mercoledì 28 ottobre 2015

All'idea di quel metallo, ovvero l'Assegno di aggiornamento

Murasaki in fase di aggiornamento: chiar di luna, letture del buon tempo andato e raffinata musica in 
sottofondo (il lettore di CD purtroppo non è inquadrato nel dipinto)

All'inizio era una vaga voce: ci daranno un bonus per l'aggiornamento.
Mah, sì, vabbé, un bonus per l'aggiornamento. Niente di entusiasmante.
Con gli anni e con l'avvicendarsi dei lavori (per tacere dell'abominevole SSIS) mi sono fatta una piccola esperienza sui corsi di aggiornamento, e in me si è sviluppata la convinzione che l'aggiornamento te l'ha da pagare il datore di lavoro, perché se te lo paga allora vuol dire che è un aggiornamento che ti serve (o almeno lui è convinto che ti serva). Quando lo paga qualcun altro, o pretendono che te lo paghi tu, tira aria di fregatura.

Poi giunse notizia di una tessera che dava diritto a un tot per "aggiornamento o libri".
Anche questo mi entusiasmava relativamente: i libri ormai ho preso l'abitudine di prenderli in biblioteca e solo dopo, eventualmente, comprarli. Ne ho comprati tanti, e comincio ad avere problemi di spazio.

Più avanti si parlò di un rimborso per software, hardware e libri, anche liquidi.
E non sembrava così malvagio, nel complesso.

Infine hanno annunciato un accredito di 500 euro direttamente sul conto.
E tutto ciò mi lasciava piuttosto indifferente perché si sa che per la scuola annunciano sempre un sacco di cose e poi non ne fanno di niente.

Invece, strano ma vero, l'accredito è arrivato davvero, in tempi insolitamente brevi; ed era realmente di 500 euro. Inoltre, insieme all'accredito, era arrivata anche una circolare piuttosto comprensibile che spiegava che il bonus andava speso in biglietti di musei, del cinema e del teatro e libri e corsi di aggiornamenti oltre ad hardware e software - anche se non ho ancora capito se i film li posso anche comprare, oltre che andarli a vedere in sala, e se posso legittimamente comprarmi anche dei CD musicali - in effetti non l'ho capito perché sulla circolare non era scritto.

Sono cominciate le lamentele.
"Ma così sembra che ci facciano l'elemosina!" si è lamentato qualcuno.
Io però vengo da una dura scuola e ho imparato da tempo a non disprezzare le elemosine, specie quando sono a tre cifre.
"Si sono accorti che il nostro stipendio non basta anche per pagarci cinema e teatro e libri. Non facevano prima ad aumentarcelo?".
Non ho assolutamente nulla contro gli aumenti di stipendio, anche consistenti. Ma visto che di aumenti di stipendio per gli insegnanti si continua a non parlare se non in termini assai fumosi e analoghi alla promessa del ritorno del re (che sia Artù, Carlomagno, Aragorn erede di Isildur o anche il re di Ankh-Morpork su Mondo Disco, sempre e solo di re leggendario si tratta), sono disposta a prendere intanto un aumento di stipendio indiretto - e comunque nessuno ha chiesto il mio parere, mi hanno accreditato quei soldi sul conto e amen.
E mi chiedono di spenderli tutti entro il 31 Agosto dell'anno prossimo, con relative pezze d'appoggio che dimostrino che non li ho usati per pagare la bolletta del gas altrimenti, se non li spendo tutti, l'anno prossimo me ne daranno meno.
Non vogliono che li risparmiamo come formichine, vogliono che ci diamo una mossa e andiamo al cinema, a teatro e ai musei e in libreria e a fare corsi a pagamento e che ci compriamo tablet e aggeggi vari per essere ben informatizzati. E vogliono essere sicuri che li useremo per acculturarci e dilettarci. Insomma, vogliono dare una botta di vita al terziario.
Non sembra un idea malvagia, a ben pensarci, e non negherò certo il mio contributo a questa nobile causa; né mi dispiace l'idea che gli insegnanti abbiano diritto ad un gettone supplementare per un certo tipo di superfluo che per la nostra categoria (ma per chiunque, in effetti) è necessario quanto l'aria da respirare e il pane da mangiare.

Nel frattempo, l'anno scorso avevo passato al setaccio la libreria di casa eliminando un po' di libri che facevano solo da zavorra, comprato dei nuovi scaffali e avviato una ristrutturazione del tutto, così adesso un po' di posto ce l'ho e posso procurarmene altro con poca spesa. Ai musei mi hanno sempre visto poco, ma ho una certa abitudine a frequentare concerti e ogni tanto vado al cinema. Mi piacerebbe anche un computer nuovo, ma alla Macintosh hanno alzato tutto il listino e insomma siamo ben al di sopra dei 500 euro. In compenso il tablet ce l'ho già, e mi funziona anche da lettore, quindi posso anche comprarmi i libri liquidi.

