lunedì 1 ottobre 2012
Sugli incomparabilissimi vantaggi di avere una LIM collegata a Internet rispetto ai colleghi terragnoli che non ce l'hanno
Nella Seconda Effervescente c'è una LIM, donata alla scuola dal genitore di una delle alunne e da lui amorevolmente curata come una seconda figlia.
Felicemente consapevole di questo arrivo il primo giorno con la mia chiavetta: così imparo subito come funziona, controllo come legge le immagini, vedo se caso mai ci sono problemi...
Il primo problema è un sole splendente che irrompe trionfale nella classe, costringendo gli alunni a migrare di qua e di là per non rosolare a fuoco vivo.
Due chiacchiere di presentazione, poi estraggo la chiavetta. "Proviamo a vedere se la LIM legge le mie immagini?" chiedo "Vengono da un Mac, non so...".
Una visibile corrente di approvazione si alza per la classe (l'insegnante di Storia e Geografia dell'anno scorso la LIM non la usava mai perché, mi spiegò serenamente "ci sarebbe voluto troppo tempo per preparare le lezioni").
Gli informatici di classe si alzano, accendono, mi spiegano le differenze d'uso con la LIM su cui lavoravo l'anno prima... e mentre porgo la chiavetta a uno di loro il programma si chiude e il computer si riavvia, tutto da solo.
Ci guardiamo perplessi, ma si sa, Windows ha le sue stranezze.
Alla terza volta che il programma si chiude e Windows riparte da solo senza averci permesso di fare alcunché stabilisco che non tira aria, faccio spengere tutto e passo a mezzi più tradizionali.
"Questa appesa al muro è una carta geografica dell'Europa. Prima di tutto sapete da dove viene il nome Europa?" eccetera eccetera.
Il giorno dopo in classe trovo il Padre della LIM (e, incidentalmente, anche di una delle mie alunne) che dà il biberon virtuale alla figlia virtuale, mentre la figlia terrena fa parte dell'ansioso gruppo che attende il responso.
Il problema del computer, mi assicura il Padre, adesso è stato risolto. Porgo la chiavetta per procedere alla prova. Mica voglio fare chissacché, solo vedere se quella singola LIM legge le immagini della mia chiavetta.
Non le legge. Sullo schermo appare una scritta sdegnata che parla più volte di trojan.
"Ma la mia è una chiavetta virtuosissima!" insorgo "La usavo solo con la LIM della mia Terza".
"La usava con il computer della sua Terza" obbietta, non irragionevolmente, il Padre "E non sappiamo cosa c'era in quel computer. Probabilmente lo usavate in molti".
Vero. C'era un gran traffico di chiavette, in quel computer, in alcuni casi assai promiscue. Ma credevo che quel pallosissimo antivirus che sempre rallentava anche le operazioni più semplici ci difendesse saldamente da ogni insidia. Invece mi ritrovo perfino i trojan. Io, un'insegnante rispettabile e informaticamente prudentissima quant'altre mai.
"Il problema è che adesso dalla sua chiavetta è stato cancellato quasi tutto".
"No, non è un problema, ho la copia a casa. Stasera formatto la chiavetta".
Il Padre saluta e se ne va. Inizio la lezione.
"Prof, che cos'è un trojan?"
"Un trojan è un qualcosa di molto insidioso che ti mangia i programmi dall'interno del computer. Secondo voi perché si chiama così?"
Segue una graziosa ricostruzione dei guerrieri greci che, nel silenzio della notte, aprono la pancia del cavallo e si intrufolano nella città addormentata. Poi, aiutati dal buon vecchio, banale e concreto manuale di storia, passiamo a riepilogare l'Europa del XV secolo.
Il giorno dopo, in un tripudio di sole, riusciamo infine a inserire la mia chiavetta, non più troiana ma formattata, ripulita e ricopiata. La LIM legge perfettamente le immagini, siamo noi che sullo schermo non vediamo quasi nulla perché c'è troppa luce. Il Catafalco è stato preso in un'altra classe. Mi riprometto di cercarne un altro.
Il giorno dopo è felicemente nuvolo ma i tecnici sono infine arrivati e hanno avviato i lavori per connetterci in rete, e il primo risultato di ciò è che non c'è più nemmeno il computer.
Passa qualche giorno. Passa una settimana. Passano dieci giorni. Le custodi mi ripescano il secondo Catafalco. In classe ci siamo ormai ripassati con ogni cura confini e monti e fiumi dell'Europa, la situazione della medesima alla fine del Medioevo, la situazione dell'Italia dopo la pace di Lodi e un sacco di altre cose per le quali una LIM sarebbe stata utilissima. Arriviamo infine all'invenzione della stampa, in onore della quale avevo anche raccattato un po' di immaginette.
"Prof, c'è sempre l'aula video"
"Sì, c'è, ma è un altro computer. Volevo evitare che questa chiavetta facesse vita promiscua e non ne ho ancora comprata una nuova. Non importa, gli incunaboli e i torchi li vediamo domani".
