domenica 21 gennaio 2024

Vantaggi di una didattica che si apre al territorio (con qualche piccolo svantaggio collaterale)

La giornata è di ventiquattro ore, la settimana di sette giorni.
Qualsiasi cosa possa dirne la fisica quantistica.

Tutti gli anni, ma proprio tutti, alla media di St. Mary Mead arriva la stagione delle uscite e delle attività integrative: le classi sciamano in massa verso Firenze per visitare giardini, mostre, musei e monumenti, oppure dilagano per tutta la provincia per fare trekking e visitare pure lì parchi, mostre, musei e monumenti, mentre nella scuola esperti nelle più varie discipline vengono ad elargirci il loro sapere, il tutto nell'ambito di progetti dai nomi creativi e a volte anche un tantino demenziali, tipo LavoriAMO la terra che sta ad indicare l'onesta e rispettabile lavorazione dell'argilla, si suppone fatta con particolare amore - per tacere delle varie gare sportive dei Giochi della Vallata e di sicuro sto dimenticando qualcosa.
Organizzare le sostituzioni diventa un incubo, riuscire a infilare un innocua prova scritta di inglese  in un giorno in cui siano presenti sia la classe che l'insegnante di Inglese è un gioco a incastro, torme di alunni vagano da un capo all'altro della scuola impegnati nelle più strane attività e tutti gli insegnanti deprecano e si lamentano: ci sono troppi progetti, ce li hanno imposti dall'alto, non è possibile che non ci sia più una mattinata tranquilla, ma a cosa servono tutti questi progetti, non è giusto, dovevamo opporci, dobbiamo difendere il nostro tempo-scuola, ma l'anno prossimo sapremo farci valere, perché davvero non si può campare così, com'è possibile che ci piova addosso tutta questa roba e noi non ne sapevamo niente?

Ma proviamo a tornare indietro nel tempo, per esempio all'inizio dell'anno scolastico.
"Io faccio solo i Giochi della Vallata, il corso di nuoto e il torneo di minibasket. Poi, naturalmente, c'è il corso di educazione stradale e quello di Primo Soccorso" espone Scienze Motorie col suo fare modesto&elegante.
"Io quest'anno non volevo fare granché, solo il corso di cibernetica, le decorazioni di Natale con la stampante 3D e una visitina al Museo delle Scienze" spiega Tecnologia con fare dimesso.
"Potrei fare il murales" mormora Arte sovrappensiero "Poi c'è la mostra di Tiziano, la visita al laboratorio delle Belle Arti e magari qualcosina per la Giornata contro la Violenza sulle Donne" per poi farfugliare vagamente qualcosa sulla rielaborazione del simbolo della pace (che quest'anno, ahimé, si presenta particolarmente attuale).
"Noi di lingue niente, solo una visita di esperti di cultura spagnola, le solite certificazioni Trinity e Dole per le Terze, una visitina all'Hard Rock Cafè dove ci fanno un concertino... sì, forse anche un lavoro per Halloween e per il Dia de los muertos".
"Noi li portiamo a Roma al Senato, poi un giro della Firenze medievale, e un'attività a Palazzo Vecchio... C'è anche quell'attore che recita Boccaccio, ci fa preparare uno spettacolo. Poi naturalmente ci sono i Cento Canti di Dante, andiamo a farli a Santa Croce ma prima viene un attore a scuola a prepararli..."
"Noi abbiamo chiesto al Comune di St. Mary Mead di ripristinare i Viaggi della Memoria, ci faranno sapere..."
"Io li porto al Museo delle Pietre Dure"
"Io al Planetario, poi c'è il Museo della Matematica"
"C'è l'Open Lab al Polo Universitario di Sesto Fiorentino"
"Una visita alla Sinagoga di Firenze"
"Stanno restaurando il Duomo, possiamo salire sulle impalcature a guardare gli affreschi da vicino"
"C'è uno spettacolo tratto dai racconti della Resistenza"
"La Mostra del Libro, naturalmente"
"Quest'anno volevamo fare l'orto sotto la supervisione di un esperto della Forestale"
"Un lavoro sull'adolescenza, c'è la cooperativa Nuvole Bianche che fa delle cose molto interessanti".
"Il laboratorio sugli alberi, ci fanno fare anche le poesie haiku".
"Vengono i Carabinieri per la Legalità".
"C'è una ragazza molto brava che fa delle letture di Calvino".
"Il laboratorio sulle favole".
"Ah, io quest'anno niente, faccio solo il corso in dieci lezioni sul Viaggio"
"Noi partecipiamo al concorso Chi sono? Dove sono? E qual è il mio codice fiscale?,si fa un lavoro sull'identità personale e si preparano dei disegni"
eccetera eccetera eccetera.
Poi prepariamo l'elenco delle attività e lo consegniamo in Segreteria. Nel frattempo...
"C'è un gruppo che lavora sulla Pet Therapy. E' piuttosto caro, ma ci fanno sei lezioni. Lo accendiamo?"
Si alza un unanime coro di gioiosi squittii: "Wow, la Pet Therapy a scuola! Meraviglioso, non possiamo sopravvivere un giorno di più senza la Pet Therapy!"
"C'è la mostra sul razzismo"
"Ci hanno segnalato un magistrato in pensione che fa interventi sulla Costituzione".
"Magnifico!".
"Il Comune ci ha offerto di assistere a una seduta del Consiglio Comunale".
"Splendido!".
"L'associazione 'Viva le nutrie' si offre di venire a parlare della bonifica dei fiumi".
"Io! Io! Lo voglio io!". "Anch'io!".
"Conosco un negozio artigianale dove mostrano come si fabbrica la carta".
"Ganzissimo!".
"C'è la Spezieria di Castelnuovo che è diventata un museo, ci fanno anche vedere come lavoravano la cera".
"Grandioso!".
Potrei continuare per molte pagine ma mi fermo qui per pietà verso chi legge.

