venerdì 11 settembre 2015

Il richiamo del cuculo - Robert Galbraith (aka J. K. Rowling)


Come ormai sanno anche i sassi, Robert Galbraith è in realtà J.K. Rowling sotto mentite sembianze.

Nei libri di Harry Potter l'autrice aveva mostrato una buona capacità di gestire il mistery del tipo più classico e il lettore era stato regolarmente sviato e ingannato da apparenze mendaci e avvenimenti che finivano per rivelare significati assai diversi da quello apparente. In particolare Harry Potter e il prigioniero di Azkaban era costruito come un tipico giallo di Agatha Christie, con gli indizi seminati con cura nel corso del libro ma ben mascherati. Si parla di animagus fin dall'inizio, sì. Si parla dei Quattro Malandrini, sì. E lo stato di terrore in cui vive lo spelacchiato topo della famiglia Weasley è molto ben descritto, ma con un gatto intorno nessuno se ne meraviglia - e del resto, se ci chiamano babbani e non brillanti astuti ci sarà pure un motivo. Sta di fatto che per tutto il libro siamo troppo preoccupati da tutti quei Dissennatori che girano in libertà per il parco di Hogwarts e troppo intenti a ricostruire la storia della morte dei signori Potter (che ci viene fatta scivolare in gola un bocconcino dopo l'altro ma sempre interrotta sul più bello) per accorgerci che la storia ci viene raccontata a rovescio.
Stavolta però siamo nel mondo babbano e tutto si svolge in una Londra rigorosamente contemporanea.

Il romanzo presenta un alto tasso di ornitologia: il protagonista si chiama Cormoran (no, non "Cormorano", nonostante le apparenze. Pare che nel prossimo libro ci spiegheranno che è il nome di un eroe irlandese, ahimé abbastanza sconosciuto in Italia) mentre la protagonista si chiama Robin, che in inglese è - credo - un diminutivo di Roberta, ma significa anche pettirosso. Infine abbiamo la vittima, che di nome faceva Lula ma era chiamata Cuckoo, ovvero Cuculo, dagli amici. Posso anche aggiungere che il riferimento ai cuculi non si limita a questo e il titolo ha il suo perché.
Di cuculi, infine,  si parla anche nella struggente poesia di Christina Rossetti che fa da apertura al romanzo e che è talmente bella e suggestiva da valere da sola il prezzo del libro.

Comunque, il Cormorano e la Pettirosso si incontrano in un giorno per entrambi memorabile. Per lei è il primo giorno del suo fidanzamento ed è assolutamente felice e spumeggiante dopo la meravigliosa serata in cui il suo amatissimo Matthew, con cui ormai convive stabilmente, le ha chiesto di sposarla. I lavoretti a breve scadenza che fa con l'agenzia interinale le servono solo nell'attesa dei colloqui di lavoro più seri, che ormai sono alle porte. La coppia non naviga nell'oro ma vive quel tanto che basta al di sopra della stretta sopravvivenza per costituire un livello di benessere più che accettabile per due giovani che non sono ossessionati dai soldi. 
Per il Cormorano invece è un giorno orrendo che segue una notte ancora più orrenda: un litigio di quelli senza ritorno ha posto infine termine alla sua ormai quindicennale  e tempestosa relazione con Charlotte e lo ha costretto a lasciare definitivamente la casa di lei. La sua situazione finanziaria è abominevole: scopertissimo in banca, indebitato e la sua agenzia investigativa è praticamente fallita. E improvvisamente si vede capitare tra capo e collo questa segretaria interinale mandata dall'agenzia con cui credeva di aver disdetto il contratto, e che non ha idea di come pagare.

Il grosso e arruffato cormorano e la linda e allisciatissima pettirossa si incontrano in modo assai tumultuoso. Ma Robin è una ragazza accorta e quando non capisce comunque si adegua con grande abilità. Inoltre, cinque minuti dopo il suo ingresso, nell'agenzia arriva anche un cliente, ricco e determinatissimo ad assumere Cormoran per un indagine assai simile a una caccia ai mulini a vento. Promette una paga sontuosa e lascia un acconto ancor più sontuoso, e alla fine Cormoran, preso per sfinimento, accetta nonostante la coscienza un po' gli rimorda.
L'indagine riguarda la defunta sorella del cliente, modella ricchissima, bellissima e famosissima che una sera, senza un perché, si è suicidata buttandosi dal balcone di casa. Il fratello però è sicuro che sia stata uccisa e vuole un supplemento di indagini. 
Nel corso delle indagini, che durano cinque settimane, Cormoran si rimette in sesto e si riorganizza la vita, mentre la Pettirosso dispiega preziose doti di organizzazione, iniziativa e prontezza di riflessi oltre a un enorme e infinito tatto che le permette di gestire nel migliore dei modi il rapporto col Cormoran. Risolto felicemente il caso, i due decidono di fare coppia fissa nel lavoro, nonostante una certa perplessità del fidanzato di lei e, probabilmente, un certo scontento da parte di Charlotte. Ma siccome il lettore se ne frega alla grande di entrambi, e in particolar modo di Charlotte, mentre simpatizza assai con i due investigatori, il finale gli va benissimo così.

