una politica ragionevole, che metterebbe in pratica ciò che intelligentemente proponi, mi accontento dei condizionatori, che consentono, quando le scuole ne sono fornite, di correggere al fresco i capolavori dei maturandi. 😂😂😂
    Occhio alla salute, che è cara assai!

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  2. Ah, quanto ti capisco.
    La mia scuola è gelida, in realtà, anche oggi avevamo tutti la felpa...
    Per qualche anno ho avuto la fortuna di insegnare in una scuola posta all'interno di un edificio storico proprio sul lago. Ci sono ovvi problemi pratici, l'edificio è vecchio, più o meno a norma, ma comunque vecchio e molto umido. Però i ragazzi respirano bellezza ogni giorno e, sarà questo, sarà altro, chi può dirlo, crescono con una sensibilità diversa.

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  3. Tutto condivisibile e bellissimo, inutile ribadirlo. Però poi guardi a qual è la situazione del paese e ti cadono le braccia.
    Nella mia città il problema delle scuole fresche-e-belle neanche si pone, perché prima ci sarebbe da risolvere quello delle scuole in sé: negli anni, fra terremoti, amianto, usura, dismissione di edifici ormai inadatti, ecc. sono venute a mancare proprio le sedi per stivare gli studenti. Ogni anno si gioca a rimpiattino con i (pochi) edifici che ancora stanno su (e che non sono comunque privi di magagne), e là dove le scuole non sono troppo lontane è un continuo prestarsi aule da un istituto all'altro per sopperire ai picchi di affluenza.
    E in questa situazione ci sono ancora i buontemponi che vorrebbero tenere aperte le scuole d'estate. Perché, si sa, la scuola non è il luogo dove tuo figlio impara e "lavora", ma è solo un posto che ti evita di pagare la baby-sitter e ti risolve il dilemma "e Figlio ora dove lo metto?".
    Inutile: finché il Paese (tutto, dalle istituzioni all'ultima delle mamme "gelose" per le "lunghe" vacanze degli insegnanti) non capirà che quello scolastico non è un parcheggio per ragazzini ma un settore strategico per lo sviluppo della nazione, non andremo da nessuna parte :-\

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  4. Ma Prof, in preda a quale delirio lisergico è???

    Betty

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  5. Al mare coi ragazzi immersi in acqua bisogna falle, armeno in estate, cos' imparano le materie e a tenesssi a galla che in questo mondo di merda un guasta.
    Senti cara, Dante ha la torre di babele e la donna che fischia, se li voi te li mando io. Li voi in pdf o in epub? Mancherebbe solo il 2 della quadrilogia se riesci a trovallo in ebook fammi un fischi perche dopo l'ascolto della 1a mi piacerebbe finilla anche a me
    un abbraccio
    Zanza
    Per piacere rispondimi in fondo al nostro ultimo post sennò cola testa fusa che ho magari mi scrivi qui e io mi scordo di guardà i messaggi di posta.

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  6. Comunque io non ho mai capito perché c'è questa ricerca del brutto: ci si mettono d'impegno a progettare degli edifici che sono delle emerite schifezze. Non sono capaci di fare di meglio? Verrebbero meglio se usassero i modelli predefiniti del CAD credo.

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  7. Nella pagina Facebook del mio comune di residenza una madre ha lanciato un appello all'uso dei condizionatori nelle scuole. Un'altra invoca che sia permesso recarsi a scuola in pantaloncini corti, anche alle ragazze.
    Conoscendo lo stato degli edifici scolastici del paese ( due, a tempo pieno, costruiti negli anni '80 interamente in cemento armato sono praticamente, da aprile a giugno dei forni crematori) non posso che augurarle di avere successo. Per il momento so che il climatizzatore funziona solo negli uffici di segreteria. E ricorderò sempre come la fresca applicata si premurò di rimproverarmi quel pomeriggio di giugno, quando portai i miei 25 alunni praticamente in coma, dall'aula forno esposta a sud, a seguire la lezione in aula mensa, all'ombra fin dal mattino, con finestre prospicenti il parco cittadino... Vi lascio immaginare la mia risposta.

