domenica 14 settembre 2014

I miei primi dieci libri-cardine

Un selfie di me da bambina, intenta alla mia attività preferita: LEGGERE

Il gioco, lanciato da La Noisette e povna sulla scorta di una catena che circola da un po' su Facebook, consiste nell'indicare le dieci letture che più hanno inciso sulla nostra formazione. Ogni volta mi viene fuori una lista diversa, stavolta seguirò l'ordine cronologico.

1) Le Fiabe Sonore. Probabilmente iniziate ad ascoltare intorno ai tre anni. La leggenda di famiglia vuole che abbia imparato a leggere su questi affascinanti fascicoli, mandandoli a memoria attraverso un ascolto ripetuto. Non so se sia vero, ma molte le avevo effettivamente imparate a memoria, e parecchie canzoni le ricordo ancora, in particolare la meravigliosa "parte fratello / in groppa al cammello" dalla storia di Kamar e Budur. La serie completa offriva una vasta scelta di fiabe da tutto il mondo. Le mie preferite erano Pelle d'asino, I tre musicanti e L'acqua della vita, oltre appunto a Kamar e Budur e Biancarosa e Rosella. Avevano anche delle bellissime illustrazioni, che anche allora erano merce abbastanza rara nei libri per bambini, almeno secondo il mio gusto. Naturalmente con le fiabe non mi sono fermata lì.

2) Dai sei anni in poi, la serie di Kathy Martin di Josephine James, sette volumetti della Stella d'Oro (serie rossa) dedicati a una ragazza che vuole diventare infermiera e poi effettivamente lo diventa (solo molto tempo dopo scoprii che in Italia, all'epoca, per diventare infemiera non era necessario fare tre anni di scuola e relativo praticantato). Non ho mai minimamente desiderato entrare a far parte del personale medico, in qualunque funzione, ma la storia mi piaceva molto e i libri li ho praticamente consumati. Probabilmente la cosa che mi colpiva di più era il modo con cui il lavoro di Kathy fosse il personaggio principale della vicenda.

3) Macbeth, dagli otto anni in poi. Non è stato il mio primo Shakespeare, ma mia madre mi suggerì di leggermi Giulietta e Romeo, dopo che mi ebbe raccontato la storia, e avevamo tutte le opere in un solo volume. Così spulciai un po' qua e là e Macbeth mi colpì moltissimo, tanto che credo di essermi mandata a memoria la parte di Lady Macbeth a forza di leggerla ad alta voce (mai più fatto niente del genere). Diciamo che assimilai la storia un po' per volta, col tempo, tanto che adesso è qualcosa che fa parte di me, come il fegato o l'ipotalamo. Vent'anni dopo scoprii l'opera di Verdi, che parimenti conosco a memoria, e ormai tendo a citarla soprattutto attraverso il libretto - che sembra un eresia, ma nonostante un italiano un tantino particolare, in quei versi e in quella musica c'è veramente tutto quello che ci ha messo Shakespeare, soprattutto nella scena della notte del primo delitto.

4) Orgoglio e pregiudizio, che mia madre mi lesse durante una breve degenza all'ospedale, quando avevo nove anni. Il mondo delle ragazze Bennet mi affascinò con una forza speciale, probabilmente per l'autonomia di cui godevano (molto maggiore di quella riservata di solito alle donne in Italia sulla fine degli anni 60). Mi sembrava una storia contemporanea, e in un certo senso lo era. Riletto poi un infinità di volte.

5) Il Signore degli anelli, iniziato nell'estate prima della prima media. Vabbé, credo di averne già parlato. Comunque nel 1972, in Italia, non c'era assolutamente nulla di nemmeno lontanamente simile. Per me fu una rivelazione, o forse una rivoluzione.

6) La serie di Angelica, di Anne e Serge Golon, mirabile polpettone dalla mirabilissima ricostruzione storica. In particolare ricordo la mia sorpresa quando entrarono in scena... gli indiani, completamente diversi da quelli dei film western - talmente diversi che mai per un momento dubitai che fossero quelli veri. Nel primo libro Peyrac mi piaceva abbastanza, anche se lo trovavo un po' irritante. Quando ricomparve in scena, in Angelica e il Nuovo Mondo, lo trovai di un antipatia mortale. Invece mi piaceva moltissimo la protagonista.

7) Nell'estate dopo la terza media arrivò Il maestro e Margherita, con il primo sabba della mia vita (da notare che all'epoca non sapevo ancora assolutamente nulla del Faust, e nemmeno dei processi per stregoneria). Da allora l'immagine di una donna a cavallo di una scopa per me vuol dire una sola cosa: libertà.

8) Medea, di Euripide. Letta sulla scorta di un suggerimento della prof. De Divinis in quinta ginnasio. Euripide mi è sempre piaciuto molto, ma Medea è stata la mia tragedia preferita per molto tempo, fin quando, quindici anni dopo, lessi le Baccanti. Da allora sono incerta tra le due. Ma perché scegliere?

