domenica 22 marzo 2009

La stagione dei rappresentanti



Tra i tanti e raffinati modi con cui la banda di scalzacani al Ministero ha deciso di complicarci la vita quest'anno c'è anche la brillante trovata di farci adottare un mese prima i libri di testo. Questo, tra l'altro, ha voluto dire far iniziare con più di un mese di anticipo la stagione dei rappresentanti, che han cominciato ad approdare a stormi su di noi già ai primi di Febbraio, sorridenti, gentilissimi e con il loro tradizionale repertorio di imbonitori.
Mi infastidiscono. Faccio parte di quella fetta di umanità che scansa i commessi nei negozi e si allontana dai banchi del mercato se le rivolgono la parola troppo presto. Il mio negozio ideale da sempre è la libreria di libri usati, dove puoi scartabellare per ore senza che il libraio, intento a leggere o a fare parole crociate, ti rivolga la parola.
Quest'anno ho una terza, e loro lo sanno benissimo. Piombano come falchi sulla preda, ti circuiscono, ti corteggiano, ti assediano... e soprattutto non ti stanno mai a sentire. Hanno il loro repertorio e ti tocca ascoltarlo tutto, dalla prima parola all'ultima parola. Non conoscono la scuola, non conoscono la didattica, ma conoscono la psicologia da marketing. E ti lasciano un sacco di omaggi.
Ecco, quello che mi ha sempre sbalordito negli omaggi degli editori è la loro sostanziale inutilità. Certo, in fondo è inutile anche il campioncino di J'adore che ti danno in profumeria, ma se porti un profumo per una serata, dopo hai le idee più chiare di quando te lo sei spruzzato dal tester nel negozio, magari con altri due o tre. Un libro di geografia però non lo puoi adottare per una settimana, e invece è proprio quel che servirebbe, perché scorrerlo a casa non è la stessa cosa che lavorarci con la classe, proprio no.
Ma veniamo agli omaggi.
Prima di tutto ci sono "i libri dell'insegnante", ovvero copie speciali dei libri da adottare il cui grande pregio in generale è contenere "le soluzioni degli esercizi" (e qui sorge spontanea la grande domanda se sia davvero didatticamente accorto rifilare a un alunno un esercizio di cui devi consultare da qualche parte la soluzione perché da solo non ci arrivi) e le istruzioni didattiche per usare il libro in classe: gli fai osservare questo, gli sottolinei quello... In tutta sincerità, l'impressione generale è che si tratti di suggerimenti piuttosto scontati.
Spesso c'è anche un bel quadernone ad anelli con copertina plastificata e scintillante che contiene "schede aggiuntive" e viene presentato come un gadget di gran lusso riservato ai pochi eletti che effettivamente adotteranno il libro cui fa riferimento (quelli a volte sono fatti molto bene e possono servire, specie gli eserciziari di grammatica, di cui, per quanti siano, non c'è mai sovrabbondanza). Per italiano abbondano i volumetti di alfabetizzazione per stranieri (non so di quanta utilità, visto che non ci ho mai lavorato, ma di solito non danno un impressione entusiasmante), cartelline con prove di ingresso e verifiche sommative e formative (a volte fatte bene a volte no, dipende). Qualche agenda, che a scuola non scomoda mai. CD ROM in quantità, anche se provi a spiegargli che la situazion informatica della scuola è tale che un CD ROM ti serve quanto un idromassaggio in cucina.
Ci sono anche omaggi più seri (per Lettere si arriva ad atlanti, dizionari e carte geografiche).
L'omaggio più consueto sono i libri stessi: l'insegnante deve solo chiedere e verrà prontamente caricato di pesantissimi e costosissimi libri. Spesso viene caricato anche se non chiede, o prova a rifiutare. Per settimane arrivano pacchi non richiesti, e la sala professori sprofonda sotto il peso di immani pile di libri. Di solito provo ad assicurare che mi va benissimo consultare la copia che lasciano a qualche collega, ma tutti sembrano convinti che arda dal desiderio di avere la MIA copia personale, da portare a casa.
Non è così. Libri scolastici in casa non ne tengo e non ne ho mai tenuti dal tempo in cui a scuola stavo dall'altra parte della barricata, in qualità di studente, con l'eccezione di un paio di grammatiche (scrivo "un paio" e intendo veramente "un paio", cioè due). Trovo che occupino troppo spazio. Caso mai mi servisse guardare un testo che non è quello che ho in adozione, c'è la biblioteca della scuola che rigurgita di libri di testo lasciati dagli editori.
La maggior parte degli insegnanti di lettere, lo so, tiene a casa interi scaffali di libri, che ogni volta che li guardo danno l'aria di essere assolutamente intonsi. Tutti mi giurano che li adoperano moltissimo e immagino che sia vero.
Sta di fatto che, almeno a St. Mary Mead, la mia abitudine di visionare i libri a scuola, nella bella e luminosa Sala Professori, presenta qualche inconveniente perché in più di un caso i libri sono spariti prima che potessi guardarli. L'ultimo caso è stato il terzo volume del manuale di storia che ho quasi deciso di adottare. E siccome una guardatina al terzo volume costuma darla, stamani ero al telefono a piagolare che me lo mandassero al più presto, per carità, perché quello che mi avevano lasciato era scomparso.
Ovviamente tale ignobile scena l'ho dovuta fare con l'unico rappresentante che, con un po' di rispetto per l'Amazzonia, aveva tentato di lasciare una sola copia dei volumi. Che poi a fare le adozioni per le future prime siamo tre terze, non venticinque, e una copia per tre insegnanti mi pare abbastanza ragionevole.
No, la Cleptomane stavolta sembra innocente - anche perché una delle sparizioni avvenne durante una delle sue non rare assenze. Sì, ho una mia personale rosa di sospetti con una Sospetta Major, con la quale mi sono ben guardata dall'addivenire ad una spiegazione concreta, in base al principio che "gli insegnanti di Lettere non vanno MAI contraddetti apertamente".
Com'è noto, siamo pericolosi...

