lunedì 30 ottobre 2017

L'album delle figurine, ovvero la Nostra Segreteria

Le prime sono state le figurine Liebig, ancora oggi apprezzatissime dai collezionisti. 
Poi sono arrivati gli album dei calciatori, quelli degli animali, quelli dei personaggi Disney... a tutt'oggi ogni insegnante, genitore o zio prova un pizzico di emozione quando vede un gruppo di ragazzini cimentarsi nel sacro rito del "celo/manca" smazzando mucchi di doppioni: quanti ricordi, e che bello vedere che certe tradizioni non tramontano...
Anche noi alla scuola media di St. Mary Mead facciamo la raccolta di figure e figurine, ma non soltanto di carta: collezioniamo infatti, con scarso entusiasmo, anche figure di palta e di vari altri materiali, che puntualmente ci ritroviamo a fare con l'utenza (sì, i genitori) grazie alla nostra segreteria. E che album lunghi stiamo allestendo!
Ma andiamo per ordine: quando la nostra scuola media è diventata Istituto Comprensivo abbiamo ereditato la segreteria delle elementari di St. Mary Mead. Correva voce che fossero bravissimi, e tutti noi abbandonammo con un certo sollievo la vecchia segreteria, dove la Segretaria Principale era una gran rompiscatole che ci chiamava ogni due per tre per improbabili questioni di lana caprina. Io stessa mi sono ritrovata almeno due volte messaggi drammaticissimi nella segreteria telefonica... alle una di Sabato, quando comunque prima di Lunedì non avrei potuto fare niente. Imparai a fregarmene, come tutti. Adesso ricordiamo quella santa donna, talvolta un po' apprensiva, con gran rimpianto.