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  8. @Mel:
    Il problema sta appunto in quelle magiche parole: "QUANDO le scuole ne sono fornite": perché non ricordo di avere mai trovato una scuola media che ne fosse fornita, tranne.... in qualche segreteria.

    @Tenar:
    Un edificiobello, anche se termicamente non ergonomico, rappresenta comunque un valore aggiunto: almeno i ragazzi guardandosi intorno mentre si annoiano con dignità possono rifarsi gli occhi. E davvero non so capire perché la gran parte delle scuole sia cosí disperatamente brutta ma anche... non so, con una malinconica aria di disfacimento.

    @Minty:
    Città come la tua sono proprio quelle che avrebbero tutta la convenienza a lanciare un programma di edilizia scolastica aggiornata, e non credo che il vero problema siano i soldi perché i finanziamenti oggi arrivano per rivoli infiniti, basta saper cercare, e anzi sul piano elettorale nuove scuole moderne funzionerebbero assai. Ma i politici italiani, proprio come i loro elettori, sono cialtroni, antiquati, vagamente punitivi e mentalmente PIGRI. Mi sento però in dovere di dire che la balzana idea di aprire le scuole a Luglio viene sempre dai politici e non dai genitori, che volendo parcheggiare i figli hanno comunque a disposizione i campi estivi che molti comuni organizzano.

    @Ornella:
    Sì, posso immaginarla, la tua risposta, ma sono sicura che è stata comunque troppo gentile: a volte, semplicemente, ci vorrebbe il mitra😤😡😤😡😤

    @Betty:
    Dici che quelle simpatiche zollette di zucchero dal buon sapore non erano aromatizzate al gusto di ciliegia ma a tutt'altro? 😇😇😇

    @Zanza (Fatevi i gatti vostri):
    Dimentico sempre che ci avete un catalogo di ebook da fare invidia alla Biblioteca Nazionale! Certo che voglio gli altri volumi, mo' vi scrivo. E grazie, intanto (sì, sí, meglio portare i ragazzi al mare. Ma non tutti ce l'hanno dietro l'angolo, il mare)

    @Kuku:
    Guarda, non me lo riesco a spiegare nemmeno io, ma sembra che stiano svegli la notte per studiare come rendere davvero orripilante un edificio. D'accordo, negli anni 70 sembravano del tutto incapaci di fare un edificio decente, ma da allora sono arrivati gli anni 80 e poi i 90 e iMillenial o come si dice, l'architettura moderna produce cose egregie... e le nostre scuole continuano a fare schifo ogni giorno di più.

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  9. Concordo in tutto, ma in specie sulla singolare capacità degli architetti dei comuni e delle province di selezionare il meglio del brutto per le patrie scuole. Io ho avuto la fortuna di studiare, per tutto il mio percorso (scolastico e universitario), in edifici storici, patrimonio delle belle arti, accuratamente selezionati da Napoleone (che era di palato fino) a questo scopo. E sono persuasa che mi abbiano molto aiutato ad alimentare un pur naturale amore per la conoscenza in tutti quei momenti in cui era messo a dura prova dalla competizione con la primavera.

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  10. So di sconvolgervi tutti ma...la mia scuola HA I CONDIZIONATORI! e, pensate, pure da almeno 6/7 anni. Il problema è che , appartenendo a chissà quale partita di chissà quale secolo, non sono facilmente regolabili, fanno caldo in estate e freddo in inverno e, soprattutto, il telecomando che ne garantirebbe l'uso, è sacra proprietà dei bidelli e tende a sparire, rendendo così, inutile, il prezioso strumento. Quando, però, hai la fortuna di avere un condizionatore funzionante, fare scuola è molto più facile, in estate e in inverno. Ah, dimenticavo, la mia scuola è bellissima (ok, non esageriamo, diciamo carina), con pareti azzurrine o rosa pesca e pure gli alberelli e gli uccellini che cinguettano.

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  11. @ la ''povna:
    assolutamente d'accordo!

    @Dolcezze:
    Ebbene sì, mi stavo attorcendo dall'invidia ma ammetto che la descrizione dell'impianto mi ha un po' placato.
    Comunque anche avere un ambiente decorato in modo gradevole è una bella fortuna, rispetto alle nostre piastrelle verde-marcio...

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