La parola "mellifluo" deriva da "miele" - e con parole di miele spesso parla l'accorto Odisseo, quando si trova particolarmente inguaiato
Molto si è detto, scritto e mormorato sugli insegnanti di sostegno che, vuoi per la delicatezza del lavoro che svolgono, vuoi per tendenze innate che li hanno appunto portati a scegliere cotal lavoro, sovente mostrano tratti assai originali e in più di un caso appaiono necessitare a loro volta di un abile ed esperto sostegno. Gli insegnanti di sostegno di Cristaccecami non costituirebbero un valido esempio per sfatare tali voci.
Per spiegare meglio la situazione li chiamerò A, B e C. A è stato nominato per primo e questo lo ha portato quasi automaticamente al ruolo di Caposquadra nonché di Intermediario Consueto con la famiglia del ragazzo, con cui trattare non si è sempre rivelato facilissimo. B è stata nominata più di un mese dopo; quanto a C, dopo aver sostenuto Cristaccecami per i tre anni precedenti, quest'anno è stata assegnata al secondo Certificato della classe (un caso piuttosto light che per alcune materie, tra cui le mie, segue una programmazione solo un po' addomesticata rispetto al resto della classe, e che non ha mai dato l'ombra di un problema disciplinare); in realtà si occupa del suo legittimo allievo solo nei ritagli di tempo e la maggior parte delle sue ore è stata dirottata su Cristaccecami. E' dunque quella che lo conosce meglio e che ha avuto un rapporto molto lungo e continuativo con la famiglia, ed è convinta di avere una sorta di preminenza morale sulla squadra in qualità di Esperta del Caso.
I rapporti tra A, B e C non sono dei migliori; dirò anzi senza mezzi termini che fanno abbastanza schifo. Dall'inizio dell'anno hanno avuto a questionare tra loro e con la famiglia in una notevole quantità di occasioni. Aggiungo che la famiglia, avendo compreso benissimo la situazione, sfrutta la cosa senza ritegno e ne approfitta per seminare ulteriore discordia: la loro teoria infatti è che Cristaccecami è un caso piuttosto ordinario, basta saperlo prendere, e il Sostegno con cui stanno parlando è sempre quello con cui ha dei problemi perché, appunto, non lo sa prendere. In pratica, quando parlano con A spiegano che con B e con C non ci sono problemi, se parlano con C spiegano che il ragazzo ha problemi solo con lei eccetera.
Dicevo dunque che A, B e C questionano spesso e volentieri. A parla male di B e di C con i genitori del ragazzo e con me, B parla male di A e di C e dei genitori di Cristaccecami con me (fermo restando che in generale chiacchiera molto meno degli altri) e C parla male di tutti, senza distinzione, non solo dei colleghi di sostegno e della famiglia di Cristaccecami, ma di quasi tutto il resto del personale docente e non docente e degli allievi della scuola, con me e con chiunque sia presente - e non ho idea di cosa dica di me quando non ci sono, ma evito con ogni cura di indagare perché dubito assai che siano buone parole. Tutti e tre inoltre si rivolgono spesso e volentieri alla Nuova Preside perché sbrogli i loro conflitti gerarchici, e solo la singolare capacità di defilarsi della nostra dirigente ha impedito che più volte il tutto culminasse in una zuffa degna del villaggio di Asterix, con tanto di lancio di pesci non sempre freschissimi.
In mezzo a tutto questo l'Educatore cerca con tutte le sue forze di tenersi fuori dalla questione, limitandosi a fare il suo lavoro: da anni lavora nella scuola di St. Mary Mead, per molti altri anni conta di lavorarci ancora e non ha il minimo desiderio di inimicarsi nessuno là dentro. Inoltre è una donna saggia ed accorta e, quand'anche avesse una propensione per il pettegolezzo, sul luogo di lavoro la reprime senza pietà ed evita di mostrarne la più pallida traccia. Come conseguenza, ogni tanto i tre sostegni dicono male anche di lei a chiunque abbiano a disposizione.
Ad esempio con me. In effetti io sono la spalla dove più spesso vengono a piangere: la Nuova Preside, come ho già detto, ha un singolare talento per scivolare via, ma è anche molto aiutata dal fatto di essere quasi sempre in Sede, a venti chilometri di distanza. Anche la Vicepreside è sempre in Sede. Io no. Io sono lì, e quest'anno ho un orario piuttosto fornito di buchi.
