Chi può dire cosa uscirà da queste uova tanto affettuosamente curate?
E' noto che, quando era una prima, la Prima d'Ogni Grazia Adorna insegnava alle stelle a splendere ed era l'invidia di tutti gli insegnanti nonché il gioiello della scuola.
Di condotta integerrima, saldamente legata da forte e reciproco affetto, pronta ad accogliere qualsiasi nuovo arrivato con calore sincero, tanto studiosa quanto volenterosa, affettuosa e disponibile con ogni insegnante, la classe faceva sbocciare i fiori al suo passaggio e aveva gli scrutini di gran lunga più veloci di tutta la scuola, in una pioggia dorata di otto, nove e dieci.
Carini, educati, sembravano finti e solo la presenza dell'imprevedibile, capriccioso, irritante ed egocentrico Wasp li salvava dall'essere "una classe di bravi bambini" e li provvedeva a volte di una marcia in più.
Me li guardavo crescere sotto gli occhi con una certa perplessità, ma come si fa a dire a una classe "Per favore, potreste fare qualche stupidaggine ogni tanto?". E del resto, una stupidaggine fatta su commissione non sarebbe stata una stupidaggine vera, ma solo un ulteriore atto di obbedienza da Bravi Bambini.
Improvvisamente qualcosa cambiò, e naturalmente noi professori fummo di gran lunga gli ultimi ad accorgercene.
Le ragazze, che prima erano sempre andate d'accordissimo, da un giorno all'altro si scissero in due fronti contrapposti, con un paio di fanciullette che non capivano perché non si potesse continuare ad essere amiche di tutte ma che dovettero infine accettare di barcamenarsi come potevano tra i due schieramenti.
Lo scisma si portò dietro una parte dei ragazzi - un po' straniti, in verità.
Poi qualcuno ai consigli di classe osservò che "in quel periodo Blackie studiava poco" e, più avanti, che "Blackie, Iriza e Polyanna non facevano che chiacchierare". Solo col tempo ci decidemmo a prendere atto che Blackie aveva smesso di studiare in pianta stabile e che con Iriza e Polyanna aveva formato un Malefico Trio la cui principale attività sembrava fosse dir male del mondo intero. Cuorcontento si ritrovò malamente bullato, tanto da chiedere a fine anno di cambiare classe (cosa che gli venne prontamente concessa), mentre Wasp riusciva a litigare con tutti e ogni volta naturalmente era colpa degli altri. Beh, lo faceva anche prima, ma solo con alunni di altre classi: con i suoi compagni andava d'accordo.
Ibn al-Arabi è tornato in Tunisia, caldamente rimpianto. Il suo posto è stato preso dal Calciatore, che proprio non si può definire studiosissimo ma che in quella bolgia si distingue comunque per un certo contegno che persiste a darsi nonostante in quella classe "contegno" sia ormai solo una parola priva di qualsivoglia significato.
Adesso la Terza Casinista è una delle croci della scuola. Studiano poco e in modo assai superficiale, sono palesemente annoiati da ogni materia, anche i più bravi tirano a campare, fuochi di insurrezione covano ovunque e i voti sono in caduta libera. Wasp imperversa, Blackie manca poco che ci mandi tutti quanti a Fanculo. Le famiglie convocate scuotono la testa e sospirano che non sanno più che pesci prendere, e che la scuola faccia quel che deve e loro per quel che possono collaboreranno, ma non riconoscono più i loro figli né sanno in che modo gestirseli.
Quanto a me, dopo un non lieve periodo di crisi ho dismesso i panni dell'insegnante miciosa e coccolosa e mi sono trasformata in tigre. Il costume da tigre mi fa sempre uno strano effetto quando lo indosso, ma al momento è l'unico con cui si raccatti qualcosa là dentro e, che dire, à la guerre comme à la guerre. Quando ruggisco loro mi guardano straniti e provano a fare gli occhioni innocenti, e allora naturalmente ruggisco vieppiù, mentre Wasp si lamenta che ce l'ho con lui*. Chennesò, magari si sentono anche loro un po' destabilizzati e l'insegnante a strisce può aiutarli a mettere dei paletti. Certo, due anni fa, mentre stavamo serenamente a inanellare un capitolo dello Hobbit dopo l'altro, mai e poi mai avrei pensato di ritrovarmi a fare la terza in queste condizioni, ma si vede che doveva andare così.
Ogni tanto mi domando che razza di esame tireranno fuori - un esame da schifo, verrebbe da pensare, senonché con i ragazzi di questa età non è mai detto e sette mesi sono lunghi e fanno ancora in tempo a cambiare pelle - detto e non concesso che abbiano voglia di cambiarla. E mi chiedo anche che cosa penseranno di noi gli insegnanti delle superiori. Ma in verità noi siamo come siamo sempre stati e lavoriamo con il consueto impegno e non ci capacitiamo che la classe all'apparenza ne sapesse di più in prima che adesso su certi argomenti.