La prima caratteristica della nostra attuale segreteria è di essere una segreteria delle elementari che ancora non ha capito che esistono le scuole medie e che funzionano in modo un po' diverso; così ci ritroviamo regolarmente circolari che ci invitano a fare cose da elementari con l'organico delle elementari, e ogni volta sbuffiamo offesissimi.
Ma, siamo sinceri, quello è il meno, anche se irrita alquanto la nostra delicata suscettibilità.
La vera tragedia sono i Tagliandi.
Chiamansi "tagliandi", in gergo St.MaryMeadiano, quelle striscioline in fondo a lunghi avvisi che recapitiamo ai genitori. I genitori devono ritagliare il "tagliando" (che vuol dire appunto "ciò che va tagliato") e firmarlo per assicurarci che hanno preso atto del lungo annuncio che gli abbiamo mandato. I ragazzi poi restituiscono detti tagliandi al coordinatore, che con gran pazienza ne fa elaborate ghirlande da custodire in apposito raccoglitore. In pratica sono un modo per garantirci che i genitori abbiano ricevuto l'avviso di scioperi, ricevimenti o simili. Se poi abbiano davvero letto l'avviso fluviale è esclusivamente affar loro, a noi basta che firmino di averlo ricevuto.
Con i tagliandi sono precisissima: le mie ghirlande sono sempre in ordine alfabetico e complete, perché stresso l'alunno di turno finché non ha riportato ciò che deve.
Ma neanch'io li leggo: sono sempre piena di libri da leggere, pile di libri aspettano pazientemente di essere degnati di uno sguardo, ho addirittura due scaffali in camera dedicati ai libri che aspettano di essere letti - figurarsi se perdo tempo a leggere tagliandi.
Ma forse dovrei. 
Anche i genitori di solito non li leggono - magari leggono l'avviso, ma il tagliando si limitano a firmarlo. La maggior parte, almeno.
Tuttavia qualche precisino si trova sempre, per tacer dei ragazzi. E così, regolarmente, salta fuori che nel tagliando c'è qualcosa che lo rende del tutto invalido come garanzia per la scuola.
Memorabili sotto questo aspetto sono le molte volte in cui è saltato fuori che lo sciopero per cui non davamo garanzie dei servizi era avvenuto l'anno prima. Anche l'assemblea sindacale per cui i ragazzi entravano in ritardo spesso era già avvenuta l'anno precedente.
In pratica la segreteria si limita a incollare il tagliando della volta precedente e così i genitori firmano la presa visione dell'avviso di scioperi ormai morti e sepolti.
Qualche volta qualcuno se ne accorge in tempo e fa correggere a mano la data ai ragazzi - che rende il tagliando valido sino a un certo punto; più spesso nessuno nota nulla. Di sicuro, nessuno nota mai nulla se, per lo meno, i custodi non hanno già preparato e smazzato le fotocopie per tutta la scuola. Perché anche i custodi non li leggono. Onestamente: perché dovrebbero? Sono chiamati per l'appunto custodi o bidelli, non revisori di circolari, e nessun mansionario della categoria ha mai stabilito che debbano controllare che ciò che gli viene dato da fotocopiare abbia un senso o no.
Quest'anno siamo partiti a orario incompleto perché mancavano alcuni insegnanti. Passata la prima settimana è apparso chiaro che l'orario incompleto sarebbe proseguito anche nella seconda settimana, ed è stato mandato regolare tagliando alle famiglie.
Il Venerdì della seconda settimana, verso la quarta ora, a Qualcuno nelle Alte Sfere è venuto in mente che forse l'orario ridotto poteva continuare anche nella settimana successiva. Eccellente pensata, in una scuola dove non c'è più lezione il Sabato. Mo' come le avvisi, le famiglie? Senza contare che, entro la fine della quinta ora,  ai ragazzi andava pur detto qualcosa, quanbtomeno perché sapessero che libri infilare nello zaino.
Alla fine non se n'è fatto di niente, MA è stato dato un bellissimo avviso dove nel testo si diceva che iniziava l'orario definitivo (almeno spero), ma il tagliando precisava che l'avviso riguardava la proroga dell'orario ridotto - anche se, una volta tanto, la segreteria è giustificato se ha fatto una certa confusione, visto che nel giro di novanta minuti ha ricevuto tre diversi tipi di istruzioni.
Per nostra buona sorte nessuna famiglia ha letto il tagliando prima di firmare, o almeno se anche l'hanno letto non l'hanno preso sul serio, e tutti i ragazzi si sono presentati cammellandosi dietro il necessario per la loro prima giornata di sei ore.
La settimana scorsa abbiamo avuto le elezioni dei rappresentanti di classe. In tale circostanza usa da noi che il coordinatore intrattenga le famiglie con un po' di chiacchiere di vario argomento.
Dieci  minuti dieci prima di salire nelle classi siamo stati raggiunti da nove mazzetti di carta spillata, uno per classe.
"Dobbiamo dirgli che adesso il voto in condotta è un giudizio e quindi non fa più media per il voto di ammissione all'esame, e spiegargli i nuovi criteri in base alla legge della Buona Scuola" ci è stato spiegato in fretta dalla VicePreside.
"Il voto in condotta non ha mai fatto media per il voto d'ammissione all'esame delle medie" ho proclamato fieramente, non per la prima volta "E' una fissazione collettiva dei presidi che hanno deciso che era così perché alle superiori faceva media per l'ammissione alla maturità. La legge specifica chiaramente la cosa per le superiori, ma per le medie non dice niente".
Siccome l'ho già detto un'infinità di volte, anche al momento degli scrutini di ammissione e a vari presidi, nessuno ci ha fatto caso. Credo la considerino una mia innocua fissazione, che la nuova legge ha reso vieppiù innocua.
Quanto ai criteri, niente da dire: ispirata da un misterioso spirito-guida, o forse solo da un certo buonsenso e dalle indicazioni ministeriali, l'apposita commissione del POF che due anni fa aveva stabilito i criteri per l'assegnazione del voto di condotta aveva già divinato tutti i criteri indicati dalla normativa (e di ciò mi sono compiaciuta assai, perché in quella commissione c'ero anch'io).
La prof. Quadrella però, invece di perdersi in vane recriminazioni o ancor più vani compiacimenti, ha letto la copertina del fascicoletto che recava fieramente: "Nuovi criteri per l'assegnazione del voto di condotta" e sotto "Legge n. 5 2009".
"Ma la legge della Buona Scuola non è mica del 2009" ha osservato "Questa è la legge Gelmini che istituiva il voto di condotta in numeri".
Così nove pazienti coordinatori hanno pazientemente sbianchettato il riferimento normativo, rimpiazzandolo con quello nuovo.
"Ma gliel'ha chiesto qualcuno, di mettere la data della legge?" domandavamo intanto "O pensavano seriamente che i genitori si sarebbero offesi per la mancanza del riferimento normativo? E dovevano scriverli per forza così grandi, numero e data della legge? Ed è proprio obbligatorio fare una figura di merda a settimana, con i genitori? Non potrebbero evitarcene qualcuna ogni tanto, così, giusto per il piacere di farci provare il gusto di una nuova esperienza?"
Tutte domande destinate a restare senza risposta, ahimé.

3 commenti:

  1. Ahahah, dopo aver letto questo post guarderò con molta più comprensione le maestre dei miei bambini!

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  2. E anche i futuri professori dei tuoi bambini, spero :)

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  3. "MAY THE FORCE BE WITH YOU"Master
    Murasaki.

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