Ma veniamo al giallo propriamente detto.
La storia della modella bellissima e infelice potrebbe magari far pensare male, ma l'autrice provvede con grande gentilezza a risparmiarci tutta la classica ricostruzione del mondo vuoto, pervertito e corrotto dell'alta moda e della fragilità della povera ragazza ricca. Lula detta Cuckoo ha effettivamente un passato complesso, ma quando alla fine le è stato diagnosticato un disturbo bipolare si è messa in cura con ottimi risultati: l'umore si è stabilizzato e, da giovane sbandata e intrattabile è diventata una modella di successo, non priva di amici né di una vita affettiva più che decente. I soldi non fanno la felicità, è noto, ma nemmeno costituiscono un ostacolo invalicabile verso la suddetta; in effetti, motivi per cui Lula avrebbe dovuto buttarsi dal balcone non se ne vedono.
Il lavoro preliminare lo ha già fatto la polizia. Cormoran si procura gli atti delle indagini e comincia a interrogare uno per uno tutti i protagonisti, come sempre si fa con i cold case. Quando arriva la verità, il lettore si rende conto di essere stato abilmente depistato e di avere abboccato come la più fiduciosa delle carpe interpretando a rovescio tutti gli indizi. E questo, in chi legge un giallo, è sempre motivo di grandissima soddisfazione ("E' riuscito a ingannare persino me! Quest'autore è un Grande!". Vabbé, ingannare me con un giallo è di una facilità disarmante, ma spulciando in giro ho visto che parecchi ammettono di avere abboccato come tante carpe).

Il libro è lungo ma scorrevole (e scritto a caratteri grandi). Richiede comunque un po' di tempo ed è meglio non frammentarne troppo la lettura perché altrimenti è difficile ricordarsi tutti gli indizi che da bravi lettori dobbiamo fraintendere nel migliore dei modi. Come sempre però J. K. Rowling riesce a gestire con apparente naturalezza una trama piuttosto ramificata e assai ricca di personaggi, tutti ben delineati. 
Il secondo volume sulle vicende di Cormoran e Robin è già uscito, anche in italiano, e mi ci dedicherò quanto prima.
Il libro è già stato recensito dalla povna un anno fa.

Con questo post partecipo al Venerdì del Libro di Homemademamma e auguro felici  letture di fine estate a tutti. 

15 commenti:

  1. Tu lo sai che io non mi faccio mai sfuggire un giallo ben fatto,vero? Urge ulteriore passaggio in libreria (e sarebbe gradito anche un aumento di stipendio per facilitare tali acquisti voluttuari)

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  2. Come ho già scritto nell'altro blog, non ho letto Harry Potter, quindi non conoscevo la Rowling. Ma lo scorso anno, quando ho saputo che aveva scritto un giallo, mi sono incuriosita e ho letto R. Galbraith e il suo 'Il richiamo del cuculo'. È un bel giallo con una trama ben strutturata e personaggi non banali. Mi è piaciuto molto e così ho letto un mese fa anche il secondo (Il baco da seta), di cui aspetterò la tua recensione.
    I due personaggi Cormoran e Robin sono molto simili, in realtà, per etica, passione e intelligenza. L'unica domanda che ci si pone alla fine è : come fa una donna simile amare un maschietto come Matthew? L'amore è così cieco? Vedremo nelle prossime puntate. Adoro i gialli seriali, proprio perché l'autore permette al lettore di conoscere i suoi personaggi nel loro svilupparsi, di romanzo in romanzo.
    Devo anche dire che la Rowling giallista mi ha ricordato P.D.James, e non è un complimento da poco.

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  3. Anche a me era piaciuto, e concordo (lo dissi anche nella mia recensione all'epoca) sulle marche di stile e di trama, ma anche di genere, che qualificano la penna sapiente dell'autrice di Harry Potter. Vedrai che anche il Baco non è male (anche se il Cuculo mi è forse piaciuto di più).

    ps. @Dolcezze: non ricordo più, tu hai un e-reader?

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    1. Ancora no,povna. Un po' mi turba rinunciare alla "fisicità" di un libro. Conto comunque di farmelo regalare a Natale

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  4. Ohibò, ma ero l'unica a non sapere chi fosse Galbraith!!! ;-)
    Oppure, molto più probabile, lo sapevo e l'ho dimenticato. Stavolta me lo segno nella moleskine - che fa figo assai - e quando sono a corto di gialli lo leggo. Ho cominciato a leggere quelli di Manuel Vázques Montalban e ne ho per un po'

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  5. Salve, sono un commentatore occasionale, che ha molto apprezzato i libri di Rowling e Galbraith. Mi dispiace dover commentare per fare il puntiglioso e per l'intrusione nella conversazione dei commenti, ma devo segnalare che in realtà Cormoran non vuol dire cormorano (che in inglese si dice cormorant), ma è il nome di un personaggio tradizionale della cultura della Cornovaglia. A onor del vero se non ricordo male questo viene menzionato solamente nel Baco da seta, ma ho pensato che fosse comunque importante segnalarlo.

