venerdì 16 aprile 2010

Light My Fire


You know that it would be untrue / You know that I would be a liar...
(a me la versione di Will Young piace più di quella dei Doors
anche se non sta bene dirlo in pubblico)

Se è noto che a tutti i poeti manca un verso, nessuno si sorprenderà che qualche verso manchi anche alla Preside che, per motivi che nessuno è riuscito a ben comprendere, si è intestardita e ha operato in tutti i modi per farci tornare a scuola nell'unico giorno che collegava il ponte elettorale con le vacanze di Pasqua. Di conseguenza, con un certo malumore nostro e una comprensibile irritazione da parte di ragazzi e famiglie, Mercoledì 31 Marzo la scuola di Hogsmeade ha riaperto i battenti per richiuderli subito dopo.
Cosa fare in quella giornata non era questione facile da risolvere, anche perché nessuno sapeva quanti alunni avrebbe avuto. Quanto a me, avevo tre ore con la mia classe e una chiarissima consapevolezza del disastro in cui si sarebbe risolto ogni tentativo di interrogazione, oltre a una scarsissima fiducia nella loro capacità di attenzione ad eventuali miei tentativi di spiegazione (...per tre ore?!?).
Così ho fissato il tema: chi c'era lo faceva, e questo era quanto. E sono venuti quasi tutti, ma avevo come l'impressione che non fossero nell'animo giusto per fare temi sulla letteratura medievale o sui massimi sistemi.
Perciò ho deciso di dargli un traccia unica, in cui potessero facilmente immedesimarsi: "In una lettera ad un amico racconta in modo dettagliato l'incendio della tua scuola".
"Carino" hanno detto, prima di rimboccarsi metaforicamente le maniche e mettersi al lavoro. In un'atmosfera densa di sussurri e puntellata da strane domande sui vari tipi di esplosivo, sigle di associazioni terroristiche e quali fossero le strutture portanti della scuola, i ragazzi hanno scritto, copiato, riletto e consegnato.

Non avevo particolari aspettative ma pensavo di leggere gran copia di descrizioni di fughe avventurose, danze rituali di gioia, insegnati flambé, crolli di macerie e simili. Non avevo ancora capito di avere in classe il più agguerrito nucleo di terroristi in nuce che mai si sia visto in Europa dai tempi più gloriosi dell'ETA: la maggior parte di loro, infatti, ha preso in mano la situazione e si è personalmente incaricata di organizzare nei dettagli l'attentato.
"Ma tu avevi chiesto un incendio, non un attentato".
Vero. Ma molti hanno optato per l'attentato, facendosi all'occorrenza consigliare da Osama Bin Laden in persona e scrivendogli per ringraziarlo degli ottimi risultati conseguiti grazie ai suoi provvidi consigli. Altri hanno scritto dal carcere minorile ad amici per raccontargli la grande avventura. La maggior parte comunque aveva operato in autonomia, finendo così per sbagliare l'ora o le modalità dell'attentato - che era comunque andato a buon fine nelle sue parti essenziali. Va da sé che quasi mai insegnanti o preside la scampavano - spesso però, con mio grande stupore, finivano per rimetterci le penne anche i custodi (che, da bravi custodi della scuola di paese, fanno parte a tutti gli effetti della comunità) e in un caso anche gli alberi del giardino (cosa di cui ho rimproverato lo studente. Ma in effetti, con un incendio di quelle dimensioni, gli alberi non potevano che vedersela male). Ad ogni modo della scuola non restava in piedi una singola briciola.

Altra sorpresa (che forse sorpresa non è): tutti gli attentatori erano maschi - in qualche caso maschi decisamente pacifici e di ottimo carattere. Le femmine più aggressive si sono limitate a prendere atto dell'incendio che nasceva di solito da cortocircuiti, problemi alla mensa e perfino da un paio di fantasmi vendicativi. L'unica che ha tirato in ballo un attentato ha raccontato che il figlio di un grande terrorista era stato mandato ad Hogsmeade in incognito dal padre e, visto che gli insegnanti volevano bocciarlo, aveva risolto la questione facendo saltare in aria la scuola. Quanto a lei, non aveva acceso un singolo candelotto né causato la più piccola delle scintille.
A ripensarci bene, credo che neanche a me sarebbe venuto in mente di dar fuoco personalmente alla scuola, e anzi mi ha sorpreso vedere che qualcuno ha sviluppato il tema in tal senso. E sì che mi dicono che ho un ottimo rapporto con la mia aggressività.
Da qui si potrebbe dibattere a lungo su temi quali l'aggressività maschile e femminile e se, e in che misura, certe differenze siano frutto di imposizioni culturali o di istinto naturale.
Si potrebbe, certo, ma non saprei con chi farlo: non conosco nessun testo sulla differenza di genere alle scuole medie e nessuno ha speso due minuti per parlarmene alla SSIS né gli ha dedicato conferenze o corsi di aggiornamento nella mia provincia.
Io però sono convinta che è un tema su cui un'insegnante andrebbe un po' istrutto, prima di entrare in classe.

4 commenti:

  1. Era prevedibile che i fanciulli non si lasciassero sfuggire la ghiotta occasione di eliminare d'un solo colpo edificio con annessi e connessi...
    Sarebbe il sogno anche del mio 'alunnino'.
    E riguardo all'argomento 'titoli temi italiano', ci sarebbe da scrivere trattati interi...
    Per concludere, infine, un ironico plauso alla tua preside, convinta di salvare le sorti della cultura italiana con quel giorno di lezione...

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  2. bene, non darò questa traccia settimana prossima!!! :D

    io sulla differenza di genere conosco "sessismo in casa e a scuola" di Roberta Pizzoli, ma credo sia un pochino datato (è del '78). sinceramente, da noi alla SSIS qualcosina era venuto fuori, ma non credo ci siano grossi studi in proposito, almeno in Italia.

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  3. @ Cauty

    Sappi che, appunto in nome della salvezza della cultura italiana, siamo l'unica (spero) scuola a non aver usufruito deifamosi due giorni "perché non c'era un'adeguata motivazione didattica per chiederli"...
    Insomma, se la patria e le casse dello Stato sono salve si deve esclusivamente a noi!

    @ LaNoisette
    La nostra SSIS era diretta da tale Simonetta Ulivieri, persona singolarmente antipatica e superficiale, che pare avesse studiato a lungo la questione ma archiviò la faccenda con un accenno alle mestruazioni di cui un tempo non si parlava.
    Ma, in effetti, che le femmine avessero le mestruazioni e i maschi no già lo sospettavo prima di fare la SSIS.

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  4. mah, a noi hanno detto (erano assistenti di Pietropolli Charmet, se non ricordo male) qualcosa sui differenti risultati conseguiti da maschi e femmine e hanno accennato alla questione delle classi divise, ma niente che io ricordi in modo particolare.

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