Di tendenza, questi buchi li utilizzerei per la programmazione, i registri e per chiacchierare con i colleghi: la Sala Professori di St. Mary Mead è grande, luminosa e amichevole, e gli insegnanti la usano volentieri per parlare tra loro scambiandosi notizie e impressioni sui ragazzi, con grande vantaggio reciproco. Ma quest'anno una buona parte di questi buchi se n'è andato nell'ascoltare A che si lamenta di B, C che mi riferisce che B ha telefonato alla Nuova Preside e che lo ha riferito ad A che le ha detto che non va bene perché doveva prima parlarne con lui e che B invece ha detto, quando le è stato riferito che A aveva detto... il tutto chiedendomi apertamente di prendere posizione con A conro B, con B contro A e C, con C contro A... e via e via.
In qualsiasi altra circostanza avrei mandato già da tempo sia A che B che C a Fanculo, in modo chiaro e inequivocabile, ma stavolta non posso: come tutti gli insegnanti curriculari vivo nel terrore che qualcuno dei tre si impermalisca quanto basta per prendersi un permesso per malattia e sparisca nel nulla lasciandoci nella merda più totale e del tutto impossibilitati a far lezione - perché quando Cristaccecami è in classe, di far lezione non se ne parla nemmeno e ormai siamo in terza e a fine anno c'è l'esame. E A ha dei problemi in famiglia, B ha diritto alle centocinquanta ore e C ha un bambino piccolo, dunque volendo potrebbero defilarsi quando vogliono e l'averlo fatto con estrema parsimonia è senza dubbio un titolo di merito per loro e un motivo per tutti noi di grande riconoscenza.
Quindi ascolto con pazienza, blandisco, simpatizzo, cerco di mediare... e senza ritegno accetto che ognuno dei tre dica male degli altri guardandomi bene dal tentare di difendere l'assente. Praticamente mi sono trasformata in un barattolo di miele. Un barattolo di miele che evita con cura di approfondire le questioni e indagare al di là di quel che viene detto, naturalmente - che quando si fanno domande, c'è sempre il rischio che qualcuno risponda.
E conto i giorni alla rovescia, come i carcerati e i militari di leva. E' dall'inizio dell'anno che conto i giorni.
In God We Trust.
Minkia, che situazione. Anche se per la verità è abbastanza comune. Quest'anno da noi in Collegio docenti le due decane (di ruolo) del Sostegno hanno litigato davanti a tutti esattamente come nel villaggio di Asterix che tu evochi.
RispondiEliminaPer fortuna che Barbie le ha mandate tutte e due a stendere e, soprattutto, che da noi, nella sede distaccata (dove c'è solo Azzurra dell'Onda, che ha bisogno del sostegno), gli echi di questa cosa sono arrivati molto edulcorati.
Coraggio, che il conteggio sta per finire.
ps (quasi OT): sai che per quel un'educatore, DONNA magnifica, ti stimo, vero?!
Penso che tu abbia preso una saggia decisione. Quando non si può modificare una situazione, meglio scegliere la via più indolore...
RispondiEliminaAnch'io ho conosciuto una grande varietà di insegnanti di sostegno, racchiusi tra l'eccellenza dell'ottimissima Carmen e la 'scansafaticaggine' di tale G.Z., un vero caso da manuale.
TRE insegnanti di sostegno + unapostrofoeducatore su UN solo caso?
RispondiEliminaCRISTACCECAMI!!! :PPP
no, scherzi a parte, io avevo degli handicap gravissimi con solo 10 ore settimanali, questo dev'essere una specie di monstrum...
@ 'povna
RispondiEliminaDopotutto, il suo contratto è come educatORE ^__^
@ Cauty
invero, se il mondo degli insegnanti è già di per sé assai vario e complesso, la rama dei Sostegni è davvero notevole per varietà di tipologie!
@LaNoisette
Tu l'hai detto! E non è un caso se ai tre insegnanti + educatore siamo arrivati solo al quarto anno, partendo da sette ore (che devo ancora capire chi è il pazzo che gli ha assegnato sette ore, visto che alle elementari non era affatto diverso, ci garantiscono...)