4 commenti:

  1. Quando vi vedo arrivare- disse una volta una collega di lettere ad un rappresentante -capisco che la primavera è vicina...-
    I rappresentanti come le rondini, o meglio come dei falchi che piombano sul povero insegnante, con le loro liste superaggiornate della situazione della scuola, libri in adozione, scadenza degli stessi ecc.ecc. Pronti a lasciarti quintalate di volumi, ammassati in pericolanti piramidi in qualsiasi spazio libero della sala insegnanti, per finire poi negli scaffali dello scantinato, dimenticati da Dio e dagli uomini fino a che qualche bidella amante dell'ordine non faccia, di testa sua, un drastico repulisti.
    E con qualche rappresentante, anno dopo anno, si instaurano rapporti cordiali, di "quasi amicizia", tanto che quasi quasi ti dispiace di non poter adottare più testi per ogni disciplina...
    Per poi scoprire che quel testo, giudicato eccellente in sede di disamina, una volta adottato e calato nella realtà della classe, si rivela una vera schifezza, tanto da farti rimpiangere il precedente che ti sembrava il peggiore in circolazione...

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  2. Non tutti sono sfrontati, per fortuna ci sono anche gli umili(o presunti tali). Quest'anno ho preso testi in visione... ma chi glielo va a dire che il mio collegio ha bloccato le nuove adozioni per protesta?
    Molti rappresentanti sono andati dal Dirigente a piangere minestra, ma la decisione è ormai irrevocabile.

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  3. @ cauty
    infatti sto cercando di capire PERCHE' è così facile ingannarsi su un libro di testo. Mi è venuto il sospetto che gli insegnanti abbocchino davanti alle belle immagini e alle mappe concettuali, ma mi viene altrettanto il sospetto che la cosa non sia così semplice.
    Di sicuro i libri su cui ho smoccolato per tre anni sono stati scelti da una collega sull'orlo della pensione che ho conosciuto e che non mi sembrava sprovveduta.
    E poi c'è il problema che adotti per una classe che non conosci, ma a quello temo che non ci sia rimedio.

    @ MEL
    A me non importa che siano umili. Mi andrebbero bene anche arroganti e spocchiosi, se mi portassero dei buoni libri.
    Certo però che il vostro saggio collegio vi ha risparmiato una bella seccatura, con la storia della legge che blocca le adozioni le case editrici ci hanno letteralmente preso d'assalto.

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  4. io sto facendo un po' di fotocopie da un paio di libri che ho in visione e poi chiedo ai ragazzi come si sono trovati.

    ma la domanda che mi pongo è la seguente:
    perchè in TUTTE le nostre classi è in adozione un libro di geografia orripilante (sciatto, semplicistico, con vistosi errori) e NESSUNA collega si ritiene responsabile dell'adozione? hanno fatto talmente tanto il gioco dello scaricabarile che in riunione mi è scappato un "beh, certo, l'ho adottato io!"

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