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  6. Letto quest'estate, a perdifiato, subito seguito da Il baco da seta (nel quale si aggiunge anche un'azzeccatissima evoluzione dei personaggi di Cormoran e Robin), e posso ormai dire di essere una grande fan di Cormoran Strike e di attendere con ansia il terzo volume della serie.
    E sì, il depistaggio del lettore è magistrale, così come lo è nel Baco, anche se in quest'ultimo caso credo giochi a nostro sfavore una questione di traduzione che mi aveva fatto scartare, a priori, alcuni possibili indiziati...

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  7. "poesia che fa da apertura al romanzo e che è talmente bella e suggestiva da valere da sola il prezzo del libro"... sì, credo che possa succedere, e più spesso di quanto si pensi. Non dico che il libro sia brutto, anzi, da come lo descrivi sembra davvero interessante, ma non sarebbe la prima volta che mi capita un libro così così ma con una singola frase che ti colpisce, diventa parte di te... e certamente vale quel costo ;-)
    D'altronde è la forza di certi aforismi, di una forza enorme nonostante siano espressi fuori dal contesto originale.
    Grazie per le tue parole sul... ragazzo! :-)

    www.wolfghost.com

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  8. Devo ammettere che non lo sapevo che fosse lo pseudonimo della Rowling, grazie per la recensione, mi hai incuriosita.

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  9. @dolcezze:
    A questo punto potresti aspettare anche l'edizione economica, non manca tanto. Ma corre voce che per l'aggiornamento adesso gli insegnanti avranno a disposizione una cifra, e visto che la Rowling è una figura davvero importante nella letteratura per ragazzi, chissà... ^__^

    @acquaforte:
    E' vero, Cormoran e Robin hanno un intesa istintiva legata proprio all'etica, in particolare all'etica sul lavoro. Quanto a Matthew, non lo trovo affatto improponibile e non mi sembra abbia fatto niente di male. Però non ho ancora letto Il baco da seta, e la lista d'attesa in biblioteca è lunga - senza contare che adesso c'è suor Fidelma che aspetta...

    @la povna:
    non so per quale misterioso motivo, ma la tua recensione mi era completamente sfuggita, quando l'hai fatta - tanto che, mentre scrivevo, mi domandavo "ma la povna ha anche detto che le è piaciuto, come mai non lo ha mai segnalato nei Venerdì del Libro?". Comunque ho recuperato, e anche segnalato ^__^

    @Aliceland:
    ebbene sì, credo proprio che fossi davvero l'unica ^__^

    @Lolo:
    Bentrovato ^__^
    Hai fatto benissimo a segnalarmi l'errore, adesso correggo il post e intanto ti ringrazio.
    Ahimé, sono stata vittima di un falso amico - anche se va pur detto che chiamare Cormorano il figlio era DAVVERO un po' strano, e avrei dovuto insospettirmi; ma le rockstar sono ancor più pazze della media dei genitori, quando si tratta di scegliere i nomi per i figli, e uno si aspetta davvero di tutto.

    @EVA:
    potrebbe piacerti, sì, credo proprio che potrebbe ^__^

    @LaNoisette:
    l'ansia con cui si aspetta il seguito dei romanzi della Rowling è una costante, e ricordo ancora l'esasperazione collettiva quando ci dissero che l'Ordine della Fenice era rinviato a data da destinarsi... Chi non c'è passato NON PUO' CAPIRE!

    @Wolf:
    stiamo tutti incrociando dita e zampe ^__^

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  10. @Monica (e @Aliceland):
    bene, siete una piccola minoranza ma ci siete.
    Di fatto non cambia niente, perché chiunque l'abbia scritto è un bel libro ^__^

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  11. @EVA:
    dimenticavo, per la prima volta ho visto quel demenziale captcha con le immagini, giuro che mi hanno chiesto di indicare tutte le figure col CAVOLO. Ti lascio immaginare i pensieri che mi hanno attraversato la mente, primo tra tutti quello su chi non si fa mai i cavoli suoi. Comunque dovrebbe bastare cliccare su "pubblica commento" e fare finta di niente.
    Protestare non mi è servito a niente, hanno deciso che devo avere anch'io il captcha e mi tocca tenerlo, anche se non ho niente contro i robot.

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  12. Mea culpa. Avendo letto già il secondo...... il bello della serie è proprio che l'autore può continuare a lavorare sui personaggi. E noi li conosciamo di più, in vizio e virtù.

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