Così una mattina mi sono detta: orsù, vediamo: come potrei spendere questi soldi, adesso che non devo più raccattarli con pazienza dallo stipendio di ogni mese ma che dispongo di una cifra da usare solo per questo?
E all'idea di quel metallo (portentoso e onnipossente) l'ispirazione è arrivata.


Prima di tutto ho fatto un giro per la biblioteca di casa, individuando un gruppetto di libri assai malridotti che mi ero ripromessa di rimpiazzare. Poi ho pensato a un regalino per la biblioteca di scuola - un pensierino e niente di più. E il Beowulf di Tolkien, che ha un bellissimo drago in copertina - così mi ritroverò con ben due Beowulf dopo più di quarant'anni in cui non ne avevo nessuno perché in italiano non ve n'era alcuno; e ho già fatto il primo ordine nella mia libreria preferita di Lungacque. E l'edizione completa delle fiabe dei fratelli Grimm, che è l'unica raccolta nazionale europea che mi manca.
Pensa che ti penso, mi è tornato in mente Saxo Grammatico, autore di un bel compendio di leggende vichinghe. In italiano non c'è, ma avrei potuto prendermi una traduzione in inglese e, naturalmente, anche il testo in latino...
Così ho scoperto che l'edizione più reperibile in latino constava di due volumi del prezzo di circa 260 euro cadauno. E pazienza, Saxo Grammatico aspetterà ancora per un po'.
In compenso mi sono ricordata anche della Storia dei Franchi di Gregorio di Tours, che a suo tempo non comprai perché era cara assaettata. Da allora è stata rivista (si era molto discusso sulla traduzione) ed è uscita nella nuova edizione, sempre cara ma molto meno di Saxo Grammatico: con soli 126 euro dovrei riuscire a portarmela a casa.
Per quella comunque aspetterò l'estate, quando rifarò i conti dopo aver dato un mio piccolo contributo al Maggio Musicale Fiorentino.
Ad ogni modo, anche senza scomodare Saxo Grammatico in latino e in inglese, ho messo su una lista di desiderata che basta e avanza a coprire abbondantemente il bonus di quest'anno e intacca anche quello dell'anno prossimo, il tutto senza avere minimamente considerato il settore di storia, dove un giro in libreria dovrebbe fornirmi senza troppa difficoltà qualche idea. In effetti, sembra che il rischio di non spendere tutta la cifra non  sia molto alto, per me.

Essi hanno creato un mostro, e forse era proprio quello che essi volevano.
(No, niente corsi a pagamento, per adesso. Continuo a restare fedele alla mia teoria. E poi ho già il corso delle Life Skills dove mi danno perfino un lussuoso gettone di rimborso di trenta euro).

*ho poi scoperto che in italiano c'era stato, nei soliti Millenni Einaudi, ma è ormai esaurito e introvabile persino nelle librerie del Maremagnum. Averlo saputo dieci anni fa, che c'era...

6 commenti:

  1. Anch'io penso che non avrei nessun problema a spendere quei 500 euri.
    Poi penso anche che noi insegnanti "siamo dei gran piantagrane" (cit. Snoopy). Certo che si può fare di più, meglio, etc. etc. ma intanto prenditi sti 500 e ringrazia...io farei così!

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  2. Concordo in tutto e per tutto con te e Alice: noi insegnanti siamo lamentosi per definizione, come tu ricordi spesso con ironia, ma in questo caso io piglio e porto a casa. E il rischio di non arrivare alla spesa non c'è nemmeno per me! :-)

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  3. Anch'io apprezzo molto. Non sono tanti, ma "meglio di uno schiaffo" si dice dalle mie parti. E poi, francamente, chi ha mai pensato di darci qualcosa per curare la nostra autoformazione?

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  4. Io ho già speso un'ottantina di euro tra libri e cinema, ho già una lista di libri che voglio prendermi (il manuale di Storia Contemporanea della Donzelli, Il romanzo di formazione di Moretti, Il romanzo neostorico della Benvenuti, sicuramente qualcosa di linguistica e di latino, sto cercando con calma) e credo che finalmente mi concederò il meraviglioso software per la creazione delle linee del tempo, che agogno da anni.

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  5. Li spenderò tutti come previsto. Ci sono e vanno spesi.

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  6. @dolcezze:
    vero, nessuno ci aveva pensato (anche se un anno o due le spese di aggiornamento erano scalabili dal reddito, pur senza parlare di film e teatri). Ma in effetti un insegnante informato sul viver del mondo e che si è dilettato e aperto al mondo tramite spettacoli, film, mostre e musei non può che essere un insegnante migliore ^__^

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