...una certa, insopprimibile vena ludica che non mi ha mai abbandonato...
Quest'anno l'intero pacchetto Dislessia delle prime ammontava a tre ragazzi. E' stato così deciso di tenerli nella stessa classe, ed è la classe dove faccio italiano.
Uno è della categoria soft, e con l'aiuto di qualche piccolo aggiustamento se la passa benissimo. Gli altri due di soft non hanno proprio niente, e usano tutti gli strumenti compensativi possibili e immaginabili e tutti noi vorremmo tanto inventargliene qualcun altro perché fanno davvero una gran fatica.
In compenso tutti e tre hanno un rapporto assai aperto con i loro Disturbi Specifici dell'Apprendimento, sono abituati a farsi aiutare dai compagni e accettano serenamente la riduzione di compiti e financo che l'insegnante o il compagno gli scrivano i compiti sul diario.
E hanno un computer portatile (anche se uno dei tre ha un aggeggio che non sempre fa bene il suo lavoro).
E' comunque indispensabile che il computer di classe funzioni bene, quando decido di metterli a scrivere.
Così, dopo aver collezionato un paio di cadaverini informatici defunti in poche settimane sono finalmente riuscita a strappare a Jorge un vero iMac, uguale a quello con cui sto scrivendo, dono recente di una caritatevole istituzione che cambia spesso le sue attrezzature e ci omaggia di quelle vecchie.
Non solo, dopo adeguate suppliche sono perfino riuscita ad ottenere che Jorge non ci installasse Windows e che il caro iMac funzionasse con i suoi programmi originari.
Naturalmente, il giorno stesso in cui l'Imac è entrato in classe, il collegamento che da qualche settimana funzionava quasi regolarmente è entrato in sciopero, ma questi son dettagli.
Finalmente un Mac in classe!
Un grazioso iMac dal grande schermo, con cui sentirmi come a casa mia. Anche meglio, volendo, perché per quanto "vecchio" non ha nove anni.
Prima di tutto ci voleva un bel desktop. Dopo breve discussione ci siamo accordati per una immagine di delfini che balzano dalle onde, in onore di Alternativo che, misteriosamente, era arrivato a undici anni di vita senza sapere cos'era un delfino.
Poi tre cartelline, una per ognuno dei tre DSA, dove potessero salvare i loro compiti e prove scritte varie.
Poi due belle icone sul desktop per le due videoscritture che avevamo a disposizione.
Ma quando poi sono rimasta in classe da sola, mi sono detta: perché non personalizzargli anche le cartelline, con qualche bella immaginetta?
(Non so se si capisce dal mio blog, ma mi piace un sacco cercare immagini a tema)
Così ho trovato una bella coppia di fringuelli per Fringuelli, uno scudo di bronzo ben lavorato per Scudieri e un magnifico pastore maremmano per Cagnoli; poi, dopo un po' di pasticci (perché, appunto, era un sistema più recente di quello che uso sul mio computer che è di nove anni fa) sono riuscita a incollare le tre foto come icone al posto della solita cartelletta grigio-azzurra, anonima e un po' deprimente.
Certamente la quarantina di minuti che ho dedicato al tutto avrebbe potuto essere impiegata in maniera più seria e fruttifera: per esempio... cioè... dunque... non so, di sicuro qualcosa di più serio da fare c'era. Però mi sono divertita moltissimo.
E quando, la mattina dopo, ho mostrato ai tre il risultato dei miei sforzi tutti e tre sono stati abbastanza cortesi da farmi un sorriso di ringraziamento, qualsiasi cosa possano aver pensato in cuor loro.