venerdì 8 dicembre 2017

Stardust - Neil Gaiman

La copertina ha indubbiamente un suo fascino, con quel bel portale chiuso, quasi sigillato dai rampicanti. Peccato che nel libro ci sia sì un portale, e abbia anche una notevole importanza nell'intreccio, ma sia di aspetto completamente diverso.
Il portale è aperto, sempre.
Che si possa varcarlo è tutt'altra questione.

Siamo in un paesello, il solito tranquillo e operoso paesello inglese di campagna di metà Ottocento. Il paese si chiama Wall, ed è caratterizzato da un grande muro che ha una sola apertura, dalla quale si intravede un grande prato verde, poi un ruscello, poi degli alberi.
Davanti al varco ci sono, sempre, due guardiani. I maschi adulti del paese fanno i turni e sorvegliano l'entrata giorno e notte. Solo una volta ogni nove anni non ci sono guardiani, e il paese può partecipare alla grande fiera che si tiene di là dal muro.
Il varco è un portale che si apre su Faerie, il mondo incantato. Per i comuni mortali è pericoloso entrarvi, salvo quell'unico giorno ogni nove anni - e anche quell'unico giorno, quando il paese di Wall è invaso da mercanti decisamente insoliti che vengono ospitati un po' da tutti gli abitanti, entrarci può avere le sue conseguenze.
Così avviene che Dunstan, un giovane senza particolari fantasie per la testa (o forse sì?) abbia un avventura con una bella ragazza bruna incatenata con una catena all'apparenza d'argento ma fatta in realtà di tutt'altro, prigioniera di una vecchia strega. E che nove mesi dopo quell'avventura, quando ormai il ragazzo ha sposato una rispettabilissima fanciulla del villaggio, davanti al muro appaia una cesta con un neonato che è suo figlio Tristran.
La rispettabilissima moglie di Dunstan cresce Tristran come se fosse suo e al bambino non viene detto niente sulle sue origini. Qualche occasionali crisi di  inquietudine passa senza lasciargli troppe domande.
Il giorno della sua prima fiera, quando ha otto anni e poco più, viene mandato in visita da lontani parenti e non varca il muro. Ma quando, a diciassette anni, promette alla ragazza di cui è innamorato di portarle una stella appena caduta dal cielo, suo padre lo accompagna al muro e i guardiani lo fanno passare senza far storie.
Tristran entra così a Faerie senza sapere di stare in realtà tornando a casa, solo consapevole che si tratta di un mondo strano. Naturalmente lo aspetta una partita assai complessa dove unicorni, alberi incantati e preveggenti, streghe pericolosissime e trasformazioni di tutti i tipi lo aspettano - per tacere della stella, che sarà facilissimo trovare ma molto più complicato mantenere in buono stato. Ma il vero incanto del libro non è solo la bella e complessa favola che vivrà, con tutto il suo corollario di avventure e relativo percorso di formazione: una volta tanto abbiamo una vera descrizione di Faerie, che finalmente si rivela un posto dove i vari abitanti non si limitano a organizzare feste magiche per fregare il malcapitato mortale di turno, ma vivono la loro vita e financo la loro morte secondo leggi talvolta simili e talvolta opposte a quelle che regolano il nostro mondo, e comprendiamo la malinconia e lo struggimento di chi l'ha visto e come sia difficile tornare indietro.
Del resto, non sempre è necessario tornare indietro.

Consigliato a tutti gli amanti del genere e anche a a quelli che, finita la prima lettura del Signore degli Anelli, cercano "qualcosa di simile". Non è affatto simile ma, come dire, c'è un sottofondo della stessa sostanza.
Ne hanno tratto un film, ma dice che è abbastanza diverso.

Con questo post in un certo senso vagamente natalizio partecipo al Venerdì del Libro di Homemademamma, con i soliti e doverosi auguri di buone letture a tutti ma ben consapevole che questo lungo fine settimana sarà dedicato soprattutto ad alberi, decorazioni, acquisti & affini - tranne da chi, come me, ha un gentile raffreddore che lo tiene a letto con un buon libro.

7 commenti:

  1. I muri sono fatti per oltrepassarli, i cancelli poi non ne parliamo.
    Uffa (che non c'entra col libro).

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  2. Che bello quell'albero! Mi ha rimesso di buon umore.
    Magari è la volta che lo (ri)faccio anche io dopo svariati lustri.
    Sarebbe il primo albero da quando vivo in una casa mia. E da quando non c'è più la mia amatissima nonna.

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  3. @Pellegrina:
    Ci ho messo un po' a capire di cosa stavi parlando, perché sulla copertina del libro non c'erano alberi do sorta!
    Sì, ti invito caldamente a fare l'albero, possibilmente con palline vintage di vetro come quelle di quando eravamo bambine. Trovo che l'albero di Natale curi tutti i mali dello spirito e molti del corpo, e infonda un conforto e un piacere del tutto irrazionale che aiuta a mandar giù i peggiori rospi!

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  4. Mi piace molto la tua attenzione alle copertine.
    Non sai quanto mi piacerebbe ritrovare delle palline di vetro come quelle che erano sull'albero dei nonni! Erano quelle che usava la mia mamma. Gialle oro vecchio e verde brillante, oppure rosso forte. Grosse e tondissime, oppure un po' più piccole dai toni più scuri.
    Quanto mi mancano! e quanto mi manca il profumo di abete nel salone.
    Ora in giro si vede solo sinoplastica e pure brutta.

    Gli effetti dell'albero sono proprio quelli che dici tu :-). Vedere quella foto lì a destra me li ha riportati ai sensi più di una madeleine.

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  5. Ciao, non ho mai commentato sul tuo blog ma è un po' che lo seguo "segretamente". Se fai un salto sul mio blog c'è un premio che ti riguarda.

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  6. Ciao Cara, codesto libro l'ho prencipiato e mi garba abbastanza. Io sono cresciuta colle favole degli Elfi che Dante e Dino reperivano in edizioni rare e il genere mi piace. Speriamo lo facciano il film. Grazie dei tuoi commenti. Sei una presenza cara per noi. Il mi babbo ha una buzza che fa provincia ma conserva qualche cosa del vecchio fascino. Dai e Dai Dino ha fatto cantare la mi mamma col gruppo (a su tempi lo faceva guasi di mestiere) e l'ho postata stasera.
    Un abbraccione da
    Zanza

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  7. @Kukuviza:
    Ma grazie! Mi ha fatto molto piacere conoscerti ^_^
    Sl momento il computer fa i capricci e non riesco a postare il logo del premio (e nemmeno ad aggiornare l'immagine di Natale a lato) ma spero che rinsavisca al più presto.
    E sono contenta anche di aver conosciuto gli altri blog (tranne Tosca, che al link mi dà pagina non trovata).

    @Fatevi i Gatti Vostri:
    Magnifico! I vostri inserti musicali mi piacciono tantissimo - anche perché siete tutti davvero bravi ^_^

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