Conversazione in Sala Professori, uno dei miei primi giorni a St. Mary Mead.
"Ah, io gliel'ho detto ai miei scolari che non devono assolutamente parlare nei temi di tutti quei reality che guardano sempre. Non voglio sentirne parlare" proclama fieramente una collega di Lettere.
Io, che mai e poi mai ho preso in considerazione la possibilità di vietare un argomento ai miei alunni, continuo a compilare il registro con le orecchie ben dritte, disapprovando altrettanto fieramente in cuor mio.
"Sì, sono insopportabili" approva una seconda collega di Lettere "Io gli ho detto che non devono nemmeno guardarli".
"Sono trasmissioni pessime" conviene la prima.
"C'è però il problema che a casa guardano quello che vogliono" osserva Inglese con una punta di sarcasmo.
"Purtroppo sì!" deplora la seconda "Fanno quello che gli pare, e i genitori li lasciano stare".
Che uno a casa sua si guardi l'accidente di programma che preferisce mi sembra cosa più che legittima, ma sono nuova lì dentro e non voglio farmi subito notare per le mie stravaganti idee in materia.
"I genitori gli permettono tutto, si sa..." interviene qualcuno.
"Li guardano tutti! " rincara la seconda collega "Del resto, ce ne sono un'infinità. E conoscono tutti i protagonisti, uno per uno..." (segue una lista di nomi a me del tutto sconosciuti ma che intuisco essere appunto protagonisti di reality).
"Però, sei ben informata" osservo.
"Sai, non c'è verso, li conosci per forza quando fai lo zapping in televisione".
"Non saprei..." mormoro "Quando vedo che è un reality di solito passo a un altro canale". Non aggiungo che di solito la televisione la lascio guardare agli altri e non mi impiccio. In fondo, sono affari miei.
"Eh, ma non è così semplice" sospira la prima collega "Quando hai dei figli che li guardano... Finisce che impari a conoscerli anche tu".
"Cioè: i tuoi figli li guardano perché non riesci a impedirglielo?" mi informo, sempre più incuriosita.
La collega sospira "Che vuoi, è difficile... quando insistono per vederli..."
"Ma se tu non riesci a impedire ai tuoi figli di vederli, perché critichi i genitori degli altri se nemmeno loro ci riescono?".
Mi spiegano che non capisco, perché non ho figli. Entrambe le cose sono verissime perciò mi cheto.
Ma in cuor mio sorge il sospetto che un po' di reality li guardino anche loro, anche solo per il piacere di disapprovarli. Perché ricordo che da ragazzina ho visto un'infinità di cartoni animati giapponesi del tipo "robottoni" che i miei genitori reputavano sommamente noiosi. Infatti loro non li guardavano. E col cavolo che hanno imparato un solo nome.
Nemmeno Hiroshi Shiba, che pure era ripetuto piuttosto spesso.
Certe cose si fanno ma... di nascosto.
RispondiEliminaChe piacciano anche a loro, non lo confesserebbero mai!