domenica 1 luglio 2012

Proteo, ovvero l'Esame di Terza Media (coming out)

Un coordinatore si ingegna per far uscire dall'esame con un voto congruo un suo alunno

Fino a cinque anni fa gli esami di licenza media seguivano una routine pluridecennale in cui gli ultimi arrivati si inserivano senza difficoltà. Ci si poteva scannare sulla singola valutazione finale, ma la procedura scorreva via senza intoppi.
Poi arrivò la Maristella, che con pochi e abili interventi trasformò cotali esami in una palude infida costellata di insidie, sabbie mobili e mostri acquatici e ogni scuola si arrangia a modo suo, avendo come unica stella direttrice il buonsenso del Dirigente Scolastico di turno - che non sempre, ahimé, ne è provvisto in dose sovrabbondante.
Non contento di questo, il MIUR ogni anno ci mette del suo a fine Maggio con una qualche circolare riepilogativa sull'esame che avrebbe, dice, lo scopo di chiarirci le idee e sgombrare le nostre menti dal dubbio, ma in pratica finisce di confondere il malcapitato che ha l'infelice idea di leggersela.

Ogni scuola, dunque, si arrangia come può per intuire la giusta via, e del pari ogni scuola e ogni commissione si arrangiano come possono perché alla fine ne risultino dei voti adeguati per i vari alunni. Ed è un gran patire dall'inizio alla fine. 


Prima di tutto c'è il voto di ammissione che, dice la circolare del 31 Maggio 2012, andrebbe calcolato tenendo conto del "percorso scolastico complessivo" del triennio. E infatti qualche scuola fa la media dei voti anno per anno, altre invece considerano solo i voti dell'ultimo anno (o meglio, per dirla tutta, quelli del secondo quadrimestre).

Gli alunni, per essere ammessi, devono avere almeno sei in tutte le discipline, ma alcuni di questi sei sono "voti di Consiglio", cioè vengono portati a sei per permettere alla creatura di fare l'esame. Per calcolare il voto di ammissione in alcune scuole si fa la media dei voti alzati, in altre la media dei voti così come erano prima di alzarli.
A volte nei verbali viene scritto quali voti sono stati alzati, a volte no. Spesso la decisione viene lasciata al verbalizzatore, ma a volte il Dirigente dà disposizioni dettagliate. Spesso i voti che sono stati alzati vengono segnalati sulla scheda e viene redatta una nota apposita per le famiglie; spesso, ma non sempre.
A volte il voto di condotta fa media, a volte no - perché la legge specifica che la condotta fa media per l'ammissione alla maturità ma non si degna di specificare cosa va fatto per l'esame di terza media, pardon, del primo ciclo.
Il voto di ammissione concorre a formare il voto dell'esame (per un settimo o per un terzo, a seconda dell'interpretazione data alla legge); perciò in certe scuole è uso alzare il più possibile i voti delle ammissioni per "non avere sorprese" - il che a volte finisce per alzare anche il voto di esame al di là delle previsioni (detto per inciso, in questi casi a volte si cerca di rimediare abbassando il voto del colloquio orale, ma è un sistema che si presta a diversi inconvenienti).
Certe scuole cercano di tarare le griglie della correzione degli scritti molto in alto, sempre per "non avere sorprese" - e a volte, per non avere sorprese di un tipo, ne hanno di tipo diverso e ci si ritrova a passare con il sette alunni assai miracolati che si disperava financo di riuscire ad ammettere all'esame.
In quasi tutte le scuole usa scrivere i voti degli scritti a lapis per poi poterli aggiustare - perché c'è l'incognita della prova Invalsi, il cui voto NON è aggiustabile, e quindi se l'Invalsi presenta qualche problema gli va aggiustato intorno tutto il resto.
Qualche scuola arriva al punto di scrivere il voto a penna soltanto al momento degli scrutini. Peccato che, in teoria, i voti degli scritti andrebbero comunicati alla prova orale. In questi casi la disposizione del Dirigente di turno è "dite i voti all'incirca, senza scendere nei dettagli" (così al primo ricorso vi spazzano via come foglie al vento).
Qualche scuola è convinta che, per legge, una volta ammessi gli alunni non possano bocciare "visto che gli abbiamo dato la sufficienza in tutto", ed è vero che giunte a questo punto tutte le circolari riepilogative degli ultimi anni assumono un tono vagamente minaccioso. La maggior parte delle scuole, comunque, una volta ammesso qualcuno cerca di farlo uscire dall'esame vivo nonché licenziato.
In buona parte delle scuole il voto del colloquio orale viene aggiustato, anche molto pesantemente, per permettere di arrivare al voto voluto dalla Commissione.

Per il calcolo del voto finale, la maggior parte delle scuole si affida con fiducia alla calcolatrice.


Quasi tutti gli insegnanti, dopo aver pasticciato e calcolato e aggiustato per giorni e giorni, alla fine degli esami hanno un po' di nausea - e non tutti sono incinti.


Nel complesso, la legge continua a permetterci di dare il voto che vogliamo, esattamente come prima; ma mentre prima dell'avvento della Maristella quel voto era ricavato alla luce del sole mediante una serie di procedimenti piuttosto trasparenti, adesso è il risultato di complessi aggiustamenti numerici da fare spesso sottobanco. 

La mia delicata coscienza, devo dire, ne soffre molto. Vorrei tornare a lavorare alla luce del sole. Non mi sento la stoffa del congiurato - e comunque, se di mestiere avessi voluto fare il congiurato o il regolo calcolatore, non mi sarei presa una laurea in Lettere. Avrei seguito altre strade.

2 commenti:

  1. Questo principio, dalla chiarezza e trasparenza alla opacità sotto banco è quello che è stato introdotto nell'esame di maturità - diamo a Cesare quel che è di Cesare - dalla riforma Berlinguer. Poi ovviamente - la classe non è acqua - Moratti e soprattutto Gelmini - hanno potuto peggiorare e opacizzare al massimo rendendo il tutto totalmente demenziale.

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  2. Per mia buona sorte dell'esame di maturità non so niente. Ma quello del primo ciclo è diventato un vero pasticcio - anche se mi pare di aver letto da qualche parte che avrebbero pensato di togliere l'Invalsi - che sarebbe già un passo avanti. Basterebbe metterla come prova di chiusura di fine anno, o qualcosa del genere, e andrebbe benissimo. Dopotutto, fanno già quattro scritti, elementi di valutazione non ne mancherebbero!

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