9) Alla fine del ginnasio arrivò Paura di volare, di Erica Jong, ma ci dovrei aggiungere anche Come salvarsi la vita... e le poesie di Frutta e verdura - caso strano perché è molto difficile che le poesie moderne mi dicano qualcosa. Anche lì, come in Orgoglio e pregiudizio mi si aprì un mondo, ma in forma rovesciata: diciamo che scoprii la parte oscura della cultura americana, quella riservata alle donne, e quante cose venissero date per scontate su di noi. Scoprii anche l'esistenza dei tamponi interni, e devo dire che anche quello mi cambiò la vita. Di parecchio.

10) Decameron, di Boccaccio. Ci avevo provato intorno alla terza media, e mi era sembrato scritto in arabo. Improvvisamente, quando lo ripresi in mano in prima liceo, scoprii che era diventato perfettamente chiaro. Cominciai così una garbata opera di spulciatura che solo qualche anno dopo, in occasione di un esame, culminò nella prima lettura integrale. Da allora ce ne sono state, mi sembra, tre - ma il Decameron è un libro che si presta assai ad essere spelluzzicato e anche a venire letto ad alta voce con gli amici. Diciamo che è il medioevo che preferisco - ed è anche il mio libro italiano preferito, di gran lunga. Come il Signore degli Anelli, il Decameron è un libro che ha sempre qualcosa da dirmi, non importa quante volte l'abbia letto.

I dieci titoli sono finiti e sono arrivata sulla soglia dei diciassette anni. Comunque, la vita è andata avanti anche dopo.
Diciamo che, nella sua apparente staticità, la mia è una vita molto ricca di cardini.

(to be continued)

12 commenti:

  1. In ordine cronologico, i 10 libri che ho più letto e riletto, fino a farne staccare le pagine, sono questi:
    1) Il giornalino di Gian Burrasca – Vamba
    2) Il diario – A. Frank
    3) Vino e Pane, Fontamara – I. Silone
    4) Se questo è un uomo – P. Levi
    5) Lettera a una professoressa – scuola di Barbiana
    6) Esperienze pastorali, L’obbedienza non è più una virtù – don L. Milani
    7) Il caso e la necessità – J. Monod
    8) Fisica generale – J. Orear
    9) Lectures on Physics – R. Feynman
    10) Gravità e spazio-tempo – J. A. Wheeler.

    RispondiElimina
  2. Mi piace molto scoprire le opere che hanno maggiormente inciso sulla vita delle persone, e infatti su Facebook, con questo giochino mi ci diverto un mondo, dato che si capiscono molte cose dell'altro, non trovi?
    Le Fiabe Sonore mi hanno dato tanta felicità da bimba e le ho anche cercate nei mercatini, recentemente, senza successo... non ti nascondo che le risentirei volentieri. :)

    RispondiElimina
  3. Ciao, Linda. Trovi le «Fiabe sonore» in ebay, se credi. Oppure in cd, ripubblicate, puoi trovarle a esempio su amazon.

    RispondiElimina
  4. @ pensierini:
    Il diario di Anne Frank l'ho letto parecchie volte anch'io, l'1 e il 5 li conosco, il 4 sono ancora miracolosamente riuscita a scamparlo... gli ultimi quattro mi affascinano, con il fascino perverso dell'impossibile. Potrei perfino far finta di fare un tentativo con l'ultimo, hai visto mai: già la scienza in forma divulgativa è un bel cimento per me, però non si può dire che il tema dello spazio tempo non sia affascinante...

    @Linda
    E allora perché non ci fai la tua lista?!?
    (Per le fiabe sonore c'è qualcosa su YouTube, ho scoperto. Trovarle all'usato temo sia difficile perché di solito i bambini le usavano eccome... per esempio ho ancora le mie, ma penso che sarebbe più dignitoso archiviarle, visto lo stato di conservazione)

    RispondiElimina
  5. @Renata
    In CD? Mi sembra interessante. Grazie ^__^

    RispondiElimina
  6. E' un libro splendido, pensato per il pubblico non specialistico e contemporaneamente profondo. Dedicato agli studenti con queste parole:
    Tutto ciò che spero ora di poter spiegare, su questi miracoli della natura, deriva dagli scritti di autori profondi, dalle discussioni con i colleghi dentro e fuori l’università, dagli insegnamenti ricevuti in tanti anni dai miei studenti, dai loro dubbi o dai loro sorrisi, dalle loro ricerche, dalle loro insofferenze o entusiasmi: giovani, studenti di lettere o di fisica, di economia o di chimica, di arte o di scienze politiche, di legge o di architettura. È per me una gioia pensare a tutti loro mentre mi accingo a questa impresa, pensare a ciò che mi hanno insegnato e a ciò che vorrebbero che io dicessi.