E arriva inevitabilmente il giorno in cui la lezione-concerto, la pet therapy e l'intervento dei Carabinieri sulla legalità si intrecciano in un groviglio all'apparenza inestricabile e trasformano la verifica di inglese in una sorta di Mission Impossible.
A quel punto ricomincia il lamento "Ma tutti questi progetti, perché li facciamo?"
"Ce li hanno imposti dall'alto. Non se n'è mai parlato, a adesso arrivano quelli con il laboratorio degli alberi e la gita nel bosco. Chi li ha chiamati?".
Li abbiamo chiamati noi, solo e soltanto noi. Di nostro libero genio, talvolta pure dopo un minuzioso lavoro di ricerca e di spulciatura.
Che, sia chiaro, nessuno ci ha imposto. Esistono infatti anche alcuni esponenti della categoria "No, io non faccio nulla". Tuttavia, anche se in effetti non organizzano nulla anch'essi svolgono un prezioso lavoro di accompagnamento nelle uscite e di sostituzione degli assenti.
Insomma, nessuno è innocente. 

sabato 6 gennaio 2024

La Befana con la coda


 Quella posta dalla bella micia qui ritratta in versione Befana è una domanda antica, e tutti noi ce la  siamo posta, talvolta con grandissimo malumore, ma non abbiamo mai trovato una risposta valida.
Quest'anno tuttavia la Befana è stata un po' meno avida del solito, e di feste ne ha lasciata una: una piccola Domenica di comporto che si rivelerà molto preziosa per tutti noi insegnanti che avevamo grandi progetti lavorativi per queste vacanze ma che poi ci siamo lasciate distrarre da feste, panforti, pandori e tacchini ripieni, dai libri che ci hanno e che si siamo regalati, dalle serate con parenti e amici e via dicendo, e che a conti fatti abbiamo ancora tantissime cose da fare e probabilmente non le faremo tutte nemmeno domani.
Auguri a tutti i colleghi pigri come me e a chiunque passi o non passi da qui.
E a tutti i gatti, naturalmente.