Il nostro è invero uno strano mestiere.
*il che non è una novità, perché Wasp si è SEMPRE lamentato perché tutti gli insegnanti ce l'avevano con lui.
Le Giovani Marmotte si stanno avviando allegramente verso la Prima Grande Cazzata di classe, nonostante Babe, Palinuro, Faline, Bravo Ragazzo tentino di impedirlo. Quando leggo dell'evoluzione dei tuoi aggraziati, ogni tanto tremo. Anche se non sembrano essere ingombrati di scheletri, ma solo di quindiciannite, almeno per ora.
RispondiEliminaTocchi un nervo scoperto. Capisco bene, con l'aggravante che la mia Quinta non è mai stata adorna di alcunché e crescendo (?) ha mantenuto le caratteristiche iniziali: gruppi e gruppetti, disinteresse totale x lo studio,progetti e orizzonti limitatissimi e, doloroso a dirsi, l'amara consapevolezza che le perle gettate in tanti anni si sono confuse e perse nella mota del porcile. L'unica speranza è quella di essere commissario interno...altrimenti sarò costretta ad emigrare...
RispondiEliminaCurioso come, invece, la classe di B., una ex Prima scombinata, distratta e scurrile, sia diventata una Terza composta e simpatica, addirittura curiosa e felice di far bene. Non so che dire, probabilmente una fortunata congiuntura astrale o il caso, ma non avrei mai immaginato che finisse così bene. Credo che neanche la tua collega di Lettere se lo sarebbe mai aspettato, ma tant'è, e adesso gira con i moscerini sui denti, felice tanto quanto noi:)
RispondiEliminaclassico caso di "secondite ritardata"... se va tutto bene, a fine marzo dovrebbero ripigliarsi.
RispondiEliminaPenso che non si possano conoscere profondamente i nostri alunni a causa proprio del contesto educativo, ambiente umano che limita e condiziona gli esseri umani. Quindi non ho mai ipotizzato mirabilia. Gli alunni sono persone e le persone non si conoscono mai; al massimo si rivelano. E il contesto può, in ciò, dare una mano.
RispondiElimina@la povna
RispondiEliminaNe avevi già accennato, qualche giorno fa. Mi auguro che tutto finisca bene per le Marmotte!
@Dolcezze
Ebbene sí, ci sono classi che nascono esasperanti, vivono esasperando ed in modo esasperante terminano ("maturano" non so se è sempre il termine adatto)
@Linda
in realtà non è un caso così insolito, e le Terze che hanno imparato a convivere attraverso i contrasti sono classi molto ricche, dove insegnare è un vero piacere (e studiare anche, immagino)
@La Noisette
"Secondite ritardata" nel senso di "Secondite che tarda ad andar via", immagino. Perché 'ste creature la Secondite ce l'hanno ormai da più di un anno, e disperiamo di vederli mai passare ad un altro stadio!
@Mel
Le tue sono parole,sacrosante e da incorniciare. Ma io non ho mai avuto la pretesa di conoscere i miei allievi, solo quella di riuscire a far lezione nelle loro classi... E certi giorni là è diventato davvero difficile!
Ripensandoci, poi, è anche un po' la storia dei Maculati - ma lì per lo meno nel passaggio seconda-terza ci furono tali e tanti cambiamenti, anche nel gruppo classe, da rendere almeno vagamente chiaro un barlume di perché...
RispondiEliminaps. Il libro di questo venerdì forse serve un po' anche per voi. E io te l'ho un po' dedicato.
RispondiEliminahttp://nemoinslumberland.wordpress.com/2014/11/13/janne-teller-niente/
Sai, povna, il perché noi non possiamo saperlo, ci mancano sempre troppi addentellati (almeno, a me mancano di sicuro). E alla fine è la loro storia, non la nostra, quindi se la faranno un po' come vogliono.
RispondiEliminaVistala segnalazione (un po' inquietante) mi metto in caccia. Grazie di cuore, è stato bello da parte tua ^__^
Cara Murasakina, come diceva giustamente il pediatra dei miei figli, l'accrescimento non è una linea retta ed è anzi fatta di marce indietro, movimenti ondulatori e sussultori, per poi recuperare il tempo perduto (che non è perduto) e trovare, intorno ai novant'anni, un certo equilibrio... coraggio!
RispondiEliminaAh, ma io non mi preoccupo per loro: un sacco di gente che nell'adolescenza ha attraversato lunghi periodi di scioccheria ha poi salvato il mondo e prodotto capolavori di ogni genere. Ma mi preoccupo PER ME, che da tempo in quella classe lavoro poco e male e mi ci annoio a morte!
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