Ma l'indomani, per motivi per me incomprensibili, tutto è di nuovo saltato e non si vede un accidente. C'è il catafalco, ci sono le nuvole, ma il computer si rifiuta di funzionare. Tra un'imprecazione e l'altra, interrogo a spizzico sul ripasso.
Finalmente ieri tutto era risolto. Entro in classe accolta da un bel cielo plumbeo e da venti e passa smaglianti sorrisi "Prof, c'è Internet!".
Ma io avevo un raffreddore di categoria extralusso e la febbre, ed ero alla quarta ora su cinque.
"Son contenta, ma stamani facciamo col libro. Ci sono delle buone carte, sul libro".
E, nella perplessità generale, ho spiegato (maluccio) la ricerca delle nuove rotte per l'India e i nuovi tipi di navi (caravelle e galeoni), ovvero quanto di più adatto ad una LIM ci fosse al mondo.
Mi stava fatica destreggiarmi in piedi tra una trentina di slide.
Domani è un altro giorno e si vedrà.
Voi parlate della LIM, e io sono vieppiù terragnola.
RispondiEliminaPerò facciamo come a Cosenza, e ci accontentiamo.
Veramente per adesso siamo cosentini pure noi ^__^
RispondiEliminaBellissima la descrizione del papà Lim che se la coccola e la nutre
RispondiEliminanelle nostre scuole Dopo che il preside l'ebbe incensata come grande novità, la lim nella classe di Prince venne usata solo il primo anno, la prof tosta era abilitata e con lei la prof di ed.fisica (materia in cui notoriamente viene fatto uso di lavagne ^__*)...poi ci fu il nulla.
Dell'attuale scuola mi ricordo l'aula di informatica e l'aula per la simulazione di volo.
Le LIM ci sono da me, ma con problemi vari:
RispondiEliminaImperizia dei docenti(me compreso);
Tecnici irreperibili
Ausiliari pochi
Disturbi alla comunicazione.
E mille cose da fare.
Diamo tempo al tempo.
@ Agrimony e Mel
RispondiEliminaAh, ma senza LIM si campa benissimo, garantisco.
Basta avere un proiettore col touch-screen, che costa molto meno e funziona uguale.
E, naturalmente, un collegamento a Internet. Vero, non virtuale ^__^
Il punto non è "come funziona la LIM" (che quello te lo spiegano i ragazzi in cinque minuti, oppure lo fanno direttamente loro che è meglio); il punto è: "Ho questo aggeggio in classe. C'è qualcosa in cui può essermi utile?". E c'è senz'altro.
E' un grosso schermo di computer, e come un grosso schermo di computer va usata, senza farsi particolari problemi.
(Ad ogni modo, come può testimoniare lLaProf, una LIM che non si accende serve a poco ^__^)
Come ho già scritto da Nocciolina:proposito di LIM e dintorni, anche voi siete fesse (absit iniuria verbis) come la sottoscritta, che salva in .pdf le lezioni e le invia quotidianamente ai pargoli, nel caso siano stati assenti, col corpo o con la mente? No, vero?
RispondiElimina@Pensierini
RispondiEliminaBeh, non ci trovo mica nulla di male!
Io però non faccio lezioni per la LIM, mi limito a usare ANCHE quella per farci lezione - la base è comunque e sempre il libro di testo. In pratica, gli scodello un po' di immaginette o di video e glieli introduco e commento a supporto della lezione. Su richiesta immagino che le darei volentieri ma, appunto, nessuno me le ha mai chieste.
Mettiamola così: il libro di testo ce l'hanno, se vogliono riguardarselo, no?
Se usi qualcosa di diverso dal libro di testo e vuoi che siano in grado di parlartene alle interrogazioni è giusto che tu gli fornisca il materiale.
Anzi, più ci penso e più mi convinco che fai benissimo a fare come fai.
Ti stavo odiando già dal titolo, poi mi sono ricomposta. Io ho la Lim, senza proiettore però, e sono dieci anni che chiedo, invece di una tecnologia ormai obsoleta, un proiettore che faccia tutto insieme anche funzioni da Lim. Macché, mi è stato risposto, la scuola non può sperimentare per prima le novità (di dieci anni fa, comunque).
RispondiEliminae poi non ci sono i soldi, E poi il comune non ci compra il proiettore. E poi per fortuna le mie colleghe di scienze non usano il laboratorio (con Lim e Internet, così ieri, zitta zitta, all'ultima ora ho fatto far su armi e bagagli e mi sono goduta una lezione di storia Limmata :-)
(io preparo materiali, ma soprattutto mappe, che distribuisco con la classe virtuale ma anche con collegamenti a Internet; anzi, se si può fare uno scambio virtuoso, io ci sto)
@La Prof
RispondiEliminaSono lieta che tu non mi odi del tutto. D'altronde avrai forse notato una sottilissima vena autoironica nel titolo...
(per la cronaca: sono finalmente riuscita, complice una giornata di pioggia furibonda, a fare una lezioncina sui vari tipi di navi da Mediterraneo e da Atlantico, che è stata seguita con grande partecipazione, ovvero nel solito casino che caratterizza sempre quella classe)