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sabato 7 gennaio 2023

Leggere, forte! - 1 - Ogni classe è un palcoscenico, ogni docente in classe è re.


Come fu, come non fu, una bella mattina di Novembre la scuola media di Crifosso venne colta da uno slancio di grande entusiasmo e decise di aderire al progetto Leggere, forte! indetto dall'INDIRE, che è uno di quegli organi molto seri e molto didattici strettamente collegati al Ministero di cui non ho mai ben capito la funzione (indubbiamente per miei limiti) ma insomma se dici che stai seguendo un corso o un progetto dell'INDIRE chiunque sia del ramo ti guarda con gran rispetto.
In questo caso, come si può evincere dal nome, il progetto mira a promuovere la capacità di ascolto degli alunni attraverso una serie di letture fatte ad alta voce da tutto il Consiglio di classe.
Dunque Crifosso ha deciso di aderire, che va benissimo. 
Ma con grande slancio ha altresì deciso che avremmo aderito anche noi di St. Mary Mead, e di ciò ci hanno informato alla riunione di Dipartimento.
Ho già avuto modo di descrivere gli Insegnanti di Lettere e le loro caratteristiche più salienti  in un post di qualche anno fa - e tra queste perversit... ahem, volevo scrivere caratteristiche c'è senz'altro quella di essere, ognun* di noi, più territoriale di un branco di iene.  Cotal territorialismo comprende da una parte noi singoli, persone ragionevolissime che per farci reagire devi proprio passarci sui piedi col rullo compressore, e dall'altra parte  gli altri, che, sì, va pur ammesso che sono territoriali fino all'isteria. E insomma ecco spiegato come mai a Crifosso è sembrato tanto normale stabilire qualcosa per noi - qualcosa, per giunta, che coinvolgeva tutti i Consigli di Classe al gran completo - non sia mai che Arte o Religione pretendano di disporre delle loro ore di lezione come meglio credono.
Dunque il progetto ci è stato presentato, con tanto di argomento (l'Ambiente) e un lungo elenco di testi proposti per la lettura.  
Nessuno di noi ha battuto ciglio e non c'è stata alcuna levata di scudi;  perfino io, che di solito sono la Piantagrane Ufficiale della scuola media di St. Mary Mead, stavolta non ho piantato l'ombra di una grana - anche perché in effetti l'idea non mi dispiaceva; e mentre gli altri parlavano dei massimi sistemi la mia fertile mente scodellava idee a ripetizione che mi appuntavo in silenzio. La riunione si è conclusa comunque in modo assai pacioso con tanto di promessa da parte della responsabile del Progetto Leggere, forte! di inviarci il manuale, non so quali dispense e la lista dei libri consigliata dall'INDIRE, oltre alla promessa di un corso di formazione in non si sa quante lezioni su come approcciare i ragazzi alla lettura (in pratica, partecipare a questo progetto sembrava più impegnativo di un dottorato di ricerca).

Una rapida seduta nella fornitissima biblioteca comunale di Lungacque mi ha permesso di constatare che i libri consigliati sull'ambiente erano per lo più testi adatti alle elementari e molto spesso andavano avanti a schede, mappe, disegni ecc. che non si capisce proprio in che modo potessero servire per una lettura dove chi ascoltava non aveva il testo davanti - e non parliamo poi della  possibilità di permettere all'alunno di immergersi nel flusso della vicenda, obbiettivo assai sbandierato nel manuale introduttivo che mi ero coscienziosamente messa a spilluzzicare.
Vabbé, testi narrativi collegabili a questioni ambientali davvero non ne mancano, mi sarei scelta quel che più mi aggradiva e l'INDIRE facesse pure l'uso che desiderava della sua stupida lista di letture consigliate.

Ai consigli di classe delle due Prime, dove faccio solo Storia e Geografia, ho offertio la mia più totale collaborazione, e lo stesso ha fatto Tecnologia. Ho scoperto però con sorpresa che il terreno è invero assai spinoso.
Sia la prof. Therral che la prof. Quadrella han proclamato fermamente che avrebbero letto soltanto loro. Entrambe sono piuttosto scocciate da tutta la faccenda - anche la prof. Therral, che da anni ha avviato la sana pratica di leggere in classe un libro, lei che legge e la classe che ascolta, appunto per il piacere della lettura condivisa, e che quindi immaginavo assai interessata al progetto. Scienze dice che provvederà a leggere qualche articolo, appunto a carattere scientifico, e gli altri si chiudono in un pudico silenzio, vista l'aria che tira.
Ho così scoperto che era stato deciso, in un qualche momento in cui non c'ero, di interpretare il coinvolgimento dell'intero Consiglio con la formula "Italiano farà da sola e leggerà quel che gli pare, e gli altri se han voglia leggeranno qualcosa per conto loro" - che non mi sembra esattamente lo spirito con cui era nato il progetto, ma d'altra parte non è che puoi obbligare nessuno, qualsiasi cosa possano pensarne a Crifosso o all'INDIRE.
Per la Seconda Sfigata comunque Sostegno ha offerto la sua collaborazione, ove si rivelasse necessario.
Diciamo dunque che il progetto verrà reinterpretato a St. Mary Mead con una formula un tantino personalizzata. Non so come la prenderanno i colleghi di Crifosso, ma il giorno della prossima riunione di Dipartimento mi porterò dietro patatine e pop-corn e se ci sarà una discussione spettacolare (a Crifosso non di rado sono piuttosto caldi nelle loro reazioni) le sgranocchierò mentre mi godo lo spettacolo.
Quanto alla Seconda Sfigata, dopo le vacanze di Natale partiremo per la nostra mezz'oretta di lettura quotidiana, io che leggo e loro che ascoltano. L'Indire suggerisce almeno un'ora, meglio un'ora e mezzo al giorno di lettura ma, a parte che ogni tanto forse non sarebbe del tutto sbagliato anche fare un po' di programma qua e là, la Seconda Sfigata non ama fare troppo a lungo la stessa cosa. Con una mezz'oretta di lettura invece dovrebbero essere tutti contenti.

2 commenti:

Filippo ha detto...

Il progetto mi sembra bello. Leggere ad alta voce non è uno scherzo, richiede anni e anni di esercizi. A 25 anni in casa da solo leggevo in lingua originale Shakespeare, Stendhal, Ariosto. Ciò mi ha reso un buon lettore, ancora oggi faccio la mia figura in chiesa. Vi auguro che gli alunni apprezzino, anche perché un testo lo si assimila molto di più quando lo si legge ad alta voce.

Murasaki ha detto...

Leggere ad alta voce in realtà è anche piuttosto faticoso, ma dà le sue soddisfazioni. Giocano però anche altri fattori: per esempio io ho una voce piuttosto ben impostata e il timbro, mi hanno detto, è gradevole da ascoltare. Però ricordo la mia professoressa del Ginnasio, la De Divinis, che aveva una voce da topolino un po' spaventato - ed è incredibile come, con quella vocetta, riuscisse a ipnotizzarci tutti quando leggeva Kafka, Manzoni, Platone e tutto il resto. Era come entrare in un sogno.
La prima tappa comunque è andata piuttosto bene, e La foca bianca di Kipling ha sortito un lusinghiero successo. D'altra parte Kipling è un autore che si presta davvero bene!