venerdì 5 gennaio 2024

Leggere, forte! - 3 - Un libro per tutti, tutti per un libro

Quest'anno la Terza Sfigata dispone di un Consiglio di Classe davvero sontuoso: oltre ai consueti insegnanti delle consuete materie contiamo infatti ben due insegnantesse di sostegno, e altrettante di Potenziamento*: una di loro lavora con Tecnologia e Arte e fa l'ora di Alternativa, mentre l'altra è la professoressa Ghirlandai, stimata collega di Lettere che quindi lavora con me, le rare volte che ne ha l'effettiva opportunità.
Inoltre i due Sostegni sono una di Lettere e l'altra di Inglese, senza contare che quella di Inglese, non so quando e dove ma comunque in tempi recenti, ha fatto un corso assai specialistico sul mitico progetto Leggere, forte! 
Come ho già raccontato, il progetto Leggere, forte!, nato per le elementari e poi esteso alle medie, ha lo scopo di promuovere la lettura collettiva ai ragazzi dell'intero Consiglio.
Dopo le esperienze piuttosto positive dell'anno scorso, quando in verità avevo letto quasi sempre io sola, ho pensato di tentare una versione più collettiva: fra tredici docenti tredici era ben possibile che qualcuno fosse disponibile a collaborare. Così, già al primo Consiglio di Classe dell'anno, provai a proporre la questione con bel garbo: l'esperienza era piaciuta ai ragazzi, c'era qualcuno disponibile, fermo restando che la partecipazione doveva essere del tutto volontaria perché ogni docente è padrone di disporre come meglio crede delle sue ore e nessuno si doveva sentire obbligato, e naturalmente capivo bene che soprattutto per chi aveva poche ore poteva essere un problema e bla e bla e bla.
Hanno accettato tutti, come un solo insegnante.
Magnifico!
Adesso si trattava solo di trovare il libro giusto: doveva essere un libro non troppo lungo né troppo corto, che si sapeva già per certo che piacesse ai ragazzi e che non avesse illustrazioni e... qualcuno offriva dei suggerimenti?
Ne ho raccolti diversi, che ho ponderato con attenzione. Mi aveva particolarmente colpito quello della prof. Regale di Potenziamento che mi descrisse la gran fascinazione che aveva esercitato su una classe il romanzo autobiografico di Liliana Segre Fino a quando la mia stella brillerà.
Ammetto che avevo sperato in una storia a base di draghi, ma là dentro la vera esperta di letteratura draghesca sono io, e anche se coltivo da tempo il sogno di leggere a qualche Terza A me le guardie di Pratchett mi rendevo conto che era un po' lunghetto e prenderlo come primo esperimento di letteratura collettiva poteva non rivelarsi una grande idea, anche perché alla maggior parte del mio Consiglio i draghi non interessano né tanto né poco.
Il libro di Segre presentava invece un sacco di buoni argomenti a suo favore: prima di tutto affrontava la spinosa questione dei campi di concentramento, che è solita piombare in Terza fra capo e collo alla fine di Gennaio, ovvero in un momento in cui a Storia stiamo a pasticciare con le guerre in trincea e insomma tragedie di qua, tragedie di là e tragedie pure in mezzo e d'accordo che ai ragazzi di quell'età piacciono le emozioni forti, ma si finisce per fare confusione, secondo me, e d'altra parte a tutti farebbe gran piacere che l'Armata Rossa fosse riuscita ad aprire i cancelli di Auschwitz a metà Aprile dell'anno prima, ma insomma ognuno fa quel che può e loro nell'Aprile del 1944 erano impegnati da tutt'altra parte.
Invece in quel modo i ragazzi sarebbero già stati preparati ad affrontare la questione, che non rischiava di confondere nessuno perché sul momento noi stavamo a parlare di Carbonari e Restaurazione, e confondere tutto ciò con i campi di concentramento non era davvero possibile.
Inoltre il libro di Segre non è troppo lungo né troppo corto, si spolpa in poche settimane ed è diviso in tanti comodi capitoletti perfettamente segmentabili in sessioni di venti-trenta minuti; e soprattutto non parla solo dei campi di sterminio, ma descrive molto bene il processo con cui una bambina ricca e fortunata, cresciuta tra tutti i comfort dell'epoca (abbastanza lontana dal nostro mondo per presentare un certo fascino storico) si ritrova gradualmente trasformata in una nemica della razza italiana da votare allo sterminio nonché i problemi dei sopravvissuti a rientrare nel mondo "normale", e andava bene spezzarlo in piccole tranche perché in dosi massicce sarebbe risultato troppo pesante da digerire ad un giovine stomaco - meglio usare una più insinuante omeopatia, che entra con bel garbo nelle fibre dell'organismo per restarci, per tacere dei vantaggi dell'identificazione che inevitabilmente i suoi quasi coetanei avrebbero provato per lei.

