mercoledì 19 dicembre 2012

Il Grandioso Movimento Sindacale di St. Mary Mead

Le masse degli insorti possono distruggere fortezze, spazzare via governi e cambiare il corso della storia.
Oppure no.

E' noto che ogni italica scuola ha da gran tempo bloccato tutte le attività fuori contratto dei docenti, dai viaggi di istruzione al coordinamento delle classi, in segno di protesta contro la temuta riduzione del Fondo di Istituto e di un'infinità di altri provvedimenti, uno più scriteriato dell'altro, che l'attuale governo ha preso o sembra voglia prendere nei confronti della scuola pubblica.
A St. Mary Mead però nulla era stato bloccato, anzi nemmeno si era mai vagamente accennato alla sia pur remota possibilità di bloccare alcunché e tra noi era tutto un cinguettìo di progettazione di progetti e un fiorir di fiorite iniziative (e tuttora lo è, dovrei aggiungere).
Poi, una mattina di fine Novembre, la Rappresentante Sindacale comincia a raccogliere firme per un'Assemblea Interna che avrebbe lo scopo per l'appunto di parlare dei tagli al Fondo di Istituto e delle possibil iniziative da parte nostra.
Tutti firmiamo.
Il Gran Giorno dell'Assemblea, com'era ampiamente prevedibile, dopo esserci detti più volte che noi insegnanti siamo incompresi, calpesti, derisi, maltrattati e disprezzati nonché ingiustamente perseguitati - e mi sfugge l'opportunità di insistere tanto sulla questione, dal momento che essendo insegnanti lo sappiamo tutti benissimo - viene tirata fuori la consueta proposta di astenerci da tutte le attività non previste dal contratto.
Non è esattamente un'idea nuovissima, e personalmente non ricordo che abbia mai portato a qualche risultato concreto. E tuttavia, non venendomi in mente nulla di più efficace da proporre, mi accingo in cuor mio assai a malincuore ad approvare tale proposta. Ma al momento non c'è da approvare un accidente, perché tutti sono impegnati a discutere questioni di lana bizantina*.

Che vuol dire che non c'è più il coordinatore? Allora chi fa i verbali? Allora chi chiama le famiglie? No, non certo noi che abbiamo nove classi. E chi dà le schede?
Come si fa senza progetti? No, lasciamo l'handicap, per lo meno. E il disagio. E l'orientamento. Come si fa senza orientamento?
Che diciamo ai genitori? Dovremmo coinvolgerli nella protesta. Ma i genitori sono già convinti che non facciamo niente, perché TUTTI danno per scontato che noi insegnanti non facciamo niente*. Vabbé, ai genitori possiamo spiegarlo, in certe scuole hanno fatto delle assemblee per coinvolgerli. Allora li coinvolgeremo anche noi.
La Vicepreside sostiene che fare così è complicato e rischiamo di essere fraintesi (la Vicepreside detesta ogni cosa che assomigli sia pur di lontano ad una grana o un contrasto, e come le sia venuto in mente, con una forma mentis del genere, di fare la Vicepreside, non è chiaro a nessuno di noi). 
Tutti ci impegniamo a fare del nostro meglio per non farci fraintendere. Segue discussione sui rapporti con i genitori e sui genitori in generale.

Nel mio pur fiducioso cuoricino comincia a farsi strada il tenue sospetto che oggi non voteremo per nessuna astensione da nessuna attività, e chissà se e quando lo faremo mai.
Infine qualcuno decide di preparare un volantino da distribuire ai genitori per sensibilizzarli. Una parte degli insegnanti sparisce senza lasciare recapito e un'altra parte si raduna al computer per scrivere il testo del volantino. So che dovrei andare fin là ad offrire la mia capacità di sintesi, ma intorno a quel computer ci sono alcune delle persone più prolisse e verbose che abbia mai conosciuto, ed esito a urtare la loro delicata sensibilità proponendo  frasi di cinque parole bisillabe e simili. Li sento che parlano di decurtazione del Fondo di Istituto, dei progetti fatti da una sola classe o da più classi o da tutte le classi dell'Istituto, dell'importanza del coordinatore in qualità di tramite tra il corpo docente e le famiglie degli alunni - e decido di sorvolare: è più comodo stare con un paio di colleghe più giovani (e molto inclini alla mormorazione) a sparlare di quanto siano troppo prolisse quelle che stan scrivendo, tanto tra pochi minuti devo entrare in classe.

Durante il fine settimana, però, mentre un ritorno di fiamma del più torrenziale raffreddore mai sperimentato nel  terzo millennio mi tiene in casa, intervengo più volte per via telematica in favore dell'uso delle cesoie, ottenendo la scomparsa di un fumoso elenco delle attività del coordinatore, della precisazione che i progetti possono essere fatti da una classe, da più classi o addirittura da tutte le classi; inoltre, la decurtazione del Fondo di Istituto si trasforma in un più banale taglio.
Tutto ciò lascia comunque il tempo che trova perché, durante il collegio docenti, a nessuno viene in mente di presentare all'ordine del giorno la proposta di astenersi dalle attività non previste dal contratto e l'intervento della cellula rivoluzionaria di St. Mary Mead si limita alla lettura del volantino mentre il collegio in questione sta smobilitando.
Ignoro se tale volantino verrà presentato ai genitori o affisso da qualche parte, e ignoro se e soprattutto quando voteremo per l'attività di astensione etc. etc.
Forse a Maggio? Oppure Luglio?

Se mai le scuole torneranno sulle barricate, St. Mary Mead arriverà molti mesi dopo che tutto sarà finito. Ma porterà i pasticcini e le sfogliette salate per il té.
Non tutti nascono barricaderi.

*ovvero "questioni di lana caprina di quelle capre tipiche della zona bizantina", come ad esempio le angora

**ma in verità i genitori di St. Mary Mead, qualsiasi cosa pensino in cuor loro, non hanno mai lasciato trapelare che ci considerano una masnada di nullafacenti. Anche perché tra di loro ci sono diversi insegnanti

3 commenti:

  1. Mi viene in mente il famoso 'blocco degli scrutini' che viene minacciato ad ogni fine anno e denunciato da TV e giornali con parole di fuoco e toni stentorei e poi... tutto si conclude nei tempi e nei modi prefissati da decennale tradizione.
    Così accadrà anche per i vostri progetti, già programmati e/o in fase di svolgimento.
    E per i pasticcini... buon appetito!

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  2. Da noi si è verificato il seguente caso: una protesta nata tiepida e indecisa (stessi discorsi e stesse modalità di quelle da te descritte) si è rinfocolata ed è diventata acerrima quando il DS si è erto a difesa dei progetti e delle gite, insultando i docenti e accusandoli di essere nullafacenti. L'urto ha tratto forza dalle sotterranee motivazioni di malcontento sempre presenti e ultimamente più accese che così si sono sfogate. Risultato? Io e il secondo collaboratore tra l'incudine e il martello, collegi docenti da civitoti in pretura e ripicche a raffica, tra cui la pretesa per venerdì alle 12 di consegna della stampa dei registri personali compilati in ogni parte, per non ben identificati motivi.

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  3. @Cauty:
    (sospiro) il blocco degli strutini di fine anno, già...
    Sarà bene che vada a comprare i pasticcini!

    @Palmy:
    Mi sembra una storia veramente brutta!
    (e uno dei motivi principali per cui i miei registri sono sempre aggiornati al millimetro è appunto una mia certa abitudine di fare le pulci alla Dirigenza...)

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