    RispondiElimina
  7. Se ti interessa il tema dello spazio-tempo, puoi dare un'occhiatina qui: http://digilander.libero.it/la_prof_di_fisica/SodE.html

    RispondiElimina
  8. Per le Fiabe Sonore c'è una applicazione da tablet (valida anche per ogni tipo di cellulare che abbia la rete - non il mio, dunque, che è un cellulare Chicco) che si può scaricare, metto qui il link della versione android: https://play.google.com/store/apps/details?id=it.rcslibri.fiabesonore&hl=en

    Di partenza alcune sono gratis e altre vanno in offerta, come i libri kindle. Io le uso da un paio di anni con gli alunni di prima.

    Di questa tua lista ritrovo, anche se non hanno raggiunto l'Olimpo dei top ten, a parte quelli che ho citato anche io, ovviamente le Fiabe medesime, Medea e Macbeth (che mi ricordano il periodo folle, rispettivamente anche io elementari per Shakespeare e seconda superiore per Euripide, in cui lessi l'intera opera teatrale dei due autori) e anche Angelica, che fa parte del lessico narrativo famigliare. Il Maestro e margherita se la gioca con l'Idiota e con Salinger, ma alla fine l'ha spuntata Caulfield. E il Decameron, beh, che dire?! :-)

    RispondiElimina
  9. Le fiabe sonore le ho propinate anche ai miei figli, sembrano immortali. Oltre ai cd, quando erano piccoli si trovavano anche in rete, ora non mi ricordo più dove.
    Per i primi Shakespeare mia madre mi aveva prestato la riduzione dei fratelli Lamb.
    Insieme ad Angelica, invece, avevo trovato a casa dei nonni una serie (con qualche buco) di Rocambole di Ponson du Terrail. Riletti a distanza di anni, sono ancora divertenti.
    Erica Jong mi manca. Il mio contatto con la parte oscura etc. è stata Angela Carter.
    Con queste liste, viene voglia di rileggere un sacco di cose :-)

    RispondiElimina
  10. Va bene! :)

    Alle elementari mi piaceva Salgari e leggevo i libri di mio fratello, ma non ricordo se ho letto prima La regina dei Caraibi o Il Corsaro nero; sicuramente l'avventura e la descrizione di mondi lontani mi piaceva assai e mi faceva sognare, senza aver bisogno d'altro.
    Leggevo molte favole e mi piaceva Andersen in particolare, l'Acciarino magico e LA Sirenetta. Ma ho amato tanto anche Piccole Donne e LA Capanna dello zio Tom, libri che rileggevo ogni estate, quando andavo in campagna.
    Alle medie ho amato moltissimo il capitano Achab, ma fui letteralmente sopraffatta dal fascino di Cirano e cominciai a trovare interessanti tutti i ragazzi col naso grosso (tuttora!); ma, alla fine della seconda media, non so in che modo, scoprii "Una vita violenta" di PAsolini e fu un vero shock perché compresi che la vita fuori era diversa dalle fiabe (o simili) che ancora leggevo. E ovviamente i miei gusti cambiarono, o meglio si estesero anche ad altro.
    Al Liceo fu amore per "Le affinità elettive" e per "i Dolori del giovane Werther", ma tenevo "Jane Eyre" e "Narciso e Boccadoro"+"Peter Camenzind" costantemente sotto il cuscino.

    Poi crebbi, ma questi libri non li ho più dimenticati.
    :)

    RispondiElimina
  11. @Pensierini
    Grazie ^__^

    @la povna
    le posizioni in classifica possono cambiare, i periodi anche... ma non è interessante notare quanto sesso ricorra Orgoglio e pregiudizio?

    @palmy
    aspetto con fiducia. Intanto ho viso che hai segnalato un libro di cui pochi giorni fa mi hanno detto un gran bene... gli uccelli delle coincidenze sono al lavoro?

    @LGO
    Ecco, Rocambole mi è dispiaciuto molto lasciarlo fuori dalla lista perché per me è stato importante. Tra l'altro, nella sua apparente follia, è una bella storia non priva di spunti interessanti. I libri di Piccole donne ricorrono molto spesso - e giustamente. Per me però sono arrivati relativamente tardi, dopo i vent'anni, da bambina ho incrociato solo un edizione pesantemente tagliata.

    @Linda
    Grazie ^__^
    Salgari, certo. Ma alle elementari per me c'era solo il ciclo dei pirati della Malesia, i corsari sono arrivati dopo, non so perché. Invece il paio di paginette di Pasolini che mi passarono sotto gli occhi mi hanno lasciato decisamente fredda - davvero non era pane per i miei denti.
    Anch'io adoro Goethe, e proprio i due libri che hai citato - il Faust ancora non l'ho letto. E ho saltato completamente Hesse, anche se ogni tanto mi riprometto di fare un tentativo.


    RispondiElimina