Una volta scelto il testo, con l'orario di classe alla mano, costruii una perfetta scansione dove ogni giorno per quattro settimane i ragazzi avrebbero avuto la loro pastura e ogni insegnante aveva un numero di letture proporzionato alle sue ore*, sostegni compresi. Per me, in qualità di insegnante di Storia, tenni i capitoli più drammatici, quelli dentro Auschwitz, condivisi con il Sostegno di Lettere, ancora agli inizi della carriera ma che un giorno probabilmente non lontano insegnerà anche lei Storia. La lettura conclusiva sarebbe stata il giorno prima del ponte dell'Immacolata.
Ho così imparato il vero motivo per cui Leggere, forte! è un pprogetto che funziona meglio alle elementari: lì molto banalmente, il Consiglio di Classe è composto da tre o quattro insegnanti e dunque il numero di inconvenienti è necessariamente ridotto, salvo casi singolarmente sfortunati. Insomma, per lo stesso motivo per cui è più difficile organizzare le nozze della regina d'Inghilterra che una cena con quattro amici.
Primo Inconveniente: Arte era lì che voleva e non voleva e le tremava un poco il cor perché in quei giorni era impegnata in non so quale progetto e non sapeva come avrebbe reagito la classe... L'ho dovuta lisciare un po', spiegandole che avevo deciso di assegnare proprio a lei quei capitoli perché erano una introduzione un po' incantata sui ricordi dell'Infanzia Perfetta***. Alla fine l'ho commossa e il giorno dopo ha letto.
Secondo Inconveniente: avevo tre copie del libro, prese alla biblioteche comunali. Di due edizioni diverse, ma di formato molto simile. Al terzo giorno Sostegno Inglese mi ha spiegato che le pagine non coincidevano e che lei non sapeva cosa doveva leggergli la mattina dopo. Le mie istruzioni non citavano i capitoli, davano solo il numero delle pagine.
Così ho riscritto tutto, con i titoli dei capitoli, deprecando la mia idiozia: nemmeno non avessi mai preso in mano un libro e non sapessi che con le varie edizioni cambia anche la numerazione delle pagine.
Terzo Inconveniente: arriva il prof. Jorge "Ho visto il file che ci hai mandato, sono contento di partecipare al progetto. Soltanto volevo sapere: chi devo far leggere?".
Pace all'anima sua, siamo stati per almeno mezz'ora in Consiglio a spiegare che il progetto consiste nel far leggere gli insegnanti, e l'esperta ha spiegato nel dettaglio come andavano distribuite le quote di lettura. E tu dov'eri?
E' cosa nota in effetti che ai Consigli Jorge non sempre ascolta, e con gli anni il problema si è accentuato. Ma benedetto te, hai pure accettato quando ho chiamato il tuo nome, e senza far storie o chiedere niente. Ti sembra serio alla tua età accettare le cose senza chiedere di che si tratta?
"Ehm. Dovresti leggere tu" ho spiegato, consapevole che lo stavo sprofondando in un doloroso stupore. Pare che poi non abbia letto nemmeno male.
Quarto e Quinto inconveniente: in quelle settimane abbiamo avuto uno sciopero, cui hanno partecipato anche i custodi e dunque nessuno è entrato a scuola, e pure la matinée al cinema, tutta la scuola media di St. Mary Mead e tutta la scuola di Crifosso, come l'anno scorso. Le letture di quei giorni hanno dovuto essere ridistribuite in corsa.
Sesto Inconveniente: ben due colleghe si sono ammalate in giorno della lettura e han dovuto essere sostituite ancora più in corsa (per fortuna abbiamo due insegnanti di Sostegno).
Settimo inconveniente: Tecnologia arriva spiegandomi che la classe aveva insistito per avere altri capitoli, e lei glieli aveva letti. 
Averne, di inconvenienti così. Con grande soddisfazione ho ristrutturato i giorni seguenti. E' successo anche altre due volte, e ogni volta i lettori sono stati molto lusingati e io ben lieta di ristrutturare il piano.
Ottavo Inconveniente: mentre preparavano gli zaini per uscire Marian ha chiesto "Come mai oggi non abbiamo letto?".
"Perché toccava a me e me ne sono platealmente dimenticata" ho confessato sentendomi eccezionalmente idiota. Ecco cosa succede a preoccuparsi troppo delle letture degli altri: si finisce per saltare il proprio turno. Pensare che giusto il giorno prima ero rimasta nell'aula qualche minuto di più appunto per provare la lettura e avevo messo amorevolmente il libro nell'armadio, col suo ben segnalibro.
Ho rimediato la mattina dopo e siccome per tre giorni di fila si leggeva nelle mie ore è bastato spezzare la sequenza dei capitoli e ricomporla allungandola un po'.
Nono Inconveniente: la mattina in cui la prof. Ghirlandai doveva leggere non è venuta in classe perché impegnata in una sostituzione. Così ho letto al posto suo, ma mi è dispiaciuto, e anche a lei.
Decimo  (e ultimo) Inconveniente: si presenta la prof. Spini col capo coperto di cenere per confessarmi che anche lei si era dimenticata di leggere, persa in non so quale avvincente esperimento di Scienze e promettendomi che sarebbe stata due ore sui ceci per penitenza, ma potevo per favore leggere io nelle mie ore per quel giorno?
Siccome l'orario ci favoriva, è bastato scambiarci i turni per quel giorno e il successivo.
Undecimo Inconveniente: vivaddio si è dimenticato di arrivare. Avrà avuto un impegno.

