martedì 2 settembre 2014

L'orrendevole e drammaticissima Saga del Registro Elettronico - 1 - "Funziona la freccia?" "Ora sì, ora no, ora sì, ora no"


E' cosa nota a tutti che St. Mary Mead è comune wi-fi, come si annuncia lietamente già nel cartello d'ingresso del paese; e per tutto il paese infatti la Banda Larga stende le sue ali protettive tranne che nella scuola media.
Ed è altresì noto a tutti noi che abbiamo a che fare con detta scuola media che lì, nella scuola media, la wi-fi c'è da ben sette anni, e a riprova possiamo anche indicare la scatolina magica in biblioteca. Dove non c'è internet.

Intendiamoci: all'interno della scuola media qualche volta il collegamento c'è, e quando c'è funziona benissimo, soprattutto dove c'è (non tutte le stanze sono uguali, o meglio alcune sono più uguali delle altre).

Un tempo potevamo dare la colpa al prof. Jorge, che se ne fregava. Ma adesso, quando il collegamento non funziona, ci basta andare a tirare la manica della VicePreside e confidarle le nostre pene. E la VicePreside subito, massimo nel giro di qualche ora, chiama in Comune. E il Comune di St. Mary Mead non resta insensibile al nostro grido di dolore, e nel giro di un giorno, massimo due, ci manda i suoi tecnici, che si danno da fare, e con atti, pensieri e parole oprano e si adoprano finché la connessione non ritorna in tutto il suo fulgore. 
E anzi, tante volte son venuti, i tecnici del Comune, che vien da pensare che dovremmo preparargli un ingresso a parte e riservargli un punto di ristoro tutto per loro, con brandine e vivande calde, e dare un contributo al Comune per pagare i lavori di lastricatura nella strada dove han scavato il solco, a forza di andare e venire per badare alla nostra connessione wi-fi. 
E purtuttavia il fatto che i tecnici continuino ad andare e venire per la nostra scuola pur non coltivando ivi (per quanto ci è dato sapere) alcun interesse sentimentale per alcuna di noi, salvo quel tipo di amicizia che nasce spontanea con la lunga consuetudine, potrebbe in effetti indurre a sospettare che qualcosa non funzioni perfettamente.
I tecnici arrivano, sistemano tutto, salutano e se ne vanno, seguiti dai nostri saluti colmi di riconoscenza. E un giorno o due dopo il collegamento sparisce.

Ieri, mentre noi insegnanti sfaticati cazzeggiavamo lì a scuola, ove eravamo stati convocati senza un perché, gli industriosi tecnici stavano facendo l'ultimo sopralluogo dopo un capillare lavoro durato diversi giorni in previsione dell'adozione del Registro Elettronico: per ogni classe c'è il suo computer, e ogni computer è collegato in rete.
O meglio dovrebbe essere collegato in rete; ma stamani metà computer non erano affatto in rete. Il punto più raffinato si è raggiunto nell'aula di sostegno, dove uno dei computer era in rete e l'altro no (e qualcuno ha suggerito che, invece di continuare a stressare quei poveri tecnici, sarebbe forse il caso di mandare a chiamare un esorcista).

Cose che succedono, si sa. Ma da noi sono successe davvero molte volte, e in queste condizioni avviare un progetto per i registri on-line non ci sembra né prudente né assennato. Proprio no.

Come disse l'imperatore Hirohito in un celebre discorso per radio, nell'Agosto del 1945: "La situazione si sta evolvendo in modo non necessariamente favorevole alle nostre truppe".

8 commenti:

  1. Accidenti... o ci sono davvero dei motivi reconditi che non conoscete, o... quei tecnici non sono poi tanto bravi ;-)
    Comunque il tuo modo di raccontare anche i disagi è sempre divertente :-D

    www.wolfghost.com

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  2. Sì, Wolf, il sospetto che, per quanto solleciti quei tecnici non siano bravissimi sta insinuandosi anche nel mio cuore. Però, infine, non gli viene chiesto niente di speciale, quindi qualche problema da qualche parte deve pur esserci...

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  3. Da noi wifi a singhiozzo, tablet e affini non a sufficienza per tutti, quindi sistema misto(cartaceo-digitale a scelta del docente e delle sue tasche). Disorientato.

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  4. L'anno scorso il registro elettronico è partito in via sperimentale in due sezioni (ovviamente una era la mia: sono una donna fortunata). Nelle classi c'erano computer risalenti al secolo scorso, lentissimi, che, come diceva un mio alunno erano alimentati dall'energia prodotta dai criceti che giravano la ruota dentro il case. La connessione era ballerina anche da noi, ma la cosa più bella è stata scprire che l'alunno ci aveva quasi azzeccato: quando il tecnico chiamato x aggiustare il computer ha aperto il case ha trovato...la tana di un topo. Inutile dire che abbiamo sospeso la sperimentazione. Domani scopriremo cosa fare quest'anno. Temiamo il doppio registro, alias doppia perdita di tempo

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  5. la vedo dura per tutti, anche per i più attrezzati. :-(

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  6. Ho sempre sognato di trovare un topo nel case!

    Noi ci siamo arenati sulla designazione del Custode delle Chiavi (degli armadi in cui custodire i pc).

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  7. @ Mel:
    Diciamo che penso di cogliere l'opportunità per comprarmi finalmente un tablet, così mi muoverò in autonomia. Così finalmente potrei giocare a Angry Birds (specie durante le riunioni sui curricoli)

    @ dolcezze
    Che bello, un topo nel computer! Ma l'avrete stressato a morte durante l'anno, poverino! E' uscuto vivo da questa triste storia?

    @ Linda
    E' difficile esprimere a parole quanto sono irritata e scoraggiata: che l'uso delle Nuove Tecnologie debba risolversi in una colossale oerdita di tempo è qualcosa cui solo lo stato italiano poteva arrivare. In tutti gli altri paesi del mondo il registro elettronico è un aiuto, non una palla al piede!

    @LGO:
    avete provato con il gioco delle sedie?
    Altrimenti c'è anche il gioco della paglietta...

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