venerdì 2 aprile 2010

Tre canzoni



Sono uscite nelle ultime settimane e in questo periodo le ascolto a ripetizione. Altro in comune non hanno, a parte la bravura dei loro autori.

La prima è Senza colore dei Bastard Sons of Dioniso. Non è proprio recentissima, perché fa parte dell'album In Stasi Perpetua uscito a fine Ottobre (gran bel disco, peraltro, della cui esistenza siamo a conoscenza in relativamente pochi eletti perché la Sony è un fulmine di guerra a far firmare contratti a chiunque si ritrovi a portata di mano, ma di qui a promuoverlo...). Ufficialmente sarebbe il secondo singolo estratto dall'album, ma anche questa è una notizia per circoli ristretti, perché in radio non la passano praticamente mai.
E' una bella canzone a struttura tripartita, una volta tanto senza cori ma con una strofa per uno; una volta tanto Jacopo canta e non urla, e scopriamo così che ha un timbro piuttosto particolare.
Testo ai limiti dell'incomprensibile ma assai sinestetico: "spargo il colore per sentirne l’odore / spargo l’odore per vederne altre varietà". Dalla prima volta che l'ho sentita mi ha fatto tornare in mente La Signora delle Tempeste di Marion Zimmer Bradley. Non ci credo nemmeno se me lo giurano loro che il testo è preso dal romanzo, ma il verso


si adatta come meglio non si potrebbe alla sventurata Dorilys, che alla fine della storia va in corto circuito, sopraffatta dalla forza del suo laran, e rimane, appunto, in stasi perpetua. La Bradley non ha mai più ripreso la storia e quindi non sappiamo cosa ne è stato della ragazza; io però me lo sono domandata spesso. La canzone non risponde alla domanda ma descrive la sua "esistenza".
Il brano ha un arrangiamento molto originale, un po' fine anni 70, con tanto di moog che le conferisce un tono epico. Del resto, Signora delle Tempeste o meno, parla effettivamente di questioni grandiose...

La seconda è La sera di Morgan e, ahimé, ha una storia particolare quanto dolorosa (per me): doveva essere il brano che Morgan avrebbe portato a Sanremo. Un paio di settimane prima dell'inizio del Festival però Morgan rilasciò un'intervista dove esponeva alcune considerazioni personali sulla droga e il suo uso. L'intervista suscitò uno scandalo infinito e venne poi smentita da Morgan che negò le considerazioni ma ammise una dipendenza dalla cocaina da cui stava cercando di curarsi.
In un gran volar di beccate e di piume la RAI decise che Morgan si presentava come figura pericolosa per i giovani dai quali rischiava di essere preso a modello e dunque decretò... la sua esclusione da Sanremo (ma non dalla quarta edizione di X Factor)*.
La sera è una bella canzone, che richiede forse tre-quattro ascolti per sdipanarsi con la doverosa chiarezza alle orecchie dell'ascoltatore e con un testo che celebra la sera non tanto come porto e riparo dopo le tempeste della vita, ma come la parte più importante e soprattutto più vera di tutto la giornata, il momento più ricco e creativo, dove la confusione del giorno acquista un suo senso.
La canzone è racchiusa in un arrangiamento sontuoso e curatissimo - che comprende tra l'altro anche carillon e teremin - al quale l'orchestra di Sanremo avrebbe saputo fare adeguata giustizia (e infatti credo i poveretti aspettassero l'esecuzione della canzone di Morgan come il loro giusto compenso dopo una sfibrante serie di marchette) e che al di fuori del disco sarà difficile replicare perché richiede uno spiegamento di forze piuttosto proibitivo per una band che suona dal vivo (in breve: costerebbe troppo). E dunque il Festival si è tolto la soddisfazione di tagliar fuori a causa delle opinioni espresse dall'autore l'unica canzone effettivamente scritta e preparata in funzione dell'apparato festivaliero, preferendo mantenere in gara e mandare sul podio (posizione mediana, tanto per non scendere nei dettagli) con manovre tutt'altro che trasparenti, canzoni che davano motivo ad ogni buon cittadino italiano di vergognarsi profondamente del suo retaggio culturale e pure sociale nonché politico e storico.

La terza canzone è la più recente e per radio può capitare di sentirla: Mentre dormi di Max Gazzé, che fa parte della colonna sonora del film Basilicata Coast to Coast; testo di Gazzé e Gimmi Santucci, con un altro Santucci, Francesco detto Cicci (che non c'entra nulla col paroliere) che suona la tromba.
Come tutte le canzoni di Gazzé, dietro un'apparente semplicità nasconde una struttura piuttosto complessa ma il testo, per quanto raffinato (Gimmi Santucci è l'autore della mia amatissima Crisalide) è una classica ballata d'amore, del filone "canzone da cuscino, durante la prima notte", di quelle che aprono il cuore alla speranza, quando le nuvole sono di zucchero candito e le stelle spargono scie di coriandoli. La voce di Max si fonde con il tappeto degli strumenti - perché sì, anche qui c'è un arrangiamento particolarmente raffinato, di tipo jazzistico e l'assai stimato Cicci Santucci, che arpeggia e ricama con una tromba di velluto e seta, è un jazzista assai rinomato.

Sono tre canzoni diversissime tra loro, ma oltre alla bellezza le accomuna la cura e l'abilità con cui sono state costruite, con attenzione, passione e tanta tecnica. Ci ricordano l'importanza della cura dei particolari e della sostanza al di là dell'apparenza.

*pure, verrebbe malvagiamente da pensare che, dovendo preoccuparsi dell'influsso sui giovinetti, tale influsso possa essere più facilmente esercitato da una trasmissione dove notoriamente si chiacchiera parecchio piuttosto che da una competizione canora dove arrivi sul palco, ti fanno cantare e poco più. Sarà che per X Factor Morgan aveva già firmato il contratto e la Magnolia non intendeva mollarlo?

4 commenti:

  1. Grazie. Questo post mi è piaciuto moltissimo, e per quanto io non ami leggere di musica e di canzoni, questo l'ho 'bevuto' sino in fondo, d'un fiato, ed ora, mentre correggo tutto il correggibile, ascolterò. Grazie

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  2. Come conterranea dei Bastard devo decidermi all'ascolto delle loro canzoni...
    Lo prometto.

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  3. @ LaProf:
    ...se avessi reso un po' più lieve la tua lunga fatica, questa sarebbe per me grande gioia ^__^

    @ Cauty

    Bene, una la devi assolutamente ascoltare:
    "Io non compro più speranza"
    http://www.youtube.com/watch?v=orJgJ_5yckQ
    E' una frottola del 500 che hanno riarrangiato in chiave rock - e che merita veramente, anche solo per il testo. Ci sono molto legata perché la conoscevo anche prima di sentire la loro versione e trovo che questa versione le renda davvero giustizia.
    (Poi su YouTube c'è anche tutto il resto ma fai tu)

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  4. grazie per queste tre segnalazioni, ascolterò le canzoni con attenzione..

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