Ammetto di aver trovato il tutto molto più faticoso di quando avevo letto da sola, ma la classe ha partecipato con grande interesse, ci ha tempestato di domande e ha vissuto il tutto con grande piacere. Che bello quando il cliente è soddisfatto.
Così ho deciso che l'esperimento andava ripetuto, anche se stavolta non era necessario che leggessimo proprio tutti; e prontamente Tecnologia è arrivata con un altro libro che le sembrava molto adatto (e secondo me lo è), ma è di una tipologia completamente diversa e...
Febbraio ci aspetta con nuove esperienze.

* una strana roba nata ai tempi del governo Renzi per cui ci sono dei docenti aggiuntivi che aiutano gli insegnanti curriculari, in teoria curando specifici progetti. Sembra una buona idea, vero? Peccato che vengano regolarmente usati per le supplenze, soprattutto quelle che arrivano all'improvviso la mattina alle otto, e che quindi i loro progetti vengano condotti a pezzi e bocconi.
** come mi aveva spiegato la collega che aveva fatto il corso su Leggere, forte!
*** che poi era la pura verità: la prof. Olivieri ha una voce leggera, vagamente sognante e lei stessa sembra uscita da un quadro di Botticelli.

lunedì 1 gennaio 2024

Felice 2024!

Nina Ustinoff

 Per l'anno nuovo auguro a tutti tanta felicità,
unita all'intelligenza della volpe,
alla prudenza del serpente
e alla semplicità e dolcezza della colomba 
- tutte qualità assai utili 
per il conseguimento della felicità.

E a proposito di colombe,
ecco una bella colomba della pace in versione natalizia
E il serpente?
Niente serpenti quest'anno. 
Ma a Febbraio arriva l'anno del Drago di Legno Verde,
magari è disponibile a dare una mano...